StampaQuotidiana ,
Se
si
domanda
perché
il
sistema
educativo
vigente
in
Italia
è
comunemente
giudicato
insoddisfacente
,
la
risposta
è
semplice
:
esso
non
risponde
o
risponde
solo
parzialmente
e
imperfettamente
alle
esigenze
della
società
contemporanea
.
Le
attitudini
cui
esso
fa
appello
e
che
tende
a
sviluppare
non
sono
quelle
che
mettono
l
'
individuo
in
grado
di
assolvere
i
suoi
compiti
nella
vita
sociale
e
di
ottenere
il
successo
;
l
'
informazione
generica
e
disordinata
che
esso
fornisce
,
la
cosiddetta
«
cultura
generale
»
,
non
serve
a
dare
all
'
individuo
il
possesso
di
quel
patrimonio
limitato
ma
preciso
di
nozioni
che
lo
rendono
padrone
della
funzione
che
sarà
chiamato
a
esercitare
.
Considerato
nella
sua
impostazione
generale
,
con
l
'
eccezione
di
alcune
sue
parti
,
il
sistema
educativo
vigente
si
dimostra
inadeguato
rispetto
allo
scopo
che
ogni
sistema
educativo
deve
proporsi
:
quello
di
rendere
gli
individui
adatti
ad
inserirsi
in
modo
attivo
ed
efficace
nel
corpo
sociale
cui
appartengono
.
La
mancanza
di
un
serio
impegno
di
lavoro
in
tutti
i
partecipanti
del
sistema
,
siano
essi
docenti
o
discenti
mancanza
che
viene
spesso
ascritta
a
cattiva
volontà
o
a
disprezzo
per
i
valori
culturali
è
probabilmente
dovuta
al
senso
di
inutilità
che
accompagna
un
lavoro
che
non
risponde
al
suo
scopo
,
cioè
che
non
apre
agli
individui
la
possibilità
di
una
riuscita
felice
nella
vita
che
li
attende
.
Eppure
il
nostro
sistema
educativo
(
come
quello
di
altri
popoli
occidentali
)
è
l
'
erede
ultimo
,
per
quanto
degenere
,
di
una
tradizione
nobilissima
.
L
l
'
erede
della
tradizione
liberale
dell
'
educazione
,
della
paideia
greca
,
dell
'
ideale
educativo
che
gli
antichi
ritennero
proprio
degli
uomini
liberi
e
che
il
Cristianesimo
medievale
,
il
Rinascimento
,
l
'
Illuminismo
e
il
mondo
moderno
hanno
esaltato
e
fatto
proprio
.
Secondo
questo
ideale
(
la
cui
presenza
nel
mondo
greco
è
stata
illustrata
da
Werner
Jaeger
nella
sua
monumentale
Paideia
)
,
esiste
una
forma
o
natura
perfetta
dell
'
uomo
e
l
'
educazione
deve
realizzarla
in
tutti
gli
individui
che
ne
sono
capaci
.
L
'
educazione
è
la
formazione
del
singolo
,
la
maturazione
dell
'
individuo
,
il
raggiungimento
di
una
forma
compiuta
;
'
è
simile
allo
sviluppo
di
una
pianta
e
di
un
organismo
,
è
una
«
georgica
dell
'
anima
»
,
secondo
l
'
efficace
espressione
di
Francesco
Bacone
.
Fa
parte
integrante
di
questo
concetto
la
credenza
nella
fondamentale
uniformità
delle
attitudini
o
delle
disposizioni
umane
;
la
credenza
in
un
unico
tipo
di
intelligenza
,
ritenuto
adatto
,
una
volta
formato
,
ad
affrontare
tutti
i
problemi
e
le
situazioni
e
a
dirigere
qualsiasi
specie
di
lavoro
o
di
attività
umana
.
L
'
educazione
liberale
tende
perciò
a
formare
l
'
uomo
come
tale
,
l
'
uomo
nella
totalità
e
maturità
dei
suoi
poteri
,
nella
sua
essenza
indipendente
da
ogni
situazione
specifica
e
da
ogni
compito
particolare
.
Una
formazione
professionale
o
specifica
,
l
'
addestramento
a
compiti
particolari
,
la
scoperta
e
lo
sviluppo
di
attitudini
specializzate
,
cadono
fuori
di
questa
educazione
o
sono
ritenuti
aspetti
subordinati
o
accidentali
di
essa
.
Ciò
che
è
importante
è
formare
l
'
uomo
:
una
volta
formatolo
,
ogni
capacità
particolare
si
sviluppa
da
sé
.
Un
'
intelligenza
diventata
matura
è
pronta
a
qualsiasi
funzione
:
questa
maturità
può
dunque
raggiungersi
indipendentemente
dalla
diversità
delle
funzioni
e
anteriormente
ad
ogni
applicazione
a
qualcuna
di
esse
.
Questo
ideale
educativo
,
che
è
forse
la
maggiore
eredità
del
mondo
classico
,
ha
dominato
il
pensiero
filosofico
e
pedagogico
del
secolo
scorso
ed
è
stato
condiviso
ugualmente
da
positivisti
e
idealisti
,
empiristi
e
razionalisti
.
Esso
ha
inoltre
permeato
di
sé
le
istituzioni
educative
del
mondo
occidentale
,
dominando
incontrastato
fino
ad
alcuni
decenni
fa
.
Ma
se
si
confronta
questo
ideale
con
le
richieste
che
la
società
contemporanea
pone
all
'
educazione
,
il
contrasto
appare
lampante
.
Ad
una
fase
sufficientemente
avanzata
dello
sviluppo
tecnico
-
industriale
,
la
società
esige
che
ogni
individuo
sia
rapidamente
addestrato
al
compito
specifico
che
lo
attende
.
Questa
società
non
ha
bisogno
di
«
uomini
»
senz
'
altra
qualifica
,
ma
di
operai
specializzati
,
di
tecnici
,
di
ingegneri
,
di
ragionieri
,
di
dirigenti
d
'
azienda
;
nonché
di
avvocati
,
di
giudici
,
di
amministratori
,
di
medici
,
di
insegnanti
e
di
innumerevoli
altre
categorie
di
persone
,
ognuna
a
sua
volta
divisa
in
numerose
specificazioni
.
Essa
non
sa
che
farsene
di
un
'
intelligenza
buona
a
tutto
,
ma
che
in
realtà
è
disarmata
nei
confronti
di
situazioni
specifiche
per
le
quali
non
abbia
apposito
addestramento
,
non
sa
che
farsene
di
una
«
cultura
generale
»
,
lunga
e
difficile
ad
acquistarsi
,
ma
difficilmente
spendibile
negli
spiccioli
delle
informazioni
occorrenti
ai
lavori
specifici
.
Esige
invece
che
i
talenti
o
le
disposizioni
individuali
siano
messi
in
luce
e
sviluppati
rapidamente
con
tecniche
adatte
di
addestramento
;
che
ogni
individuo
sia
istradato
,
appena
possibile
,
verso
quella
specie
di
addestramento
cui
il
suo
talento
l
'
indirizza
e
che
il
suo
bagaglio
di
informazioni
sia
rigorosamente
limitato
a
questo
scopo
.
Pertanto
solo
l
'
individuo
unilateralmente
orientato
,
cioè
attrezzato
in
un
campo
ristretto
e
specifico
e
tetragono
ad
ogni
distrazione
da
questo
campo
,
ha
probabilità
di
successo
nella
società
contemporanea
.
Questa
certo
non
ignora
che
un
certo
quantum
di
umanità
o
di
qualità
umane
è
indissolubilmente
connesso
con
le
abilità
che
essa
richiede
;
ma
non
fa
calcolo
su
questa
umanità
o
la
considera
solo
allo
scopo
di
ottenere
il
rendimento
massimo
delle
abilità
di
cui
ha
bisogno
.
Il
rendimento
nel
lavoro
è
difatti
l
'
unica
cosa
cui
una
società
tecnicamente
organizzata
(
qualunque
sia
il
suo
assetto
politico
-
sociale
)
è
intrinsecamente
o
costituzionalmente
interessata
,
perché
è
la
condizione
prima
del
suo
funzionamento
.
In
queste
condizioni
,
la
credenza
nell
'
unità
dell
'
intelligenza
in
tutti
gli
uomini
tende
a
sparire
o
a
divenire
inoperante
.
Le
parole
famose
che
si
trovano
all
'
inizio
del
Discorso
del
metodo
di
Cartesio
,
«
Il
buon
senso
o
la
ragione
è
naturalmente
uguale
in
tutti
gli
uomini
»
,
che
già
nel
campo
della
filosofia
avevano
suscitato
dubbi
e
contrasti
,
non
trovano
risonanza
in
un
mondo
tecnicamente
organizzato
.
Certamente
,
nessuno
dubita
che
l
'
intelligenza
sia
la
natura
propria
dell
'
uomo
e
tutti
rendono
omaggio
all
'
antica
e
venerabile
definizione
dell
'
uomo
come
animal
rationale
.
Ma
da
un
pezzo
molti
filosofi
sanno
che
la
cosiddetta
intelligenza
non
è
che
la
capacità
di
prevedere
e
progettare
e
che
questa
capacità
assume
,
nei
diversi
individui
,
forme
diverse
,
talora
eterogenee
,
talora
addirittura
incompatibili
l
'
una
con
l
'
altra
.
Ora
proprio
su
questa
diversità
fa
leva
la
struttura
tecnologica
della
società
contemporanea
.
Nello
stesso
dominio
della
scienza
,
la
figura
dello
«
scienziato
»
che
con
le
sue
«
intuizioni
»
avvia
la
ricerca
a
nuovi
indirizzi
o
scoperte
non
è
sparita
dalla
realtà
ma
non
rientra
nel
calcolo
del
progresso
scientifico
.
Tale
progresso
fa
calcolo
oggi
soltanto
su
una
massa
anonima
e
composita
di
«
ricercatori
»
che
spingono
le
loro
indagini
nel
maggior
numero
di
direzioni
possibili
in
ogni
campo
specifico
:
sicché
la
scoperta
o
l
'
innovazione
insorga
come
un
risultato
statistico
dal
grande
numero
delle
ricerche
,
più
che
dall
'
intuizione
geniale
di
un
solo
scienziato
.
Ed
è
chiaro
che
quando
una
tale
situazione
si
realizzasse
di
fatto
completamente
,
un
premio
,
come
il
Nobel
,
che
ora
viene
assegnato
al
merito
della
scoperta
,
assumerebbe
lo
stesso
significato
di
quello
offerto
al
biglietto
vincente
di
una
lotteria
.
L
prevedibile
che
la
crisi
dell
'
educazione
liberale
si
concluderà
con
la
fine
dell
'
educazione
liberale
.
Se
una
società
tecnicamente
organizzata
deve
sopravvivere
-
e
deve
sopravvivere
se
deve
sopravvivere
la
parte
maggiore
dell
'
umanità
-
le
esigenze
che
essa
pone
all
'
educazione
dovranno
essere
accolte
e
i
sistemi
educativi
dovranno
incardinarsi
su
di
esse
,
abbandonando
l
'
antico
ideale
liberale
.
f
prevedibile
che
,
più
o
meno
rapidamente
,
i
sistemi
educativi
del
nostro
paese
e
dei
paesi
occidentali
,
e
via
via
quelli
degli
altri
paesi
del
inondo
,
si
evolveranno
nel
senso
di
tali
esigenze
.
Ma
con
quest
'
evoluzione
rischieranno
di
andare
perduti
i
valori
fondamentali
cui
mirava
l
'
ideale
liberale
dell
'
educazione
:
l
'
armonia
o
l
'
equilibrio
della
personalità
,
lo
spirito
di
critica
e
di
libertà
,
la
ricerca
disinteressata
,
l
'
agonismo
sportivo
,
la
comunicazione
e
la
comprensione
tra
gli
uomini
.
Un
ragioniere
o
un
tecnico
che
non
abbia
altri
interessi
fuori
del
suo
lavoro
e
che
per
tutto
il
resto
segua
la
routine
offertagli
dall
'
ambiente
che
lo
circonda
,
è
,
dal
punto
di
vista
umano
,
una
specie
di
mostruosità
:
perché
è
incapace
di
entrare
in
colloquio
con
se
stesso
e
con
gli
altri
.
Ci
saranno
sempre
,
certo
,
la
letteratura
e
l
'
arte
,
la
religione
o
la
filosofia
come
correttivi
possibili
di
questo
isolamento
.
Ma
chi
può
garantire
che
queste
cose
non
si
riducano
a
riti
formalistici
,
a
suppellettili
di
lusso
o
a
sterili
passatempi
,
quando
non
facciano
appello
a
interessi
debitamente
coltivati
?
Il
rimpianto
del
passato
,
l
'
ignoranza
e
il
misconoscimento
del
presente
e
dei
suoi
bisogni
,
le
lamentele
inconcludenti
sono
povere
scappatoie
di
fronte
a
questo
problema
.
Né
fa
avanzare
di
un
passo
verso
la
soluzione
di
esso
l
'
esaltazione
dei
valori
che
si
presumono
in
pericolo
.
Forse
l
'
avviamento
ad
una
soluzione
si
può
ottenere
soltanto
,
dopo
una
franca
e
serena
accettazione
della
situazione
contemporanea
,
proponendosi
le
seguenti
domande
:
Possono
i
valori
umani
rientrare
nelle
condizioni
di
sopravvivenza
della
stessa
struttura
tecnologica
della
società
moderna
?
E
se
è
così
,
in
quali
aspetti
di
questa
struttura
debbono
inserirsi
o
conservarsi
e
quali
forme
devono
assumere
a
questo
scopo
?
Una
risposta
spregiudicata
a
tali
domande
può
essere
solo
frutto
di
indagini
lunghe
e
difficili
;
ma
,
se
una
risposta
c
'
è
,
forse
(
si
tratta
però
di
una
speranza
più
che
di
una
previsione
)
l
'
educazione
liberale
potrà
risorgere
dalle
sue
ceneri
.