StampaQuotidiana ,
«
Inversione
di
tutti
i
valori
:
ecco
la
formula
per
il
supremo
riconoscimento
di
sé
»
,
diceva
Nietzsche
.
E
sembrerebbe
che
,
a
distanza
di
quasi
settant
'
anni
dalla
sua
morte
,
la
sua
formula
sia
fatta
propria
da
un
numero
crescente
di
persone
.
La
polemica
di
Nietzsche
era
diretta
contro
i
valori
tradizionali
del
disinteresse
,
dell
'
abnegazione
,
della
rinuncia
,
del
sacrificio
,
e
intendeva
difendere
i
valori
vitali
,
terrestri
,
corporei
che
esaltano
la
vita
e
,
nonostante
i
dolori
e
gli
orrori
di
essa
,
la
fanno
godere
nella
sua
disordinata
espansione
.
Questi
valori
vitali
sembrano
i
soli
veramente
presenti
e
agenti
nella
società
contemporanea
.
Nulla
c
'
è
di
più
estraneo
a
questa
società
di
tutte
le
innumerevoli
forme
dell
'
ascetismo
,
contro
le
quali
Nietzsche
scagliava
i
suoi
fulmini
.
La
corsa
al
benessere
,
la
ricerca
incessante
di
soddisfazioni
intense
e
immediate
,
l
'
insofferenza
verso
ogni
rinuncia
o
limitazione
,
il
disprezzo
o
l
'
oblio
della
disciplina
imposta
dalle
regole
tradizionali
(
a
meno
che
non
siano
appoggiate
dalla
forza
)
,
sono
i
tratti
macroscopici
della
vita
contemporanea
,
tratti
che
suscitano
l
'
indignazione
dei
moralisti
,
le
lamentele
obbligate
dei
benpensanti
.
e
l
'
annuncio
di
catastrofi
imminenti
dei
profeti
pessimisti
.
La
letteratura
e
l
'
arte
che
,
almeno
in
una
certa
misura
,
sono
lo
specchio
di
un
'
epoca
,
rappresentano
ingranditi
questi
tratti
e
consentono
di
abbracciarli
nel
loro
insieme
.
Il
romanzo
,
il
teatro
,
il
cinema
,
le
arti
figurative
,
i
fumetti
,
suscitano
interesse
e
hanno
successo
solo
nella
misura
in
cui
rappresentano
nella
forma
più
cruda
e
brutale
eventi
o
situazioni
negative
,
sconcertanti
o
anormali
.
Il
naufragio
dell
'
esistenza
umana
in
tutti
i
suoi
aspetti
,
il
sesso
nelle
sue
forme
aberranti
o
semplicemente
sfacciate
o
sordide
,
la
violenza
interessata
o
gratuita
,
la
volontà
di
dominio
e
l
'
abiezione
,
l
'
omicidio
,
il
suicidio
fisico
o
morale
o
,
nel
campo
figurativo
,
la
presentazione
di
oggetti
insignificanti
o
ripugnanti
,
costituiscono
i
terni
principali
delle
espressioni
artistiche
contemporanee
.
La
critica
stessa
si
adatta
ai
criteri
impliciti
in
questa
selezione
di
temi
.
La
«
favola
bella
»
,
il
«
lieto
fine
»
,
il
dramma
romantico
,
il
trionfo
della
giustizia
e
ingredienti
simili
sono
,
dalla
maggior
parte
dei
critici
,
considerati
clichés
convenzionali
che
tolgono
,
alle
opere
in
cui
ricorrono
,
interesse
e
valore
artistico
.
Dall
'
altro
lato
,
il
marchese
di
Sade
,
i
poeti
e
gli
scrittori
«
maledetti
»
cominciano
a
godere
di
una
popolarità
che
non
ebbero
ai
loro
tempi
e
ad
essere
considerati
i
capostipiti
di
una
svolta
decisiva
della
storia
letteraria
;
e
la
tendenza
iconoclastica
contro
figure
sinora
ritenute
venerande
si
accentua
negli
scrittori
di
tutti
i
campi
.
Perfino
l
'
uso
delle
droghe
è
talora
apertamente
difeso
ed
esaltato
come
uno
strumento
di
felicità
personale
o
per
vedere
il
mondo
in
una
luce
imprevista
o
addirittura
per
accedere
all
'
esperienza
mistica
del
soprannaturale
.
Solo
i
filosofi
sembrano
vivere
in
un
'
isola
separata
dal
resto
del
mondo
.
Tranne
qualche
eccezione
,
discettano
del
bene
e
del
male
come
se
tutti
sapessero
dove
stanno
.
Ma
è
proprio
questo
che
gli
uomini
oggi
non
sanno
o
si
rifiutano
di
sapere
.
t
proprio
questo
il
problema
per
ognuno
e
per
tutti
:
rendersi
conto
,
con
cognizione
di
causa
,
di
come
e
dove
dev
'
essere
diretta
la
vita
dell
'
uomo
.
La
radice
di
questa
incertezza
è
la
totale
sfiducia
nelle
garanzie
di
cui
i
valori
tradizionali
vantano
l
'
appoggio
.
Pochi
sono
oggi
coloro
che
credono
che
i
valori
trovino
il
loro
fondamento
nella
natura
stessa
delle
cose
o
del
mondo
,
o
nell
'
essenza
dell
'
uomo
o
in
qualche
realtà
trascendente
:
che
ci
credono
,
intendo
,
non
per
un
'
astratta
professione
di
fede
ma
in
modo
praticamente
operante
.
Si
sa
che
ci
sono
stati
e
ci
sono
sistemi
di
valori
diversi
,
culture
e
civiltà
eterogenee
,
modi
opposti
di
considerare
il
mondo
e
la
vita
.
Si
sa
che
i
valori
preferiti
da
una
stessa
società
possono
mutare
nel
tempo
e
mutano
,
anzi
,
molto
rapidamente
.
Non
si
ha
fiducia
che
l
'
interesse
singolo
coincida
sempre
e
necessariamente
con
l
'
interesse
collettivo
,
giacché
si
vede
o
si
avverte
che
talora
i
due
interessi
sono
in
conflitto
.
Non
si
è
certi
che
il
progresso
collettivo
del
genere
umano
verso
l
'
ordine
e
la
disciplina
dell
'
organizzazione
tecnologica
,
e
gli
stessi
vantaggi
che
ne
derivano
,
garantiscano
a
tutti
gli
individui
il
tipo
di
felicità
che
desiderano
.
Questa
somma
di
incertezze
non
è
una
novità
dei
nostri
tempi
perché
,
in
un
modo
o
nell
'
altro
,
ha
accompagnato
dovunque
il
cammino
del
genere
umano
.
La
tragedia
greca
,
per
citare
un
esempio
,
deve
il
suo
valore
umano
esemplare
proprio
all
'
aver
dibattuto
alcune
di
queste
incertezze
.
Ma
la
novità
consiste
nella
scala
in
cui
esse
sono
ora
avvertite
,
cioè
nell
'
estensione
in
cui
il
senso
del
dubbio
è
penetrato
negli
uomini
investendo
tutti
gli
aspetti
della
loro
vita
quotidiana
.
Ogni
civiltà
tende
a
esaltare
le
sue
conquiste
,
e
noi
,
uomini
dell
'
Occidente
,
siamo
particolarmente
orgogliosi
delle
nostre
.
Siamo
portati
a
dimenticare
che
la
nostra
civiltà
non
ha
avuto
soltanto
Socrate
e
Cristo
,
ma
anche
i
Torquemada
e
gli
Hitler
che
hanno
avuto
forse
,
nella
nostra
storia
,
una
parte
maggiore
.
Siamo
portati
a
scambiare
per
realtà
incrollabili
,
per
cose
scontate
e
radicate
nel
nostro
più
lontano
passato
,
ideali
nebulosi
e
norme
generiche
che
vengono
dimenticate
nella
pratica
della
vita
nove
volte
su
dieci
.
Accade
così
che
si
può
asservire
in
nome
della
libertà
,
fanatizzare
in
nome
della
fede
,
violentare
in
nome
dell
'
amore
.
Siamo
portati
a
credere
che
con
la
sola
forza
di
questi
ideali
si
possono
salvare
e
riscattare
tutti
gli
uomini
,
anche
quelli
che
non
vogliono
essere
salvati
;
mentre
il
valore
di
quegli
ideali
consiste
proprio
nel
mettere
in
guardia
contro
questa
credenza
.
La
libertà
,
la
fede
,
l
'
amore
,
come
gli
altri
capisaldi
della
nostra
scala
dei
valori
,
non
si
impongono
da
sé
e
non
possono
essere
imposti
:
perché
ciò
che
esigono
è
proprio
questo
:
ogni
essere
umano
deve
poterli
scegliere
per
se
stesso
.
L
'
immoralismo
contemporaneo
serve
in
primo
luogo
a
ricordarci
che
la
vita
non
è
quella
perfetta
adeguazione
della
realtà
all
'
ideale
,
che
i
coltivatori
degli
ideali
ci
hanno
voluto
far
credere
;
che
non
bisogna
illudersi
d
'
aver
già
realizzato
nei
nostri
modi
di
vivere
il
patrimonio
ideale
di
cui
disponiamo
;
e
che
occorre
in
primo
luogo
guardare
con
sincerità
spietata
al
modo
effettivo
in
cui
viviamo
,
alle
scelte
su
cui
si
regge
la
nostra
vita
,
per
renderci
conto
di
ciò
che
siamo
e
di
ciò
che
possiamo
diventare
.
Si
può
(
e
si
dovrebbe
in
ogni
caso
)
avvertire
un
senso
di
repulsione
o
di
rivolta
contro
le
realtà
che
le
cronache
della
vita
e
dell
'
arte
ci
presentano
con
cruda
evidenza
;
e
questo
è
già
un
effetto
benefico
di
quelle
cronache
.
Ma
occorre
trarre
da
esse
l
'
insegnamento
decisivo
:
quello
di
cercare
nuove
vie
per
la
libertà
dell
'
individuo
e
l
'
ordine
della
comunità
umana
.
Attraverso
i
disordini
,
gli
sbandamenti
,
le
proteste
,
lo
scetticismo
e
l
'
apatia
verso
cose
o
valori
ritenuti
essenziali
,
è
in
corso
un
grande
esperimento
per
la
ricerca
di
nuovi
modi
di
convivenza
,
di
nuove
regole
per
orientare
la
vita
degli
individui
.
Gli
uomini
oggi
non
sono
disposti
ad
accogliere
senza
beneficio
d
'
inventario
l
'
eredità
del
passato
o
il
messaggio
di
nuovi
profeti
.
Vogliono
trovare
da
sé
,
attraverso
errori
,
delusioni
e
sconfitte
,
la
via
buona
(
se
ce
n
'
è
una
)
da
imbroccare
.
Il
loro
atteggiamento
dominante
è
quello
proprio
degli
adolescenti
e
dei
giovani
ai
quali
poco
giovano
gli
insegnamenti
degli
adulti
,
finché
non
li
abbiano
essi
stessi
messi
a
prova
e
convalidati
con
la
loro
esperienza
vissuta
.
Nonostante
gli
enormi
e
rapidi
progressi
che
ha
fatto
in
certi
campi
,
l
'
umanità
vive
oggi
la
sua
fase
di
adolescenza
:
ma
di
un
'
adolescenza
non
remissiva
né
docile
,
ma
vigile
e
aggressiva
,
che
non
accetta
facilmente
lezioni
.
«
L
'
uomo
»
diceva
Montaigne
«
é
sempre
in
tirocinio
ed
in
prova
.
»
Ma
oggi
al
tirocinio
e
alla
prova
non
partecipano
più
solamente
le
élites
privilegiate
,
ma
strati
sempre
più
vasti
del
genere
umano
;
e
questo
costituisce
il
contrassegno
e
l
'
originalità
del
nostro
tempo
.
Certamente
il
rischio
è
grande
e
conquiste
decisive
,
valori
fondamentali
possono
andare
perduti
,
come
possono
essere
riscoperti
e
convalidati
.
Ma
non
si
può
evitare
il
rischio
disconoscendo
o
ignorando
semplicemente
la
situazione
che
lo
provoca
.
Non
si
diminuisce
il
rischio
insistendo
su
valori
collaterali
,
rifiutando
di
muoversi
e
di
cercare
,
appellandosi
alla
natura
o
all
'
autorità
o
ad
altre
garanzie
estrinseche
dei
valori
che
si
vogliono
difendere
.
Se
l
'
umanità
vuol
sopravvivere
,
non
può
dimenticare
il
rispetto
che
deve
a
se
stessa
e
a
ognuno
dei
suoi
membri
.
Questo
è
l
'
unico
punto
fermo
.
Ma
le
vie
o
i
modi
per
realizzare
questo
rispetto
nelle
forme
concrete
di
regole
e
di
atteggiamenti
che
reggano
di
giorno
in
giorno
e
di
ora
in
ora
la
vita
degli
uomini
possono
essere
diversi
.
Il
problema
consiste
nel
rendersi
conto
delle
alternative
che
quel
rispetto
consente
all
'
uomo
e
di
quelle
che
esclude
.
Consiste
nell
'
individuare
le
scelte
che
si
possono
ancora
e
sempre
ripetere
dopo
ogni
prova
e
che
siano
partecipabili
dalla
maggior
parte
degli
uomini
.
Scelte
siffatte
si
limitano
a
vicenda
e
possono
,
al
limite
,
circoscrivere
la
sfera
d
'
azione
dell
'
individuo
nei
confronti
di
quella
degli
altri
.
Ma
l
'
arte
delle
scelte
è
difficile
e
in
questo
campo
l
'
uomo
non
può
affidarle
a
una
macchina
calcolatrice
.
Solo
quest
'
arte
,
tuttavia
,
può
far
uscire
l
'
uomo
dall
'
adolescenza
e
avviarlo
alla
maturità
:
sempre
con
l
'
avvertenza
che
la
maturità
del
genere
umano
,
più
di
quella
dell
'
individuo
,
non
sarà
mai
una
conquista
definitiva
.