StampaQuotidiana ,
Circa
35.000
anni
fa
l
'
homo
sapiens
sapiens
,
cioè
il
prodotto
di
una
lunga
e
discontinua
evoluzione
che
era
cominciata
più
di
mezzo
milione
di
anni
prima
,
ha
invaso
l
'
Europa
proveniente
da
qualche
regione
sconosciuta
dell
'
Asia
o
dell
'
Africa
.
È
cominciata
allora
la
storia
dell
'
uomo
su
questa
terra
?
O
è
cominciata
prima
,
con
l
'
apparizione
dell
'
homo
sapiens
e
dei
primi
ominidi
?
O
è
cominciata
dopo
,
con
la
formazione
delle
grandi
civiltà
delle
quali
ci
rimangono
monumenti
e
notizie
?
Comunque
si
risponda
a
questa
domanda
,
la
storia
dell
'
uomo
è
stata
assai
lunga
e
complessa
.
Una
somma
enorme
di
trasformazioni
e
differenziazioni
biologiche
,
di
tentativi
diretti
nei
sensi
più
disparati
,
di
ingegnosità
,
d
'
invenzioni
,
di
lotte
,
di
sacrifici
e
di
morti
costituisce
il
materiale
grezzo
di
questa
storia
della
quale
abbiamo
solo
conoscenze
scarse
,
frammentarie
o
parziali
.
A
prima
vista
,
questo
materiale
è
un
caos
,
una
mescolanza
disordinata
degli
eventi
più
disparati
.
Ma
è
,
questa
apparenza
,
la
vera
sostanza
della
storia
?
Difficilmente
l
'
uomo
si
adatta
a
questo
pensiero
.
E
non
ci
si
adatta
perché
,
a
quanto
sembra
,
esso
lo
lascerebbe
privo
di
ogni
fede
nel
futuro
.
Se
la
storia
è
un
caos
di
eventi
,
questi
eventi
continueranno
a
sommarsi
o
a
elidersi
come
è
accaduto
nel
passato
.
L
'
uomo
non
può
contare
di
dirigerli
,
di
imprimere
ad
essi
una
direzione
favorevole
al
proprio
progresso
;
non
può
presumere
che
essi
gli
consentiranno
di
salvare
i
valori
che
gli
stanno
a
cuore
e
in
primo
luogo
lui
stesso
,
l
'
uomo
:
questo
essere
unico
(
per
quel
che
ne
sappiamo
finora
)
che
è
riuscito
a
sopravvivere
nelle
circostanze
più
disgraziate
e
a
creare
,
contro
l
'
ostilità
dello
stesso
ambiente
che
lo
ospita
,
un
mondo
nuovo
di
idee
,
di
valori
,
di
civiltà
al
di
sopra
del
mondo
muto
e
cieco
della
natura
inorganica
ed
organica
.
Il
problema
del
significato
della
storia
nasce
su
questi
fondamenti
.
La
storia
non
ha
il
minimo
significato
se
il
destino
dell
'
uomo
su
questa
terra
è
del
tutto
simile
a
quello
degli
innumerevoli
esseri
che
la
natura
vi
ha
disseminato
,
se
gli
eventi
che
la
compongono
non
hanno
un
ordine
o
uno
scopo
e
se
l
'
uomo
può
sparire
dalla
faccia
della
terra
senza
lasciar
traccia
,
com
'
è
accaduto
di
altre
innumerevoli
specie
animali
.
La
storia
ha
un
significato
se
,
nonostante
l
'
indipendenza
e
l
'
eterogeneità
apparenti
degli
episodi
che
entrano
in
essa
talvolta
a
distanze
enormi
di
tempo
e
di
spazio
,
essa
costituisce
un
'
unica
totalità
;
se
questa
totalità
ha
un
ordine
o
un
disegno
complessivo
che
subordina
a
sé
tutti
gli
episodi
;
se
quest
'
ordine
o
disegno
complessivo
ha
un
unico
scopo
,
un
termine
ultimo
immanente
o
trascendente
;
e
se
infine
l
'
uomo
può
,
sia
pure
approssimativamente
o
genericamente
,
comprendere
questo
scopo
.
Gli
antichi
,
che
concepirono
la
storia
come
un
ciclo
che
eternamente
si
ripete
,
non
dettero
una
risposta
esauriente
al
problema
del
suo
significato
perché
non
riconobbero
alla
storia
uno
scopo
,
un
termine
o
una
direzione
verso
cui
essa
muove
.
Gli
Stoici
credevano
che
in
ogni
ciclo
le
faccende
umane
si
ripetono
identicamente
:
c
'
è
di
nuovo
Socrate
,
di
nuovo
Platone
,
di
nuovo
ciascuno
degli
uomini
con
gli
stessi
amici
e
concittadini
,
con
le
stesse
credenze
e
gli
stessi
errori
.
A
giusto
titolo
questa
concezione
appariva
terrificante
a
Nietzsche
che
tuttavia
la
credeva
vera
ma
tale
da
poter
essere
accettata
soltanto
dai
superuomini
.
Ma
quando
Origene
disse
che
attraverso
i
cicli
successivi
l
'
umanità
espia
le
sue
colpe
e
si
avvia
a
riconquistare
la
perfezione
originaria
da
cui
è
decaduta
;
o
quando
Sant
'
Agostino
concepì
la
storia
come
la
lotta
tra
la
città
terrena
e
la
città
celeste
,
che
si
concluderà
con
la
vittoria
di
quest
'
ultima
;
o
quando
in
qualsiasi
modo
si
riconosce
nella
storia
una
totalità
ordinata
che
cammina
verso
un
certo
scopo
(
la
spiritualità
,
la
giustizia
,
l
'
uguaglianza
e
via
dicendo
)
si
ha
una
di
quelle
filosofie
della
storia
,
teologiche
o
laiche
,
che
riescono
ad
attribuire
alla
storia
un
significato
totale
,
trascendente
o
immanente
che
sia
.
Ma
purtroppo
,
di
fronte
a
questa
prospettiva
edificante
,
si
ergono
difficoltà
insormontabili
.
L
'
uomo
non
ha
strumenti
né
informazioni
sufficienti
per
comprendere
,
o
anche
solo
pensare
,
la
totalità
assoluta
del
mondo
storico
.
Lo
stesso
concetto
di
mondo
come
«
totalità
assoluta
»
è
illusorio
perché
,
come
dimostrò
Kant
,
è
al
di
là
di
ogni
esperienza
possibile
.
Ciò
che
effettivamente
sappiamo
della
storia
è
quanto
ne
dicono
gli
storici
,
il
cui
lavoro
trova
limiti
precisi
nella
stessa
disciplina
della
loro
scienza
:
che
ha
bisogno
di
fonti
d
'
informazione
e
deve
attenersi
a
metodi
esatti
nell
'
utilizzazione
di
tali
fonti
.
E
per
gli
storici
non
esiste
un
'
unica
storia
totale
;
esistono
solo
storie
diverse
e
particolari
che
concernono
particolari
popoli
,
nazioni
,
culture
,
personalità
,
istituzioni
o
particolari
settori
dell
'
attività
umana
(
la
politica
,
l
'
economia
,
il
diritto
,
la
scienza
,
ecc
.
)
.
Certamente
,
tra
queste
storie
particolari
e
settoriali
si
possono
(
e
si
debbono
)
,
per
quanto
è
possibile
,
cercare
e
trovare
rapporti
,
interdipendenze
,
connessioni
;
ma
saranno
,
anche
questi
,
particolari
e
settoriali
c
non
consentiranno
di
parlare
di
una
totalità
unica
e
integrata
.
Se
poi
,
oltre
le
enormi
lacune
della
nostra
conoscenza
del
passato
,
si
considera
anche
la
nostra
ignoranza
totale
del
futuro
,
il
quale
fa
parte
della
storia
come
totalità
,
si
vede
subito
che
una
storia
siffatta
può
essere
solo
l
'
oggetto
di
un
intelletto
divino
che
abbracci
nella
sua
eternità
tutto
il
tempo
,
non
dell
'
intelletto
umano
che
vive
nel
tempo
.
Queste
difficoltà
sono
decisive
,
per
il
problema
del
significato
della
storia
.
Parlare
di
questo
significato
nel
senso
che
si
è
detto
,
significa
parlare
da
romanzieri
fantastici
o
da
profeti
soprannaturalmente
ispirati
;
oppure
significa
agitare
un
'
ideologia
,
presentare
come
realtà
presente
o
inevitabilmente
futura
un
pio
desiderio
.
Tutto
ciò
che
a
questo
proposito
può
dire
il
filosofo
che
voglia
attenersi
alle
regole
del
suo
lavoro
si
riduce
a
una
constatazione
:
l
'
uomo
cerca
di
dare
un
senso
alla
storia
.
Questa
constatazione
è
confermabile
e
trova
conferma
ogni
volta
che
abbiamo
informazioni
sufficienti
su
una
cultura
o
una
civiltà
qualsiasi
;
giacché
ogni
cultura
o
civiltà
,
per
quanto
primitiva
,
può
essere
interpretata
come
il
tentativo
di
dare
alla
storia
,
cioè
alla
vita
dell
'
uomo
sulla
terra
,
un
significato
determinato
.
Ma
da
questo
punto
di
vista
non
si
può
parlare
di
un
significato
unico
e
totale
come
non
si
può
parlare
di
un
unico
«
mondo
storico
»
.
I
significati
che
gli
uomini
cercano
di
attribuire
alla
loro
storia
sono
molteplici
,
talora
disparati
,
spesso
in
conflitto
.
Ogni
significato
è
iscritto
nella
struttura
d
'
una
società
determinata
e
ne
costituisce
nello
stesso
tempo
la
condizione
di
vita
e
lo
scopo
dominante
.
Per
quanto
creduto
destinato
al
successo
,
il
significato
non
è
che
il
limite
ideale
dei
tentativi
che
si
fanno
per
realizzarlo
;
e
questi
tentativi
non
sempre
riescono
,
com
'
è
dimostrato
dalla
decadenza
e
dalla
morte
delle
civiltà
.
Quando
il
problema
del
significato
della
storia
venga
sottratto
al
tradizionale
orizzonte
teologico
e
metafisico
e
ricondotto
nei
limiti
e
nella
misura
dell
'
uomo
,
esso
assume
questa
forma
:
qual
è
il
significato
che
intendiamo
dare
alla
nostra
storia
?
E
quali
possibilità
abbiamo
di
realizzarlo
?
Per
rispondere
a
queste
domande
,
dobbiamo
certo
rivolgerci
all
'
indagine
storica
e
rintracciare
,
nell
'
ambito
della
civiltà
cui
apparteniamo
,
linee
di
tendenza
,
direzioni
di
marcia
che
prevalgono
in
questo
o
quell
'
aspetto
di
essa
.
Ma
non
abbiamo
alcun
diritto
di
considerare
inevitabili
le
prospettive
aperte
da
queste
direzioni
o
tendenze
,
che
possono
essere
rafforzate
o
indebolite
dalle
nostre
scelte
o
da
nuove
circostanze
.
Accade
spesso
che
le
scelte
umane
si
orientino
in
senso
nettamente
contrario
alle
tendenze
meglio
riconoscibili
nella
storia
:
così
accade
ad
esempio
nei
confronti
della
tendenza
pressoché
universale
dei
regimi
politici
a
trasformarsi
in
assolutismi
.
L
'
indagine
storica
ci
offre
certamente
utili
insegnamenti
,
ma
si
tratta
spesso
di
insegnamenti
negativi
:
stimolano
gli
uomini
a
combattere
e
a
modificare
radicalmente
modi
di
vivere
o
di
pensare
che
sono
sostenuti
da
una
lunga
tradizione
.
I
biologi
insegnano
che
la
specie
umana
è
,
tra
le
specie
animali
,
quella
che
comprende
la
maggiore
varietà
.
Gli
antropologi
e
i
sociologi
insistono
sulla
disparità
delle
strutture
culturali
che
disciplinano
la
vita
associata
dell
'
uomo
.
Gli
storici
mettono
in
luce
l
'
individualità
irriducibile
delle
istituzioni
umane
.
Non
è
detto
,
in
queste
circostanze
,
che
tutti
gli
uomini
debbano
dare
alla
storia
lo
stesso
significato
.
La
scoperta
di
significati
nuovi
ed
imprevisti
può
arricchire
la
loro
vita
;
ed
anche
i
conflitti
,
che
la
diversità
dei
significati
può
far
nascere
,
non
hanno
nulla
di
tragico
se
essi
sanno
affrontarli
nel
rispetto
reciproco
e
nella
libertà
.