StampaQuotidiana ,
La
drammatica
situazione
francese
;
la
fosca
minaccia
di
un
regime
d
'
emergenza
,
basato
su
forze
estranee
alla
dialettica
parlamentare
,
affidato
al
disastroso
semplicismo
dei
militari
;
le
dichiarazioni
del
generale
de
Gaulle
,
il
quale
smentisce
ogni
proposito
dittatoriale
,
ma
tuttavia
vuol
governare
da
solo
:
tutto
ciò
mi
riporta
ai
discorsi
che
il
sottotenente
di
cavalleria
Daniel
Téstard
,
nativo
di
Angoulême
,
faceva
,
stizzosamente
,
nell
'
inverno
del
1944
,
tra
i
fili
spinati
dello
Stammlager
11/B
,
nei
pressi
di
Fallingbostel
.
A
corto
di
uomini
,
per
l
'
enorme
impegno
richiesto
dal
fronte
orientale
,
i
tedeschi
ricorrevano
spesso
a
prigionieri
per
far
vigilare
altri
prigionieri
.
Il
sottotenente
Téstard
aveva
accettato
l
'
incarico
di
«
governare
»
un
gruppo
d
'
internati
italiani
arrivati
dalla
Balcania
.
Benché
avesse
respinta
l
'
offerta
di
rientrare
in
patria
fra
i
seguaci
di
Vichy
,
si
mise
subito
ad
assecondare
,
in
qualche
caso
superandola
,
la
durezza
dei
nazisti
.
Pallido
e
ossuto
,
sprezzante
e
incivile
,
prese
a
sfogare
sugli
sciagurati
italiani
tutti
i
malumori
e
i
risentimenti
ch
'
erano
il
suo
perenne
stato
d
'
animo
.
Non
trascurava
,
nel
frattempo
,
di
far
quattrini
:
barattando
pacchetti
di
tabacco
stantio
e
pezzi
di
pane
muffito
con
orologi
,
anelli
,
catenine
da
collo
.
Venne
il
momento
che
gli
stessi
tedeschi
,
per
lo
più
vecchi
riservisti
o
mutilati
,
cominciarono
a
temerlo
ed
evitarlo
.
Chiamava
gli
italiani
«
banda
di
idioti
pezzenti
»
,
e
almeno
una
volta
al
giorno
ripeteva
frasi
di
questo
genere
:
«
Il
fatto
che
io
sia
rimasto
qui
dentro
,
anziché
andare
col
vecchio
Pétain
,
può
far
credere
ch
'
io
aspetti
il
ritorno
della
democrazia
.
Vi
sbagliate
.
Me
ne
infischio
della
democrazia
e
dei
politicanti
marci
che
se
ne
ingrassano
.
Io
sono
un
ufficiale
effettivo
,
"
voyons
"
!
,
e
ho
vent
'
anni
di
servizio
,
perché
provengo
dai
sottufficiali
,
e
non
dai
rammolliti
delle
accademie
.
Sono
per
la
dittatura
,
se
volete
saperlo
.
Non
quella
dei
barbari
tedeschi
e
degli
italiani
miserabili
.
Quella
di
noi
francesi
,
che
possiamo
insegnare
al
mondo
qualsiasi
cosa
:
da
come
si
mangia
a
come
si
combatte
.
Come
si
combatte
,
al
momento
giusto
.
Perché
nel
1940
non
valeva
certo
la
pena
di
crepare
per
difendere
i
politicanti
.
A
guerra
finita
,
ce
la
vedremo
!
Sarà
questione
di
anni
.
Qualcuno
di
più
,
qualcuno
di
meno
,
non
conta
.
Ma
il
manico
del
coltello
finirà
nelle
mani
di
noi
soldati
,
"
saperlipopette
"
!
C
'
è
già
pronto
un
signore
che
,
prima
o
poi
,
manderà
la
democrazia
a
"
éplucher
les
pommes
de
terre
"
,
a
sbucciare
le
patate
.
Chi
è
quel
signore
?
Eccolo
qui
:
guardatevelo
bene
»
.
E
ogni
volta
il
sottotenente
Téstard
tirava
fuori
dal
portafogli
una
fotografia
del
generale
Charles
de
Gualle
,
ritagliata
da
un
giornale
.