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Purtroppo o finalmente? ( Fusco Gian Carlo , 1958 )
StampaQuotidiana ,
Scagliare frecce contro i vari festival di canzoni che ogni anno vengono organizzati in Italia , un po ' dappertutto , da Sanremo a Velletri , da Venezia a La Spezia , è diventato facile tirassegno . A parte la natura polemica di tutti i concorsi , nei quali giocano gusti contrastanti , simpatie ed interessi , la canzone è materia talmente popolare da suscitare passioni quasi sportive . Si « tifa » per Edera o per il Blu dipinto di blu come si è « milanisti » o « interisti » . Nulla di straordinario , perciò , che attorno a un festival s ' intreccino pareri discordi , condanne ed entusiasmi , consensi e dissensi . Segni di vitalità . Una cosa , però , non è stata ancora detta abbastanza e con sufficiente chiarezza : che , cioè , í diversi festival , così come oggi sono fatti , pur ammettendo le esigenze spettacolari , vieppiù accentuate dalla Tv , sono festival di cantanti , di orchestre , perfino di scenografi e di registi , assai più che di canzoni . Giacché la canzone , destinata alla strada , deve essere giudicata per i suoi valori essenziali , per la sua vena , per quella grazia popolare che deve sopravvivere , tanto o poco , anche nelle voci più stonate . Presentare le canzoni attraverso « arrangiamenti » più o meno scaltri , con orchestre addirittura sinfoniche , cantanti più o meno abili , simpatici , avvenenti , dalla voce più o meno suggestiva , significa snaturare , gradualmente , il significato di una rassegna e di un concorso . Partiti dalla canzone , si arriva al « ritmo » , al ballabile fine a se stesso ; si dimentica che la canzone è fatta anche di « parole » ; che è fatta per essere ... cantata , prima che adattata , ballata o , magari , sceneggiata . Altrimenti , chiama e rispondi . Come se in un concorso di bellezza si , giudicasse in base alle toilettes . Se questo vale per tutti i festival in genere , figuriamoci per quello della canzone napoletana : canzone , più di ogni altra , nata dal popolo , fra la povertà delle cose e le ricchezze del cuore . Nobile e nuda : contessa scalza delle canzoni . Invece l ' altra sera , assistendo alla teletrasmissione del 6° Festival napoletano , dove hanno fatto irruzione perfino i ritmi del Texas e del Tennessee , dove due orchestre gareggiavano in esibizionismi tecnici , variazioni , ibridazioni , raucedini di tromba alla Armstrong e « satinati » alla francese , ho capito che Napoli , stancatasi di Lauro , comincia a essere stanca anche del suo folclore . Purtroppo o finalmente ?