StampaQuotidiana ,
Il
ritorno
di
Eduardo
De
Filippo
,
ieri
sera
,
all
'
Odeon
,
non
poteva
essere
più
allegramente
vittorioso
.
Eccolo
al
comando
di
quella
«
scarpettiana
»
,
già
arrivata
,
se
non
andiamo
errati
,
al
terzo
anno
di
vita
;
e
interprete
di
una
delle
più
meccanicamente
spassose
farse
di
Eduardo
Scarpetta
,
quel
Medico
dei
pazzi
che
non
è
stato
mai
rappresentato
a
Milano
e
che
,
pur
vivendo
per
tre
atti
su
una
trovata
unica
,
ripetuta
in
una
serie
di
situazioni
consimili
,
ha
una
sua
irresistibile
forza
comica
.
Si
sa
come
Eduardo
Scarpetta
,
grande
attore
comico
e
,
in
Miseria
e
nobiltà
,
che
è
il
suo
capolavoro
,
notevolissimo
commediografo
,
fabbricava
i
copioni
di
quei
suoi
facili
successi
al
«
San
Carlino
»
che
egli
aveva
fatto
rivivere
:
prendeva
le
pochades
e
i
vaudevilles
francesi
e
li
napoletanizzava
,
tenendo
buona
la
trama
(
vedi
la
famosa
Na
santarella
,
da
Ma
'
selle
Nitouche
)
e
l
'
ossatura
generale
,
ma
introducendovi
una
serie
di
spunti
,
di
invenzioni
e
di
personaggi
nuovi
;
e
soprattutto
,
facendo
girare
tutto
attorno
a
quel
suo
eterno
lepido
protagonista
,
Don
Felice
Sciosciammocca
,
che
sostituì
efficacemente
la
maschera
di
Pulcinella
.
Erano
commedie
costruite
su
misura
per
quella
sua
comicità
estemporanea
e
violentemente
mimica
,
testi
che
non
vanno
dunque
giudicati
disgiunti
da
una
interpretazione
.
Eduardo
,
rinnova
gli
«
exploits
»
interpretativi
di
Scarpetta
,
rendendo
vivo
e
divertente
un
copione
che
di
per
sé
ha
ben
poco
.
Qui
Felice
Sciosciammocca
è
un
provinciale
,
venuto
a
Napoli
con
la
moglie
e
la
figliastra
,
per
incontrarsi
con
un
nipote
che
egli
ha
mantenuto
per
anni
agli
studi
.
Ora
il
giovanotto
,
scapestrato
,
giocatore
e
gaudente
,
gli
ha
dato
a
intendere
d
'
essersi
laureato
e
,
specializzato
in
psichiatria
,
d
'
esercitare
la
professione
,
dirigendo
una
clinica
per
alienati
.
La
trovata
consiste
in
questo
:
che
il
giovanotto
spaccia
per
casa
di
salute
dei
pazzi
una
tranquilla
pensione
nella
quale
vive
un
suo
amico
e
la
comicità
deriva
dalle
situazioni
in
cui
viene
a
trovarsi
il
candido
Don
Felice
che
scambia
per
più
o
meno
pericolosi
malati
di
mente
gli
esagitati
ospiti
della
pensione
stessa
.
È
facile
immaginarsi
le
risorse
che
un
attore
come
Eduardo
può
cavare
da
una
serie
di
scontri
del
genere
;
anche
perché
non
si
direbbe
proprio
,
a
giudicare
da
queste
scene
,
che
i
clienti
della
pensione
abbiano
,
come
si
dice
,
tutte
le
rotelle
a
posto
.
Ecco
dunque
un
Eduardo
col
parrucchino
che
gli
piove
sulle
sopracciglia
,
un
volto
cavo
e
spaurito
,
una
giacca
lunga
come
la
fame
,
un
grosso
ombrello
appeso
al
braccio
;
e
quei
suoi
toni
di
terrore
,
di
stupore
,
di
angoscia
esilarante
,
quelle
sue
trovate
mimiche
;
e
,
nel
nobile
istrionismo
di
una
parte
del
genere
,
quel
suo
non
passar
mai
la
misura
.
Irresistibile
e
applauditissimo
.
Come
sono
stati
applauditissimi
intorno
a
lui
il
bravissimo
Franco
Sportelli
,
dalla
comicità
spiritata
e
nervosa
,
Pupella
Maggio
,
colorita
caratterista
,
Ugo
D
'
Alessio
,
Pietro
De
Vico
,
ottima
«
spalla
»
,
Pietro
Carloni
,
Anna
Maria
Ackerman
,
quel
tipico
interprete
napoletano
,
specializzato
in
buffe
e
corpulente
macchiette
,
che
è
Salvatore
Cafiero
,
e
tutti
gli
altri
.