StampaQuotidiana ,
Requiem
per
una
monaca
,
riduzione
di
Albert
Camus
dal
romanzo
di
Faulkner
,
è
l
'
esempio
più
autentico
che
si
possa
dare
oggi
d
'
una
tragedia
moderna
;
affermazione
dovuta
allo
stesso
Camus
,
in
una
breve
presentazione
scritta
allo
spettacolo
da
lui
messo
in
scena
a
Parigi
,
con
Catherine
Sellers
e
Michel
Auclair
e
le
scene
di
Léonor
Fini
,
spettacolo
che
tenne
il
cartellone
per
oltre
due
anni
.
Camus
cita
anzi
un
giudizio
di
André
Malraux
,
a
proposito
di
Santuario
,
il
romanzo
di
cui
Requiem
per
una
monaca
costituisce
il
seguito
:
Malraux
diceva
che
Faulkner
aveva
introdotto
il
romanzo
poliziesco
nella
tragedia
antica
.
È
vero
.
Ma
non
si
potrebbe
anche
dire
che
,
per
esempio
,
Edipo
e
Amleto
hanno
,
a
loro
volta
,
una
progressività
e
persino
una
tecnica
da
romanzo
poliziesco
?
Requiem
per
una
monaca
fu
scritta
da
Faulkner
in
forma
dialogata
,
intercalate
ai
tre
capitoli
che
rappresentano
i
tre
atti
della
tragedia
lunghe
parti
descrittive
,
evocanti
la
storia
e
il
destino
della
città
di
Jefferson
,
nella
contea
Yoknapatawpha
,
nome
immaginario
dato
dallo
scrittore
ai
luoghi
nei
quali
sono
di
solito
ambientate
le
sue
storie
.
Vi
si
riprende
la
vicenda
di
Temple
Drake
,
la
ragazza
di
Santuario
,
la
studentessa
che
,
rapita
dal
«
gangster
»
Popeye
,
era
stata
da
questi
chiusa
in
una
casa
di
tolleranza
di
Memphis
.
Tutto
ciò
non
era
accaduto
a
caso
,
Temple
si
era
lasciata
catturare
da
Popeye
,
dopo
che
la
sua
fuga
dal
collegio
col
giovane
Gowan
Stevens
era
miseramente
finita
in
un
incidente
di
macchina
,
provocato
dall
'
ubriachezza
del
giovane
che
all
'
alcool
-
tipica
risorsa
,
nel
puritano
mondo
anglosassone
,
per
liberarsi
dai
complessi
-
aveva
chiesto
il
coraggio
necessario
a
impadronirsi
della
donna
desiderata
.
Questo
è
l
'
atroce
antefatto
di
Requiem
per
una
monaca
:
la
volontaria
abiezione
di
Temple
,
prigioniera
di
un
anormale
impotente
che
la
concede
,
sotto
i
propri
occhi
,
a
un
suo
complice
;
salvo
poi
a
sopprimere
costui
quando
tenta
di
rendere
«
indipendente
»
la
tresca
con
la
ragazza
;
il
ritorno
di
Temple
alla
vita
normale
,
moglie
di
Gowan
Stevens
,
che
l
'
ha
sposata
per
una
sorta
di
riparazione
,
ma
che
non
può
dimenticare
quanto
è
accaduto
e
che
,
chiuso
nella
torre
del
suo
orgoglio
,
metterà
in
dubbio
anche
che
il
figlio
,
nato
dopo
il
matrimonio
,
sia
veramente
suo
.
La
parte
«
teatrale
»
,
le
«
pagine
dialogate
»
del
romanzo
,
che
ne
costituiscono
il
nocciolo
essenziale
,
si
aprono
nel
tribunale
di
Jefferson
-
l
'
edificio
che
,
con
la
prigione
,
diede
l
'
avvio
al
nascere
della
città
,
fatto
chiaramente
simbolico
-
al
momento
in
cui
viene
pronunciata
la
sentenza
contro
Nancy
Mannigoe
,
che
l
'
ascolta
impassibile
,
ringraziando
anzi
Dio
.
Nancy
Mannigoe
è
l
'
antica
prostituta
negra
che
divise
con
Temple
i
torbidi
giorni
nella
casa
di
Memphis
.
Temple
,
una
volta
sposatasi
,
l
'
ha
poi
accolta
in
casa
come
cameriera
;
in
realtà
per
avere
,
nel
deserto
bianco
creatole
intorno
dall
'
orgoglio
ferito
del
marito
,
dalla
sua
impossibilità
a
perdonare
e
dimenticare
,
«
qualcuno
con
cui
parlare
»
,
un
essere
umano
fornito
di
un
uguale
,
miserabile
patrimonio
di
oscure
memorie
;
che
per
Nancy
,
poi
,
non
rappresentano
nemmeno
il
male
,
costituiscono
se
mai
l
'
unica
realtà
offertale
dalla
vita
.
Nancy
ha
ucciso
,
ha
strangolato
con
le
sue
mani
la
figlia
più
piccola
di
Temple
,
una
bambina
di
sei
mesi
;
ha
compiuto
il
gesto
orribile
per
impedire
a
Temple
di
fuggire
con
un
suo
amante
ricattatore
,
fratello
di
colui
che
la
aveva
avuta
,
complice
Popeye
,
nella
casa
di
Memphis
.
In
quell
'
inferno
di
«
gelata
»
rispettabilità
che
è
il
«
ménage
»
con
Gowan
Stevens
,
il
losco
giovanotto
la
fa
almeno
vibrare
come
donna
;
e
poi
la
sua
è
un
'
antica
,
pervicace
vocazione
al
male
:
in
questo
senso
anche
lei
,
come
Nancy
,
è
una
«
monaca
»
;
monaca
del
peccato
,
un
crisma
la
segna
.
Nancy
ha
tentato
tutto
,
per
trattenerla
,
le
ha
persino
rubato
i
gioielli
e
il
denaro
che
l
'
amante
ricattatore
esigeva
;
non
le
è
restato
,
alla
fine
,
che
ricorrere
all
'
infanticidio
.
In
questo
gesto
sta
la
chiave
di
volta
della
tragedia
.
Perché
Nancy
ha
ucciso
?
Su
questo
interrogativo
è
basata
la
grande
indagine
morale
che
Gawin
Stevens
,
lo
zio
di
Gowan
,
avvocato
difensore
di
Nancy
-
ma
in
realtà
immagine
sensibile
della
coscienza
di
questi
personaggi
-
conduce
lentamente
,
accompagnando
Temple
,
nottetempo
,
dal
Governatore
dello
Stato
,
non
già
a
chiedere
la
grazia
per
Nancy
(
che
non
potrà
essere
concessa
)
,
ma
a
rivelare
le
pieghe
oscure
di
una
vicenda
così
atroce
,
a
vuotare
il
sacco
dei
propri
rimorsi
.
Nancy
ha
ucciso
,
ma
è
lei
,
Temple
,
che
si
sente
responsabile
.
Senonché
,
a
poco
a
poco
,
capisce
che
il
delitto
di
Nancy
era
l
'
unico
modo
per
spezzare
la
catena
della
colpa
,
l
'
orrendo
cordone
ombelicale
che
la
unisce
'
al
bordello
di
Memphis
,
e
ritrovare
la
pace
accanto
al
marito
distrutto
.
Quanto
a
Nancy
,
crede
,
lei
;
crede
nel
fratello
delle
prostitute
e
dei
ladri
,
nell
'
amico
degli
assassini
:
in
Colui
,
insomma
,
che
è
stato
ucciso
con
loro
.
Era
necessario
raccontare
con
una
certa
minuzia
,
contrariamente
alle
nostre
abitudini
,
la
vicenda
immaginata
dal
grande
americano
,
per
dare
un
'
idea
della
potente
originalità
di
questa
tragedia
che
arriva
,
alla
fine
,
a
conclusioni
cristiane
,
sulla
misura
dei
grandi
romanzi
di
Dostoevskij
e
di
Tolstoi
.
Camus
,
che
affermò
«
d
'
essersi
completamente
cancellato
davanti
a
Faulkner
»
,
ha
dato
al
romanzo
dialogato
una
chiara
,
rigorosa
,
quasi
classica
dimensione
teatrale
,
senza
,
si
può
dire
,
aggiungere
nulla
,
spostando
soltanto
alcune
parti
,
chiarendo
alcuni
punti
che
alla
ribalta
non
potevano
essere
lasciati
nell
'
indeterminatezza
suggestiva
della
pagina
scritta
.
Certo
,
la
chiarezza
formale
,
dialettica
,
in
cui
lo
scrittore
francese
cala
l
'
oscura
,
sconvolgente
tragedia
,
può
non
poco
limitarla
;
e
riduce
infatti
le
proporzioni
di
ciò
che
nel
romanzo
ha
la
forza
ciclica
di
un
evento
della
storia
umana
.
Ma
a
Camus
bisogna
essere
grati
,
per
aver
costretto
l
'
espressione
teatrale
a
far
da
tramite
,
sì
da
portarla
a
un
pubblico
più
vasto
,
a
questa
allucinante
ricerca
dei
significati
che
nella
nostra
vita
possono
assumere
la
sofferenza
e
il
peccato
.
Lo
spettacolo
,
realizzato
da
Orazio
Costa
,
-
il
Costa
dei
Dialoghi
delle
Carmelitane
-
è
di
un
'
intensità
drammatica
e
di
un
rigore
stilistico
che
non
hanno
nulla
da
invidiare
a
quello
realizzato
a
Parigi
dallo
stesso
Camus
;
in
certi
punti
,
anzi
,
se
ne
stacca
nettamente
,
per
certe
trovate
registiche
,
per
un
'
aria
di
fondo
,
evocata
dalle
musiche
di
Roman
Vlad
,
che
vuole
evidentemente
alludere
a
certe
pagine
descrittive
del
romanzo
,
al
plasma
d
'
oscura
prosa
che
scopre
fra
i
tre
grandi
capitoli
-
atti
.
Anna
Proclemer
è
una
Temple
di
violenta
forza
drammatica
,
che
giunge
alla
consapevolezza
di
quanto
è
accaduto
intorno
a
lei
e
dentro
di
lei
attraverso
una
specie
di
stupore
disperato
.
Non
ha
dunque
bisogno
di
piangere
;
e
non
piange
,
infatti
,
se
non
in
qualche
breve
istante
.
Insomma
,
è
riuscita
a
dar
maschera
teatrale
a
un
dolore
secco
,
di
pietra
.
Giorgio
Albertazzi
,
diventato
biondo
per
l
'
occasione
,
dà
alla
figura
umiliata
e
dolorante
del
marito
un
'
angoscia
nervosa
,
un
orgoglio
pallido
e
amaro
.
Edda
Albertini
era
la
negra
assassina
;
è
un
personaggio
immobile
,
rudimentale
,
fatto
di
parole
al
confine
dell
'
espressione
;
un
personaggio
,
dunque
,
difficilissimo
,
che
l
'
attrice
ha
reso
con
una
intensa
semplicità
,
un
'
emozione
rattenuta
,
solo
prorompente
alla
fine
.
Da
segnalare
,
infine
,
l
'
umanissimo
avvocato
Stevens
di
Filippo
Scelzo
.
Le
scene
di
Piero
Zuffi
,
molto
semplici
ma
funzionali
e
suggestive
,
specialmente
quella
della
prigione
.
Testo
o
spettacolo
,
una
serata
di
forte
teatro
.
Lietissimo
il
successo
.