StampaQuotidiana ,
Belfast
,
15
gennaio
1958
-
IRLANDA
DEL
NORD
-
ITALIA
:
2-1
.
NOTE
:
Mite
pomeriggio
di
sole
.
Terreno
in
ottime
condizioni
.
35.000
spettatori
(
cifra
ufficiale
)
.
Al
35'
del
primo
tempo
il
dottor
Foni
ha
spostato
Corradi
a
destra
e
Vincenzi
a
sinistra
.
Al
23'
della
ripresa
l
'
arbitro
ha
espulso
Ghiggia
per
aver
scalciato
,
a
terra
,
il
terzino
McMichael
.
Al
30'
della
ripresa
,
Costa
centro
,
Montuori
ala
sinistra
,
Pivatelli
ala
destra
.
Angoli
3
a3
(
l
a
l
)
.
Deve
esistere
una
nemesi
anche
nella
storia
spicciola
delle
pedate
.
La
nemesi
si
è
messa
all
'
opera
quando
già
speravamo
di
farla
franca
.
E
l
'
Irlanda
del
Nord
,
squallida
provincia
britannica
senza
giocatori
militanti
sul
suo
territorio
,
lascia
a
casa
l
'
Italia
dai
campionati
mondiali
,
che
la
videro
vittoriosa
due
volte
su
cinque
.
A
pensarci
,
è
abbastanza
iniquo
.
Ma
certo
il
calcio
italiano
ha
fatto
poco
o
nulla
per
meritarsi
il
viaggio
in
Svezia
.
Sul
suo
cadaverone
brulicano
le
nostre
nostalgie
,
soffia
il
nostro
livore
,
brucia
il
nostro
amor
proprio
offeso
per
nostra
colpa
.
Siamo
tornati
all
'
anno
zero
.
Forse
non
riusciremo
a
cavarcene
fuori
.
Il
calcio
diverrà
mero
spettacolo
per
folle
di
bocca
buona
.
Alle
folle
bisogna
pur
dare
circensi
.
Molti
ricchi
in
Italia
provvederanno
.
Funzioni
educative
,
il
calcio
ne
ha
ben
poche
.
E
quanto
a
fonte
di
prestigio
,
meglio
non
parlarne
.
Dal
calcio
sono
venute
tante
vergogne
al
nostro
Paese
nel
dopoguerra
,
che
un
legislatore
illuminato
farebbe
saggia
cosa
a
sopprimerlo
.
Ma
queste
sono
fanfaluche
di
un
cronista
sportivo
affetto
da
vogliuzze
moralistiche
.
Ora
stiamo
ai
fatti
:
il
riferirne
subito
significa
dimenticarli
presto
.
È
un
trucco
psicologico
ma
di
efficacia
ormai
collaudata
.
Tanto
,
a
chi
avventarsi
?
Così
stanno
le
cose
,
così
vanno
e
andranno
.
Domenica
riprende
il
campionato
.
Evviva
!
Quando
si
segue
una
squadra
italiana
,
gli
indizi
oscuri
della
precoscienza
affiorano
contraddittori
al
punto
da
non
doversi
ascoltare
mai
.
Ho
imparato
a
mie
spese
.
E
sentivo
che
a
Belfast
saremmo
venuti
per
briscole
,
e
anche
lo
dissi
.
Ma
poi
,
entrato
nel
clan
azzurro
,
disperare
mi
sarebbe
parso
tradire
.
Così
ci
si
trova
fra
gente
cutanea
come
la
nostra
.
E
cercai
allora
diversivi
tecnici
(
come
si
dice
)
.
Considerai
la
relativa
modestia
degli
irlandesi
e
la
necessità
di
stringerci
in
difesa
se
volevamo
dare
alla
squadra
un
assetto
almeno
omogeneo
.
Tornai
a
sperare
nel
palleggio
dei
sudamericani
e
nella
grintosa
potenza
della
difesa
chiusa
.
A
lume
di
logica
,
ne
indussi
che
potevamo
sperare
se
...
la
nostra
difesa
avesse
resistito
all
'
arrembaggio
iniziale
degli
irlandesi
,
che
sono
soprattutto
dinamici
.
La
difesa
,
ahimè
,
non
ha
retto
all
'
arrembaggio
iniziale
degli
irlandesi
scatenati
,
ma
prima
ancora
della
difesa
è
mancato
l
'
attacco
.
Quando
Schiaffino
portava
sotto
la
palla
invitando
i
compagni
di
prima
linea
a
giocarla
,
le
più
belle
cose
si
vedevano
in
fatto
di
tocco
,
dribbling
,
controllo
:
ma
ogni
azione
,
procedendo
lentissima
,
stagnava
in
diversioni
laterali
:
cinque
,
sei
tocchi
orizzontali
abbiam
potuto
vedere
e
soffrire
nei
nostri
primi
approcci
.
I
nostri
sembravano
di
gran
lunga
i
padroni
del
campo
.
Il
molle
ed
esasperante
Pivatelli
pareva
muoversi
però
sulle
grucce
,
nel
fitto
schieramento
difensivo
degli
«
irish
»
:
all
'
11'
ebbe
una
palla
-
gol
da
Montuori
e
,
fuori
causa
il
portiere
,
per
un
'
uscita
incauta
e
intempestiva
,
zappò
il
terreno
senza
toccare
la
palla
!
Al
15'
,
ancora
Montuori
riuscì
a
scartare
tutti
,
infilandosi
nel
centro
dell
'
area
e
poi
,
forse
stremato
,
a
portiere
di
nuovo
fuori
causa
,
toccò
a
lato
d
'
interno
destro
nel
più
ignobile
dei
modi
.
Costa
era
incerto
e
spaesato
all
'
estrema
sinistra
,
e
pochi
lo
cercavano
con
lanci
tesi
,
con
aperture
almeno
tempestive
.
Una
volta
discese
a
rete
e
sparò
fuori
anziché
dare
ai
compagni
schierati
in
linea
.
Fu
quello
il
primo
di
tre
tiri
imperfetti
,
ma
almeno
degni
di
questo
nome
.
Ghiggia
sosteneva
Schiaffino
avanzando
con
lui
in
assidui
palleggi
.
Purtroppo
,
nessuna
delle
azioni
costruite
con
tanta
elaborazione
riuscì
a
liberare
un
uomo
;
e
quando
parve
che
qualcuno
fosse
libero
,
allora
veniva
meno
il
tiro
,
o
la
precisione
,
o
ancora
la
potenza
necessaria
a
confondere
un
portiere
di
fortuna
,
sbulinato
e
incerto
(
il
titolare
Gregg
,
che
è
un
grande
campione
,
era
rimasto
a
Manchester
per
la
nebbia
)
.
Ogni
qualvolta
svaniva
un
'
azione
degli
azzurri
,
subito
incominciavano
i
guai
.
La
squadra
di
Foni
,
contaminazione
per
nulla
chiara
del
WM
in
difesa
e
del
Metodo
all
'
attacco
,
non
aveva
uomini
di
vera
interdizione
a
centro
campo
.
Schiaffino
solo
,
benché
il
suo
impegno
fosse
commovente
,
non
poteva
certo
bastare
alla
bisogna
.
Montuori
non
è
un
interditore
,
benché
ci
abbiamo
tutti
sperato
.
Danny
Blanchflower
lo
scherzava
negli
anticipi
e
sui
palloni
alti
.
Ogni
rimessa
del
loro
e
del
nostro
portiere
,
andava
regolarmente
agli
irlandesi
.
Talché
Bugatti
dovette
più
volte
rimettere
con
la
mano
,
costringendo
i
compagni
ad
elaborare
il
gioco
ancor
prima
che
convenisse
,
partendo
cioè
da
troppo
lontano
.
La
difesa
si
dispose
all
'
inizio
,
come
sembrava
logico
,
con
Ferrario
libero
e
Invernizzi
su
Simpson
.
Schiaffino
impegnava
da
solo
Peacock
e
Mcllroy
.
Vincenzi
teneva
abbastanza
bene
McParland
e
Corradí
si
disimpegnava
su
Bingham
assai
meglio
che
non
avesse
fatto
Cervato
.
Non
ho
capito
,
dunque
,
perché
Foni
abbia
inviato
Corradi
a
destra
:
forse
per
sua
richiesta
esplicita
?
Le
cose
preoccupanti
avvenivano
però
al
centro
dell
'
area
.
Ferrario
non
teneva
assolutamente
la
zona
:
seguiva
ciampicando
Simpson
,
che
lo
dirottava
,
astuto
,
lo
portava
lontano
.
Il
primo
goleador
irlandese
,
Mcllroy
,
poté
battere
da
quindici
metri
,
dopo
aver
ricevuto
un
tocco
di
Ferrario
in
grazioso
anticipo
su
Simpson
,
all
'
altezza
del
limite
,
dove
sarebbe
dovuto
essere
Invernizzi
.
Il
secondo
goleador
,
Cush
,
si
trovò
libero
in
area
,
e
al
centro
di
essa
,
su
di
un
lancio
da
almeno
quaranta
metri
di
Danny
Blanchflower
.
Quella
era
dunque
la
difesa
chiusa
invocata
da
tutti
e
assicurata
da
Ferrario
a
Foni
?
Dove
mai
era
andato
Ferrario
,
dov
'
era
Segato
?
Cush
arrestò
comodissimamente
la
palla
,
anzi
,
ebbe
l
'
esitazione
caratteristica
,
dopo
il
controllo
,
di
chi
teme
di
essere
in
fuori
gioco
:
poi
subito
esplose
un
bolide
che
Bugatti
fu
molto
bravo
,
anzi
eroico
a
parare
:
ma
sulla
respinta
-
inevitabile
-
del
nostro
sfortunato
portiere
,
non
un
difensore
azzurro
;
Cush
ebbe
ancora
tutto
il
tempo
di
riprendere
e
sparare
a
rete
a
colpo
sicuro
.
Tutto
questo
venne
perpetrato
in
mezz
'
ora
,
e
la
fatica
degli
attaccanti
(
prendi
e
porta
sotto
,
prendi
e
porta
sotto
)
divenne
vuota
e
velleitaria
e
spesso
anzi
sconsolante
.
I
sudamericani
avevano
ed
esibivano
tutto
,
fuorché
il
guizzo
per
liberarsi
e
il
tiro
per
concludere
.
Il
loro
reparto
,
in
cui
vaneggiava
melenso
e
legnoso
Pivatelli
,
pareva
un
distaccamento
del
nostro
calcio
sulla
luna
.
I
resti
della
squadra
si
affannavano
impotenti
davanti
a
Bugatti
e
denunciavano
in
ogni
mossa
il
sicuro
presentimento
della
disfatta
.
Poi
venne
il
riposo
e
sperammo
che
almeno
Foni
togliesse
di
mezzo
Pivatelli
,
spostando
Costa
al
centro
.
Foni
ci
arrivò
tardi
,
quando
venne
espulso
Ghiggia
.
Ma
di
che
fargli
colpa
,
pover
'
uomo
?
Era
già
bello
che
gli
azzurri
partissero
all
'
arrembaggio
,
che
Schiaffino
si
prodigasse
fino
allo
stremo
per
creare
l
'
occasione
buona
.
La
quale
venne
da
Invernizzi
(
povero
smarrito
"
macellarin
"
del
nostro
tifo
!
)
:
toccò
a
Ghiggia
e
questi
avanti
a
Montuori
,
verso
destra
:
il
cross
fu
bello
e
impeccabile
,
a
non
più
di
un
metro
d
'
altezza
:
Costa
era
al
centro
e
solo
davanti
a
Uprichard
:
da
sei
metri
sparò
d
'
esterno
destro
e
alzò
una
disgraziatissima
palla
a
campanile
:
ricadde
però
la
palla
incarognita
dall
'
effetto
e
Uprichard
vi
si
confuse
:
allora
Costa
gli
balzò
addosso
,
fuffignò
con
il
piede
fino
a
strappargliela
e
a
ficcarla
in
rete
.
Gli
irlandesi
del
pubblico
perdettero
subito
baldanza
.
Il
silenzio
calò
sullo
stadiolo
altrettanto
tetro
e
vecchio
della
città
di
Belfast
.
E
rinacque
la
nostra
speranza
.
Gli
azzurri
si
prodigavano
di
slancio
(
ma
quanto
slegati
!
)
.
Montuori
sfiorò
la
traversa
di
testa
,
su
angolo
.
Pivatelli
arrischiò
tre
altri
tiri
(
uno
solo
,
su
due
,
nel
primo
tempo
,
gli
era
riuscito
degno
:
di
destro
,
in
diagonale
dalla
destra
)
:
non
ebbe
però
né
abilità
né
fortuna
nel
tentarli
.
Iniziò
ancora
un
'
azione
dalla
destra
,
e
la
palla
passò
diagonalmente
-
nel
tombale
silenzio
dello
stadio
-
da
Pivatelli
a
Ghiggia
,
a
Montuori
,
a
Schiaffino
:
giunse
infine
a
Costa
,
che
si
trovava
a
cinque
soli
metri
dal
palo
,
e
quello
ignobilmente
vi
inciampò
sopra
!
Sul
conseguente
angolo
-
perché
incespicandovi
Costa
,
quella
palla
-
gol
fu
subito
spedita
sul
fondo
da
Cunningham
-
Ghiggia
tentò
una
sparata
fra
troppe
gambe
e
,
ripreso
anche
il
rimpallo
,
fu
anticipato
da
McMichael
e
Peacock
:
caddero
insieme
,
sul
limite
dell
'
area
,
e
Ghiggia
calciò
istericamente
da
terra
come
fanno
i
muletti
:
l
'
arbitro
era
a
due
passi
,
fischiò
subito
e
disse
:
fuori
.
Gli
azzurri
non
capivano
.
Noi
pure
.
Ghiggia
era
proprio
espulso
.
Uscito
Ghiggia
,
l
'
attacco
azzurro
ebbe
Costa
centravanti
,
Montuori
ala
sinistra
,
Pivatelli
ala
destra
.
Schiaffino
spese
gli
ultimi
spiccioli
per
recuperare
qualche
pallone
da
spedire
in
attacco
.
Ormai
era
tutto
finito
.
Gli
irlandesi
avevano
ripreso
animo
.
Delle
generose
sgroppate
di
Invernizzi
si
avvalsero
per
tornare
alla
carica
.
Ogni
loro
puntata
era
arrembante
per
la
nostra
difesa
.
Segnarono
pure
una
terza
rete
con
Simpson
al
39'
e
Zsolt
disse
no
,
per
fuori
gioco
(
che
a
me
non
pareva
)
.
La
difesa
azzurra
appariva
affranta
.
E
solo
calmo
era
Corradi
.
Ferrario
tentò
incursioni
senza
esito
all
'
attacco
.
Vincenzi
arraffava
su
Bingham
per
neutralizzarlo
alla
meno
peggio
.
I
laterali
erano
chiaramente
sopraffatti
dagli
interni
avversari
.
Premendo
gli
irlandesi
,
i
tre
rabicani
del
nostro
attacco
stavano
a
vedere
con
le
braccia
conserte
.
Schiaffino
deve
avere
sputato
l
'
anima
.
E
venne
l
'
ultimo
fischio
e
il
delirio
degli
irlandesi
liberati
dall
'
incubo
.
È
tutto
.
Degli
azzurri
va
senz
'
altro
onorato
Schiaffino
,
onesto
e
grande
campione
di
ventura
;
va
scusato
e
anzi
lodato
Bugatti
,
che
ha
salvato
un
gol
su
Simpson
,
nella
ripresa
,
e
avrebbe
anche
evitato
quello
di
Cush
se
qualcuno
lo
avesse
assistito
.
Il
tiro
di
Mcllroy
era
di
quelli
cui
mette
mano
anche
il
diavolo
.
Ghiggia
si
raccomanda
appena
per
l
'
inizio
,
non
per
la
calciatina
dell
'
isterico
che
gli
ha
causato
l
'
espulsione
.
Corradí
si
è
disimpegnato
senza
infamia
né
lode
.
Vincenzi
è
stato
promettente
all
'
inizio
:
poi
si
è
arrangiato
.
Montuori
ha
avuto
spunti
da
fenomeno
incompleto
,
quale
sappiamo
.
Poi
ci
sarebbe
voluto
Virgili
,
accanto
a
lui
,
per
scornare
da
toro
quelle
querce
.
Pivatelli
non
era
proprio
nel
giro
.
Degli
altri
abbiamo
detto
,
bene
o
male
.
Lasciar
solo
Ferrario
è
rivelare
al
mondo
un
vecchio
giocatore
senza
scatto
e
slegato
di
gambe
...
Gli
irlandesi
valgono
il
gagliardo
Belgio
che
ci
ha
umiliati
a
Bruxelles
.
Forse
sono
più
validi
in
mediana
,
non
però
di
moltissimo
.
Perdere
con
loro
non
è
davvero
esaltante
.
Ma
di
cosa
possiamo
dolerci
ormai
,
noi
italiani
?
Aspettiamo
Charles
di
ritorno
da
Israele
:
domenica
disputeremo
due
grandi
incontri
:
Roma
-
Juventus
e
Fiorentina
-
Padova
,
e
forse
sarà
in
campo
anche
Gratton
,
il
grande
assente
,
però
la
modesta
preziosa
e
potente
spalla
che
è
mancata
a
Schiaffino
in
centro
campo
.
Allegri
.
Meglio
esser
quarti
nel
bacino
del
Mediterraneo
che
ultimi
in
Svezia
.
Di
campionati
mondiali
ne
abbiamo
vinti
fin
troppi
.
Long
time
ago
:
che
in
piemontese
vuol
dire
:
al
tempo
del
cucco
.