StampaQuotidiana ,
Belluno
,
20
febbraio
-
Una
delegazione
guidata
dal
dott.
Da
Borso
,
presidente
dell
'
Ente
provinciale
conferirà
a
Roma
con
i
ministri
dei
Lavori
pubblici
e
delle
Finanze
ai
quali
verranno
sottoposte
le
richieste
che
il
Consiglio
provinciale
ha
unanimemente
formulato
sui
problemi
idroelettrici
,
alcuni
dei
quali
sono
arrivati
a
una
tale
acutizzazione
che
comportano
per
il
governo
una
chiara
e
decisa
scelta
finale
.
Se
finora
le
autorità
governative
hanno
potuto
impunemente
svolgere
una
politica
di
promesse
per
i
montanari
e
di
concessioni
per
la
società
elettrica
ora
,
per
quanto
riguarda
la
provincia
di
Belluno
,
siamo
allo
scontro
finale
:
ora
il
governo
non
dovrà
soltanto
dire
ma
fare
adoperare
le
leggi
come
devono
essere
adoperate
,
poiché
anche
i
suoi
migliori
sostenitori
periferici
-
amministratori
,
deputati
,
parroci
-
hanno
rinunciato
a
continuare
a
difendere
apertamente
il
suo
operato
,
perché
è
a
tutti
fin
troppo
chiaro
che
esso
giova
soltanto
al
potente
monopolio
.
La
discussione
avvenuta
in
Consiglio
provinciale
sulla
mozione
del
compagno
on.
Bettiol
ha
dimostrato
l
'
agitazione
,
l
'
imbarazzo
dei
d.c.
locali
e
il
loro
tentativo
,
seppur
strumentale
,
dettato
dall
'
esigenza
di
differenziare
almeno
a
parole
il
loro
operato
da
quello
del
governo
per
esigenze
propagandistiche
di
partito
e
personali
,
di
risalire
una
china
che
erano
andati
scendendo
pian
piano
,
rendendoli
complici
della
volontà
del
governo
in
fatti
incresciosi
e
talvolta
dolorosi
,
di
fronte
ai
quali
ci
si
limitava
a
deplorare
,
ma
non
si
era
in
grado
d
'
imporsi
,
di
protestare
,
di
ottenere
il
proprio
diritto
.
A
scuotere
le
coscienze
ci
sono
voluti
fatti
e
avvenimenti
che
i
d.c.
non
potevano
prevedere
.
C
'
è
voluta
la
ribellione
dei
cittadini
di
Domegge
,
che
si
son
sentiti
indegnamente
beffati
dopo
anni
di
fiduciosa
attesa
per
la
loro
frazione
di
Vallesella
,
rovinata
dal
bacino
SADE
.
Il
governo
e
le
autorità
provinciali
dovevano
appoggiare
e
incoraggiare
l
'
azione
intrapresa
da
quei
cittadini
per
la
difesa
del
loro
paese
;
invece
si
lasciava
alla
SADE
ogni
possibilità
di
sottrarsi
sempre
ai
propri
obblighi
di
legge
,
anche
quando
la
stessa
ha
allungato
una
settantina
di
milioni
per
riparare
le
case
danneggiate
,
a
titolo
però
di
elargizione
e
non
di
preciso
indennizzo
di
responsabilità
.
Un
atto
inutile
,
perché
le
case
continuano
a
dissestarsi
,
ma
che
l
'
avarissima
SADE
,
come
dice
una
relazione
del
Comune
di
Domegge
,
«
ha
praticato
come
un
'
iniezione
di
morfina
al
malato
dolorante
,
solo
per
addormentarne
il
dolore
,
ma
non
è
servita
per
addormentare
la
coscienza
della
popolazione
»
mentre
,
continua
sempre
la
relazione
«
in
altra
sede
si
,
la
iniezione
è
servita
e
qualcuno
si
è
addormentato
»
.
È
questa
,
una
precisa
accusa
al
potere
costituito
.
L
'
amarezza
e
la
sfiducia
dei
cittadini
di
Domegge
si
è
clamorosamente
manifestata
con
l
'
astensione
totale
dal
voto
per
le
elezioni
amministrative
dello
scorso
novembre
,
che
ha
assunto
un
preciso
atto
di
protesta
.
Il
rigetto
da
parte
della
GPA
della
delibera
con
la
quale
il
Comune
di
Domegge
aveva
deciso
d
'
istruire
una
pratica
giudiziaria
contro
la
SADE
,
era
stata
la
goccia
che
aveva
fatto
traboccare
il
vaso
.
Ed
anche
i
d.c.
hanno
dovuto
aprire
gli
occhi
sulla
realtà
.
Un
'
altra
realtà
che
deve
essere
affrontata
con
urgenza
è
quella
che
si
sta
verificando
ad
Erto
per
l
'
invaso
del
Vajont
.
Il
P.C.I.
ne
ha
parlato
a
iosa
e
sembrava
che
le
sue
parole
fossero
lanciate
al
vento
.
Ora
si
sta
determinando
l
'
irreparabile
quello
che
noi
avevamo
sempre
temuto
e
denunciato
.
Una
enorme
massa
di
50
milioni
di
metri
cubi
di
materiale
,
tutta
una
montagna
sul
versante
sinistro
del
lago
artificiale
,
sta
franando
.
Non
si
può
sapere
se
il
cedimento
sarà
lento
o
se
avverrà
con
un
terribile
schianto
.
In
quest
'
ultimo
caso
non
si
possono
prevedere
le
conseguenze
.
Può
darsi
che
la
famosa
diga
tecnicamente
tanto
decantata
e
a
ragione
,
resista
(
se
si
verificasse
il
contrario
e
quando
il
lago
fosse
pieno
sarebbe
un
'
immane
disastro
per
lo
stesso
paese
di
Longarone
adagiato
in
fondovalle
)
,
ma
sorgeranno
lo
stesso
altri
problemi
di
natura
difficile
e
preoccupante
.
I
più
illustri
tecnici
fatti
convocare
per
l
'
occasione
da
varie
parti
del
mondo
,
hanno
suggerito
alla
SADE
di
costruire
una
galleria
per
far
defluire
l
'
acqua
da
un
lago
all
'
altro
quando
la
montagna
cadendo
,
avrà
di
fatto
formato
due
invasi
.
Non
si
sa
cosa
succederà
dell
'
agglomerato
del
paese
quando
il
lago
superiore
sarà
pieno
,
poiché
è
notorio
che
esso
è
interamente
poggiato
su
terreno
di
frana
.
La
SADE
dice
che
sotto
questo
terreno
esiste
uno
strato
di
roccia
.
Ma
come
ci
si
può
fidare
di
un
giudizio
che
il
monopolio
ha
fallito
in
pieno
già
diverse
volte
anche
in
provincia
,
come
a
Forno
di
Zoldo
e
nella
stessa
zona
di
Erto
?
Il
compagno
Bettiol
ha
chiesto
ed
ottenuto
che
l
'
Ente
Provincia
si
associ
al
Comune
per
far
fare
altre
perizie
sul
sottosuolo
di
Erto
,
per
dare
tranquillità
a
quei
cittadini
che
si
trovano
in
uno
stato
di
perenne
agitazione
anche
perché
sulla
sinistra
,
come
tante
volte
denunciato
anche
dal
nostro
giornale
,
continuano
a
cadere
frane
sulla
nuova
strada
di
circonvallazione
e
una
ventina
di
famiglie
sono
anche
attualmente
prive
di
ogni
via
di
collegamento
con
il
paese
,
perché
un
pezzo
di
strada
è
stata
travolta
e
distrutta
dagli
ultimi
franamenti
.
Questa
è
la
realtà
umana
della
popolazione
.
Poi
c
'
è
la
realtà
dei
cavilli
giuridici
e
delle
sentenze
.
Come
è
noto
il
Tribunale
superiore
delle
acque
pubbliche
ha
emesso
ultimamente
una
sentenza
che
priva
il
bacino
imbrifero
del
Piave
di
180
milioni
all
'
anno
e
di
un
miliardo
e
mezzo
di
arretrati
,
perché
concede
alla
SADE
di
sottrarsi
all
'
obbligo
di
corrispondere
i
sovraccanoni
sugli
impianti
di
Fadalto
.
Qui
i
d.c.
vorrebbero
giuocare
sull
'
equilibrio
,
attribuendo
tutta
la
colpa
alla
magistratura
.
E
ai
profani
di
queste
cose
forse
parrebbe
tale
se
non
esistessero
precedenti
costituiti
da
precise
richieste
,
dibattiti
,
azioni
di
enti
locali
e
iniziative
anche
legislative
,
svolti
in
passato
presso
il
governo
e
il
ministro
competente
,
richiedenti
l
'
estensione
del
pagamento
del
sovraccanone
a
tutti
gli
impianti
esistenti
.
È
il
governo
,
perciò
il
responsabile
dell
'
attuale
sentenza
,
come
è
responsabile
di
aver
concesso
i
rimanenti
125
moduli
d
'
acqua
,
che
ancora
esistevano
nell
'
ormai
striminzito
Piave
contro
il
parere
degli
enti
locali
,
ed
averli
concessi
per
60
anni
alla
SADE
,
che
li
utilizza
negli
impianti
di
Fadalto
,
proprio
quando
stanno
per
scadere
le
precedenti
concessioni
per
quegli
impianti
,
prorogando
di
fatto
tutte
le
concessioni
di
quella
zona
fino
al
2019
.
Ma
l
'
assurdo
ancora
più
grave
è
che
autorizza
la
società
elettrica
a
compiere
un
vero
furto
legalizzato
,
poiché
le
si
concede
la
facoltà
d
'
iniziare
a
pagare
i
sovraccanoni
per
i
125
moduli
dell
'
ultima
concessione
al
termine
dei
lavori
,
che
di
fatto
non
esistono
se
non
per
un
semplice
canale
,
poiché
gli
impianti
sono
già
al
completo
.
Cosicché
la
SADE
già
sfrutta
quest
'
acqua
fin
dal
1954
(
e
illegalmente
anche
prima
come
è
stato
documentato
)
senza
dover
ancora
pagare
una
lira
.
È
un
mostruoso
assurdo
che
non
trova
precedenti
e
di
cui
è
interamente
responsabile
il
governo
.