StampaQuotidiana ,
FOLLONICA
,
aprile
-
Visti
da
lontano
,
quando
si
passa
in
treno
,
quei
poggi
fra
Castiglione
e
Follonica
presentano
un
profilo
compatto
,
grigio
-
azzurro
.
Nella
lontananza
la
macchia
pare
uno
strato
omogeneo
,
disteso
uniforme
sulle
pendici
:
persino
le
fumate
delle
carbonaie
,
sotto
l
'
aria
già
greve
della
primavera
,
paiono
fondersi
col
profilo
dei
monti
e
con
la
foschia
.
Ma
se
questi
poggi
li
guardiamo
da
vicino
,
si
scoprono
volumi
nuovi
;
ciascuno
ha
un
suo
singolare
profilo
di
anfratti
,
botri
,
fossi
.
Il
lavoro
lungo
del
tempo
,
della
pioggia
,
ha
scavato
questa
complessa
fisionomia
.
Anche
la
macchia
prende
rilievo
.
Si
scoprono
piante
diverse
,
vari
toni
di
verde
,
e
profumi
mutevoli
:
questo
è
leccio
,
questa
è
mortella
,
frassine
,
carpino
,
albatro
,
ornello
.
La
macchia
è
bassa
,
giovane
;
da
questa
parte
,
ci
spiegano
,
il
tipo
predominante
.
Quella
più
giovane
,
nove
-
dieci
anni
,
si
chiama
pedagna
o
taglio
ceduo
;
quella
un
po
'
più
vecchia
invece
forteto
,
sui
quattordici
-
sedici
anni
.
I
boscaioli
distinguono
la
macchia
sia
secondo
il
criterio
dell
'
età
,
sia
secondo
quello
della
qualità
,
e
,
come
dicono
,
dell
'
essenza
:
dolce
e
forte
secondo
la
resa
della
carbonizzazione
.
Sono
tutte
cose
nuove
,
che
si
scoprono
a
poco
a
poco
,
avvicinando
i
boscaioli
e
conversando
con
loro
:
in
genere
,
rispondono
molto
brevemente
,
e
senza
mai
sospendere
il
lavoro
.
Veramente
i
primi
che
incontrammo
erano
mulattieri
,
all
'
imposto
.
L
'
imposto
,
cioè
la
piazzola
di
caricamento
,
è
sulle
pendici
più
basse
,
vicino
alla
strada
,
dove
possono
arrivare
anche
gli
autocarri
col
rimorchio
.
Intorno
si
vedono
lunghe
cataste
di
legna
,
tutta
tagliata
in
pezzi
di
eguale
lunghezza
,
un
metro
,
ed
anche
sui
muli
che
scendono
in
fila
dal
poggio
,
si
scorge
la
stessa
legna
,
nella
stessa
misura
.
Anche
la
catasta
è
alta
un
metro
,
ed
in
questo
modo
risulta
molto
facile
calcolare
la
quantità
di
legna
tagliata
.
I
metri
di
lunghezza
della
catasta
corrispondono
infatti
esattamente
ai
metri
steri
del
volume
complessivo
.
Queste
cose
ce
le
dice
un
mulattiere
,
alto
e
grosso
di
Cecina
,
mentre
carica
il
suo
mulo
:
intanto
continua
il
suo
lavoro
,
e
non
interrompe
neanche
la
conversazione
con
la
sua
bestia
;
a
volte
,
la
rimprovera
,
a
volte
la
vezzeggia
.
Quando
il
carico
è
ultimato
dà
un
ordine
breve
,
ed
il
mulo
si
muove
,
dietro
gli
altri
.
Più
su
sta
caricando
un
suo
compagno
,
un
marchigiano
bassotto
e
tarchiato
.
Il
cecinese
si
rivolge
a
lui
ad
alta
voce
,
qualche
volta
,
per
avere
un
chiarimento
alle
nostre
domande
:
«
Ehi
,
tu
,
Passione
,
quanti
ce
ne
sono
qua
,
delle
tu
parti
?
»
.
Gli
chiedo
perché
lo
chiama
in
quel
modo
,
che
cosa
significa
«
Passione
»
e
mi
risponde
che
il
suo
compagno
,
da
buon
marchigiano
,
ha
sempre
in
bocca
quella
parola
,
come
intercalare
,
e
che
perciò
tutti
,
ormai
,
gli
dicono
«
Passione
»
.
Ma
i
boscaioli
sono
più
in
alto
,
e
non
sarà
difficile
trovarli
,
basta
seguire
il
taglio
del
bosco
.
La
macchia
infatti
,
fino
alla
metà
della
pendice
,
è
stata
tagliata
ed
il
legno
è
quasi
tutto
a
terra
,
tranne
qualche
pianta
che
resta
in
piedi
,
e
che
viene
lasciata
perché
il
bosco
non
resti
tutto
abbattuto
:
queste
piante
risparmiate
costituiscono
il
«
corredo
»
del
bosco
.
Ma
più
su
ecco
la
macchia
compatta
,
che
si
leva
dritta
e
folta
,
impenetrabile
come
una
muraglia
verde
.
Basta
girare
il
colle
ed
ecco
i
boscaioli
.
I
primi
che
abbiamo
incontrato
erano
tre
fratelli
della
Garfagnana
,
i
fratelli
Bechelli
.
Nemmeno
loro
hanno
interrotto
il
lavoro
,
quando
li
abbiamo
interpellati
.
Uno
,
il
mezzano
,
Francesco
Bechelli
di
22
anni
,
accetta
una
sigaretta
e
si
mette
a
parlare
con
noi
,
mentre
prepara
il
pranzo
.
Sono
appena
le
undici
e
mezzo
,
ma
il
pranzo
dei
boscaioli
è
sempre
molto
per
tempo
,
perché
il
lavoro
si
regola
col
sole
,
e
quindi
c
'
è
ancora
molto
da
lavorare
in
questa
stagione
.
«
Cosa
mangiate
di
buono
?
»
«
Minestra
in
brodo
.
»
Riempie
d
'
acqua
un
paiolo
,
accende
sotto
un
focherello
di
sterpi
.
«
Quando
l
'
acqua
bolle
ci
butto
la
pasta
.
»
In
un
recipiente
a
parte
prepara
un
soffritto
con
un
po
'
d
'
olio
,
aglio
,
conserva
di
pomodoro
.
«
Quando
il
soffritto
è
pronto
,
mescolo
tutto
,
e
si
mangia
.
»
«
Ma
la
carne
non
ce
la
metti
?
»
«
La
carne
?
Quella
si
mangia
la
domenica
»
.
«
E
per
dopo
cos
'
hai
?
»
«
Pane
e
cacio
»
.
Francesco
Bechelli
,
ventiduenne
,
ha
un
paio
di
calzoni
fino
al
ginocchio
,
di
vecchia
stoffa
,
rattoppati
.
Indossa
un
farsetto
a
maglia
di
tipo
militare
,
e
sotto
si
vede
una
camiciola
bianca
,
di
lana
grezza
.
In
testa
porta
un
vecchio
cappello
da
alpino
,
che
apparteneva
a
suo
padre
,
durante
l
'
altra
guerra
.
«
Così
anche
quella
è
servita
a
qualcosa
»
conclude
.
Lui
non
ha
fatto
la
guerra
,
naturalmente
,
e
nemmeno
il
soldato
:
alla
visita
lo
scartarono
perché
aveva
l
'
ernia
,
e
l
'
ha
ancora
.
Le
sue
prospettive
per
l
'
avvenire
?
Ha
un
fratello
in
America
,
e
potrebbe
andar
via
anche
lui
,
se
facesse
la
richiesta
,
ma
con
l
'
ernia
incontra
difficoltà
;
e
poi
non
ha
soldi
per
il
viaggio
.
Guadagna
bene
,
dice
lui
,
più
di
mille
lire
al
giorno
,
e
qualche
volta
riesce
persino
a
metter
soldi
da
parte
.
Ma
poi
capita
la
stagione
morta
,
senza
lavoro
,
ed
allora
ci
si
mangia
tutto
.
Poi
c
'
è
il
babbo
,
che
ormai
è
vecchio
,
e
bisogna
mantenerlo
.
Ora
è
su
al
paese
,
in
Garfagnana
.
Francesco
Bechelli
vive
coi
due
fratelli
e
con
un
altro
,
nella
capanna
lì
accanto
.
È
una
piccola
capanna
a
«
dispensa
»
.
La
capanna
dei
boscaioli
ha
un
'
armatura
di
rami
sfondati
,
a
sezione
trapezoidale
,
come
un
padiglione
(
quello
che
,
in
gergo
,
si
dice
appunto
«
dispensa
»
)
.
Ce
ne
sono
anche
con
due
sole
pareti
oblique
riunite
al
vertice
;
questa
foggia
si
dice
,
in
gergo
,
a
«
Gesù
»
,
perché
la
posizione
delle
pareti
ricorda
quella
delle
palme
riunite
nella
preghiera
.
Ma
è
una
foggia
antica
,
scomoda
,
che
va
scomparendo
,
ed
infatti
quasi
tutte
le
capanne
che
abbiamo
visto
sono
dell
'
altro
tipo
.
Sopra
l
'
armatura
di
rami
si
pongono
larghe
zolle
di
terra
,
con
la
parte
erbosa
rivolta
verso
l
'
interno
.
Così
,
dal
di
fuori
,
le
capanne
di
boscaioli
paiono
più
grandi
mucchi
di
fango
che
abitazioni
.
Lo
spazio
interno
è
molto
limitato
.
Oltre
la
porta
,
molto
stretta
e
costruita
di
solito
con
rami
e
scopa
,
c
'
è
un
breve
tratto
di
terra
battuta
,
nuda
,
coperta
di
cenere
.
Qui
,
infatti
,
si
accende
ogni
sera
un
fuoco
di
carbonella
,
che
rimane
acceso
tutta
la
notte
.
Da
una
parte
e
dall
'
altra
sono
sistemate
le
«
rapazzole
»
,
e
cioè
le
lettiere
di
rami
,
scopa
e
paglia
.
Per
coprirsi
hanno
coperte
di
tipo
militare
.
Naturalmente
all
'
interno
non
c
'
è
altra
illuminazione
se
non
quella
dell
'
acetilene
,
ma
capisco
che
ne
fanno
un
uso
molto
parco
,
appena
sono
a
letto
,
si
spenge
.
Oltre
alla
compagnia
dei
fratelli
Bechelli
,
nei
paraggi
si
trovano
due
famiglie
al
completo
,
babbo
,
mamma
e
figlioli
:
la
famiglia
Bisacci
e
la
famiglia
Cresci
,
l
'
una
e
l
'
altra
pistoiesi
.
Qua
non
è
affatto
raro
trovare
forestieri
,
anzi
,
sono
pochi
i
maremmani
,
quelli
che
,
finito
il
lavoro
tornano
a
casa
in
bicicletta
.
Ci
sono
molti
abruzzesi
,
per
esempio
,
come
due
giovanotti
,
fratelli
,
che
lavorano
al
forno
da
brace
:
vivono
isolati
dagli
altri
,
anche
perché
sono
di
un
villaggio
albanese
e
non
parlano
quasi
affatto
l
'
italiano
.
Alle
veglie
nessuno
li
invita
mai
.
«
Non
c
'
è
nemmeno
sugo
,
mi
dice
il
Bisacci
,
nemmeno
si
capisce
quando
ragionano
.
»
La
veglia
è
l
'
unico
rudimentale
segno
di
una
vita
associata
,
fra
i
boscaioli
.
Quando
piove
,
qualche
volta
la
sera
dopo
cena
,
le
famiglie
amiche
,
come
i
Bisacci
e
i
Cresci
,
si
riuniscono
in
una
capanna
e
passano
insieme
un
'
ora
,
prima
di
dormire
.
Di
solito
,
raccontano
favole
e
,
meglio
ancora
,
storie
di
cronaca
nera
,
delitti
celebri
e
processi
.
«
Si
parla
del
bandito
Cucchiara
,
del
bandito
Russo
,
quelli
che
rubavano
dalle
parti
di
Massa
Marittima
.
Erano
delle
parti
della
Sicilia
,
laggiù
»
.
Dentro
la
capanna
si
conversa
con
la
moglie
del
Bisacci
,
una
bella
donna
sopra
i
quaranta
,
alta
e
robusta
.
«
Il
nostro
lavoro
,
caro
lei
,
è
il
peggiore
del
mondo
»
dice
il
Bisacci
.
«
Ma
anche
i
minatori
stanno
male
»
,
interviene
la
moglie
.
«
Pensa
un
po
'
tutto
il
giorno
ficcati
sotto
terra
,
senza
nemmeno
vedere
il
sole
.
E
poi
l
'
aria
che
respirano
.
Almeno
noi
la
salute
non
ci
abbandona
.
Meglio
così
,
Bisacci
»
.
La
moglie
chiama
il
marito
con
il
cognome
,
come
spesso
in
Toscana
fanno
i
contadini
.
Quando
la
chiamo
«
signora
Bisacci
»
diventa
rossa
e
si
schernisce
:
«
Signora
io
?
...
Ma
lo
vede
come
sono
conciata
,
che
non
sembro
nemmeno
più
una
donna
,
con
questi
pantalonacci
»
.
Resta
inteso
che
mangeremo
da
loro
,
e
la
Bisacci
si
dà
da
fare
,
per
trovarci
un
po
'
di
farina
gialla
per
la
polenta
.
Prepara
anche
una
bella
salsiccia
sulla
padella
,
col
grasso
che
gocciola
sulla
fetta
di
polenta
,
ed
ha
un
po
'
di
sapore
.
L
'
acqua
è
quella
del
bariletto
,
ancora
gelata
dopo
la
notte
.
Poi
si
fuma
,
e
gli
uomini
accettano
come
una
festa
le
nostre
sigarette
.
Il
Bisacci
di
solito
prende
il
trinciato
forte
.
«
E
quello
ti
rovina
lo
stomaco
»
conclude
la
moglie
.
I
Cresci
hanno
cinque
figlioli
e
stanno
poco
più
su
,
tutti
in
una
capanna
.
Delle
due
rapazzole
,
una
serve
ai
genitori
e
alle
bambine
,
l
'
altra
ai
figli
maschi
.
I
Bisacci
hanno
solo
due
figli
.
Uno
maggiore
,
Domenico
,
un
ragazzo
alto
e
biondo
che
da
poco
ha
passato
la
visita
di
leva
,
parla
volentieri
,
ed
accetta
anche
le
burle
,
come
quando
gli
domandiamo
se
si
è
trovato
la
fidanzata
.
Ogni
tanto
,
ci
dice
,
va
a
ballare
dai
contadini
;
sabato
scorso
,
per
esempio
,
rientrò
tardi
,
ed
il
vecchio
non
ne
fu
contento
.
«
Tu
sei
boscaiolo
ed
il
posto
tuo
è
qui
al
capanno
.
Guarda
se
io
mi
muovo
mai
!
»
«
Ma
non
ci
siamo
mica
legati
con
la
catena
,
qua
dentro
»
.
Domenico
ha
fra
le
mani
un
settimanale
illustrato
di
sport
.
Capisco
che
ne
compra
spesso
,
perché
la
madre
ne
ha
fatto
dei
ritagli
per
ornare
una
mensoletta
di
legno
,
con
sopra
un
bicchiere
,
il
pettine
,
la
medicina
per
lo
stomaco
del
marito
.
Chiedo
a
Domenico
cosa
legge
di
solito
,
se
si
limita
ai
giornali
sportivi
,
o
se
legge
anche
gli
altri
.
«
Si
legge
quel
che
capita
.
L
'
Unità
,
Il
Mattino
,
l
'
Avanti
!
,
Il
Messaggero
,
La
settimana
enigmistica
,
Otto
,
Bolero
.
Quando
uscirà
lo
scritto
suo
me
lo
mandi
:
Domenico
Bisacci
,
Puntone
.
Follonica
,
provincia
di
Grosseto
.
Parlate
di
noi
,
spiegate
come
si
campa
,
il
nostro
lavoro
.
Fate
qualche
cosa
per
noi
!
»
.