StampaQuotidiana ,
ARCIDOSSO
,
luglio
-
Tutti
sanno
indicarvi
dove
abita
Pietro
Tommencioni
:
alle
Fornaci
,
un
mucchietto
di
case
vecchie
dai
muri
grezzi
,
senza
intonaco
,
un
chilometro
da
Arcidosso
.
Basta
seguire
una
mulattiera
ripida
e
la
porta
con
la
pergola
è
quella
del
Tommencioni
.
Si
va
da
lui
perché
Tommencioni
è
oggi
uno
dei
più
vecchi
ed
autorevoli
seguaci
di
David
Lazzeretti
,
il
cassiere
anzi
,
ed
il
conservatore
dell
'
archivio
della
comunità
giurisdavidica
dell
'
Amiata
.
Ha
già
passato
i
settanta
e
se
non
fosse
per
un
'
artrite
dolorosa
sarebbe
sempre
in
gamba
.
Da
giovane
ha
fatto
un
po
'
di
tutto
:
il
contadino
,
il
boscaiolo
,
la
guardia
campestre
;
oggi
,
con
cinquemila
lire
di
pensione
e
l
'
età
avanzata
,
deve
arrangiarsi
alla
meglio
:
si
è
improvvisato
ciabattino
,
fabbrica
zoccoli
di
legno
,
fa
anche
qualche
piccola
riparazione
.
È
rimasto
solo
con
la
moglie
,
una
bella
vecchietta
bianca
e
quieta
,
i
figli
si
son
tutti
sposati
.
Uno
,
di
cui
si
vede
appesa
al
muro
la
fotografia
in
divisa
,
è
brigadiere
di
Finanza
ad
Ampezzo
:
deve
essere
il
figlio
prediletto
anche
perché
aderisce
alla
fratellanza
davidica
.
Tommencioni
parla
di
tutte
queste
cose
guardandoci
con
due
occhi
grigi
e
vivaci
:
non
si
è
affatto
sorpreso
della
visita
,
né
ce
ne
ha
chiesto
il
motivo
.
Del
resto
non
son
rare
le
gite
alle
Fornaci
per
sapere
del
santo
David
e
della
comunità
amiantina
,
e
Tommencioni
è
contento
che
gli
si
facciano
domande
e
soprattutto
che
si
parli
di
loro
.
Ci
mostra
la
tesi
di
laurea
di
una
ragazza
veronese
,
che
è
venuta
apposta
da
lui
,
ci
parla
del
prof.
Donini
,
che
fece
una
conferenza
sul
Lazzeretti
ad
Arcidosso
.
«
E
come
parlava
bene
.
Lo
disse
anche
il
prete
che
ad
Arcidosso
non
si
era
mai
sentito
un
parlatore
come
quello
.
La
gente
non
ci
canzona
più
,
dopo
che
sentirono
quel
che
disse
.
»
Il
Libro
dei
celesti
fiori
Oggi
i
giurisdavidici
sul
monte
Amiata
sono
un
centinaio
,
fra
«
segnati
»
(
in
Toscana
equivale
ad
«
iscritti
»
,
ma
in
questo
caso
vale
qualcosa
di
più
,
come
vedremo
)
e
simpatizzanti
.
Ma
giurisdavidici
se
ne
trovano
anche
altrove
,
a
Sabina
,
per
esempio
,
dove
esiste
una
comunità
piuttosto
numerosa
,
fondata
a
suo
tempo
dalla
moglie
di
Filippo
Imperiuzzi
,
un
sacerdote
che
seguì
David
.
La
comunità
ha
per
primo
scopo
il
mutuo
soccorso
,
con
una
quota
annua
di
tre
lire
,
esattamente
quel
che
era
prima
della
guerra
.
Nessuno
,
oggi
,
dà
soltanto
le
tre
lire
,
ma
è
sempre
molto
poco
quel
che
si
può
raccogliere
,
nel
fondo
comunitario
,
per
l
'
assistenza
dei
fratelli
bisognosi
.
Inoltre
essi
intendono
,
a
poco
a
poco
,
far
stampare
tutte
le
opere
del
Lazzeretti
.
Due
o
tre
anni
or
sono
pubblicarono
il
Libro
dei
celesti
fiori
,
forse
il
principale
manoscritto
inedito
del
santo
David
:
una
parte
della
somma
,
seimila
lire
,
la
versò
un
fratello
che
ora
sta
in
America
,
il
Franceschetti
,
ma
fu
una
grossa
fatica
pagar
tutto
:
fra
l
'
altro
i
giurisdavidici
,
che
non
si
intendono
di
queste
cose
,
chiesero
alla
tipografia
soltanto
duecento
copie
,
pensando
di
risparmiare
molto
con
una
bassa
tiratura
.
Ora
cercano
di
recuperare
in
parte
la
spesa
vendendo
le
copie
che
restano
:
ogni
tanto
viene
un
professore
di
fuori
e
si
prende
i
Celesti
fiori
,
lasciando
350
lire
e
magari
qualcosa
di
più
,
come
obolo
.
«
Ma
a
noi
importa
prima
di
tutto
che
la
nostra
dottrina
sia
conosciuta
ed
apprezzata
.
Noi
accogliamo
tutti
a
braccia
aperte
,
ma
non
facciamo
forza
a
nessuno
.
Chi
vuoi
stare
con
noi
,
ci
sta
:
chi
non
vuole
,
pazienza
.
Restiamo
amici
lo
stesso
,
di
tutti
»
.
Saltuariamente
i
giurisdavidici
si
riuniscono
per
le
loro
funzioni
e
per
le
loro
preghiere
,
che
furon
tutte
scritte
da
David
.
Hanno
una
loro
elementare
liturgia
,
con
sette
feste
religiose
:
la
maggiore
dura
quattro
giorni
,
dal
15
al
18
agosto
e
ricorda
la
passione
e
la
morte
di
David
:
in
questa
occasione
la
comunità
si
reca
sul
monte
Labro
,
dove
trascorre
un
'
intera
nottata
in
preghiera
.
Per
Pasqua
fanno
la
loro
comunione
,
che
non
è
preceduta
dalla
confessione
.
«
La
confessione
auricolare
»
,
spiega
Tommencioni
con
insospettata
precisione
di
termini
,
«
non
fu
accolta
dal
santo
»
.
Si
comunicano
con
il
pane
,
come
nell
'
ultima
cena
.
Hanno
anche
un
loro
battesimo
,
che
si
dà
a
vent
'
anni
:
con
un
sigillo
immerso
nell
'
olio
bollente
,
si
segnano
sul
petto
la
croce
davidica
con
lo
stigma
delle
due
«
C
»
che
simboleggiano
la
prima
e
la
seconda
venuta
di
Cristo
.
Un
tragico
racconto
Tommencioni
conserva
l
'
archivio
davidico
in
una
delle
tre
stanze
che
formano
la
sua
povera
casa
:
ci
sono
gli
scritti
del
Lazzeretti
e
dei
suoi
seguaci
,
per
esempio
del
Corsini
,
che
fu
anche
pittore
e
che
ha
lasciato
alla
comunità
alcuni
dipinti
che
rappresentano
le
visioni
del
santo
,
la
tragica
processione
del
18
agosto
1878
,
la
torre
sul
monte
Labro
.
Conserva
anche
,
il
Tommencioni
,
alcuni
abiti
che
furono
indossati
durante
quella
cerimonia
cruenta
:
una
camicia
rossa
con
lo
stigma
davidico
e
persino
le
scarpe
ed
il
berretto
che
David
aveva
indosso
quando
fu
ucciso
.
Su
di
una
scarpa
si
vede
una
macchia
scura
.
«
Questo
è
sangue
.
»
Tommencioni
ricorda
benissimo
il
racconto
che
gli
faceva
suo
padre
Francesco
,
che
nella
processione
portava
la
bandiera
proprio
accanto
a
David
e
vide
la
morte
del
santo
.
La
comunità
era
sul
monte
Labro
da
tre
giorni
,
in
digiuno
ed
in
penitenza
.
La
mattina
del
18
si
comunicarono
col
pane
e
con
l
'
agnello
,
poi
si
mossero
in
processione
,
uomini
,
donne
e
bambini
salmodianti
.
«
Avevano
avuto
il
permesso
dal
delegato
De
Luca
:
il
povero
David
gli
aveva
anche
dato
due
lire
,
per
le
carte
bollate
,
ma
sapeva
che
sarebbe
stato
ucciso
,
l
'
aveva
detto
più
volte
.
Infatti
quando
furono
all
'
ingresso
del
paese
De
Luca
dette
l
'
alt
.
«
David
ordinò
ai
suoi
di
fermarsi
e
fece
ancora
tre
o
quattro
passi
avanti
:
"
Io
vado
avanti
in
nome
di
Cristo
e
vi
porto
pace
e
prosperità
.
Se
volete
il
mio
sangue
,
ecco
il
mio
petto
"
.
Sparò
per
primo
il
delegato
,
col
fucile
da
caccia
,
ma
fece
cilecca
.
Spararono
i
carabinieri
:
sei
colpi
,
sei
cilecche
.
Ma
c
'
era
anche
un
bersagliere
,
che
De
Luca
si
era
aggregato
per
l
'
occasione
.
Disse
una
bestemmia
,
appoggiò
il
fucile
sulla
spalla
di
un
altro
e
sparò
»
.
David
,
colpito
in
fronte
,
sopravvisse
ancora
per
qualche
ora
e
spirò
alle
Bagnore
.
Ora
i
suoi
resti
sono
sepolti
a
Santa
Fiora
,
insieme
a
quelli
della
moglie
e
della
figlia
,
ma
i
giurisdavidici
vogliono
porre
almeno
una
pietra
sul
luogo
della
morte
.
Finora
non
son
riusciti
ad
avere
il
permesso
,
ma
il
sindaco
Ragnini
ha
promesso
che
farà
tutto
il
possibile
.
«
È
amico
mio
:
e
poi
noi
siamo
amici
di
tutti
,
vogliamo
far
del
bene
a
tutti
,
anche
a
chi
vuol
male
.
Noi
abbiamo
questa
fede
,
che
ci
pare
giusta
e
continuiamo
sulla
nostra
strada
.
Ci
possiamo
anche
sbagliare
,
ma
a
noi
pare
di
essere
nel
giusto
»
.
Tommencioni
è
stato
in
guerra
,
nel
1915
,
insieme
a
Nazzareno
Bargagli
,
anche
lui
giurisdavidico
.
Mi
dice
che
non
voleva
uccidere
:
«
Quelli
là
eran
gente
che
non
conoscevo
,
che
non
mi
aveva
fatto
niente
.
E
allora
,
perché
dovevo
ammazzarli
?
Mi
raccomandai
tanto
a
David
che
mi
facesse
scappare
,
ed
infatti
ebbi
l
'
esonero
.
Nazzareno
lo
stesso
:
si
raccomandò
tanto
a
David
,
gli
chiese
di
morire
,
o
magari
di
esser
ferito
,
prima
di
dover
ammazzare
qualcuno
.
E
infatti
rimase
ferito
e
tornò
a
casa
»
.
Non
è
facile
far
parlare
Tommencioni
,
al
principio
,
quando
gli
chiedo
se
la
comunità
ha
idee
politiche
.
Dice
che
la
politica
non
c
'
entra
niente
,
con
la
religione
e
che
lui
di
rado
legge
i
giornali
.
Ma
a
votare
vanno
sempre
,
si
capisce
.
«
Ma
non
c
'
è
nessun
partito
che
mette
in
pratica
le
idee
di
David
,
che
voleva
la
fratellanza
per
tutti
,
ed
il
vero
socialismo
»
.
«
Ma
allora
come
vi
comportate
,
a
chi
date
il
voto
?
»
«
A
quelli
che
sono
più
vicini
a
noi
,
ai
socialisti
»
.
«
Quali
socialisti
?
»
«
Quelli
veri
,
quelli
di
Nenni
»
.
«
E
perché
non
agli
altri
?
»
«
Quali
,
quelli
di
Saragat
?
Ma
quelli
son
dalla
parte
dei
signori
»
.
Tommencioni
a
questo
punto
si
anima
,
ed
alza
la
voce
.
«
Ma
come
fate
a
sapere
queste
cose
,
se
non
leggete
mai
i
giornali
?
»
«
Lo
sappiamo
,
Io
sappiamo
:
durante
le
elezioni
venivano
di
tutti
i
partiti
,
a
convincerci
;
ma
noi
non
ci
facciamo
mettere
nel
sacco
da
nessuno
.
Lo
sappiamo
quel
che
si
deve
fare
.
Avete
visto
,
però
,
che
bel
passo
avanti
.
E
se
si
rifacessero
le
elezioni
,
andrebbe
anche
meglio
»
.