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TEORIA RM ( Bianciardi Luciano , 1959 )
StampaQuotidiana ,
Per prima cosa bisogna stabilire qual è il ritardo medio (R.M.) cioè il lasso di tempo che intercorre fra il giorno in cui si imbuca la lettera diretta all ' Ufficio delle Imposte , e il giorno in cui , con ogni probabilità , l ' ufficio suddetto decide di rispondere . L ' esperienza insegna che R.M. è di solito uguale a 27 giorni . Orbene : prima ancora che sia arrivato l ' avviso di pagamento , si scrive all ' Ufficio Imposte , chiedendo perché non si è provveduto ancora a notificare l ' importo . Si può anche chiedere un ' altra cosa , non chiedere nulla , basta che parta una lettera qualsiasi . L ' ufficio la ritira , apre la pratica e la inserisce agli atti . Cioè in fondo al mucchio delle pratiche che attendono d ' essere evase . Passano i giorni e la nostra pratica sale . Al venticinquesimo , quando cioè essa sta per affiorare a galla , si scrive un ' altra lettera . « Che cosa fate in codesto ufficio ? Perché non avete risposto alla mia di venticinque giorni or sono ? » La lettera arriva a destinazione , la pratica si riapre , e quindi riaffonda alla base del mucchio . Ci vorranno venticinque giorni prima che di nuovo assommi . Ma intanto noi avremo scritto una terza lettera ... Passeranno in tal modo gli anni , e tasse non ne pagheremo . Tutto questo funziona se c ' è un R.M. ( ritardo medio ) apprezzabile e individuabile . Funziona cioè nei paesi in cui la burocrazia è efficiente . Altrove conviene spedire un assegno . Mettiamo di lire 1 270 . « A saldo mio debito con codesto ufficio » sta scritto nella letterina allegata . Si lascia passare una settimana e poi si spedisce , al medesimo ufficio , un vaglia di lire 30 . « Vi prego di scusarmi l ' errore » , dice la letterina allegata . « Il mio debito ammontava in realtà a lire 1 300 esatte » . È un evento , questo , straordinario nella vita della burocrazia , la quale perciò entra in crisi e ci resta per circa diciotto mesi . Verso la metà del diciassettesimo conviene perciò spedire un altro assegno ( di lire 1 525 ) con la solita letterina . La burocrazia sfiorerà il coma , e noi continueremo a non pagare le tasse . Questi criteri di vita moderna sono esposti in un libretto veramente aureo . Ne è autore il signor C . Northcote Parkinson , inglese residente a Singapore e specialista in sociologia . Si intitola La legge di Parkinson e sta per uscire in traduzione italiana a cura dell ' editore Bompiani . Il Parkinson , in dieci agilissimi saggi , spiega alcuni punti fondamentali per comprendere la burocrazia di un paese moderno . La sua « legge » , destinata a diventare famosa , descrive in termini matematici i motivi per cui l ' apparato burocratico - sia esso di un ministero o di un ente privato - tende a crescere con norme proprie , indipendenti cioè dalla crescita ( e anche dalla dimensione o dalla cessazione ) del lavoro . Esempio formidabile : l ' aumento del personale al ministero inglese della Marina , e a quello delle Colonie , anche e soprattutto negli anni in cui navi e territori di oltremare calano di numero e si contraggono . Qual è il criterio migliore per scegliere i propri dipendenti ? Quello cinese o quello britannico ? Perché l ' efficienza di un ' istituzione è inversamente proporzionale alla monumentalità della sede che la ospita ? È possibile , con mezzi leciti e non disumani , costringere il proprio superiore a dimettersi ? È possibile , prescindendo da qualsiasi argomentazione politica , formare una salda maggioranza in Parlamento ? E durante un ricevimento , come si fa a capire quali sono i personaggi che « contano » veramente ? Ogni volta il Parkinson si affida al rigore matematico e geometrico . Nel caso del « cocktail party » , per esempio , egli ci dimostra che i personaggi importanti son quelli che all ' ora H+I40 si trovano compresi nel riquadro 07 del salone dove avviene il ricevimento . La legge è dedotta da uno studio profondo delle regole che governano il comportamento umano in una stanza affollata . Qualcuno dirà che il tono del libro è qualunquistico . Qualcun altro parlerà di gratuito cinismo inglese . Non mancheranno quelli disposti a non intentare Io scherzo e a citare la « legge » di Parkinson come se fosse una formula di Einstein . Pazienza . A nostro parere queste centocinquanta pagine sono la materia prima di una serata dilettevole , in compagnia di un uomo intelligente . A proposito . Sapete perché , secondo il Parkinson , le popolazioni primitive si convertono al cristianesimo e alla civiltà moderna ? Lo fanno perché , dopo , gli entomologi smetteranno di occuparsi di loro , e di tormentarli con quell ' armamentario di taccuini , dittafoni e apparecchi fotografici .