StampaQuotidiana ,
Pochissime
sono
le
cose
che
mi
rallegrano
in
questo
inizio
dell
'
anno
:
mi
rallegra
però
il
fatto
che
Paolo
Poli
canti
e
reciti
in
un
teatro
della
città
.
Sono
stata
a
vederlo
già
due
volte
e
vi
potrei
sempre
tornare
;
qualunque
giornata
disordinata
e
confusa
,
del
tutto
priva
di
senso
,
può
avere
al
suo
termine
alcune
ore
in
quel
teatro
;
e
anche
se
io
non
ci
vado
,
sono
contenta
che
si
avveri
per
altri
ogni
sera
,
non
molto
lontano
da
casa
mia
,
il
miracolo
del
divertimento
.
Se
dovessi
descrivere
Paolo
Poli
a
qualcuno
che
non
l
'
avesse
mai
visto
,
direi
di
lui
che
la
sua
figura
è
quella
di
un
giovinetto
esile
:
ignoro
la
sua
età
,
ma
ho
l
'
idea
che
comunque
resterà
sempre
come
un
esile
giovinetto
;
che
il
suo
linguaggio
è
un
puro
toscano
;
che
i
suoi
spettacoli
sono
,
in
genere
,
parodie
di
romanzi
o
di
commedie
dell
'
Ottocento
,
o
del
primo
Novecento
,
inframmezzate
da
canzoni
;
che
quando
canta
alza
nell
'
aria
le
sue
lunghe
braccia
snodate
e
le
mani
fini
e
soavi
,
assomigliando
a
una
bella
ragazza
,
o
a
un
cigno
,
o
a
un
fiore
dall
'
altissimo
stelo
;
che
suscita
ilarità
con
la
grazia
,
in
un
tempo
in
cui
la
comicità
sembra
poter
nascere
soltanto
su
note
stridenti
e
odiose
,
da
volti
e
gesti
scomposti
e
ripugnanti
.
Lui
è
comico
restando
se
stesso
,
conservando
i
suoi
tratti
lindi
e
gentili
.
Non
c
'
è
tuttavia
nulla
di
lezioso
o
vezzoso
nella
sua
grazia
:
non
c
'
è
in
lui
nessuna
civetteria
,
e
nessuna
timidezza
,
nei
confronti
della
realtà
.
La
sua
grazia
sembra
rispondere
a
un
'
armonia
intima
,
sembra
sprigionarsi
da
un
'
intima
e
lucidissima
intelligenza
.
Fra
i
suoi
molteplici
volti
nascosti
,
c
'
è
essenzialmente
quello
d
'
un
soave
,
ben
educato
e
diabolico
genio
del
male
:
è
un
lupo
in
pelli
di
agnello
,
e
nelle
sue
farse
sono
parodiati
insieme
gli
agnelli
e
i
lupi
,
la
crudeltà
efferata
e
la
casta
e
savia
innocenza
.
Usa
essere
circondato
,
nei
suoi
spettacoli
,
da
ragazzi
vestiti
da
donna
,
e
da
donne
vestite
da
uomo
:
ha
pochi
attori
,
e
li
traveste
in
un
modo
o
nell
'
altro
a
seconda
delle
esigenze
della
storia
.
I
suoi
attori
hanno
le
voci
chiocce
o
stridule
,
i
costumi
mal
cuciti
e
infilati
in
fretta
d
'
una
recita
di
collegio
;
i
costumi
hanno
l
'
aria
di
coprire
a
malapena
altri
panni
,
come
maglioni
o
calzettoni
di
lana
:
in
verità
questi
maglioni
forse
non
appaiono
,
ma
vien
fatto
di
pensarci
e
di
riderne
come
se
si
intravedessero
.
I
suoi
attori
evidentemente
sono
bravissimi
,
perché
non
li
vorremmo
diversi
nemmeno
di
un
'
unghia
;
eppure
le
loro
voci
chiocce
o
in
falsetto
hanno
l
'
esatta
intonazione
di
chi
è
chiamato
a
recitare
per
la
prima
volta
.
Quanto
a
lui
,
i
suoi
travestimenti
(
da
zingara
,
o
da
monaca
,
o
da
frate
,
o
da
diavolo
,
o
da
aviatore
,
o
da
signora
)
sono
sempre
meravigliosi
;
ha
il
dono
di
cambiare
costume
in
un
lampo
,
e
quando
appare
in
un
nuovo
travestimento
,
nel
teatro
corre
un
brivido
di
gioia
e
di
emozione
,
esplodono
applausi
,
e
la
sua
alta
persona
volteggia
sulla
scena
e
nella
sala
svolazzando
con
ventagli
,
tuniche
o
piume
.
Fra
i
suoi
spettacoli
riusciti
e
felici
,
vanno
ricordati
La
nemica
di
Nicodemi
,
il
suo
presente
spettacolo
che
è
una
serie
di
romanzi
di
Carolina
Invernizio
,
e
La
vita
di
Santa
Rita
da
Cascia
che
era
stupendo
,
e
che
fu
sequestrato
come
blasfemo
:
in
verità
non
so
come
si
potesse
definirlo
blasfemo
;
è
un
grande
peccato
che
non
si
dia
più
,
e
darei
non
so
cosa
per
vederlo
ancora
una
volta
.
M
'
è
accaduto
di
assistere
a
suoi
spettacoli
non
del
tutto
riusciti
;
non
che
fossero
mai
sciocchi
o
freddi
,
ma
avevano
qualcosa
di
slegato
e
frammentario
;
mi
dispiaceva
per
lui
,
non
per
me
,
perché
io
mi
divertivo
ugualmente
,
quasi
senza
ombra
di
delusione
;
un
momento
di
suprema
bellezza
c
'
era
sempre
:
e
per
un
fedele
spettatore
di
Paolo
Poli
,
come
io
sono
,
non
importa
molto
la
riuscita
dello
spettacolo
,
basta
qualche
attimo
della
sua
presenza
sulla
scena
,
basta
un
attimo
d
'
una
sua
canzone
;
per
sentirgli
cantare
Sulle
sponde
del
Tigrai
penso
che
farei
chilometri
.
Dell
'
esito
felice
d
'
un
suo
spettacolo
,
mi
rallegro
sempre
,
come
della
fortuna
d
'
un
amico
o
d
'
un
parente
;
in
verità
non
sono
che
uno
spettatore
,
e
lui
di
persona
lo
conosco
appena
,
per
essere
andata
a
salutarlo
a
volte
nel
suo
camerino
.
Come
persona
,
per
quel
poco
che
so
di
lui
mi
sembra
estremamente
civile
,
gentile
e
umile
;
si
sa
cosa
può
fare
il
successo
con
le
persone
,
come
può
deformarle
e
involgarirle
;
pure
mi
sembra
che
sopra
di
lui
il
successo
dovrebbe
passare
senza
toccargli
un
capello
.
Inoltre
la
sua
fortuna
fra
la
gente
è
una
fortuna
di
qualità
particolare
,
è
qualcosa
che
sembra
rifiorire
ogni
sera
dal
nulla
e
come
per
caso
,
senza
alcun
legame
né
con
lo
snobismo
,
né
con
la
pubblicità
,
né
con
la
moda
.
Benché
egli
abbia
tra
la
gente
grande
fortuna
,
benché
il
suo
teatro
sia
ogni
sera
pieno
,
pure
non
mi
sembra
che
lui
sia
diventato
di
moda
:
e
spero
che
una
cosa
tossica
,
aberrante
e
pericolosa
come
la
moda
non
riesca
a
giocare
con
la
sua
persona
.
E
del
resto
forse
ogni
essere
ha
la
fortuna
che
il
suo
spirito
chiede
;
e
quando
uno
viene
deturpato
e
involgarito
dal
successo
,
è
ergermi
della
volgarità
erano
in
lui
preesistenti
,
e
si
potevano
scorgere
nel
suo
spirito
anche
quando
era
solo
e
oscuro
.
A
pensarci
bene
,
il
segreto
del
fascino
di
Paolo
Poli
è
proprio
nella
maniera
nobile
,
civile
e
intelligente
con
cui
tocca
,
esamina
ed
esprime
la
volgarità
rimanendone
pienamente
immune
.
Poiché
non
c
'
è
ombra
di
volgarità
in
lui
,
le
volgarità
e
i
luoghi
comuni
che
estrae
dal
passato
egli
li
illumina
con
un
totale
distacco
,
non
in
una
caricatura
deformante
e
grottesca
ma
in
un
disegno
penetrante
e
limpido
.
Dell
'
Ottocento
,
del
primo
Novecento
,
altri
avevano
fatto
parodie
prima
di
lui
.
Di
luoghi
comuni
e
di
trivialità
del
passato
,
esisteva
una
raccolta
di
parodie
e
farse
che
erano
diventate
non
altro
che
luoghi
comuni
e
trivialità
nuovi
.
Paolo
Poli
ha
buttato
via
dalla
sua
strada
tutte
le
farse
antiche
;
ci
ha
restituito
un
mondo
fantastico
che
ai
nostri
occhi
ha
l
'
incanto
delle
cose
ancor
vive
e
dissepolte
.
L
'
ilarità
in
noi
nasce
dalla
meraviglia
,
dalla
grande
felicità
di
poter
toccare
età
remote
con
mani
e
sguardi
totalmente
nuovi
.
Nel
suo
presente
spettacolo
,
in
mezzo
a
danze
di
zingare
,
neonati
partoriti
in
cantina
,
spose
tradite
e
sepolte
vive
,
lui
a
un
tratto
prende
a
cantare
Giovinezza
.
Canta
questa
canzone
com
'
era
prima
che
diventasse
l
'
inno
delle
camicie
nere
,
la
restituisce
in
tutta
la
soavità
floreale
che
aveva
nella
sua
origine
.
E
un
momento
meraviglioso
.
Questa
«
Giovinezza
»
di
cui
nessuno
può
dimenticare
il
destino
e
che
sorge
ad
un
tratto
sopra
una
fantasia
ottocentesca
,
mescolando
le
memorie
e
le
età
,
ha
il
potere
di
riportare
ai
nostri
piedi
non
soltanto
la
nostra
infanzia
,
ma
il
mondo
,
le
memorie
e
le
illusioni
della
generazione
che
ci
ha
preceduto
,
cioè
l
'
epoca
dei
nostri
padri
.
Su
tali
illusioni
e
memorie
,
non
è
proiettata
alcuna
sorta
di
rimpianto
crepuscolare
,
ma
le
inchioda
un
giudizio
inesorabile
;
melodie
floreali
e
spoglie
innocenti
e
soavi
,
nascondono
futuri
fatti
di
sangue
,
il
lupo
si
nasconde
dietro
ai
bianchi
riccioli
dell
'
agnello
.
E
solo
lui
può
cantare
Giovinezza
in
un
teatro
senza
che
riappaia
né
l
'
immagine
di
Mussolini
,
né
l
'
ironia
ormai
vecchia
e
involgarita
che
si
è
usata
su
questa
immagine
.
Solo
lui
può
farlo
,
essendo
lui
l
'
esatto
contrario
del
fascismo
,
essendo
tutto
quello
che
il
fascismo
ha
voluto
bandire
dalla
terra
.
Q
meglio
,
a
Mussolini
quando
lui
canta
Giovinezza
pensano
tutti
,
ma
per
misurare
e
giudicare
le
distanze
che
ci
separano
sia
dall
'
epoca
in
cui
Mussolini
viveva
e
operava
,
sia
dall
'
epoca
in
cui
l
'
abbiamo
irriso
.
E
in
fondo
appare
chiaro
che
a
Paolo
Poli
l
'
unica
cosa
che
stia
a
cuore
nelle
sue
parodie
è
questa
,
lo
scoprire
nella
goffaggine
,
nella
apparente
innocenza
e
nel
candore
delle
età
perdute
,
i
veleni
e
gli
orrori
delle
future
abbiezioni
.