StampaQuotidiana ,
Di
fronte
ai
centoquattro
anni
che
segnarono
la
vita
del
Concordato
napoleonico
,
ai
duecentosettantacinque
durante
cui
ebbe
vigore
quello
di
Francesco
I
,
quaranta
sono
una
ancor
piccola
età
.
Però
molti
dei
concordati
conchiusi
durante
il
pontificato
di
Pio
XI
,
che
scorgeva
in
essi
una
garanzia
per
la
Chiesa
,
sono
decaduti
da
tempo
:
quelli
con
la
Polonia
,
con
la
Lituania
,
con
la
Romania
;
oggetto
di
accanite
discussioni
,
cosa
sopravviva
del
Concordato
col
Reich
del
1933
,
mentre
la
centralizzazione
e
le
vicende
tedesche
fanno
ritenere
superati
quelli
con
la
Baviera
,
la
Prussia
,
il
Baden
.
Nei
manuali
ben
pensanti
credo
si
scriva
sempre
che
il
nostro
concordato
sanava
i
conflitti
di
coscienza
che
ancora
dilaceravano
l
'
animo
dei
cattolici
italiani
;
ma
non
è
punto
vero
.
Quei
conflitti
,
vivissimi
e
dolorosi
a
suo
tempo
,
nel
1929
erano
già
cosa
di
una
generazione
scomparsa
.
Nessuno
più
pensava
al
potere
temporale
;
Benedetto
XV
e
Pio
XI
avevano
rinunciato
all
'
ultima
forma
di
protesta
,
il
rifiuto
di
ricevere
sovrani
cattolici
che
venissero
a
visitare
il
re
d
'
Italia
;
i
più
zelanti
cattolici
facevano
precedere
il
matrimonio
civile
a
quello
religioso
;
la
nobiltà
nera
aveva
indossato
con
entusiasmo
la
divisa
militare
durante
la
guerra
del
'15
,
e
prestato
omaggio
al
re
ad
ogni
incontro
.
Per
la
Chiesa
gli
accordi
lateranensi
erano
anzitutto
una
occasione
per
abbandonare
decorosamente
la
forma
di
protesta
del
Papa
che
non
usciva
dal
Vaticano
,
forma
incomprensibile
alle
nuove
generazioni
ed
,
ormai
,
alla
quasi
totalità
dei
cattolici
d
'
Oltralpe
;
ma
erano
altresì
una
rivincita
contro
il
liberalismo
.
L
'
espressione
può
suonare
male
;
ma
non
dev
'
essere
intesa
come
un
puntiglio
,
ché
sarebbe
far
torto
ed
al
Pontefice
che
conchiuse
gli
accordi
ed
al
cardinal
Gasparri
,
che
vi
diede
opera
;
bensì
nel
senso
che
da
parte
della
S
.
Sede
,
dell
'
episcopato
,
di
gran
parte
del
clero
,
si
credeva
fermamente
che
il
liberalismo
,
con
la
scuola
aconfessionale
,
la
piena
libertà
lasciata
alla
propaganda
non
solo
anticlericale
,
ma
atea
,
la
laicità
dello
Stato
,
col
togliere
alla
Chiesa
ogni
appoggio
statale
,
ogni
tributo
di
onore
da
parte
delle
autorità
civili
,
avesse
fortemente
contribuito
a
sradicare
dalle
coscienze
la
religione
.
Si
era
convinti
che
lo
Stato
confessionale
giovasse
alla
salute
delle
anime
.
Da
parte
del
fascismo
,
non
soltanto
si
otteneva
l
'
adesione
di
parte
notevole
della
borghesia
e
dell
'
aristocrazia
conservatrice
,
che
nel
Concordato
vedeva
la
più
sicura
manifestazione
della
rinuncia
ad
ogni
conato
di
sovvertimento
,
ma
ci
si
assicurava
la
simpatia
di
tutti
i
partiti
cattolici
.
E
c
'
era
anche
un
po
'
di
rivincita
contro
il
liberalismo
risorgimentale
,
c
'
era
il
vanto
di
Mussolini
di
essere
riuscito
dove
Cavour
era
fallito
.
Fu
realmente
lo
Stato
confessionale
;
con
la
sostanziale
rinuncia
al
matrimonio
civile
,
con
una
effettiva
eliminazione
della
libertà
di
propaganda
per
gli
acattolici
,
con
la
degradazione
civile
del
prete
che
abbandonasse
l
'
abito
.
Ma
lo
Stato
confessionale
dell
'
Ancien
Régime
o
della
Restaurazione
aveva
a
sostegno
principi
,
funzionari
,
magistrati
sinceramente
religiosi
ed
altrettanto
convinti
dei
diritti
dello
Stato
che
occorre
difendere
anche
di
fronte
alla
Chiesa
.
Senza
quella
condizione
umana
,
non
poteva
rivivere
;
questo
ora
suscitato
poté
dare
qualche
po
'
di
braccio
secolare
,
aiuti
economici
,
onori
esteriori
,
non
il
supporto
dell
'
esempio
dei
capi
.
In
effetto
quasi
tutti
i
matrimoni
furono
ora
celebrati
in
forma
religiosa
,
non
si
videro
quasi
più
funerali
civili
,
si
prese
a
inaugurare
con
benedizioni
ogni
locale
,
anche
quelli
dagli
usi
che
meno
avevano
che
fare
con
la
religione
,
nessun
uomo
ebbe
più
rispetto
umano
che
gl
'
impedisse
di
entrare
in
chiesa
.
Ma
non
credo
ci
fosse
pastore
così
sordo
da
non
accorgersi
che
non
per
questo
gli
italiani
erano
divenuti
più
religiosi
.
In
quarant
'
anni
ci
sono
state
variazioni
,
non
intense
peraltro
,
nel
grado
di
confessionalità
dello
Stato
,
che
appare
non
tanto
dalla
legislazione
quanto
dalla
vita
vissuta
.
Per
quel
ch
'
è
repressione
di
ogni
tentativo
di
propaganda
acattolica
,
anzitutto
dei
Pentecostali
,
mano
pesante
per
quanto
potesse
apparire
vilipendio
dei
principi
cattolici
;
presenza
nelle
scuole
medie
d
'
insegnanti
di
religione
paventati
da
presidi
e
provveditori
:
i
primi
nove
o
dieci
anni
di
vigore
della
Costituzione
repubblicana
sono
stati
particolarmente
duri
.
La
legislazione
è
rimasta
fino
ad
oggi
immutata
(
disposizioni
del
Codice
penale
Rocco
con
il
vilipendio
della
religione
dello
Stato
)
,
ed
in
qualche
lato
è
ancora
divenuta
più
favorevole
alla
Chiesa
con
l
'
onere
addossatosi
dallo
Stato
per
la
costruzione
di
nuove
chiese
.
Ma
molti
vescovi
oggi
aborrono
dall
'
invocare
il
braccio
secolare
contro
gli
offensori
della
religione
,
e
se
la
giurisprudenza
della
Cassazione
è
sempre
severissima
,
e
sul
terreno
civile
difende
la
esclusività
dei
tribunali
ecclesiastici
in
materia
matrimoniale
anche
in
punti
dove
una
parte
della
dottrina
non
la
scorge
,
le
magistrature
minori
accennano
ad
un
orientamento
più
elastico
.
Si
parla
di
revisione
del
Concordato
;
è
stata
anche
nominata
una
commissione
governativa
di
studio
che
fino
ad
oggi
non
è
però
stata
convocata
.
Ma
da
parte
di
quegli
elementi
del
clero
,
di
giuristi
cattolici
,
di
avvocati
rotali
che
s
'
interessano
di
questi
problemi
(
ad
onor
del
vero
,
la
più
gran
parte
del
clero
è
oggi
assai
più
preoccupata
di
problemi
pastorali
,
di
vita
religiosa
,
che
non
di
questioni
giuridiche
)
,
si
è
subito
sentito
parlare
di
tali
«
punti
irrinunciabili
»
,
che
se
queste
voci
esprimessero
,
ciò
che
non
credo
,
il
pensiero
della
S
.
Sede
,
meglio
varrebbe
di
smettere
ogni
idea
di
revisione
.
L
'
esperienza
storica
,
di
quei
concordati
ch
'
ebbero
lunghissima
vita
cui
accennavo
all
'
inizio
,
mostra
che
,
meglio
che
con
revisioni
formali
,
si
opera
con
le
tacite
intese
,
col
lasciar
cadere
senza
rumore
le
foglie
secche
.
Così
avrebbe
potuto
essere
di
quel
disgraziato
art.
5
del
nostro
(
il
sacerdote
che
non
può
essere
nominato
ad
ufficio
né
conservare
questo
senza
il
nulla
osta
,
sempre
revocabile
,
del
suo
vescovo
;
il
sacerdote
apostata
o
irretito
da
censure
escluso
da
insegnamenti
,
uffici
od
impieghi
in
cui
sia
a
contatto
col
pubblico
)
:
una
disposizione
che
oggi
è
in
contrasto
con
il
comportamento
della
S
.
Sede
e
che
i
nostri
uffici
continuano
ad
applicare
.
Non
molti
giorni
fa
mi
narrava
il
suo
caso
un
sacerdote
dell
'
Alta
Italia
:
professore
in
un
seminario
,
per
contrasti
con
il
suo
rettore
si
era
dimesso
ed
aveva
preso
ad
insegnare
come
incaricato
in
una
scuola
statale
(
sempre
vestendo
l
'
abito
,
celebrando
la
Messa
,
mantenendo
gli
obblighi
sacerdotali
)
;
ora
aveva
vinto
un
concorso
e
si
attendeva
la
nomina
in
ruolo
.
Ma
il
ministero
dell
'
Istruzione
esaminando
i
suoi
atti
aveva
notato
che
non
aveva
prestato
servizio
militare
come
ordinato
in
sacris
;
ed
allora
gli
aveva
chiesto
il
nulla
osta
del
suo
vescovo
che
lo
rifiutò
.
Il
sacerdote
,
non
più
giovane
,
era
disperato
,
vedendo
sfuggirsi
questo
pane
sicuro
che
riteneva
ormai
assicurato
.
Siamo
in
uno
dei
casi
in
cui
senza
protocolli
,
con
un
discorso
a
mezza
bocca
tra
un
ambasciatore
ed
un
cardinale
segretario
di
Stato
,
e
con
una
circolare
riservatissima
dei
ministri
ai
loro
direttori
generali
,
si
sarebbe
potuto
lasciar
cadere
la
norma
,
dimenticandola
da
entrambe
le
parti
,
con
reciproco
vantaggio
.
Se
c
'
è
virtù
che
gli
uomini
di
Stato
odierni
hanno
ereditato
dai
loro
remoti
predecessori
,
è
quella
di
saper
dimenticare
le
norme
che
disturbano
;
ma
qui
non
ha
agito
.
Me
ne
dispiace
.
Io
sono
tra
quelli
che
non
hanno
creduto
nel
'29
,
e
non
credono
oggi
,
che
il
Concordato
abbia
recato
e
rechi
beneficio
vuoi
alla
Chiesa
,
vuoi
all
'
Italia
:
resto
fedele
all
'
ideale
dei
vescovi
che
non
domandano
mai
aiuto
al
braccio
secolare
,
dei
cattolici
che
obbediscono
propter
amorem
,
che
si
fanno
un
vanto
ed
un
onore
di
sopperire
con
i
loro
mezzi
economici
ai
bisogni
della
Chiesa
(
ciò
che
i
cattolici
di
altri
paesi
realizzano
,
talora
anche
generosamente
)
.
Ma
non
vorrei
una
denuncia
unilaterale
:
giustificabile
quando
si
formò
la
Costituzione
per
incompatibilità
con
questa
,
sarebbe
oggi
atto
di
ostilità
;
e
rispetto
chi
è
di
diverso
avviso
,
crede
nella
virtù
dei
concordati
.
Proprio
questi
,
però
,
dovrebbero
curarsi
che
il
tempo
operasse
quella
levigazione
delle
asprezze
,
che
qui
è
il
miglior
modo
per
conservare
.