StampaQuotidiana ,
Non
ho
assistito
all
'
incontro
di
universitari
tenutosi
a
Bologna
in
febbraio
intorno
alla
revisione
del
Concordato
;
ma
so
che
di
fronte
a
tre
coraggiosi
difensori
di
un
Concordato
riveduto
,
predominò
una
netta
maggioranza
anticoncordataria
.
Il
cui
prevalere
necessiterebbe
una
legge
costituzionale
che
sopprimesse
il
capoverso
dell
'
art.
7
della
Costituzione
che
dispone
appunto
i
rapporti
tra
Chiesa
e
Stato
siano
regolati
dai
Patti
lateranensi
,
sia
pure
suscettibili
di
modifiche
,
e
,
mi
sembra
,
che
fosse
soppresso
anche
l
'
art.
8
che
perde
di
significato
con
le
sue
garanzie
agli
altri
culti
,
una
volta
abolito
il
sistema
concordatario
.
Direi
invero
che
non
ci
siano
soluzioni
intermedie
,
come
quella
di
un
Concordato
di
un
unico
articolo
:
-
Chiesa
e
Stato
coopereranno
in
ogni
opera
destinata
ad
assicurare
il
bene
morale
e
materiale
del
popolo
italiano
-
:
una
tale
clausola
sarebbe
vuota
di
contenuto
,
bene
sapendosi
quanto
sia
diverso
l
'
apprezzamento
del
bene
morale
degli
italiani
secondo
i
diversi
modi
di
sentire
.
Mi
dicono
che
in
questo
convegno
si
siano
mescolate
due
diverse
tendenze
:
quella
che
restava
attaccata
al
tema
del
Convegno
,
cioè
riforma
o
meno
del
Concordato
(
intendendosi
che
il
meno
significava
abolizione
,
nessuno
pretendendo
il
mantenimento
integrale
)
,
ed
un
'
altra
che
sostanzialmente
mirava
ad
una
riforma
profonda
della
Chiesa
.
Invero
sarebbe
emersa
nel
Convegno
la
personalità
di
uno
studioso
che
da
molti
anni
è
l
'
assertore
della
Chiesa
fondata
sull
'
assemblea
,
senza
gerarchia
,
basandosi
sul
detto
di
Gesù
«
ogni
volta
che
due
o
tre
si
aduneranno
nel
nome
mio
,
io
sarò
in
mezzo
a
loro
»
.
Ciò
che
si
riannoda
ad
antiche
avversioni
verso
la
Chiesa
istituzione
giuridica
,
ed
allo
spunto
giansenista
,
non
aver
valore
decreti
pontifici
e
dichiarazioni
di
dogmi
,
condanne
di
dottrine
,
se
non
accettati
da
tutta
la
Chiesa
.
Ho
scritto
altre
volte
come
dubiti
molto
che
questa
Chiesa
del
dissenso
,
rispetto
al
Papa
ed
alla
gerarchia
,
possa
mantenersi
e
non
subire
l
'
attrazione
di
forze
politiche
che
escludono
invece
ogni
fede
religiosa
.
In
effetto
i
suoi
patrocinatori
non
mirano
a
creare
nuclei
di
spirituali
,
pensosi
soltanto
delle
verità
supreme
,
bensì
assumono
uffici
politici
e
vogliono
la
Chiesa
impegnata
in
tutte
le
lotte
dirette
a
realizzare
la
loro
visione
di
giustizia
sociale
.
Se
però
fossi
in
errore
nel
mio
prognostico
di
assorbimento
di
questi
cristiani
da
parte
di
movimenti
politici
con
cui
già
cooperano
nelle
questioni
concrete
,
ed
effettivamente
si
realizzasse
questa
Chiesa
assembleare
,
senza
gerarchie
,
che
ad
un
tempo
mantenesse
la
fede
in
Dio
,
in
Cristo
,
nella
sopravvivenza
individuale
,
e
si
trovasse
impegnata
nelle
lotte
politiche
,
dubito
molto
che
potrebbe
mantenere
le
attuali
alleanze
con
i
partiti
che
proprio
questa
fede
intendono
sradicare
.
Poiché
non
è
ad
illudersi
sul
linguaggio
moderato
(
mi
dicono
che
a
Bologna
uno
dei
più
moderati
fu
proprio
un
comunista
,
che
non
ebbe
una
parola
meno
che
rispettosa
verso
Papa
e
gerarchie
)
,
sulle
cortesie
formali
che
possono
scambiarsi
amministrazioni
rosse
e
autorità
ecclesiastiche
.
La
lotta
sostanziale
si
svolge
nel
campo
della
formazione
dei
bambini
:
genericamente
nell
'
ambito
dell
'
assistenza
religiosa
(
niente
suore
né
cappellani
negli
ospedali
,
nelle
carceri
,
meno
che
mai
cappellani
militari
)
,
ma
lotta
sorda
nella
scuola
elementare
e
soprattutto
nella
materna
.
Le
amministrazioni
rosse
stanziano
forti
somme
per
queste
scuole
ed
in
genere
con
buoni
risultati
:
ma
è
soprattutto
alla
scuola
materna
tenuta
da
suore
che
si
guarda
:
creandone
,
in
prossimità
di
una
esistente
in
cui
s
'
insegna
anche
a
pregare
e
si
dà
una
prima
formazione
religiosa
,
un
'
altra
con
maggiori
comodità
,
buona
refezione
gratuita
,
torpedoni
che
trasportino
i
bambini
.
Buone
scuole
materne
,
ma
dove
nei
libri
anche
le
favole
battono
sempre
sulla
odiosità
dell
'
oppressore
e
sulla
necessità
di
scuoterne
il
potere
,
dove
le
grandi
massime
di
bontà
,
di
fratellanza
,
di
pace
sono
tratte
dai
più
conosciuti
rivoluzionari
,
e
da
cui
è
comunque
bandita
ogni
idea
religiosa
,
ogni
sospetto
di
una
possibile
sopravvivenza
.
Il
bambino
deve
terminare
la
sua
infanzia
,
se
possibile
,
non
sospettando
neppure
che
vi
siano
persone
religiose
,
non
avendo
mai
visto
persone
assorte
nella
preghiera
,
ignorando
che
esistano
uomini
che
trovano
conforto
ed
un
nuovo
fluire
di
speranze
nel
rivolgersi
a
Dio
.
Le
chiese
,
che
vedrà
e
forse
visiterà
,
le
edicole
con
immagini
sacre
,
debbono
essere
per
lui
quel
che
sono
per
noi
tombe
etrusche
o
templi
greci
e
romani
,
relitti
di
civiltà
che
oggi
sono
state
superate
,
e
che
possono
bene
rappresentarsi
come
le
civiltà
della
oppressione
:
sarebbe
un
po
'
come
il
vedere
tutto
il
mondo
grecoromano
sotto
il
solo
aspetto
dell
'
istituto
della
schiavitù
,
ignorando
tutto
il
resto
che
ci
ha
dato
,
i
valori
eterni
,
la
discesa
nel
cuore
dell
'
uomo
operata
dalla
tragedia
greca
,
la
proclamazione
,
sia
pure
astratta
,
della
eguaglianza
di
tutti
gli
uomini
secondo
il
diritto
naturale
.
Il
compito
diviene
sempre
più
facile
man
mano
che
le
chiese
sono
vuote
,
e
più
vecchie
le
poche
persone
che
ancora
il
fanciullo
scorgerà
se
avrà
occasione
di
entrarvi
.
Non
si
tratta
di
una
lotta
alla
religione
contingente
,
come
quella
che
precedette
la
Rivoluzione
francese
ed
accompagnò
il
Risorgimento
italiano
,
e
che
era
strumentale
per
abbattere
il
trono
e
le
classi
privilegiate
che
davano
alla
Chiesa
la
sua
gerarchia
,
o
per
legittimare
la
struttura
dello
Stato
liberale
ed
il
venir
meno
del
potere
temporale
.
Qui
si
tratta
di
una
necessità
;
quando
pure
sul
terreno
politico
ed
economico
la
battaglia
fosse
stata
vinta
ed
instaurato
un
regime
comunista
,
la
religione
potrebbe
sempre
indurre
ad
appelli
ad
una
precettistica
religiosa
contro
i
dettami
del
governo
,
all
'
«
obbedisci
a
Dio
prima
che
agli
uomini
»
:
potrebbe
portare
al
dubbio
se
con
l
'
instaurazione
di
quel
regime
,
con
l
'
abolizione
della
proprietà
privata
,
con
la
censura
sui
libri
dei
malpensanti
,
si
sia
raggiunto
l
'
assetto
migliore
che
sia
possibile
all
'
umanità
conseguire
e
che
occorra
quindi
difendere
ad
ogni
costo
,
cancellando
l
'
idea
di
una
giustizia
divina
,
di
consolazioni
e
punizioni
che
seguano
dopo
la
morte
del
corpo
;
dare
a
tutti
la
certezza
che
esiste
una
unica
vita
,
quella
che
termina
con
l
'
ultimo
respiro
.
L
'
esito
finale
della
lotta
?
Chi
crede
in
una
innata
religiosità
dell
'
uomo
,
che
è
della
sua
essenza
e
può
rivelarsi
per
la
prima
volta
anche
nell
'
età
matura
,
ha
la
certezza
che
la
religione
non
sarà
mai
estirpata
;
il
cattolico
,
la
certezza
che
Cristo
è
venuto
per
tutti
gli
uomini
,
di
ogni
generazione
.
In
effetto
conosciamo
esempi
anche
di
santi
usciti
da
famiglie
di
accaniti
negatori
.
Peraltro
è
solo
entro
uno
scenario
di
ampia
libertà
che
è
possibile
concepire
i
figli
che
si
rivoltano
contro
le
idee
dei
genitori
;
dove
c
'
è
una
massa
grigia
,
enorme
,
compatta
nei
medesimi
convincimenti
,
la
ribellione
è
più
difficile
.
Nel
mondo
sovietico
conosciamo
ribellioni
di
alte
personalità
di
pensatori
,
ignoriamo
se
in
questo
campo
ce
ne
siano
tra
gli
umili
.
Comunque
anche
nel
mondo
di
ieri
sta
che
il
sentimento
religioso
,
come
quello
della
pietà
,
anche
verso
gli
animali
,
come
il
senso
estetico
,
come
altre
direttive
meno
nobili
,
quale
la
preoccupazione
del
risparmio
,
vanno
coltivate
nel
bambino
e
raramente
sorgono
spontanee
.
Pertanto
per
chi
non
abbia
la
fede
in
un
insopprimibile
bisogno
del
divino
,
non
è
detto
che
la
battaglia
per
la
estinzione
della
religione
non
possa
essere
vinta
.
Eppure
anche
a
molti
che
non
sono
credenti
,
un
mondo
che
non
creda
in
nulla
oltre
a
ciò
che
è
tangibile
,
che
ignori
la
speranza
in
gioie
e
bellezze
che
gli
occhi
umani
non
possono
percepire
,
appare
la
visione
di
un
mondo
impoverito
.