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Religione e libertà ( Jemolo Arturo Carlo , 1977 )
StampaQuotidiana ,
Non ho assistito all ' incontro di universitari tenutosi a Bologna in febbraio intorno alla revisione del Concordato ; ma so che di fronte a tre coraggiosi difensori di un Concordato riveduto , predominò una netta maggioranza anticoncordataria . Il cui prevalere necessiterebbe una legge costituzionale che sopprimesse il capoverso dell ' art. 7 della Costituzione che dispone appunto i rapporti tra Chiesa e Stato siano regolati dai Patti lateranensi , sia pure suscettibili di modifiche , e , mi sembra , che fosse soppresso anche l ' art. 8 che perde di significato con le sue garanzie agli altri culti , una volta abolito il sistema concordatario . Direi invero che non ci siano soluzioni intermedie , come quella di un Concordato di un unico articolo : - Chiesa e Stato coopereranno in ogni opera destinata ad assicurare il bene morale e materiale del popolo italiano - : una tale clausola sarebbe vuota di contenuto , bene sapendosi quanto sia diverso l ' apprezzamento del bene morale degli italiani secondo i diversi modi di sentire . Mi dicono che in questo convegno si siano mescolate due diverse tendenze : quella che restava attaccata al tema del Convegno , cioè riforma o meno del Concordato ( intendendosi che il meno significava abolizione , nessuno pretendendo il mantenimento integrale ) , ed un ' altra che sostanzialmente mirava ad una riforma profonda della Chiesa . Invero sarebbe emersa nel Convegno la personalità di uno studioso che da molti anni è l ' assertore della Chiesa fondata sull ' assemblea , senza gerarchia , basandosi sul detto di Gesù « ogni volta che due o tre si aduneranno nel nome mio , io sarò in mezzo a loro » . Ciò che si riannoda ad antiche avversioni verso la Chiesa istituzione giuridica , ed allo spunto giansenista , non aver valore decreti pontifici e dichiarazioni di dogmi , condanne di dottrine , se non accettati da tutta la Chiesa . Ho scritto altre volte come dubiti molto che questa Chiesa del dissenso , rispetto al Papa ed alla gerarchia , possa mantenersi e non subire l ' attrazione di forze politiche che escludono invece ogni fede religiosa . In effetto i suoi patrocinatori non mirano a creare nuclei di spirituali , pensosi soltanto delle verità supreme , bensì assumono uffici politici e vogliono la Chiesa impegnata in tutte le lotte dirette a realizzare la loro visione di giustizia sociale . Se però fossi in errore nel mio prognostico di assorbimento di questi cristiani da parte di movimenti politici con cui già cooperano nelle questioni concrete , ed effettivamente si realizzasse questa Chiesa assembleare , senza gerarchie , che ad un tempo mantenesse la fede in Dio , in Cristo , nella sopravvivenza individuale , e si trovasse impegnata nelle lotte politiche , dubito molto che potrebbe mantenere le attuali alleanze con i partiti che proprio questa fede intendono sradicare . Poiché non è ad illudersi sul linguaggio moderato ( mi dicono che a Bologna uno dei più moderati fu proprio un comunista , che non ebbe una parola meno che rispettosa verso Papa e gerarchie ) , sulle cortesie formali che possono scambiarsi amministrazioni rosse e autorità ecclesiastiche . La lotta sostanziale si svolge nel campo della formazione dei bambini : genericamente nell ' ambito dell ' assistenza religiosa ( niente suore né cappellani negli ospedali , nelle carceri , meno che mai cappellani militari ) , ma lotta sorda nella scuola elementare e soprattutto nella materna . Le amministrazioni rosse stanziano forti somme per queste scuole ed in genere con buoni risultati : ma è soprattutto alla scuola materna tenuta da suore che si guarda : creandone , in prossimità di una esistente in cui s ' insegna anche a pregare e si dà una prima formazione religiosa , un ' altra con maggiori comodità , buona refezione gratuita , torpedoni che trasportino i bambini . Buone scuole materne , ma dove nei libri anche le favole battono sempre sulla odiosità dell ' oppressore e sulla necessità di scuoterne il potere , dove le grandi massime di bontà , di fratellanza , di pace sono tratte dai più conosciuti rivoluzionari , e da cui è comunque bandita ogni idea religiosa , ogni sospetto di una possibile sopravvivenza . Il bambino deve terminare la sua infanzia , se possibile , non sospettando neppure che vi siano persone religiose , non avendo mai visto persone assorte nella preghiera , ignorando che esistano uomini che trovano conforto ed un nuovo fluire di speranze nel rivolgersi a Dio . Le chiese , che vedrà e forse visiterà , le edicole con immagini sacre , debbono essere per lui quel che sono per noi tombe etrusche o templi greci e romani , relitti di civiltà che oggi sono state superate , e che possono bene rappresentarsi come le civiltà della oppressione : sarebbe un po ' come il vedere tutto il mondo grecoromano sotto il solo aspetto dell ' istituto della schiavitù , ignorando tutto il resto che ci ha dato , i valori eterni , la discesa nel cuore dell ' uomo operata dalla tragedia greca , la proclamazione , sia pure astratta , della eguaglianza di tutti gli uomini secondo il diritto naturale . Il compito diviene sempre più facile man mano che le chiese sono vuote , e più vecchie le poche persone che ancora il fanciullo scorgerà se avrà occasione di entrarvi . Non si tratta di una lotta alla religione contingente , come quella che precedette la Rivoluzione francese ed accompagnò il Risorgimento italiano , e che era strumentale per abbattere il trono e le classi privilegiate che davano alla Chiesa la sua gerarchia , o per legittimare la struttura dello Stato liberale ed il venir meno del potere temporale . Qui si tratta di una necessità ; quando pure sul terreno politico ed economico la battaglia fosse stata vinta ed instaurato un regime comunista , la religione potrebbe sempre indurre ad appelli ad una precettistica religiosa contro i dettami del governo , all ' « obbedisci a Dio prima che agli uomini » : potrebbe portare al dubbio se con l ' instaurazione di quel regime , con l ' abolizione della proprietà privata , con la censura sui libri dei malpensanti , si sia raggiunto l ' assetto migliore che sia possibile all ' umanità conseguire e che occorra quindi difendere ad ogni costo , cancellando l ' idea di una giustizia divina , di consolazioni e punizioni che seguano dopo la morte del corpo ; dare a tutti la certezza che esiste una unica vita , quella che termina con l ' ultimo respiro . L ' esito finale della lotta ? Chi crede in una innata religiosità dell ' uomo , che è della sua essenza e può rivelarsi per la prima volta anche nell ' età matura , ha la certezza che la religione non sarà mai estirpata ; il cattolico , la certezza che Cristo è venuto per tutti gli uomini , di ogni generazione . In effetto conosciamo esempi anche di santi usciti da famiglie di accaniti negatori . Peraltro è solo entro uno scenario di ampia libertà che è possibile concepire i figli che si rivoltano contro le idee dei genitori ; dove c ' è una massa grigia , enorme , compatta nei medesimi convincimenti , la ribellione è più difficile . Nel mondo sovietico conosciamo ribellioni di alte personalità di pensatori , ignoriamo se in questo campo ce ne siano tra gli umili . Comunque anche nel mondo di ieri sta che il sentimento religioso , come quello della pietà , anche verso gli animali , come il senso estetico , come altre direttive meno nobili , quale la preoccupazione del risparmio , vanno coltivate nel bambino e raramente sorgono spontanee . Pertanto per chi non abbia la fede in un insopprimibile bisogno del divino , non è detto che la battaglia per la estinzione della religione non possa essere vinta . Eppure anche a molti che non sono credenti , un mondo che non creda in nulla oltre a ciò che è tangibile , che ignori la speranza in gioie e bellezze che gli occhi umani non possono percepire , appare la visione di un mondo impoverito .