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Quale esercito? ( Jemolo Arturo Carlo , 1977 )
StampaQuotidiana ,
Le profonde riforme che si stanno introducendo nei regolamenti di disciplina delle forze armate sono un adempimento dell ' ultimo comma dell ' articolo 52 della Costituzione : « L ' ordinamento delle forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica » : una delle tante disposizioni della nostra Carta generiche , e che avrebbe potuto essere interpretata anche nel senso che i soldati si eleggessero i loro superiori . Si può approvarle incondizionatamente , si possono fare riserve ; ma comunque bisogna avere il coraggio di riconoscere che l ' esercito ( nell ' ampia accezione del termine ) muta , con uno di quei cambiamenti che trasformano un quid in un aliud , da quello che fu dalla formazione della Unità alla prima guerra mondiale almeno . Mutamento avvenuto per gradi , e che non poteva non seguire , per il profondo variare di tutta la vita associata , del modo di sentire generale . Già da vari anni l ' esercito non è più quello idealizzato da De Amicis , e neppure quello , che pur mostrava le sue lacune , dei romanzi militari oggi dimenticati dell ' inizio del secolo di Olivieri San Giacomo , né dei più recenti ricordi di ufficiali letterati , ancora di Edgardo Sogno , che si riporta al periodo fascista . La posizione dell ' ufficiale fino al 1915 , il tempo in cui era prescritta la dote della sposa per ottenere il regio assenso al matrimonio , in cui ogni ragazza della borghesia era orgogliosa di annunciare il suo fidanzamento con un ufficiale e le signore che tenevano un salotto o davano un ricevimento ritenevano questo mancante di un elemento essenziale se non ci fossero alcune divise militari , appare lontano come la Versailles di Luigi XIV . La giustissima soppressione dell ' attendente , l ' autorizzazione agli ufficiali di vestire in borghese , già di per sé avevano apportato mutamenti rilevanti al vecchio esercito , fondato sul profondo distacco tra ufficiali e sottufficiali , tra sottufficiali e soldati ( un tempo nelle città minori erano prescritti i caffè che gli uni e gli altri potessero frequentare senza mai confondersi ) . Ed ho sempre presente il ricordo che evocava un vecchio archivista di Ministero , già sottufficiale , delle ore di sosta trascorse in attesa di una coincidenza , quando andava in licenza con moglie e cinque figli , perché i sottufficiali potevano viaggiare solo con gli accelerati . Come dovunque , c ' erano negli ufficiali i buoni , i comprensivi , i paterni , ma abbondavano pure gl ' incuranti , i neghittosi , i nevrastenici , quelli che lasciavano libero sfogo a simpatie ed antipatie verso i sottoposti ; l ' attendente del colonnello era un ' autorità . I due requisiti più apprezzati erano il coraggio fisico , e l ' obbedienza incondizionata ; dal superiore occorreva tutto accettare : il soldato punito presentandosi dopo scontata la punizione si sentiva chiedere se era contento della punizione inflittagli , e se rispondeva di no , ritornava in prigione . Tutto questo appartiene ad un mondo che ci appare molto più remoto della civiltà contadina morta o morente che Revelli ha rievocato per il Cuneese : pur se fosse in sé buono qualcuno degli obblighi che la divisa imponeva : nei mezzi pubblici cedere il posto alle donne ed ai vecchi ; non assistere inerte ad una rapina ( i sequestri in strade frequentate non esistevano ancora ) , od alle percosse che un uomo imbestialito dava a bambini o ad una donna . Cosa sarà questo nuovo esercito ignoro , né so prevedere . Ma quell ' art. 52 della Costituzione , che mi è sempre stato ostico per essere il solo a parlare di sacro dovere della difesa della Patria ( degradando così tutti gli altri doveri verso la società in cui si vive ) , mi porta a chiedermi se non ci sarebbero ben più fondamentali riforme da apportare . Confidiamo tutti che non abbiano più ad esserci guerre , né vi vediamo l ' Italia coinvolta . Ma pare certo che sarebbero guerre condotte da tecnici , cui solo un piccolo esercito di mestiere potrebbe attendere ; e le guerriglie hanno sempre uno sfondo politico , sicché non si può contare su un esercito di leva composto di uomini con idee le più diverse . Se quell ' art. 52 della Costituzione stabilisse invece che ogni cittadino , uomo o donna , forte od esile , deve dare al consorzio civile un anno del suo tempo , quasi gratuitamente ( ossia col trattamento del soldato di leva oggi ) nelle mansioni cui può essere idoneo ? Ho molti dubbi sul sistema cinese di fare interrompere l ' Università per andare per qualche anno a coltivare la campagna e di fare ritornare per qualche mese al lavoro campestre alti funzionari ; ma di fronte a questo abbandono delle campagne che tanto grava sulla nostra economia , non posso non chiedermi se sarebbe davvero impossibile imporre a tutti i ragazzi italiani di fare per un anno quel che in altri Stati molti studenti fanno spontaneamente durante le vacanze , lavorare in un ' azienda agricola , in quei lavori che non richiedono esperienza ; se per tante ragazze non sarebbe benefica l ' esperienza di un anno passato come portantina in un ospedale , o assistente di bambini , od anche nei più umili lavori di lavanderia . Misura antiliberale ? Chiedere l ' adempimento di qualsiasi dovere sociale è un attentato alla libertà ? Ma nessuna società ha mai potuto vivere senza imporre doveri ai consociati . Se mai , nelle condizioni attuali dell ' Italia , mi turba il pensiero del quis custodiet custodes ? Siamo certi che la caporeparto cui è stata posta a disposizione la portantina di leva saprà costringerla a fare il suo dovere , che il capo dell ' azienda agraria non accetterà un compenso per lasciare il ragazzo assegnatogli tornare a casa o scorrazzare tutto il giorno in moto ? Dove non si riconoscono autorità , dove si ritiene che sia offendere la dignità umana costringere qualcuno a fare ciò che non gli piace , dove si ritengono inutili le sanzioni quali si siano , difficile pensare a vie di scampo . Ed allora resti l ' esercito di leva com ' è , con la nuova disciplina ; ma segua almeno quel che segue nelle Università : ove quella piccola minoranza che ha voglia di apprendere trova , sol che li cerchi , insegnanti che la seguono , la incoraggiano , che suggeriscono utili ricerche . Così nella caserma i coscritti trovino ufficiali e sottufficiali che non si preoccupino di « far sfilare in parata » , ma cerchino di allargare il loro orizzonte culturale , insegnare la non facile arte di ragionare e non enunciare assiomi , di rispettare l ' avversario ; che l ' esercito divenga scuola di educazione civile , di pacifica convivenza tra chi pur è su posizioni ideologiche antitetiche .