StampaQuotidiana ,
Impossibile
l
'
indomani
della
morte
tracciare
un
giudizio
di
Paolo
VI
,
fare
un
bilancio
di
un
pontificato
:
solo
dopo
parecchi
decenni
appaiono
le
conseguenze
del
modo
con
cui
fu
diretta
la
vita
spirituale
e
materiale
di
uno
Stato
,
di
una
confessione
religiosa
,
di
una
comunità
(
ed
ancora
:
il
valore
di
quei
giudizi
ove
domina
il
«
post
hoc
,
ergo
propter
hoc
»
!
)
;
oggi
è
dato
solo
guardare
all
'
Uomo
.
Che
in
quindici
anni
di
Pontificato
si
prodigò
con
tutte
le
sue
forze
,
fisicamente
poche
,
ma
rette
da
una
fede
senza
confini
,
per
pronunciare
soprattutto
parole
di
pace
,
ricordare
alle
Chiese
più
lontane
l
'
unità
dei
credenti
in
Cristo
,
la
presenza
di
un
Vicario
del
Capo
invisibile
.
Nel
senso
strettamente
umano
,
delle
soddisfazioni
e
dei
dolori
che
si
possono
trarre
dal
proprio
operare
,
un
pontificato
non
lieto
.
Nei
quindici
anni
del
suo
pontificato
,
vide
in
Occidente
ed
in
Asia
la
continua
avanzata
del
comunismo
,
con
il
suo
diniego
del
divino
,
diniego
basilare
nella
dottrina
,
che
sarebbe
vano
sperare
vedere
attenuarsi
o
sparire
.
Constatò
i
lentissimi
,
quasi
nulli
progressi
dell
'
ecumenismo
,
in
un
mondo
dove
sono
invece
i
particolarismi
ad
insorgere
violenti
,
come
del
resto
segue
al
crollo
di
ogni
civiltà
.
Altri
Papi
avevano
avuto
l
'
aiuto
insperato
di
veder
sorgere
durante
il
loro
pontificato
uomini
di
Chiesa
la
cui
opera
di
bene
ebbe
subito
una
larga
risonanza
,
portò
una
popolarità
,
un
'
affermazione
nella
coscienza
di
tutti
,
di
quel
che
possa
la
carità
cristiana
,
e
che
non
può
alcuna
filantropia
:
don
Orione
,
don
Gnocchi
,
don
Facibeni
,
suor
Maria
Calabrini
;
pii
sacerdoti
esistono
sempre
,
ed
operano
ancor
oggi
,
ma
nessuno
ha
raggiunto
in
questi
ultimi
anni
quella
rapida
fama
;
anche
per
un
grande
credente
ed
apostolo
laico
,
Giorgio
La
Pira
(
Giuseppe
Capograssi
era
morto
nel
'56
)
furono
questi
ultimi
gli
anni
del
silenzio
.
I
giovanissimi
lo
hanno
ignorato
.
Paolo
VI
fu
in
gioventù
sacerdote
esemplare
;
la
sua
vocazione
era
di
formare
giovani
studenti
,
creare
una
forte
intellettualità
cattolica
;
ma
si
sottomise
sempre
agli
ordini
dei
superiori
,
accettò
compiti
meno
graditi
,
entrò
nella
Segreteria
di
Stato
,
dove
diede
ottima
prova
di
sé
,
fu
collaboratore
di
due
Pontefici
,
che
non
erano
affini
a
lui
per
carattere
,
ma
ch
'
egli
non
solo
servì
,
ma
amò
profondamente
;
e
di
cui
il
secondo
,
Pio
XII
,
poté
credere
,
negli
anni
susseguenti
la
prima
guerra
mondiale
,
in
un
'
epoca
trionfalistica
per
la
Chiesa
,
in
una
Italia
riconquistata
alla
fede
.
Collaborò
agli
atti
più
importanti
dei
due
Papi
,
la
dichiarazione
contro
i
princìpi
del
nazismo
;
mentre
poi
difese
strenuamente
la
memoria
di
Pio
XII
dall
'
accusa
,
ingiusta
,
di
non
aver
fatto
il
possibile
per
salvare
gli
ebrei
.
Fu
ottimo
arcivescovo
di
Milano
,
dove
,
conscio
dei
tempi
,
rivolse
particolarmente
le
sue
attenzioni
al
mondo
operaio
,
celebrò
in
officine
,
combatté
in
ogni
modo
perché
tutta
la
città
,
ma
soprattutto
i
ceti
più
umili
restassero
uniti
all
'
antica
madre
.
Pontefice
,
volle
ad
un
tempo
essere
il
Papa
dell
'
umiltà
,
quegli
che
riconosce
i
falli
e
le
deficienze
dell
'
opera
della
Chiesa
nel
lungo
corso
della
sua
storia
(
ma
ancora
cardinale
aveva
osato
benedire
la
perdita
del
potere
temporale
,
palla
di
piombo
ai
piedi
della
Chiesa
)
ed
al
tempo
stesso
difensore
strenuo
dell
'
essenza
del
dogma
;
rallentasse
pure
il
movimento
ecumenico
,
ma
il
successore
di
Pietro
non
può
essere
semplicemente
il
primo
tra
i
vescovi
.
No
al
divorzio
,
no
all
'
aborto
;
ma
sempre
l
'
uomo
della
pace
.
Se
i
cattolici
si
trovano
in
un
mondo
ostile
,
non
cedano
,
rimangano
forti
nell
'
attaccamento
al
loro
dovere
:
agire
come
i
più
non
è
un
'
attenuante
al
peccato
.
Però
non
anatemizzare
l
'
avversario
,
avvertirlo
solo
che
se
credente
è
in
peccato
,
se
non
credente
che
c
'
è
chi
prega
per
la
sua
conversione
.
Ci
sono
stati
i
Papi
del
trionfalismo
;
Paolo
VI
è
stato
il
Papa
dell
'
umiltà
,
della
espiazione
,
aveva
parlato
di
colpe
storiche
della
Chiesa
,
forse
aveva
chiesto
a
Dio
fin
dalla
elezione
di
esserne
la
vittima
espiatoria
.
I
giudizi
di
Dio
sono
imperscrutabili
,
ma
mi
prostro
al
ricordo
di
questi
che
ho
sempre
chiamato
il
Papa
del
Golgota
.
Papa
Giovanni
.
Papa
Paolo
.
Ripenso
ai
lineamenti
essenziali
dei
due
Pontificati
.
Quasi
una
riflessione
comparativa
finale
.
1958
:
Giovanni
XXIII
;
breve
pontificato
,
ma
pare
quasi
miracoloso
questo
accendersi
di
consensi
,
la
venerazione
che
desta
in
ogni
uomo
,
di
ogni
opinione
politica
;
la
stessa
figura
del
Papa
,
così
opposta
a
quella
ascetica
di
Pio
XII
,
e
che
un
po
'
ricordava
quella
bonaria
di
Pio
IX
,
la
sua
origine
contadina
,
il
parlare
semplice
,
il
familiarizzare
con
i
più
umili
,
accendono
verso
di
lui
tutte
le
simpatie
.
Paolo
VI
:
il
Concilio
continua
e
si
conclude
;
nel
'67
l
'
enciclica
Populorum
progressio
atto
di
fede
nella
pacifica
convivenza
e
nel
progresso
umano
,
nel
'68
la
Humanae
vitae
,
il
diritto
alla
vita
di
ogni
essere
concepito
,
ma
la
giusta
cautela
dei
genitori
nella
formazione
della
famiglia
.
Non
è
qui
possibile
riassumere
né
i
decreti
conciliare
né
gli
altri
atti
di
Paolo
VI
.
Basterà
ricordare
un
famoso
Credo
del
Papa
in
cui
riafferma
tutto
l
'
insegnamento
dogmatico
della
Chiesa
nel
corso
dei
secoli
:
il
dogma
resta
intoccabile
.
Può
solo
riassumersi
l
'
opera
dei
due
Papi
nel
ricordare
che
la
Chiesa
è
sempre
con
gli
umili
e
con
gli
oppressi
;
ch
'
essa
non
confida
nella
forza
e
nella
violenza
,
ma
soltanto
nel
libero
consenso
degl
'
individui
;
che
non
desidera
tanto
il
favore
dei
governi
,
quanto
la
spontanea
adesione
dei
popoli
.
Giovanni
XXIII
fu
alieno
da
ogni
trionfalismo
,
ma
aveva
in
sé
un
innato
ottimismo
;
godeva
la
letizia
cristiana
;
Paolo
VI
aveva
un
'
immensa
fiducia
in
Dio
ma
il
suo
temperamento
umano
non
era
portato
alla
letizia
;
mite
ed
umile
,
ma
temo
anche
triste
,
della
tristezza
che
conobbe
Gesù
.