StampaQuotidiana ,
Non
è
dei
poveri
né
per
i
poveri
la
dirigenza
della
Jihad
,
è
agita
da
potentati
politici
e
finanziari
che
degli
States
conoscono
il
funzionamento
.
Si
è
sbagliato
chi
di
noi
ha
pensato
che
l
'
unificazione
capitalistica
facesse
degli
Usa
un
impero
(...)
Mi
si
dirà
antiamericana
?
Sono
antimperialista
,
altra
parola
che
mi
sembra
bollata
di
ostracismo
.
O
siete
con
me
o
siete
con
bin
Laden
,
grida
Bush
,
mentre
si
appresta
a
punire
l
'
Afghanistan
,
talebani
,
non
talebani
e
popolo
inclusi
.
Conosco
il
ricatto
.
Non
ci
sto
.
Non
mi
schiero
con
Bush
e
lascio
agli
stolti
di
dedurne
che
sono
con
bin
Laden
.
Vorrei
ragionare
su
quel
che
è
successo
,
su
quel
che
può
succedere
e
sul
che
fare
.
L'11
settembre
non
è
stata
una
guerra
.
Le
guerre
impegnano
le
nazioni
.
E
'
stato
un
atto
terroristico
e
ne
possiede
tutti
i
lineamenti
:
la
priorità
del
simbolo
,
il
colpire
inatteso
,
la
segretezza
della
mano
,
l
'
intreccio
omicidio
suicidio
,
destinati
a
moltiplicare
il
panico
.
Il
terrore
ha
per
primo
fine
il
terrore
.
Non
tutti
i
molti
attentati
della
storia
sono
terroristici
,
ma
questo
sì
:
chi
lo
ha
compiuto
conosceva
il
bersaglio
,
le
debolezze
del
suo
dominio
dal
cielo
,
la
sicura
amplificazione
dei
media
.
Grazie
ai
quali
le
due
Torri
sono
crollate
non
una
ma
diecimila
volte
sugli
schermi
,
aiutando
a
gridare
:
è
una
guerra
e
chiamando
alla
guerra
.
Gli
attentatori
lo
avevano
certamente
messo
nel
conto
.
Non
è
stata
l
'
apocalisse
.
Non
nell
'
accezione
ingenua
della
devastazione
enorme
:
altre
più
massicce
devastazioni
si
sono
seguite
negli
ultimi
dieci
anni
.
Ma
non
abbiamo
definito
apocalisse
quella
dei
centocinquantamila
sgozzati
in
Algeria
,
dei
sei
settecentomila
Tutsi
uccisi
dagli
Hutu
,
dei
trecentomila
ammazzati
nell
'
Iraq
dall
'
operazione
"
Tempesta
nel
deserto
"
e
il
mezzo
milione
di
bambini
che
muoiono
,
si
dice
,
per
l
'
embargo
dei
medicamenti
.
Tanto
meno
i
trentacinquemila
morti
in
Turchia
e
i
settantamila
in
India
,
in
questo
stesso
2001
,
anche
se
la
speculazione
non
è
estranea
a
quelle
catastrofi
.
Dunque
alcune
stragi
pesano
come
montagne
,
altre
come
piume
?
Se
non
è
corretto
valutare
un
evento
soltanto
dal
numero
delle
vittime
non
è
neanche
lecito
valutarlo
soltanto
dal
vulnus
portato
all
'
idea
di
sé
che
ne
ha
chi
ne
è
ferito
,
in
questo
caso
gli
Stati
uniti
.
Ancora
più
torbido
il
richiamo
colto
all
'
Apocalisse
:
scontro
finale
fra
la
Bestia
e
l
'
Agnello
.
Il
Bene
siamo
noi
la
Bestia
sono
loro
.
Così
ha
detto
Bush
e
ha
aggiunto
"
Dio
è
con
noi
"
.
Non
è
stato
l
'
assalto
dell
'
Islam
alla
cristianità
,
come
sulle
prime
si
è
detto
(
antinomia
veneranda
,
ricorda
Bocca
)
.
Poi
ci
si
è
ritratti
con
imbarazzo
:
non
è
l
'
Islam
ma
il
fondamentalismo
islamico
che
colpisce
l
'
occidente
cristiano
.
Ma
l
'
Islam
è
un
oceano
e
dimostrare
che
ha
i
suoi
fondamentalismi
è
facile
quanto
dimostrare
quelli
del
cristianesimo
e
dell
'
ebraismo
.
E
tuttavia
Ariel
Sharon
non
è
"
gli
ebrei
"
,
Pio
XII
non
è
stato
"
i
cattolici
"
e
neppure
lo
stolto
Bush
è
"
gli
americani
"
,
anche
se
di
queste
aree
sono
o
sono
stati
i
leader
designati
.
Cattiva
polemica
,
confusione
.
In
verità
nulla
fa
pensare
che
quello
alle
due
Torri
sia
un
attacco
al
cristianesimo
,
dubito
che
sia
un
attacco
alla
democrazia
,
certo
non
lo
è
al
mondo
delle
merci
e
dei
commerci
contro
il
quale
nessuno
nell
'
Islam
,
neanche
i
talebani
,
ha
nulla
.
Chi
ha
colpito
ha
voluto
colpire
l
'
arroganza
degli
Stati
uniti
nel
Medioriente
e
metterne
in
difficoltà
gli
stati
arabi
alleati
.
Non
è
stata
una
vendetta
dei
poveri
.
L
'
Islam
non
parla
di
questione
sociale
,
ma
senza
questo
i
poveri
non
sono
in
grado
di
compiere
che
una
jacquerie
.
L
'
attacco
alle
due
Torri
è
tutto
fuorché
una
jacquerie
.
Non
è
dei
poveri
né
per
i
poveri
la
dirigenza
della
Jihad
,
che
traversa
tutto
l
'
Islam
senza
avere
(
ancora
)
uno
stato
proprio
e
gioca
anche
sulla
disperazione
,
ignoranza
ed
oppressione
delle
masse
il
cui
consenso
è
necessario
alle
dittature
arabe
,
costringendo
queste
ultime
a
tirare
il
sasso
e
nascondere
la
mano
.
La
Jihad
è
agita
da
potentati
politici
e
finanziari
che
degli
States
conoscono
il
funzionamento
e
i
mezzi
e
in
questo
senso
Osama
bin
Laden
,
saudita
,
già
agente
della
Cia
,
è
un
modello
.
Viene
da
una
famiglia
che
dal
1940
è
il
più
forte
gruppo
di
costruzione
e
trasporti
dell
'
Arabia
saudita
,
ma
partecipa
a
holding
dell
'
elettricità
(
a
Rihad
e
a
La
Mecca
,
a
Cipro
e
in
Canada
)
,
nei
petroli
,
nell
'
elettronica
,
nell
'
import
-
export
,
nelle
telecomunicazioni
(
Nortel
e
Motorola
)
e
nei
satelliti
(
Iridium
)
.
Famiglia
e
Arabia
saudita
hanno
liquidato
Osama
con
due
miliardi
di
dollari
che
egli
gestisce
sulle
borse
e
nella
miriade
di
società
off
shore
dei
suoi
.
E
alimenta
le
ong
islamiche
Relief
e
Blessed
Relief
.
Questi
sono
"
loro
"
,
la
Bestia
contro
la
quale
ci
leviamo
,
noi
,
il
Bene
.
Sono
quelli
che
gli
Stati
uniti
hanno
creduto
di
utilizzare
in
Afghanistan
e
nel
Medioriente
e
oggi
gli
si
rivoltano
contro
.
E
'
una
lotta
per
il
dominio
in
quello
scacchiere
.
Non
è
fra
i
guai
minori
di
Bush
che
i
saudiani
siano
i
maggiori
finanziatori
della
Jihad
ma
l
'
Arabia
saudita
il
paese
più
intrinsecamente
legato
agli
interessi
americani
.
La
vera
domanda
è
perché
ora
?
Fino
a
dieci
anni
fa
la
Jihad
non
era
così
forte
e
fino
a
dieci
giorni
fa
agiva
solo
all
'
interno
dell
'
Islam
,
ala
ortodossa
contro
le
"
deviazioni
"
,
l
'
Algeria
è
il
più
sanguinoso
esempio
.
Finché
non
ne
è
stato
toccato
,
l
'
occidente
non
se
ne
è
curato
affatto
,
privilegiando
i
rapporti
d
'
affari
,
massacratori
o
fondamentalisti
che
fossero
i
detentori
di
gas
per
l
'
Europa
,
di
armi
contro
l
'
Unione
sovietica
o
gli
alimentatori
di
un
contenzioso
pakistano
contro
l
'
India
.
Non
se
ne
è
curato
quando
sotto
gli
occhi
di
tutti
sono
affluiti
,
negli
ultimi
anni
,
ad
addestrarsi
nell
'
Afghanistan
,
i
fondamentalisti
di
ogni
provenienza
.
E
invece
si
doveva
vedere
come
la
Jihad
assumesse
grandi
dimensioni
da
quando
il
Medioriente
ha
smesso
di
essere
assieme
paralizzato
e
coperto
dal
deterrente
delle
due
superpotenze
e
una
sola
di
essa
è
rimasta
in
campo
,
gli
Stati
uniti
.
I
quali
sono
diventati
parte
in
causa
,
sollecitatori
e
finanziatori
di
tutti
i
conflitti
del
settore
,
per
i
loro
immediati
interessi
o
per
inintelligenza
dei
processi
.
Neanche
l
'
acuto
Noam
Chomski
si
ricorda
che
prima
del
1989
una
guerra
nel
Golfo
sarebbe
stata
impensabile
.
E
che
chi
negli
emirati
vi
ha
chiamato
gli
States
,
da
tempo
non
apprezza
che
essi
così
pesantemente
vi
restino
.
Non
apprezza
,
il
mondo
arabo
,
che
gli
Usa
esigano
il
rispetto
delle
risoluzioni
dell
'
Onu
dall
'
Iraq
ma
non
lo
esigano
(
e
non
occorrerebbe
una
guerra
)
da
Israele
.
La
Jihad
insomma
è
cresciuta
nel
venire
affine
di
qualsiasi
visione
laica
di
riscatto
di
quelle
popolazioni
con
la
caduta
dell
'
Urss
e
col
blocco
assieme
contingente
e
leonino
fra
dirigenze
arabe
e
Pentagono
.
Nazionalismo
,
fondamentalismo
,
concretissimi
interessi
di
alcuni
e
disperazioni
di
molti
hanno
fatto
della
Jihad
la
miscela
esplosiva
che
oggi
è
.
Azioni
e
reazioni
degli
Stati
uniti
le
hanno
facilitato
il
terreno
di
coltura
,
come
lo
accrescerà
la
dissennata
reazione
di
Bush
che
farà
a
pezzi
in
Afghanistan
molti
,
non
bin
Laden
,
e
però
non
oserà
invaderlo
:
i
russi
gli
hanno
spiegato
che
non
ce
la
farebbe
.
Ma
bombarderà
a
destra
e
a
sinistra
Kabul
e
forse
,
secondo
le
abitudini
,
Baghdad
.
Si
è
sbagliato
chi
di
noi
ha
pensato
che
l
'
unificazione
capitalistica
facesse
degli
Usa
un
impero
,
sia
pur
meno
colto
di
quello
che
già
non
piaceva
a
Tacito
,
ma
che
sarebbe
stato
oggettivamente
assimilatore
e
mediatore
.
Gli
Usa
non
sono
questo
.
Si
muovono
in
modo
ancora
più
arrogante
di
Francia
e
Inghilterra
,
che
avevano
spartito
con
l
'
ascia
la
regione
,
e
per
di
più
in
tempi
che
offrono
a
chi
si
sente
umiliato
e
offeso
i
mezzi
e
i
saperi
per
destabilizzare
chi
lo
umilia
o
lo
offende
.
Nulla
è
stato
più
stupido
che
allevare
il
terrorismo
e
pensare
di
servirsene
.
Esso
è
imprendibile
e
lo
resterà
finché
non
avrà
perduto
il
consenso
sul
suo
proprio
terreno
.
Ma
non
lo
perderà
di
certo
mentre
Bush
bombarda
l
'
Afghanistan
.
Anzi
con
questa
azione
gli
Stati
uniti
perderanno
anche
il
sostegno
degli
stati
arabi
finora
amici
.
La
Lega
araba
ha
già
cominciato
.
Bush
si
infila
in
una
guerra
dalla
quale
non
tirerà
fuori
i
piedi
perché
l
'
ha
promessa
ai
suoi
concittadini
,
che
al
92
per
cento
la
vogliono
anche
loro
:
ma
non
dividerà
gli
stati
arabi
,
e
accrescerà
il
potenziale
di
vendetta
della
Jihad
.
La
sola
guerra
che
è
in
grado
di
vincere
è
in
casa
sua
contro
la
tanto
vantata
"
società
aperta
"
:
effetto
fatale
delle
emergenze
.
Si
espone
a
essere
colpito
di
nuovo
,
a
non
vincere
da
nessuna
parte
e
perdere
poco
a
poco
il
consenso
che
la
scossa
dell'11
settembre
gli
ha
dato
.
Ci
sono
errori
senza
rimedi
.
Se
ne
accorge
l
'
Europa
che
ora
lo
sostiene
ora
ne
prende
le
distanze
,
firma
patti
scellerati
con
la
Nato
e
poi
elucubra
sull
'
articolo
5
,
non
vuole
mandare
i
ragazzi
di
leva
nelle
montagne
afghane
né
complicarsi
le
cose
con
i
musulmani
che
si
trova
in
casa
,
né
col
Mediterraneo
,
dove
l
'
Italia
della
seconda
repubblica
-
sia
detto
fra
parentesi
-
fa
ancora
meno
politica
della
prima
.
Dovremmo
accorgercene
anche
noi
,
che
pure
siamo
stretti
fra
la
spada
e
il
muro
,
perché
non
c
'
è
occasione
che
non
sia
buona
per
cercare
di
massacrare
la
poca
sinistra
che
resta
.
Abbiamo
anche
noi
le
nostre
colpe
,
non
fosse
che
di
omissione
.
Scrive
Pintor
che
non
ci
aspettavamo
quel
che
è
successo
:
è
vero
.
Ma
non
è
una
virtù
.
Come
gli
Usa
abbiamo
guardato
a
noi
stessi
e
non
al
mondo
,
dove
pure
nulla
era
nascosto
.
Coprendoci
il
capo
con
la
cenere
dei
comunismi
,
abbiamo
cessato
di
guardare
a
chi
era
incastrato
in
condizioni
materiali
più
delle
nostre
tremende
.
Prendiamo
la
Palestina
:
uno
stato
confusionale
fa
oscillare
la
sinistra
fra
senso
di
colpa
verso
gli
ebrei
,
rigurgiti
di
antisemitismo
e
,
come
ha
scoperto
Mannheimer
,
vorremmo
tanto
che
i
palestinesi
smettessero
di
agitarsi
.
Tale
è
il
peso
del
fallimento
dei
socialismi
reali
che
alcuni
di
noi
si
sono
persuasi
che
nulla
ci
sia
da
fare
,
tanto
il
male
è
nel
mondo
e
il
mondo
è
del
male
,
mentre
alcuni
altri
si
sono
illusi
sulle
virtù
rivoluzionarie
di
identità
arcaiche
,
che
ci
sono
parse
lodevoli
perché
antimoderniste
e
tutte
si
sono
involte
su
sé
stesse
,
fra
degenerazione
e
paralisi
.
Ora
gli
eventi
ci
presentano
i
conti
e
bisogna
rispondere
per
quello
che
siamo
.
Non
siamo
tutti
americani
-
io
almeno
non
lo
sono
.
Non
apprezzo
i
"
valori
"
liberisti
che
gli
Stati
uniti
impongono
,
mi
duole
il
lutto
dei
loro
cittadini
ma
non
mi
piace
che
si
credessero
al
di
sopra
delle
conseguenze
di
quel
che
il
loro
paese
fa
.
Mi
si
dirà
antiamericana
?
Sì
lo
sono
,
e
mi
stupisco
che
esitino
tanto
ad
esserlo
molti
amici
che
più
di
me
in
passato
lo
erano
.
Considero
che
gli
Stati
uniti
stiano
facendo
ancora
una
politica
imperialista
che
ferisce
altre
popolazioni
e
si
rivolterà
contro
loro
stessi
:
sono
antimperialista
,
altra
parola
che
mi
sembra
bollata
di
ostracismo
.
La
verità
è
che
siamo
deboli
.
Ma
questo
non
ci
assolve
dal
dire
no
,
Bush
è
un
pazzo
pericoloso
,
non
colpirà
la
Jihad
ma
molta
gente
senza
colpa
,
e
spingerà
gli
Stati
uniti
a
vivere
assediando
il
mondo
e
ad
esserne
assediati
.