StampaQuotidiana ,
In
Francia
e
in
Germania
e
in
Spagna
non
si
raccapezzano
che
in
Italia
i
fascisti
siano
al
governo
.
Se
Balladur
avesse
un
uomo
di
Le
Pen
come
vice
primoministro
,
se
Kohl
avesse
chiamato
qualcuno
designato
dai
Republikaner
,
se
in
Spagna
Aznar
si
porterà
dietro
qualcosa
di
più
di
Manuel
Fraga
,
strilleremmo
come
aquile
.
È
per
l
'
Italia
che
gli
italiani
hanno
un
occhio
di
riguardo
,
si
offendono
,
si
perdonano
.
Sono
davvero
fascisti
quei
ministri
,
o
piuttosto
ex
fascisti
o
postfascisti
?
Davvero
Fini
si
prepara
a
liquidare
Berlusconi
e
far
scrivere
a
D
'
Onofrio
le
leggi
speciali
,
sciogliere
il
parlamento
,
internare
i
progressisti
,
buttare
in
acqua
gli
immigrati
,
preparare
le
liste
degli
ebrei
,
prenderne
i
beni
e
sterminarli
-
come
fecero
i
padri
,
Almirante
incluso
?
È
più
verosimile
che
punti
al
progetto
inseguito
fin
dagli
anni
cinquanta
,
dar
vita
a
un
partito
nazionalista
e
conservatore
che
giusto
mancava
in
Italia
a
destra
della
Democrazia
cristiana
.
È
la
tesi
di
Lucio
Colletti
.
Sennonché
gli
eventi
sono
precipitati
e
il
famoso
vuoto
è
stato
riempito
,
al
Nord
,
dalla
Lega
e
,
dalle
Alpi
alla
Sicilia
,
da
Berlusconi
;
l
'
urgenza
di
una
«
vera
»
destra
è
stata
esaudita
.
Al
Msi
-
An
toccherà
quindi
spiegare
che
razza
di
destra
è
.
Perché
c
'
è
di
tutto
.
Prendiamo
per
buono
quel
che
di
sé
dice
Fini
,
innocente
per
età
.
Ma
Rauti
?
Ma
la
galassia
di
sigle
e
siglette
,
avanguardie
nazionali
e
ordini
nuovi
più
o
meno
defunti
e
terze
posizioni
,
e
di
riviste
e
rivistine
fra
celtiche
e
mediterranee
,
ispirate
da
Julius
Evola
venendo
in
giù
fino
a
Marco
Tarchi
,
e
i
congressi
e
i
raduni
con
gente
di
Le
Pen
,
tipo
Pierre
Vial
,
i
ragazzi
di
Schoenhuber
,
i
nipotini
di
Nolte
,
gli
Alain
de
Bénoist
e
gli
Irving
?
Costoro
non
si
sentono
affatto
post
,
hanno
dietro
di
sé
non
nostalgie
ma
,
ahimè
,
idee
:
la
destra
«
rivoluzionaria
»
non
ne
è
sprovvista
affatto
.
Sarebbe
comodo
che
un
'
idea
tremenda
non
fosse
un
'
idea
.
La
tradizione
aristocratica
,
signorile
,
gestuale
,
eroicista
,
valoriale
contro
la
serialità
del
moderno
,
razzista
classica
o
differenzialista
(
quanto
soffrono
i
neri
a
Birmingham
)
dilaga
per
rivoli
nell
'
indifferentismo
debole
dell
'
oggi
.
È
interessante
vedere
che
farà
Fini
di
costoro
.
E
del
suo
partito
,
che
di
idee
ne
ha
poche
ma
tiene
aperte
le
sezioni
,
è
presente
sul
territorio
,
mena
le
mani
e
alimenta
la
fiamma
?
La
rete
militante
del
Msi
non
è
fredda
come
il
suo
segretario
,
è
attiva
e
vendicativa
,
Mussolini
è
il
suo
martire
e
i
suoi
militanti
stanno
ridendo
del
giuramento
che
prestano
i
loro
ministri
.
È
stata
legittimata
prima
da
Berlusconi
e
poi
dagli
elettori
del
«
polo
»
per
quel
che
è
,
non
per
quel
che
non
sarebbe
più
;
lo
zoccoletto
duro
che
per
anni
raramente
ha
superato
il
6
per
cento
e
raramente
è
sceso
sotto
il
3
,
si
è
triplicato
in
tre
mesi
.
Non
è
detto
che
Fini
voglia
e
possa
liberarsene
.
Per
non
parlare
delle
logge
e
del
Sisde
.
La
vera
domanda
è
se
dilagherà
o
no
.
Salvo
i
pestaggi
e
le
oscurità
delle
trame
negli
anni
settanta
,
l
'
Italia
ha
convissuto
con
quella
frangia
,
e
ha
persino
considerato
che
non
andava
soggetta
senza
eccezione
alla
legge
che
proibisce
la
ricostituzione
del
partito
fascista
e
punisce
l
'
apologia
del
fascismo
;
meglio
era
non
creare
dei
martiri
né
sprofondare
certi
umori
nella
clandestinità
.
Si
vedevano
,
quello
erano
,
quello
sarebbero
restati
.
Ragionamento
non
sciocco
,
finché
la
vaccinazione
antifascista
ha
mantenuto
immune
il
resto
del
paese
.
Ma
è
immune
ancora
?
Non
mi
conforta
la
tesi
che
nulla
sarebbe
cambiato
perché
oggi
hanno
votato
Msi
coloro
che
prima
votavano
Dc
.
Intanto
,
c
'
è
un
buon
mucchietto
di
giovani
che
votano
per
la
prima
volta
dopo
il
referendum
e
che
nel
giro
di
un
anno
sono
passati
dal
fervore
per
Mario
Segni
a
una
delle
tre
destre
,
scegliendo
quella
di
radice
fascista
.
E
poi
non
è
indifferente
che
non
andasse
da
sé
,
fino
a
un
anno
fa
,
votare
Msi
o
dare
del
tu
al
suo
segretario
in
tv
.
Era
un
bene
che
una
pregiudiziale
antifascista
fosse
nel
senso
comune
.
Ora
è
caduta
.
Perché
?
Non
basta
dire
che
la
corruzione
rivelata
da
Mani
pulite
ha
dato
spazio
a
un
partito
che
al
potere
non
era
mai
stato
e
dunque
non
era
corrotto
.
Non
solo
a
Roma
il
Msi
ha
fatto
esperienza
di
governo
.
Il
successo
di
Berlusconi
dimostra
quanto
fosse
ambiguo
un
certo
moralismo
considerato
popolare
:
tutti
sapevano
che
Berlusconi
è
nato
e
cresciuto
sui
favori
,
in
altri
paesi
impensabili
,
del
Caf
e
specie
dell
'
abominato
Craxi
,
ma
egli
non
ne
ha
pagato
alcun
prezzo
;
anzi
ha
fatto
strage
dei
voti
degli
integerrimi
lumbard
,
e
si
capisce
che
Bossi
soffochi
di
collera
.
La
spinta
non
è
stata
a
un
ingenuo
rinnovamento
,
è
stata
a
destra
.
E
a
destra
non
ha
trovato
più
dighe
.
Il
fascismo
era
tornato
frequentabile
.
Perché
poi
che
cos
'
era
mai
stato
?
I
fascisti
erano
un
po
'
bestie
,
ma
vuoi
mettere
con
i
nazisti
.
Quando
i
tedeschi
fanno
una
cosa
la
fanno
sul
serio
,
noi
a
metà
.
Prendiamo
l
'
antisemitismo
:
Renzo
De
Felice
ci
ha
spiegato
che
fino
al
1938
non
c
'
era
,
che
allora
Mussolini
è
stato
tirato
per
i
capelli
a
emanare
le
leggi
razziali
,
per
altro
«
blande
»
,
e
che
se
dal
1943
al
1945
ci
sono
stati
persecuzione
,
arresti
,
deportazioni
,
si
deve
all
'
occupazione
tedesca
.
Uno
sguardo
doppio
si
posa
da
sempre
sulla
Repubblica
sociale
italiana
:
per
gli
ideologi
del
Msi
è
un
modello
di
fascismo
rivoluzionario
,
depurato
dai
compromessi
borghesi
del
Mussolini
prima
edizione
,
per
l
'
opinione
corrente
non
è
stata
che
un
'
accolita
di
scagnozzi
,
collaborazionisti
che
non
ci
rappresentano
affatto
,
anzi
a
guardar
bene
non
erano
propriamente
italiani
.
Hanno
rastrellato
e
deportato
su
ordine
altrui
.
Possiamo
essere
servi
,
codardi
,
albertosordisti
,
certo
.
Ma
per
natura
non
feroci
.
Italiani
brava
gente
.
Poca
della
cultura
democratica
ha
fatto
i
conti
con
questo
cliché
,
recentemente
esplorato
da
David
Bidussa
.
È
una
bella
vergogna
che
soltanto
alcuni
intellettuali
ebrei
si
soffermino
su
questa
sorta
di
revisionismo
aborigeno
,
nutrito
di
un
'
idea
benevola
di
noi
stessi
.
Non
diamone
la
colpa
al
solo
De
Felice
.
Quell
'
animo
trascorre
,
dopo
Rossellini
,
su
tutto
il
cinema
neorealista
.
I
federali
facevano
ridere
.
Ridere
è
sano
e
dissacrante
.
Ma
qualche
volta
comodo
.
Abbiamo
volentieri
banalizzato
il
fascismo
.
E
parti
insospettabili
hanno
banalizzato
l
'
antifascismo
.
Quando
alcuni
nostri
grandi
vecchi
,
certo
non
indulgenti
verso
il
passato
,
hanno
proposto
di
togliere
di
mezzo
assieme
alla
pregiudiziale
anticomunista
anche
quella
antifascista
hanno
fatto
un
'
operazione
per
metà
revisionista
per
metà
illuminista
.
«
Revisionista
»
perché
inconfessatamente
assume
a
vera
radice
del
fascismo
quella
paura
del
comunismo
nella
quale
le
esitazioni
borghesi
troverebbero
,
bene
o
male
,
una
giustificazione
.
Non
a
caso
la
caduta
dell
'
antifascismo
si
propone
nel
1989
.
Leggo
in
questi
giorni
le
parole
di
un
ostinato
liberale
,
de
Viti
de
Marco
,
che
scriveva
ancora
nel
1929
:
«
Contro
il
caos
sorse
il
fascismo
,
organizzazione
privata
di
resistenza
,
segno
non
dubbio
di
vitalità
del
paese
»
.
E
persisteva
,
con
parole
che
oggi
fanno
particolare
impressione
:
«
Noi
avemmo
in
comune
col
fascismo
un
punto
di
partenza
,
la
critica
e
la
lotta
contro
il
vecchio
regime
»
,
che
era
appunto
il
«
parlamentarismo
degli
interessi
e
dei
privilegi
»
.
Era
giusto
allearsi
con
Mussolini
perché
soltanto
in
un
secondo
e
«
ben
distinto
momento
»
il
fascismo
riplasmava
lo
Stato
che
aveva
felicemente
ricostruito
a
sua
somiglianza
,
«
e
così
il
nostro
gruppo
fu
travolto
»
.
Da
riflettere
.
Illuminista
è
stata
invece
la
persuasione
che
la
modernità
e
in
particolare
il
mercato
garantiscono
,
per
le
necessità
della
concorrenza
,
il
gioco
democratico
.
Vedi
dove
si
ribalta
il
marxismo
volgare
,
ultimo
exploit
del
famoso
rapporto
struttura
-
sovrastruttura
.
Il
capitalismo
come
sistema
mondiale
renderebbe
inattuale
il
ritorno
d
'
una
barbarie
.
Dopo
Biagio
De
Giovanni
,
tutta
la
storia
del
Pds
è
stata
lastricata
da
questa
sciocchezza
.
Come
se
oggi
non
fossimo
in
presenza
di
un
processo
crescente
di
divisione
,
di
emarginazione
,
anche
nel
Nord
oltre
che
fra
Nord
e
Sud
;
come
se
i
fondamentalismi
nascessero
per
caso
in
questo
secolo
,
residuo
del
passato
invece
che
prodotto
del
presente
.
Così
Berlusconi
non
è
fascista
ma
gli
viene
naturale
di
fare
il
governo
con
il
Msi
.
Perché
no
?
I
suoi
elettori
non
gli
hanno
rimproverato
questa
alleanza
.
Né
gliela
rimprovera
la
sinistra
,
preferisce
accusarlo
di
aver
rifatto
il
vecchio
pentapartito
.
Tutti
suggeriscono
di
aspettare
e
vedere
.
Ma
il
fatto
è
già
avvenuto
:
l
'
Italia
non
è
fascista
,
ma
non
è
più
antifascista
.
Non
è
più
democratica
in
quel
senso
pieno
,
anche
vigile
,
che
questa
parola
ha
avuto
fino
a
poco
tempo
fa
,
è
fiacca
e
desiderosa
di
essere
governata
da
un
uomo
forte
.
Pare
composta
più
da
dipendenti
dell
'
azienda
Italia
che
da
cittadini
della
Repubblica
.
Poi
da
cosa
nasce
cosa
.