StampaQuotidiana ,
Caro
Ortolani
,
il
caso
che
lei
cita
è
senza
dubbio
vero
.
Risulta
anche
a
me
che
subito
dopo
la
liberazione
il
Partito
socialista
era
pieno
di
comunisti
in
servizio
comandato
.
Probabilmente
ce
ne
sono
ancora
.
Ma
questo
non
è
certo
il
caso
di
Lombardi
,
personaggio
rovinoso
,
annunciatore
di
tempeste
,
che
ha
provocato
un
mare
di
guai
con
la
sua
tenace
pretesa
di
applicare
le
sue
astratte
utopie
a
una
realtà
che
vi
si
ribella
;
ma
di
specchiata
onestà
,
in
buona
fede
,
e
perfino
privo
di
ambizioni
di
potere
.
Quanto
a
De
Martino
,
considerandolo
un
traditore
,
lei
lo
sopravvaluta
.
Per
tradire
ci
vuole
un
cinismo
ma
anche
un
'
intelligenza
,
di
cui
questo
sonnolento
bonzo
non
ha
mai
dato
segno
.
Che
non
sia
un
vero
socialista
,
lo
penso
anch
'
io
.
Ma
nemmeno
un
comunista
.
E
solo
l
'
ultimo
scampolo
di
quel
Partito
d
'
azione
,
i
cui
naufraghi
,
ad
eccezione
di
La
Malfa
,
hanno
appestato
tutti
i
partiti
in
cui
si
sono
accasati
.
Bisogna
però
dire
che
quello
socialista
si
è
mostrato
il
più
congeniale
al
contagio
per
la
sua
mancanza
di
un
sicuro
ancoraggio
ideologico
e
per
le
sue
endemiche
risse
e
divisioni
interne
.
Ci
sarebbe
un
lungo
discorso
da
fare
sull
'
ostinato
rifiuto
di
questo
partito
a
costruirsi
una
dottrina
indipendente
da
quella
del
Pci
-
come
hanno
fatto
tutti
gli
altri
socialismi
europei
-
,
che
fu
il
tormento
dei
suoi
uomini
migliori
,
i
Turati
,
i
Treves
,
i
Momigliano
,
e
a
lasciare
sempre
il
passo
a
quelli
peggiori
.
Ma
stiamo
all
'
attualità
.
Craxi
ha
tentato
di
dare
al
Psi
una
sua
autonomia
culturale
e
strategica
.
Finché
si
è
trattato
della
prima
,
i
suoi
avversari
lo
hanno
lasciato
fare
:
non
per
convinzione
,
credo
,
ma
per
totale
sordità
a
questo
genere
di
cose
:
per
loro
,
che
il
socialismo
italiano
ripudi
Lenin
per
adottare
Proudhon
non
è
un
problema
serio
,
anche
perché
probabilmente
non
conoscono
né
l
'
uno
né
l
'
altro
.
Ma
quando
si
è
trattato
di
tradurre
sul
piano
concreto
l
'
autonomia
dai
comunisti
,
sono
tornati
a
litigare
e
a
dividersi
rivelando
la
solita
e
ormai
storica
indecisione
a
tutto
.
Non
so
se
Craxi
abbia
commesso
,
sul
piano
tattico
,
degli
errori
,
come
alcuni
gli
rimproverano
.
Secondo
me
,
il
vero
errore
lo
ha
commesso
iscrivendosi
a
quel
partito
e
illudendosi
di
poterne
fare
qualcosa
di
coerente
,
efficiente
e
modernamente
europeo
.
Lo
dico
con
tristezza
perché
una
liberal
-
democrazia
coi
socialisti
vive
male
,
ma
senza
i
socialisti
non
vive
affatto
.
Ed
è
questo
che
dapprincipio
non
capirono
alcuni
nostri
lettori
che
scambiarono
per
una
nostra
conversione
al
socialismo
(
figuriamoci
!
)
quello
che
era
invece
l
'
interesse
di
un
vero
liberale
(
Giolitti
e
De
Gasperi
insegnino
)
ad
avere
come
interlocutore
e
dirimpettaio
un
partito
socialista
con
cui
si
potesse
ragionare
.
I
soliti
sogni
,
purtroppo
.
Ma
quali
altri
possiamo
fare
?