StampaQuotidiana ,
Caro
amico
,
il
pericolo
più
grosso
che
si
corre
sempre
nel
giudicare
le
cose
italiane
è
di
generalizzare
facendo
di
ogni
erba
un
fascio
.
Io
conosco
fior
di
magistrati
che
fanno
il
possibile
per
liberare
leggi
e
procedure
dai
bizantinismi
che
le
affliggono
,
e
fior
di
avvocati
che
a
questi
bizantinismi
si
rifiutano
di
contribuire
e
di
approfittarne
.
Ma
purtroppo
il
quadro
generale
è
quello
che
lei
,
sia
pure
con
qualche
forzatura
,
descrive
,
e
di
cui
Montesquieu
inorridirebbe
.
Io
non
credo
,
sia
chiaro
,
che
fra
legislatori
,
giudici
e
avvocati
ci
sia
una
congiura
per
tenere
il
cittadino
in
loro
balìa
,
quando
entra
negl
'
ingranaggi
della
Giustizia
.
Ma
le
leggi
le
fanno
gli
avvocati
.
E
non
c
'
è
dubbio
che
gli
avvocati
hanno
tutto
l
'
interesse
a
farle
in
modo
che
solo
degli
specialisti
come
loro
possano
penetrarne
i
misteri
concettuali
e
linguistici
,
e
orientarsi
nelle
puntigliose
procedure
di
cui
sono
rivestite
.
In
qualche
parte
mi
pare
di
aver
letto
che
nella
sola
Napoli
ci
sono
più
avvocati
che
in
tutta
l
'
Inghilterra
.
Essi
possono
vivere
solo
se
anche
le
cause
più
semplici
come
la
sua
diventano
complicate
,
interminabili
e
soprattutto
incomprensibili
al
cliente
.
Ricordo
che
una
volta
Ojetti
che
,
da
quel
grande
giornalista
che
era
,
aveva
la
manìa
della
chiarezza
,
mi
propose
di
«
tradurre
in
italiano
»
,
insieme
a
lui
,
il
codice
penale
.
Dapprincipio
pensai
che
scherzasse
.
Invece
diceva
sul
serio
.
Poi
non
ne
facemmo
nulla
.
Ma
il
semplice
fatto
che
nella
testa
di
un
uomo
intelligente
e
colto
come
Ojetti
fosse
potuta
balenare
l
'
intenzione
di
«
tradurre
in
italiano
»
il
principale
corpo
di
leggi
che
regolano
i
rapporti
del
cittadino
con
la
società
,
la
dice
molto
lunga
(
e
molto
brutta
)
sul
concetto
in
cui
il
legislatore
tiene
questo
cittadino
:
pecorella
sconsiderata
cui
il
pastore
non
deve
neanche
delle
spiegazioni
.
Ricorda
nei
Promessi
Sposi
il
discorso
che
Azzeccagarbugli
tiene
all
'
intontito
Renzo
?
Badi
però
,
caro
amico
,
che
il
linguaggio
ermetico
non
è
una
esclusiva
degli
uomini
di
legge
.
Ogni
«
corporazione
»
,
in
Italia
,
ha
il
suo
.
Se
lo
lasci
dire
da
un
povero
direttore
di
giornale
,
che
deve
sudare
le
sette
camicie
per
indurre
i
suoi
«
specialisti
»
-
di
medicina
,
di
fisica
ecc.
-
a
esprimersi
in
termini
che
tutti
possano
capire
.
Il
loro
ermetismo
,
è
ovvio
,
non
è
suggerito
da
nessun
calcolo
d
'
interesse
.
E
solo
il
derivato
dell
'
orrendo
vizio
della
cultura
italiana
a
chiudersi
in
accademie
e
chiesuole
che
considerano
degradante
qualsiasi
contatto
col
«
volgo
»
.
I
miei
libri
di
storia
sono
disprezzati
dagli
accademici
proprio
per
questo
:
perché
non
sono
scritti
nella
lingua
dell
'
accademia
.
A
questi
libri
non
voglio
fare
pubblicità
.
Ma
se
lei
legge
le
mie
Italia
della
Controriforma
e
Italia
del
Seicento
,
ci
troverà
la
spiegazione
di
questa
malformazione
,
o
almeno
quella
che
a
me
sembra
la
spiegazione
.