StampaQuotidiana ,
Molti
,
moltissimi
lettori
ci
hanno
fatto
la
stessa
richiesta
di
Corrado
Reboa
.
In
effetti
,
il
catastrofico
sisma
che
colpì
il
Meridione
,
danneggiò
anche
lo
stabilimento
tipografico
di
Pompei
dove
si
stampa
,
in
foto
-
trasmissione
,
il
Giornale
destinato
al
Centro
-
Sud
e
alle
Isole
.
Il
nostro
spazio
è
avarissimo
,
specie
in
queste
giornate
che
richiamano
la
nostra
particolare
attenzione
sull
'
angoscio
so
dramma
che
si
vive
nelle
zone
terremotate
.
Tuttavia
,
l
'
unico
modo
che
ho
di
soddisfare
le
richieste
dei
lettori
è
quello
di
ripetere
-
in
corpo
tipografico
più
piccolo
-
il
mio
articolo
del
24
novembre
.
Coloro
che
lo
hanno
già
letto
comprenderanno
e
mi
perdoneranno
questa
replica
,
peraltro
doverosa
.
Ecco
quello
che
scrissi
a
Mazzotta
e
a
Segni
,
sotto
il
titolo
:
«
Proposta
di
bucato
»
.
Non
abbiamo
nulla
da
obbiettare
alla
lettera
,
da
noi
ieri
pubblicata
,
degli
onorevoli
Mazzotta
e
Segni
.
La
sottoscriviamo
in
pieno
.
Vorremmo
soltanto
completarne
il
discorso
da
un
'
ottica
laica
e
non
di
partito
.
Premessa
.
Mazzotta
e
Segni
appartengono
,
anzi
sono
i
capifila
,
di
quel
gruppo
di
giovani
democristiani
che
alle
ultime
elezioni
noi
additammo
alle
«
preferenze
»
degli
elettori
.
Allora
si
chiamarono
«
i
cento
»
,
e
se
ne
parlò
con
dileggio
.
Si
disse
che
i
cento
non
erano
in
realtà
più
di
trenta
,
e
che
presto
anche
quei
trenta
si
sarebbero
dissolti
nelle
varie
«
correnti
»
al
servizio
dei
vari
capataz
.
Non
è
stato
così
.
Alcuni
,
è
vero
,
forse
parecchi
,
si
sono
persi
per
strada
.
Ma
ben
più
di
trenta
sono
quelli
che
,
rimasti
per
conto
loro
,
fanno
capo
non
a
una
«
corrente
»
,
ma
a
un
centro
di
studi
,
«
Proposta
»
.
Rappresentano
la
riserva
più
intatta
della
Dc
,
l
'
unica
su
cui
non
ci
sono
ombre
né
schizzi
di
fango
.
E
vi
sembra
poco
,
coi
tempi
che
corrono
?
Coloro
che
li
hanno
votati
non
hanno
di
che
pentirsene
.
E
nemmeno
noi
per
averli
indicati
.
E
ora
veniamo
al
contenuto
della
loro
lettera
sulla
crisi
che
ci
travaglia
.
Probabilmente
essi
hanno
ragione
quando
dicono
,
con
Forlani
,
che
in
tutti
questi
scandali
,
c
'
è
più
fumo
che
arrosto
,
e
che
non
ci
si
può
lasciare
travolgere
da
un
accesso
di
furore
,
forse
artatamente
provocato
da
gente
che
ha
interesse
a
un
generale
Kaput
.
Dopodiché
però
bisogna
spiegare
come
mai
la
pubblica
opinione
si
è
lasciata
incendiare
fino
a
questo
punto
,
che
è
un
gran
brutto
e
pericoloso
punto
.
Noi
arrossiamo
di
dover
riferire
certe
cose
.
Ma
se
per
strada
,
nei
caffè
,
nelle
case
si
sente
dire
(
e
noi
lo
abbiamo
sentito
)
:
«
Ma
allora
forse
hanno
ragione
i
terroristi
»
,
qualche
motivo
ci
dev
'
essere
.
Di
questi
motivi
,
Segni
e
Mazzotta
ne
hanno
individuati
alcuni
,
sui
quali
consentiamo
in
pieno
.
1°
)
La
prevalenza
assunta
nei
partiti
dagli
apparati
che
,
chiusi
nel
loro
palazzo
o
palazzetto
,
perdono
ogni
contatto
non
solo
con
l
'
elettorato
,
ma
anche
coi
militanti
,
e
si
tramutano
in
mafie
.
2°
)
La
degenerazione
delle
«
correnti
»
in
meri
strumenti
di
potere
che
fatalmente
riducono
la
lotta
politica
a
una
lotta
di
cosche
.
3°
)
La
metastasi
della
politica
nel
campo
dell
'
economia
grazie
all
'
estendersi
dell
'
impresa
pubblica
.
Lottizzata
dai
partiti
,
questa
impresa
non
produce
né
può
produrre
altro
che
ladri
(
questo
non
lo
dicono
Segni
e
Mazzotta
,
ma
lo
dico
io
)
:
coloro
che
,
alla
testa
di
un
ente
di
Stato
,
non
lo
diventano
,
meriterebbero
una
decorazione
.
Secondo
noi
però
,
a
corrompere
il
sistema
,
c
'
è
anche
un
quarto
fattore
,
che
è
la
sua
ibernazione
.
E
mi
spiego
.
In
nessuna
democrazia
occidentale
nessun
partito
rimane
al
potere
più
di
due
,
cinque
,
al
massimo
dieci
anni
.
Poi
va
all
'
opposizione
,
e
lì
fa
il
bucato
:
si
rivedono
i
programmi
,
si
lavano
i
panni
,
si
cambiano
i
capi
,
e
anche
quelli
confermati
,
non
avendo
più
il
potere
in
mano
,
non
offrono
più
pretesti
a
farsi
«
chiacchierare
»
,
e
così
si
rinverginano
.
In
Italia
la
democrazia
cristiana
è
al
potere
ininterrottamente
da
trentadue
anni
.
E
tutti
sappiamo
di
essere
condannati
a
tenercela
,
almeno
fin
quando
il
partito
comunista
resta
qual
è
,
cioè
a
perdita
d
'
occhio
.
Non
c
'
è
partito
né
uomo
che
possano
resistere
a
una
simile
prova
.
Andreotti
disse
un
giorno
che
il
potere
logora
chi
non
ce
l
'
ha
.
Come
battuta
,
è
buona
.
Come
verità
,
un
po
'
meno
.
Ed
egli
stesso
del
resto
ne
incarna
la
smentita
.
Proprio
perché
è
l
'
uomo
di
potere
di
più
lungo
e
continuo
corso
,
Andreotti
si
trova
a
fare
,
di
tutti
gli
scandali
nazionali
,
il
Sospettato
n
°
1
,
e
la
gente
è
convinta
che
nel
suo
armadio
ci
sia
non
qualche
scheletro
,
ma
un
ossario
.
Probabilmente
è
tutto
falso
,
come
le
voci
su
Bisaglia
e
su
tanti
altri
il
cui
nome
è
stato
trascinato
nella
melma
.
Probabilmente
,
ripeto
,
ha
ragione
Forlani
quando
dice
che
in
questa
Danimarca
il
puzzo
di
marcio
soverchia
il
marcio
.
Ma
né
lui
né
Piccoli
s
'
illudano
di
potersela
cavare
con
le
solite
«
commissioni
d
'
inchiesta
»
.
Stavolta
ci
vuol
altro
.
Ci
vuole
il
ricambio
.
E
siccome
il
ricambio
la
Dc
non
può
farlo
con
un
'
altra
forza
politica
perché
non
ce
n
'
è
nessuna
in
grado
di
sostituirla
come
partito
di
governo
,
bisogna
che
lo
faccia
dentro
di
sé
,
nei
propri
quadri
,
che
le
dia
un
volto
nuovo
,
una
immagine
diversa
.
Nella
intervista
che
ci
ha
dato
ieri
,
Piccoli
sostiene
che
a
questo
la
Dc
ha
già
provveduto
.
Francamente
,
non
ce
ne
siamo
accorti
.
E
questo
è
grave
perché
la
«
questione
morale
»
-
ci
creda
l
'
on.
Piccoli
-
non
è
soltanto
,
ma
è
anche
,
e
forse
principalmente
una
questione
di
cosmesi
.
Ci
sono
delle
facce
nella
Dc
che
dopo
decenni
di
primi
piani
,
uno
non
può
guardarle
senza
pensare
con
nostalgia
ai
carabinieri
.
E
'
ingiusto
,
lo
so
.
Ma
è
umano
,
e
bisogna
accettarlo
.