StampaQuotidiana ,
Nessuno
«
steccato
»
si
è
mostrato
più
tenace
nel
mondo
politico
italiano
di
quello
che
segna
il
confine
tra
i
partiti
di
democrazia
laica
e
lo
schieramento
cattolico
.
Trent
'
anni
di
stretta
collaborazione
politica
non
sono
bastati
a
superarlo
,
e
in
occasione
del
referendum
esso
è
riapparso
(
o
almeno
così
è
sembrato
)
più
netto
che
mai
.
Nei
cattolici
,
quella
separazione
si
richiama
al
ricordo
di
decenni
di
minorità
politica
,
alla
difficile
sopravvivenza
nel
quadro
di
uno
Stato
sorto
nel
segno
della
civiltà
laica
e
razionalista
,
eretto
sulle
rovine
del
potere
temporale
e
intinto
di
massoneria
.
Per
i
laici
,
è
in
gioco
un
patrimonio
ideale
certo
non
minore
,
formatosi
in
due
secoli
di
battaglie
civili
che
sono
tanta
parte
della
nostra
storia
.
Uguaglianza
dei
cittadini
di
tutte
le
confessioni
davanti
alla
legge
,
libertà
di
pensiero
,
sviluppo
di
una
concezione
della
vita
tutta
protesa
a
costruire
su
questa
terra
,
e
solo
su
di
essa
,
il
destino
e
l
'
avvenire
dell
'
uomo
,
emancipazione
dalle
forme
più
pesanti
e
visibili
di
autoritarismo
nella
vita
morale
e
nel
costume
:
nessun
italiano
potrebbe
far
getto
di
tutto
ciò
senza
negare
la
propria
appartenenza
al
mondo
e
alla
civiltà
moderna
.
Ma
proprio
l
'
universalità
di
questi
convincimenti
induce
a
chiedersi
se
quella
separazione
e
contrapposizione
abbia
ancora
un
'
attualità
politica
e
morale
,
o
se
non
sia
piuttosto
uno
dei
tanti
avanzi
del
passato
che
proiettano
la
loro
ombra
su
una
realtà
che
non
ha
ancora
saputo
prendere
coscienza
del
loro
superamento
.
Nell
'
Italia
di
oggi
la
libertà
di
pensiero
,
la
tolleranza
religiosa
,
la
laicità
della
scuola
sono
problemi
già
risolti
da
un
pezzo
a
livello
delle
istituzioni
,
e
una
profonda
trasformazione
del
costume
in
senso
laico
si
avverte
in
strati
sempre
più
larghi
della
società
.
Non
solo
lo
schieramento
pressoché
unanime
della
cultura
e
dei
mezzi
d
'
informazione
in
occasione
del
referendum
ha
mostrato
l
'
assoluta
prevalenza
che
le
tesi
laiche
hanno
ormai
conquistato
in
quegli
ambienti
:
ma
gran
parte
delle
forze
cattoliche
più
significative
,
fuori
e
dentro
le
strutture
ecclesiastiche
,
hanno
ormai
fatto
propri
quei
princìpi
,
con
motivazioni
diverse
certamente
,
ma
in
maniera
da
giungere
in
concreto
a
posizioni
analoghe
e
spesso
coincidenti
.
Lo
scontro
sul
divorzio
è
stato
in
effetti
aggravato
da
evidenti
riflessi
politici
:
ma
lo
stesso
tono
di
civiltà
su
cui
esso
è
avvenuto
mostra
come
anche
le
divergenze
che
rimangono
su
questo
terreno
siano
attenuate
da
uno
sfondo
di
reciproca
tolleranza
.
I
progressi
più
significativi
della
vita
democratica
nel
nostro
Paese
sono
dovuti
alla
collaborazione
inauguratasi
dopo
il
1945
fra
laici
e
cattolici
sotto
la
guida
di
Alcide
De
Gasperi
.
Essa
è
stata
un
fatto
di
enorme
rilievo
,
che
costituisce
la
riprova
migliore
del
successo
di
portata
storica
ottenuto
dall
'
idea
laica
della
separazione
dello
Stato
dalla
Chiesa
,
e
che
consente
a
forze
diverse
di
convergere
sui
temi
concreti
della
realtà
politica
senza
alcun
riferimento
a
problemi
religiosi
,
che
restano
fondamentali
,
ma
riservati
al
terreno
,
che
è
loro
proprio
,
dell
'
intimità
delle
coscienze
.
Ora
,
la
democrazia
italiana
è
alla
vigilia
di
scadenze
di
estrema
gravità
sul
terreno
della
politica
economica
,
dell
'
ordine
pubblico
,
della
scuola
,
che
richiedono
la
stretta
collaborazione
di
tutte
le
forze
autenticamente
democratiche
,
laiche
e
cattoliche
.
Una
profonda
crisi
di
fiducia
ormai
investe
da
ogni
parte
la
Democrazia
cristiana
.
Chi
scrive
non
ne
auspica
certamente
la
spaccatura
.
Ma
è
innegabile
che
molti
cattolici
sono
profondamente
delusi
del
partito
che
per
tanti
anni
li
ha
rappresentati
,
e
si
sentono
di
fatto
più
vicini
alle
posizioni
tenute
dai
partiti
laici
.
Sarebbe
un
errore
gravissimo
,
da
parte
di
questi
partiti
,
condizionare
l
'
adesione
dei
cattolici
a
inammissibili
rinunce
ideali
e
di
coscienza
,
continuando
a
insistere
su
contrapposizioni
polemiche
che
varrebbero
solo
a
respingere
molti
di
essi
su
posizioni
estreme
,
di
destra
o
di
sinistra
.
Il
problema
che
si
pone
oggi
in
Italia
non
è
infatti
la
costruzione
di
una
democrazia
laica
,
che
si
può
considerare
ormai
acquisita
nel
nostro
paese
,
ma
la
difesa
e
lo
sviluppo
di
una
democrazia
liberale
di
tipo
occidentale
,
nella
quale
le
forze
politiche
si
distinguono
solo
in
relazione
a
problemi
politici
:
come
da
tempo
accade
non
solo
nel
mondo
anglosassone
,
ma
anche
in
un
paese
di
tradizioni
cattoliche
e
anticlericali
insieme
come
la
Francia
.