StampaQuotidiana ,
Cari
amici
manifestanti
,
berlusconiani
e
polisti
,
oggi
sfilate
in
alto
numero
per
le
vie
di
Roma
e
rioccupate
sbandieranti
e
tuonanti
la
sua
piazza
storica
,
popolare
,
manifestaiola
,
la
spianata
del
Primo
Maggio
.
Quella
piazza
dove
,
come
ha
notato
Montanelli
,
la
sinistra
di
governo
non
ha
più
animo
di
festeggiare
le
sue
dubbie
vittorie
tattiche
,
composta
nel
suo
nuovo
modello
socialdemocratico
come
una
maschera
perplessa
issata
su
una
sedia
gestatoria
.
E
io
vi
dico
,
con
affetto
di
fiancheggiatore
e
ironia
di
contraddittore
:
lotta
dura
,
senza
paura
.
Ma
è
sul
"
senza
paura
"
che
mi
sembra
giusto
mettere
l
'
accento
.
Il
mio
amico
Stenio
Solinas
,
sul
Giornale
di
ieri
,
mi
rimprovera
con
parole
cortesi
ma
inequivoche
un
eccesso
di
ottimismo
,
una
fiducia
ingenua
ne
professionismo
del
potere
,
quel
professionismo
che
metterebbe
ora
all
'
angolo
noi
dilettanti
,
noi
populisti
democratici
che
abbiamo
dato
una
bella
lezione
di
politica
con
la
ormai
lontana
vittoria
bipolarista
e
liberale
,
riformatrice
e
presidenzialista
del
27
marzo
del
'94
,
la
vera
svolta
impressa
dalla
lucida
follia
del
cavaliere
alla
vita
pubblica
italiana
.
Sarò
ingenuo
,
ma
penso
che
il
popolaccio
di
destra
poco
amato
dall
'
Italia
in
ghingheri
ha
più
ragioni
per
rallegrarsi
che
motivi
per
rattristarsi
,
perché
la
fine
dell
'
Ulivo
(
con
gli
annessi
e
i
connessi
)
vale
più
del
distacco
,
predatorio
quanto
si
voglia
,
di
una
trentina
di
deputati
dalle
fila
dell
'
opposizione
.
E
penso
che
basta
ragionare
a
freddo
,
anche
nei
momenti
caldi
ed
appassionati
,
per
capire
che
la
maggioranza
di
supporto
al
governo
D
'
Alema
è
più
fragile
,
più
divisa
,
più
esposta
ai
colpi
di
un
'
opposizione
intelligente
,
di
quanto
non
lo
fosse
il
fronte
ulivista
battezzato
dalle
elezioni
dell
'
aprile
del
'96
.
Mentre
si
esprime
il
disgusto
per
la
solita
commedia
di
un
governo
battezzato
nelle
urne
che
scompare
,
senza
che
ai
cittadini
sia
consentito
sceglierne
un
altro
,
è
utile
fare
un
pensierino
rivolto
alla
nuda
realtà
,
che
non
delude
mai
:
non
ci
hanno
dato
un
governo
elettorale
e
la
data
per
le
elezioni
,
dopo
il
naufragio
di
Romano
Prodi
,
ma
hanno
dovuto
mettere
in
piedi
un
ministero
da
stato
d
'
eccezione
,
che
incolla
i
cocci
della
"
grande
alleanza
di
sinistra
"
in
una
formula
piuttosto
sconnessa
e
abbastanza
precaria
,
da
Cossutta
a
Cossiga
.
La
parola
"
fine
"
al
filmone
hollywoodiano
dell
'
Ulivo
,
il
grande
sogno
a
fumetti
di
un
'
Italia
rigenerata
dalle
cordate
nemiche
della
ciurma
berlusconiana
,
l
'
hanno
dovuta
scrivere
direttamente
loro
.
Cari
amici
,
ma
non
lo
vedete
Tonino
Di
Pietro
,
quello
che
"
a
lui
lo
sfasciava
"
?
Non
vi
accorgete
di
come
mastica
amaro
e
sorride
stitico
,
con
la
sua
corte
dei
miracoli
e
dei
miracolati
?
E
non
volete
festeggiare
la
trombatura
della
Federica
Rossi
Gasparrini
,
la
reginetta
delle
casalinghe
manettare
,
già
berlusconista
poi
dipietrista
poi
dalemista
e
ora
disoccupata
?
E
quel
Prodi
,
che
s
'
è
guadagnata
anche
per
noi
l
'
Europa
,
ma
a
colpi
di
tasse
e
svicolando
sulle
spese
inutili
,
non
avete
notato
che
s
'
è
ritirato
sotto
la
tenda
,
in
dispetto
perfino
ai
suoi
ministri
,
con
l
'
aria
di
chi
è
stato
tradito
dagli
uomini
e
dalla
storia
?
Quando
sbandieravate
al
congresso
di
Assago
,
Prodi
vi
fece
un
trabocchetto
cattivo
e
vi
definì
:
il
"
Nulla
"
.
Ora
è
nullificato
.
Come
compa
'
Veltroni
,
il
suo
vice
iper
-
ulivista
,
quello
che
voleva
chiudere
le
Tv
commerciali
con
i
referendum
e
che
ora
si
deve
chiudere
in
un
ufficio
di
Botteghe
Oscure
,
lontano
dallo
splendore
in
technicolor
del
35
millimetri
.
E
non
avete
letto
Giorgio
Bocca
,
la
voce
di
tutti
i
pool
,
che
tira
calci
a
D
'
Alema
perché
gli
ha
infranto
il
sogno
giacobino
di
una
sinistra
che
faccia
a
pezzi
gli
avversari
e
gli
rifiuti
anche
la
stretta
di
mano
e
il
dialogo
?
Sulle
vostre
bandiere
non
ci
deve
essere
scritto
solo
quanto
sono
cattivi
gli
avversari
,
e
perfidi
gli
amici
che
passano
dalla
loro
parte
.
Perché
sventolino
bene
,
con
la
dovuta
capacità
di
prendere
il
vento
,
quelle
bandiere
devono
anche
esprimere
la
cattiveria
e
l
'
abilità
,
la
tenacia
e
il
coraggio
dell
'
opposizione
.
L
'
indignazione
è
un
sentimento
forte
e
rispettabile
,
ma
fatalmente
passeggero
.
E
la
vendetta
,
come
è
noto
,
è
un
piatto
da
gustarsi
freddo
.
Bisogna
che
chi
scende
in
piazza
sia
consapevole
dei
pericoli
del
pessimismo
,
dei
rischi
di
riflusso
che
sono
sempre
dietro
l
'
angolo
quando
i
toni
accorati
e
disperati
coprono
la
stringente
logica
della
lotta
politica
.
Se
tutto
si
risolve
in
tradimenti
e
imboscate
,
quanto
meno
nelle
vostre
parole
,
come
volete
poi
che
la
gente
si
prenda
la
briga
di
andare
a
votare
per
cambiare
la
politica
e
le
istituzioni
?
Non
c
'
è
alcuna
ragione
di
essere
mesti
e
cupi
se
nasce
un
governo
che
ospita
al
suo
interno
un
Picconatore
.
Non
c
'
è
motivo
di
mangiarsi
le
unghie
se
un
vecchio
e
scaltro
Professore
dell
'
Italia
liberal
-
socialista
,
Giuliano
Amato
,
ha
in
affidamento
la
missione
di
riscrivere
,
a
favore
di
un
bipolarismo
che
chiarirebbe
tante
cose
e
darebbe
una
definitiva
sistemata
al
trasformismo
,
le
regole
elettorali
e
costituzionali
.
E
la
vita
continua
.
Perché
c
'
è
la
sfida
sulla
politica
di
sviluppo
e
sul
lavoro
da
portare
nel
cuore
di
una
coalizione
che
nasce
ondeggiante
e
insicura
.
C
'
è
il
referendum
sul
maggioritario
,
da
sottrarre
al
più
presto
alle
cure
insincere
di
Di
Pietro
.
C
'
è
,
infine
,
un
monopolio
decisivo
che
resta
nelle
mani
dell
'
Italia
liberale
e
riformatrice
che
oggi
sfila
per
le
vie
di
Roma
:
il
monopolio
dell
'
opposizione
politica
,
la
guida
di
una
protesta
che
fin
dalle
prossime
elezioni
europee
potrebbe
mettere
in
minoranza
,
con
conseguenze
oggi
incalcolabili
,
ciò
che
resta
del
sogno
dell
'
Ulivo
.
Date
retta
,
amici
dell
'
opposizione
politica
.
Il
moralismo
consiglia
sempre
la
tristizia
e
il
pessimismo
,
ma
una
sobria
valutazione
delle
cose
,
all
'
insegna
del
realismo
,
deve
mettere
una
spruzzata
di
allegria
e
di
fiducia
nel
cuore
e
nella
testa
di
chi
manifesta
oggi
l
'
indisponibilità
di
mezza
Italia
al
conformismo
e
al
servo
encomio
verso
questi
fragilissimi
nuovi
potenti
.