Tipi di Ricerca: Ricerca per parole
Trova:
Lotta dura senza paura. ( Ferrara Giuliano , 1998 )
StampaQuotidiana ,
Cari amici manifestanti , berlusconiani e polisti , oggi sfilate in alto numero per le vie di Roma e rioccupate sbandieranti e tuonanti la sua piazza storica , popolare , manifestaiola , la spianata del Primo Maggio . Quella piazza dove , come ha notato Montanelli , la sinistra di governo non ha più animo di festeggiare le sue dubbie vittorie tattiche , composta nel suo nuovo modello socialdemocratico come una maschera perplessa issata su una sedia gestatoria . E io vi dico , con affetto di fiancheggiatore e ironia di contraddittore : lotta dura , senza paura . Ma è sul " senza paura " che mi sembra giusto mettere l ' accento . Il mio amico Stenio Solinas , sul Giornale di ieri , mi rimprovera con parole cortesi ma inequivoche un eccesso di ottimismo , una fiducia ingenua ne professionismo del potere , quel professionismo che metterebbe ora all ' angolo noi dilettanti , noi populisti democratici che abbiamo dato una bella lezione di politica con la ormai lontana vittoria bipolarista e liberale , riformatrice e presidenzialista del 27 marzo del '94 , la vera svolta impressa dalla lucida follia del cavaliere alla vita pubblica italiana . Sarò ingenuo , ma penso che il popolaccio di destra poco amato dall ' Italia in ghingheri ha più ragioni per rallegrarsi che motivi per rattristarsi , perché la fine dell ' Ulivo ( con gli annessi e i connessi ) vale più del distacco , predatorio quanto si voglia , di una trentina di deputati dalle fila dell ' opposizione . E penso che basta ragionare a freddo , anche nei momenti caldi ed appassionati , per capire che la maggioranza di supporto al governo D ' Alema è più fragile , più divisa , più esposta ai colpi di un ' opposizione intelligente , di quanto non lo fosse il fronte ulivista battezzato dalle elezioni dell ' aprile del '96 . Mentre si esprime il disgusto per la solita commedia di un governo battezzato nelle urne che scompare , senza che ai cittadini sia consentito sceglierne un altro , è utile fare un pensierino rivolto alla nuda realtà , che non delude mai : non ci hanno dato un governo elettorale e la data per le elezioni , dopo il naufragio di Romano Prodi , ma hanno dovuto mettere in piedi un ministero da stato d ' eccezione , che incolla i cocci della " grande alleanza di sinistra " in una formula piuttosto sconnessa e abbastanza precaria , da Cossutta a Cossiga . La parola " fine " al filmone hollywoodiano dell ' Ulivo , il grande sogno a fumetti di un ' Italia rigenerata dalle cordate nemiche della ciurma berlusconiana , l ' hanno dovuta scrivere direttamente loro . Cari amici , ma non lo vedete Tonino Di Pietro , quello che " a lui lo sfasciava " ? Non vi accorgete di come mastica amaro e sorride stitico , con la sua corte dei miracoli e dei miracolati ? E non volete festeggiare la trombatura della Federica Rossi Gasparrini , la reginetta delle casalinghe manettare , già berlusconista poi dipietrista poi dalemista e ora disoccupata ? E quel Prodi , che s ' è guadagnata anche per noi l ' Europa , ma a colpi di tasse e svicolando sulle spese inutili , non avete notato che s ' è ritirato sotto la tenda , in dispetto perfino ai suoi ministri , con l ' aria di chi è stato tradito dagli uomini e dalla storia ? Quando sbandieravate al congresso di Assago , Prodi vi fece un trabocchetto cattivo e vi definì : il " Nulla " . Ora è nullificato . Come compa ' Veltroni , il suo vice iper - ulivista , quello che voleva chiudere le Tv commerciali con i referendum e che ora si deve chiudere in un ufficio di Botteghe Oscure , lontano dallo splendore in technicolor del 35 millimetri . E non avete letto Giorgio Bocca , la voce di tutti i pool , che tira calci a D ' Alema perché gli ha infranto il sogno giacobino di una sinistra che faccia a pezzi gli avversari e gli rifiuti anche la stretta di mano e il dialogo ? Sulle vostre bandiere non ci deve essere scritto solo quanto sono cattivi gli avversari , e perfidi gli amici che passano dalla loro parte . Perché sventolino bene , con la dovuta capacità di prendere il vento , quelle bandiere devono anche esprimere la cattiveria e l ' abilità , la tenacia e il coraggio dell ' opposizione . L ' indignazione è un sentimento forte e rispettabile , ma fatalmente passeggero . E la vendetta , come è noto , è un piatto da gustarsi freddo . Bisogna che chi scende in piazza sia consapevole dei pericoli del pessimismo , dei rischi di riflusso che sono sempre dietro l ' angolo quando i toni accorati e disperati coprono la stringente logica della lotta politica . Se tutto si risolve in tradimenti e imboscate , quanto meno nelle vostre parole , come volete poi che la gente si prenda la briga di andare a votare per cambiare la politica e le istituzioni ? Non c ' è alcuna ragione di essere mesti e cupi se nasce un governo che ospita al suo interno un Picconatore . Non c ' è motivo di mangiarsi le unghie se un vecchio e scaltro Professore dell ' Italia liberal - socialista , Giuliano Amato , ha in affidamento la missione di riscrivere , a favore di un bipolarismo che chiarirebbe tante cose e darebbe una definitiva sistemata al trasformismo , le regole elettorali e costituzionali . E la vita continua . Perché c ' è la sfida sulla politica di sviluppo e sul lavoro da portare nel cuore di una coalizione che nasce ondeggiante e insicura . C ' è il referendum sul maggioritario , da sottrarre al più presto alle cure insincere di Di Pietro . C ' è , infine , un monopolio decisivo che resta nelle mani dell ' Italia liberale e riformatrice che oggi sfila per le vie di Roma : il monopolio dell ' opposizione politica , la guida di una protesta che fin dalle prossime elezioni europee potrebbe mettere in minoranza , con conseguenze oggi incalcolabili , ciò che resta del sogno dell ' Ulivo . Date retta , amici dell ' opposizione politica . Il moralismo consiglia sempre la tristizia e il pessimismo , ma una sobria valutazione delle cose , all ' insegna del realismo , deve mettere una spruzzata di allegria e di fiducia nel cuore e nella testa di chi manifesta oggi l ' indisponibilità di mezza Italia al conformismo e al servo encomio verso questi fragilissimi nuovi potenti .