StampaQuotidiana ,
"
La
sinistra
sia
inflessibile
"
.
Questo
il
titolo
di
un
articolo
a
firma
Michele
Salvati
e
Guido
Martinotti
,
ieri
pubblicato
dall
'
Unità
.
Interessante
.
La
tesi
degli
autori
è
che
le
leggi
vanno
rispettate
sempre
e
comunque
.
Se
si
tratta
di
leggi
sbagliate
,
esse
vanno
cambiate
e
migliorate
ma
,
nel
frattempo
,
bisogna
osservarle
rigorosamente
.
Sembra
di
rileggere
qualche
francese
di
tempo
addietro
:
"
Noi
parleremo
sempre
contro
le
leggi
cattive
,
sino
a
che
esse
siano
riformate
e
,
in
attesa
di
ciò
,
vi
staremo
ciecamente
soggetti
"
.
Ottimo
.
Non
si
è
più
d
'
accordo
con
i
due
articolisti
dell
'
Unità
,
invece
,
laddove
essi
indicano
le
ragioni
,
i
fatti
per
cui
,
in
Italia
,
governerebbe
un
'
impostazione
di
segno
opposto
,
per
la
quale
leggi
e
regole
sarebbero
come
dimenticate
e
suscettibili
di
qualsiasi
frustrazione
.
Il
che
avverrebbe
,
per
Martinetti
-
Salvati
,
non
solo
in
funzione
di
una
diffusa
e
ormai
tollerata
abitudine
all
'
illegalità
bensì
anche
,
e
più
efficacemente
,
a
causa
di
"
una
campagna
di
aggressione
e
delegittimazione
nei
confronti
di
coloro
che
sono
chiamati
a
far
rispettare
la
legge
"
.
E
i
responsabili
di
una
tal
campagna
aggressiva
-
capace
di
devastare
giurisdizione
e
legalità
-
sarebbero
,
opportunamente
citati
alla
rinfusa
,
Sgarbi
,
Berlusconi
,
il
cardinale
Giordano
,
Totò
Riina
...
E
bisognerebbe
meditare
,
a
questo
proposito
,
su
un
paio
di
questioncelle
.
Esiste
indubbiamente
,
nel
cosiddetto
dibattito
sulla
giustizia
,
una
sorta
di
contraddittorio
extraprocesuale
fra
cittadini
(
eventualmente
imputati
)
e
magistrati
(
che
davvero
non
si
astengono
dal
lasciarsi
andare
a
scompostezze
magari
colorite
,
ma
tanto
più
gravi
dal
punto
di
vista
istituzionale
)
.
Solo
che
il
cittadino
(
eventualmente
imputato
)
e
il
magistrato
non
stanno
sullo
stesso
piano
:
perché
il
primo
parla
in
nome
di
un
diritto
di
libertà
,
mentre
il
secondo
in
nome
del
poterla
reprimere
.
Riesce
qualcuno
,
di
grazia
,
a
comprendere
la
differenza
?
Ma
la
questione
vera
è
poi
quest
'
altra
:
che
la
legge
,
in
Italia
,
è
stata
violentata
anche
-
direi
soprattutto
-
col
concorso
di
quella
sinistra
da
cui
ora
si
pretende
inflessibilità
.
Né
ci
si
ricorda
di
mobilitazioni
editoriali
a
denuncia
dei
tanti
stupri
di
legge
e
legalità
di
cui
si
è
avuto
drammatico
conto
ancora
negli
ultimi
mesi
e
anni
.
Non
sono
tra
quelli
,
si
badi
,
che
imputa
alla
esclusiva
responsabilità
delle
cosiddette
sinistre
l
'
erosione
forse
ormai
definitiva
del
valore
della
legge
.
Altrove
c
'
è
stata
,
almeno
,
inerzia
e
trascuratezza
.
Ma
la
sinistra
e
i
due
articolisti
che
a
essa
si
rivolgono
che
cosa
pensano
di
una
Corte
costituzionale
che
ha
fatto
letteralmente
strage
delle
regole
di
attribuzione
dei
poteri
,
usurpando
una
funzione
(
quella
legislativa
)
che
il
nostro
ordinamento
attribuisce
ad
altro
organo
?
Non
è
legge
,
questa
?
E
chi
l
'
ha
violata
,
Sgarbi
?
Che
cosa
pensano
di
certi
cosiddetti
giudici
che
hanno
letteralmente
privato
il
popolo
italiano
di
uno
dei
due
voti
,
quello
referendario
,
costituzionalmente
previsti
e
attribuiti
?
Non
è
legge
,
questa
?
E
chi
l
'
ha
violata
,
Berlusconi
?
Che
cosa
pensano
di
un
Presidente
della
Repubblica
che
si
sottrae
a
quella
Costituzione
che
lo
vorrebbe
immediatamente
processato
?
Non
è
legge
,
questa
?
E
chi
l
'
ha
violata
,
il
cardinal
Giordano
?
Che
cosa
pensano
di
un
manipolo
di
magistrati
che
insorge
e
istiga
all
'
insurrezione
contro
gli
atti
del
governo
e
del
Parlamento
?
É
sì
o
no
violazione
della
legalità
,
questa
?
E
chi
ne
è
responsabile
?
Da
noi
in
Italia
la
legge
non
ha
valore
non
perché
il
Polo
o
Sgarbi
o
altri
"
attaccano
i
giudici
"
,
ma
perché
una
certa
cultura
e
pratica
del
potere
(
quelle
a
cui
fa
l
'
appello
l
'
articolo
dell
'
Unità
)
l
'
hanno
abolita
e
sostituita
con
un
'
altra
,
la
cosiddetta
"
legge
materiale
"
.
In
Italia
la
legalità
è
compromessa
perché
è
violata
da
quei
medesimi
che
dovrebbero
produrla
,
osservarla
,
applicarla
,
tutelarla
:
Il
Parlamento
,
il
governo
,
il
Presidente
della
Repubblica
,
La
Corte
costituzionale
,
la
magistratura
.
Questi
sono
i
responsabili
.
Questi
gli
attentatori
.
Questi
i
traditori
.
Questi
i
delegittimatori
.
E
non
metaforicamente
ma
"
tecnicamente
"
.
Non
per
"
opinione
"
di
chi
scrive
,
ma
per
la
"
legge
che
esiste
"
.
Ma
non
tutte
le
leggi
sono
uguali
,
evidentemente
.
Né
meritevoli
di
applicazione
"
inflessibile
"
.