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I PREGIUDIZI ( GAVAZZI P. A. , 1861 )
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Tutti i viaggiatori che visitano Napoli si scandalizzano alla quantità dei pregiudizi napoletani che abbrutiscono tanta parte della popolazione : tutti i forestieri che spendono tempo e danaro in Napoli s ’ instizziscono alla grettezza dei pregiudizi napoletani che scemano di tanto la libertà e i piaceri della vita e del soggiorno : i letterati che meravigliano in Napoli l ’ immensità di Grecia e di Roma notano nei loro libretti e scrivono ai loro paesi la pigmea servilità dei pregiudizi napoletani che incerchiano di notte e di paura le intelligenze di loro natura le più acute e vivaci : i magistrati stessi destinati al governo di Napoli si lamentano della feroce irrequietudine dei pregiudizi napoletani , che privano spesso la legge della sua forza , della sua influenza benefica , e perpetuano al popolo la lebbra secolare delle sue miserie : che più ? i Napoletani medesimi educati allo studio ed ai viaggi , si vergognano alla fedele tradizione dei pregiudizi del loro paese , che nell ’ atto di degradarlo all ’ ultimo posto della civiltà europea , lo rendono pressocché inabitabile a ’ suoi stessi cittadini non perduti della mente e del cuore dietro alle stupide fole del prete , e della balia . I pregiudizi dunque vi sono , dacché tutti li ammettono : ebbene , che si fa per isdradicarli ? Nulla . Tutti se ne lagnano e se ne risentono come di pubblica calamità : ebbene , perché non toglierli ? Si avrà dunque a continuare in tanta tristizia sino alla fine del mondo ? Non si vorrà dunque mai mai mai cominciarne la vendemmia , per poi farne un brindisi al diavolo che ce li regalava ? A questo punto però tutto il coro dei vili , dei timidi , degli ingordi , dei pagnottisti intuona una litania di ma da disgradare quella del breviario romano , inchiusi i suoi libera nos , Domino . Ed il maestro che batte solfa in questa musica di talpe e di conigli è per lo appunto lo stesso governo . Ma bisogna andar bel bello ; ma conviene agire con infinita prudenza ; ma necessita usarvi il tatto di una mano in guanti di velluto ; ma il popolo non ci è preparato ; ma non si può urtar così di fronte alle consuetudini popolari ; ma non si dee correre il rischio di qualche cicaleggio e forse anche di qualche scalfiatura misurandosi a corpo con le favorite enormezze popolane ; ma non si vuole scontentare tanta parte di popolazione che di queste sue popolesche stupidità si beatifica , e ciò per solo cessare da Napoli la riputazione di barbara , che sì giustamente le accattarono i pregiudizi del suo popolo , ma … eh ! andate al fistolo voi e i vostri ma ; che non sono buoni ad altro che per servirli in insalata agli eunuchi . Se le cose buone si dovessero fare per ma , il mondo sarebbe ancora nella mente del Creatore . Chi non ha coraggio di riparare ad un male che ei deplora , e per togliere il quale può disporre di ogni mezzo ; e quei vada a far la balia ai trovatelli , ovvero a biasciar Paternostri alla Mecca , ma non deturpi colla sua irresoluzione , e la sua connivenza il nome ed il seggio di un governo italianamente costituzionale . Cosa è dunque che c ’ impedisce vedere in Napoli iniziata la grande crociata contro i pregiudizi ? Mancanza , o di volontà , o di onestà , o di coraggio . Gl ’ impiegati di qualunque grado che vedendo il danno che deriva da questi pregiudizi alla moralità , alla civilezza , al progresso del popolo , non se ne danno per intesi , o tutto al più vi rispondono col darvi ragione stringendosi nelle spalle , sono impiegati disonesti che non vogliono avere la volontà del bene per l ’ egoistica ragione che vale ben meglio beccarsi i mensili dell ’ impiego senza fiorirselo di brighe e di spine . Ed il governo li apprezzerà come savi , come prudenti , come discreti ? Evviva la pagnotta ed il suo fedel sacerdozio ! Altri invece non mancherebbero di buona volontà o di sufficiente onestà , che mancano poi al tutto di coraggio per bravare il mostro e per atterrarlo . E qui un ’ altra sfilza di ma ; ma ci si pericola del posto , ma ci si rischia la pelle , ma ci si pone a repentaglio la riputazione . La riputazione ! Ma quale uomo volle mai in Napoli il bene del popolo che non ci perdesse la sua riputazione ? Il popolo che non risparmiò il suo stesso Masaniello , potrebbe rispettare il nome di chi vuole felicitarlo , ma correggendone le male abitudini ? Il proverbio che corre di Napoli in Italia è per lo appunto che Napoli è la tomba d ’ ogni immacolata riputazione . Perciò chi fa il bene , non debbe già riguardare se in facendolo perderà in Napoli la sua riputazione ; bensì , se in non facendolo perderà in Italia e fuori questa sua tanto cara riputazione . L ’ uomo che partendo da Napoli potrà con sé recare il vanto di aver tentato di ammegliarne il popolo , riceverà dovunque la civilezza è in pregio accoglienze e riguardi , che lo compenseranno della fama in Napoli ingiustamente perduta . Che anzi Napoli stessa a suo tempo gli renderà giustizia , restaurandolo agli affetti e alle laudi della sua troppo vivace cittadinanza . Non è dunque per la riputazione che l ’ onesto uomo debbe agire ma per la coscienza : ed una volta trovato e confessato che i pregiudizi incagliano , immiseriscono , deturpano Napoli , conviene che ei ponga la mano allo svellerli . Non dico già che tutto d ’ un tratto si debba arrivarne allo sradicamento : dico che non si deve tardare , non tentennare di porsi all ’ opera : dico che ogni esitanza è colpa , ogni ritardo è delitto per parte di chi ne governa : dico che l ’ aspettare a domani è un rendersi rei di lesa opportunità , questo essendo il momento più propizio alle radicali riforme : dico che chi non fa oggi , rimettendolo a più avanti , è uomo in lega coi nemici del popolo , di cui vuole così perpetuare l ’ abbiettezza e la ferocità . Crede forse l ’ attuale governo che tutti lo somiglino ? Argomenta forse da se stesso che tutti in Napoli pensino solo a conservarsi posto e stipendio , scansando di correggere i brutali istinti del volgo ! E se il numero dei volenti e degli ardimentosi non è al tutto scarso , perché di questi non si avvale il governo onde della penna , e specialmente della parola parlata spantaccino il popolo dal lezzo dei suoi pregiudizi ? È al clero specialmente che Napoli va debitore di questa turpe eredità di credula barbarie , e di farnetica superstizione ; tocca quindi al governo giovarsi di quella piccola eletta di clero liberale che può e vuole sbuiar le menti popolari dagli errori addensativi dai suoi falsi fratelli di sacerdozio . Soprattutto che la turba dei codardi non mi venga in campo collo specioso pretesto della educazione infantile , come l ’ unico rimedio per guarire in meno di tre generazioni il popolo dal cancro de ’ suoi pregiudizi . Ma in nome del cielo come educherete questi bimbi senza urtar di fronte i pregiudizi del popolo , che non vorreste toccare ? Il popolo osteggia le scuole , amando meglio la sozza ignoranza dei figli , anziché perderli ad un solo grano di turpe speculazione : o tutto al più contentandosi alla semiasineria del figlio prete , da esso impretato per nobilitare il fango da cui sverminò . Il popolo osteggia le scuole o non condotte da un qualche cappellone alla Don Basilio , o dove almeno un basilisco di cappellone non insegna in nome del cardinale arcivescovo il catechismo della menzogna e della negazione della patria . Il popolo osteggia le scuole ove a furia di bocconi rubbati agli stessi fanciulli non s ’ incampiona o s ’ incandela una qualche goffa caricatura , che ei crede santo o madonna , per la sola ragione che per tale la battezzò un qualche guasta mestieri . Come potrete dunque vincere i pregiudizi mercè le scuole , se il primo pregiudizio del popolo esiste appunto contro queste vostre scuole ? E badate bene a che dico , se le scuole non saranno le vostre , ma invece saranno le scuole del cardinale , dei frati , dei preti , delle monache , o dei laici che recitano l ’ uffizio divino , non solo non saranno corretti í pregiudizi del volgo , ma per due volte altrettanto in numero e qualità gli saranno ribaditi nella mente e nel cuore dai fabri della sua ignoranza . Fateci dunque animo , Governo di Re Galantuomo , e voi culti cittadini di una patria emancipata : e colla stampa , col pulpito , colla tribuna , al crocchio , al teatro , nella piazza , nel tempio , gli uomini che amano il proprio paese inizino fin d ’ oggi l ’ opera santissima di spregiudicare il popolo napoletano dalla sua vecchia scorza , ringiovanendolo a civilezza , ad onestà , a pensare degni di una libera Italia . I pregiudizi , di qualunque genere sieno , non faranno mai lieta di progresso e di prosperità la cittadinanza che vive di essi . Siccome l ’ ellera che s ’ abbarbarica ad albero fiorente di vita , e lo intisichisce e lo soffoca : così i pregiudizi prendendo il posto del vero mano mano annientano in cuor del popolo la religione , la morale , la civiltà , per sostituirvi la superstizione , l ’ ipocrisia , la barbarie . Ecco di qual guisa e a quale intento noi ci dobbiamo avvalere delle nuove libertà italiane , che dopo tanti secoli di servitù e di catene , di despoti e di preti , oggi per la prima volta infiorano di nazionalità la terra del sorriso di Dio !