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ESISTE UNA ECONOMIA ITALIANA? ( EINAUDI LUIGI , 1922 )
StampaPeriodica ,
L ' infortunio capitato alla Banca Italiana di Sconto è stato l ' occasione che fossero ripetute in pubblici comizi parole ben note nella terminologia economica , ma relativamente oscure in quella volgare . Gli studiosi sanno come gli inglesi abbiano dato alla scienza economica il nome di " economia politica " ; nome che i trattatisti tedeschi amarono spesso cambiare in quello di " economia nazionale " , finché , più recentemente ancora , ad accentuare il carattere scientifico dei loro lavori , parecchi scrittori preferirono adoperare semplicemente la parola " Economics " od " Economica " , tale quale dicesi " Fisica " o " Chimica " . Tuttavia , quegli aggettivi " politica " o " nazionale " fanno ancora grande e bella impressione agli occhi di taluno , il quale volentieri , nel pronunciare , posa l ' accento su di essi , quasi a voler dire che la scienza economica merita o non merita rispetto a seconda che essa è più o meno " politica " o " nazionale " . Appunto in certi comizi romani recenti , provocati dalla moratoria della Banca di Sconto , pare si sia distinto tra una politica bancaria " nazionale " ed una " anti - nazionale " non si sa se francofila o tedescofila ed i convenuti si sarebbero dimostrati disposti a far entrare , coi randelli , nella mente dei governanti e dei banchieri l ' idea che ci ha da essere , accanto a banche antinazionali , una banca a cui sia specificamente affidato il compito di fare una politica economica " nazionale " o " italiana " . Prescindo dal fatto concreto , se vi sia tale o tale banca tedescofila o francofila o italianofila , sia perché è difficilissimo per i laici appurare le circostanze delle accuse e delle difese in modo esatto , sia perché qui si vuole soltanto discorrere della esatta definizione dell ' aggettivo " nazionale " od " italiana " aggiunto al sostantivo " economia " o " politica economica " o " banca " . Che cosa vuol dire " economia o banca nazionale , meglio , italiana " di diverso da " economia " o " banca " senza aggettivi ? Una banca - ed assumiamo questa come esempio e tipo delle altre economie esistenti in un paese , cosicché le osservazioni fatte per essa valgono per tutte le altre economie - fa operazioni diversissime , attive e passive , le quali economicamente si distinguono perché le une sono molto redditizie , le altre mediocremente , altre ancora poco o nulla , e le ultime finalmente possono procacciare la perdita di tutto o parte il capitale proprio della banca o dei depositanti . Per dare un esempio in cifre , si sono compiute cinque operazioni , le quali fruttano il +25 , il +10 , il 0 , il -10 ed il -26 per cento del capitale sociale . Quale di queste operazioni è " italiana " e quale " tedesco o franco o anglo - fila " ? Se , invece di una banca privata , si trattasse dello Stato o di un altro ente pubblico , si potrebbe essere in dubbio . Ad uno Stato può convenire compiere un ' operazione che gli cagiona una perdita " finanziaria " di 100.000.000 di lire , piuttostoché un ' altra che gli frutti un lucro finanziario di altrettanto . Anzi , è regola assoluta , che uno Stato deve prima adempiere ad uffici costosi e poi solo , dopo adempiuto ottimamente e con grave dispendio a questi , può , con molti ma molti se , tentare operazioni fruttifere . C ' è forse dubbio , che , sovra ogni altra cosa , lo Stato deve difendere , con l ' esercito e con la flotta , il territorio del paese o pagare i magistrati ed i poliziotti ed i medici della sanità pubblica ed i maestri elementari ? E c ' è dubbio che tutte queste faccende pressanti e necessarie costano molto e non rendono nulla ? Ed è forse dubbio che , tuttavia , uno Stato riscuote lode quando , pur spendendo solo il necessario , adempie al suo ufficio convenientemente ? Né è immaginabile che uno Stato trascuri i suoi uffici costosi per correre dietro alla speranza ed anche alla realtà di guadagni in imprese economiche di ferrovie , banche , navigazione , industrie . Anche ammettendo che il lucro sia scarso , lo Stato non può e non deve cercarlo , se prima non ha adempiuto bene ai suoi fini essenziali . Non essendo un Ente creato allo scopo di ottener lucri , il fatto che esso se li procaccia può essere un argomento per concludere che si è comportato male anziché bene in rapporto ai suoi fini . Sarà " nazionale " od " italiano " quello Stato il quale , a costo di perdite finanziarie , bene raggiunge i fini della collettività italiana ed " antinazionale " od " anti - italiano " quello Stato , il quale , a scopo di ingrassare sé stesso o i suoi cittadini , pospone gli ideali italiani a quelli di un altro paese e ci rende servi , in senso materiale o spirituale , di potenze o di ideali stranieri . Ma una banca ? È dessa creata per perdere o per guadagnare ? Evidentemente per guadagnare . Se perde , essa si suicida , distrugge sè stessa ed impedisce ai proprii dirigenti o soci di conseguire gli scopi per cui la banca sorse . Supponiamo che i fondatori della banca si siano proposto uno scopo qualunque non grettamente egoistico . Essi vogliono promuovere lo sviluppo delle energie del suolo e del sottosuolo nazionale , incoraggiare le iniziative dei cittadini italiani . Si promuove e si incoraggia tutto ciò col perdere denari ? A furia di lucrare il -10 od il -25 % del capitale , questo va in fumo , i depositanti pigliano paura , si determina un panico e vengono meno i fondi con cui incoraggiare e promuovere . Gira e rigira , per una banca non vi è altro metodo per raggiungere fini utili alla collettività nazionale fuorché quello che consiste nel fare affari buoni . In certi casi , e in limiti molto modesti , possono essere buoni " a lunga scadenza " ; ma in ogni modo debbono esser buoni e non cattivi . Il banchiere come l ' industriale non deve proporsi scopi non economici . Se dinanzi al banchiere compare un progettista e gli espone il programma di una iniziativa di miniere di lignite suffragandola " soltanto " col dire che così si contribuirà a liberare il paese dal tributo pagato all ' Inghilterra per l ' acquisto del carbon fossile , il banchiere ha il dovere di mettere con molta gentilezza il progettista alla porta . Costui infatti è uno scemo . Se la tonnellata di carbon fossile straniero costa 200 lire , ossia , per ipotesi , il prezzo di una merce che a noi è costata a produrla 10 giornate di lavoro ; mentre due tonnellate di lignite italiana , aventi lo stesso potere calorifico , costano soltanto 160 lire , ossia 8 giornate di lavoro , e se il lavoro italiano non può impiegarsi meglio che nell ' estrarre lignite , allora conviene coltivare lignite ed il banchiere opererà ottimamente anticipando fondi al progettista . Non perché la lignite sia italiana ; ma perché con sole 8 giornate di lavoro italiano otteniamo lo stesso risultato che otterremo spendendo , per comprar carbone , l ' equivalente di 10 giornate di lavoro medesimamente italiano ; quindi ci avanzano 2 giornate libere per produrre qualche altra cosa o forse anco per divertirci . Ma se le due tonnellate di lignite italiana costano 400 lire , ossia 20 giornate di lavoro italiano , in tal caso pazzo e antiitaliano sarebbe quel banchiere che anticipasse fondi a tale scopo . Egli incoraggerebbe così gli italiani a spendere 20 giornate di lavoro , laddove basterebbe impiegarne 10 a produrre qualche altra cosa che potremmo poi vendere per 200 lire e cosi procacciarci le tonnellate di carbon fossile inglese . Questo , benché inglese , deve essere preferito , nell ' interesse dell ' Italia , alla lignite italiana . Così facendo , noi non preferiamo la produzione inglese del carbone a quella italiana della lignite ; bensì preferiamo la produzione italiana dell ' uva o della seta , o della canapa o di certe macchine o di cappelli ecc . , alla produzione italiana della lignite ; ed a giusta ragione facciamo ciò , perché a produrre cappelli impieghiamo meglio e più fruttuosamente il nostro lavoro e il nostro capitale che a produrre lignite . Dunque , possiamo concludere che l ' aggettivo " italiano " applicato a " banca " , ad " industria " , ad " economia " ha un significato laudativo solo se equivale ad " economico " , e che una banca è italiana in quanto guadagna , antiitaliana ovvero tedesco - franco - anglo - fila in quanto perde . Guadagnare è sinonimo di incoraggiare industrie sane , vitali , rigogliose ; perdere è sinonimo di incoraggiare progetti mal combinati , fantastici , improduttivi . Guadagnare vuol dire rafforzare il paese , arricchirlo , renderlo atto a vincere nella concorrenza internazionale . Perdere vuol dire indirizzare il lavoro italiano in impieghi in cui esso è male rimunerato , in cui si producono cose non desiderate dai consumatori ; vuol dire immiserire il paese e renderlo facilmente servo delle più rigogliose economie straniere . La definizione ora data dell ' aggettivo italiano " dimostra che probabilmente hanno ragione quei trattatisti i quali amano poco le aggiunte " nazionale " o " politica " o " italiana " al sostantivo " Economica " . L ' aggettivo non aggiunge nulla al concetto e serve solo a confondere le idee , perché fa nascere l ' impressione negli inesperti che si debba incoraggiare un ' economia od una banca " nazionale " in contrapposto all ' economia od alla banca " semplice " ; mentre quelle sole banche ad economia sono nazionali od italiane le quali sono vere e semplici banche ed economie ; ossia banche ed economie , le quali adempiono semplicemente al loro fine proprio bancario od economico , senza l ' appiccicatura di nessun altro fine extra - vagante .