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LACCHÈ ( - , 1927 )
StampaPeriodica ,
Una nuova ondata di famelici sciacalli fascisti si avventa addosso alla carogna non ancora spolpata del " Corriere della Sera . " Alla fine del '25 , dopo la espulsione violenta dei fratelli Albertini e di alcuni redattori non reducibili alla agilità spinale , entrò in scena una gaia brigata di mezze ( e anche brutte ) figure politico - letterarie capitanate da Ugo Ojetti sobbarcatosi alla non onorifica bisogna per il modesto soldo di 600.000 lire annue . Non è il caso di ricordare qui le capriole che l ' Ojetti ha fatto per quasi due anni , allo scopo or di mostrare una relativa , quasi impercettibile , indipendenza di giudizio , or di prostrarsi untuoso ed implorante sotto la sferza del " duce " domatore . Ma i salamelecchi , gli intrighi , le lusinghe , i colloqui di S . Rossore ecc . non sono bastati all ' eclettico scrittore per conservare la sedia direttoriale . Il Gran Consiglio Fascista [ cioè il " duce " ] decretò che i giornali dovessero essere in mano a fascisti al cento per cento . Il signor Ojetti non è per costituzione fisico - spirituale che al 50 per cento in tutte le cose e in tutte le occasioni . ( È perfino 50 per cento di senatore . ) Pensarono perciò di eliminarlo e all ' uopo , fecero valere una mezza stretta di mano ( 50 per cento ) che , nell ' estate del '25 , Ugo Ojetti fu costretto a dare a Salvemini , chiuso nella gabbia del Tribunale di Firenze . L ' insaziabile Tantalo era quindi , da oltre un mese , giudicato e virtualmente licenziato . Si colse però , col solito coraggio fascista , l ' occasione del suo viaggio in Grecia ( a mortificazione del fiero e indomabile Foscolo ) per fargli trovare , al ritorno , quattro righe di licenziamento . Il Signor Ojetti ( nella lieta occasione dell ' incasso del solito milione di indennità ) ha creduto opportuno far sapere che " due anni or sono fu chiamato dalla fiducia di Sua Eccellenza ( non dallo stipendio dei Crespi ) alla direzione del ' Corriere della Sera , ' " e per ripetere al Capo del Governo e al fascismo " il suo ossequio e la sua fedeltà . " Il successore di Ojetti è Maffio Maffii che , almeno , si aggirò sempre tra i nazionalisti . Inutile dire che , dal punto di vista tecnico e intellettuale , la successione Maffii rappresenta per il " Corriere " un altro irreparabile passo per la via della sua già disastrosa decadenza . Defenestrati con 0jetti , sarebbero alcuni redattori principali . Ciò dimostra che neppure sapienti ed opportuni piegamenti di schiena son bastati a salvare i meno flaccidi superstiti della vecchia redazione . La tragi - comedia dei servi sciocchi e dei lestofanti prosegue . Il pubblico ride e si diverte allo spettacolo . Qualche volta anche impreca . Perché la stampa italiana fu un giorno il simbolo vivente della nazione . Oggi , anche per gli olfatti più fascistizzati , sa troppo di fogna e di lupanare .