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DONNE, STUDIO ED ALTRE COSE ( LAZZARI ANTONIO , 1929 )
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Mi perdonino , le rappresentanti del gentil sesso , se dirò cose che a loro dispiacciano ; ma non si può rimanere muti , poiché , purtroppo , non si può porre riparo al male , nei confronti di un problema , di nessuna entità in apparenza , ma che è di una non trascurabile gravità , che si è andato creando specialmente dopo la guerra . Intendo dire della invasione , già avvenuta in parte , e che sempre più si accentua , dell ' elemento femminile in quelli che prima erano i campi riservati esclusivamente all ' attività maschile . Non sta a me discutere , poiché me ne manca la competenza , se sia giusto che la donna sia occupata nelle officine , nelle fabbriche , nei laboratori , se la donna possa assolvere il compito affidatole nei suddetti campi di attività con tutta quella cura spesso richiesta e dando sicuro affidamento ; se la donna , in una parola , abbia la capacità fisica e mentale di fare quanto e come l ' uomo fa . Solo voglio fare alcune brevi osservazioni intorno alla invasione femminile nel campo dell ' attività intellettuale ed ai danni materiali e morali che ineluttabilmente ne derivano e per l ' uomo e per la donna . E qui mi sia concessa una breve parentesi . Non che noi uomini ci si spaventi di tale invasione e si tema la concorrenza che può venirci da parte delle donne , perché , inevitabilmente , nella vita automaticamente avviene la selezione e per diverse ragioni . Prima di tutto la donna non è né fisicamente né moralmente preparata alla lotta e quindi si trova in condizione di inferiorità rispetto all ' uomo . Inoltre essa , pur potendo essere più che sufficientemente preparata intellettualmente , non ispira quella fiducia necessaria per essere preposta ad occupazioni che non siano quelle per le quali la donna è stata creata . La donna infatti riscuoterà la maggiore delle fiducie nel campo proprio della educazione del bambino , ma non può dare affidamento per la preparazione , oltre che culturale , specialmente spirituale del giovane che compie per esempio i suoi studi medi né può ispirare eccessiva fiducia se posta in un laboratorio scientifico o in una farmacia o in uno studio legale o se esercita la professione del medico . Troppo essa è influenzata dalle emozioni , dalle gioie e dai dolori che la vita le riserba perché serenamente possa assolvere l ' incarico affidatole . E chiudiamo la parentesi . Da una rapida scorsa fatta negli Annuari della nostra Università mi è risultato che mentre nell ' anno accademico 1925-26 il numero delle signorine regolarmente iscritte alle diverse facoltà si aggirava intorno a 100 , nell ' anno accademico 1927-28 è salito a ben 168 per raggiungere quasi 200 nell ' anno in corso . Ora questo spaventoso crescendo è sicuro indizio del dilagante desiderio , da parte della donna , di crearsi una posizione indipendente quasi che solo nel raggiungimento di questo ideale consista il bene della vita senza pensare che proprio la stessa donna è quella che da tale raggiungimento ritrae il massimo svantaggio . Attualmente siamo giunti ad un punto in cui la signorina che intravede appena l ' avvicinarsi del sospirato passaggio all ' esame di maturità classica o scientifica anziché pensare essere tale titolo di studio più che sufficiente per potere degnamente stare sia pure in un posto preminente della nostra società , sogna di poter continuare gli studi per conquistarsi un posto di indipendenza nella vita . Ché mentre prima l ' intimo legame materiale e morale esistente fra uomo e donna nella famiglia ( il quale anziché costituire menomazione della personalità femminile era anzi uno degli elementi più sostanziali della unità familiare ed una delle più pure fonti di gioia per la donna ) era quasi ricercato dalla donna stessa che in tal legame vedeva la futura tranquillità della propria esistenza , ora noi vediamo che spesso tale legame oggi si rifugge o , quando ciò non avvenga , si cerca di rendere meno saldo che si possa il vincolo anche creandosi una propria personalità economica che possa fare accampare diritti di maggiore libertà e di vita quasi del tutto indipendente . Così è che da donna cerca di conquistarsi un posto nel mondo . A volte il tentativo riesce ; spessissimo invece la donna viene travolta dalla concorrenza maschile ed allora il guaio è peggiore perché essa risulta mancata e come donna intesa nel significato più bello della parola e come donna moderna . Quando poi il tentativo riesce la donna , indubbiamente , ne ritrae dei buoni frutti . Non è senza valore , infatti , l ' ammirazione , per es . , che spesso desta per il suo sapere , ammirazione che sembra valga più di quella che prima poteva destare dedicandosi alle umili mansioni di donna fatta per la casa ; è molto piacevole , infatti , per una donna sentirsi padrona di sé , padrona di soddisfare i propri bisogni e di appagare i propri desideri senza dover rendere alcun conto e senza dover chiedere danaro a nessuno ; è molto bello , infatti , per la donna che abbia studiato sentirsi libera in tutti gli atti della propria esistenza e senza preoccupazioni . Tutti questi vantaggi non sono trascurabili difatti , ed assumerebbero un valore ancora più grande se insieme , dal nuovo indirizzo nel quale la donna cerca sempre più avviarsi , non scaturissero degli svantaggi di valore indubbiamente maggiore . Infatti la donna che studia per conquistarsi un posto nella vita deve pure subire delle interminabili sequele di esami ; la donna che ami la vita libera e indipendente deve però rinunziare alla propria casa ed alle gioie che ne derivano ; la donna che voglia flirtare liberamente come a persona senza legami si addice deve rinunziare all ' amore vero , all ' amore che procura le gioie più belle . Oltre a questi svantaggi di indole generale , morali e sentimentali , ve ne sono degli altri di importanza individuale per la donna stessa e perfino sociale . Fra gli svantaggi individuali va considerato anzitutto l ' impaccio che l ' indipendenza e la carriera creano al matrimonio . Per la donna che brami conquistarsi un posto nel mondo il matrimonio non rappresenta più il coronamento della missione santa alla quale è destinata ; per una tale donna il matrimonio non può essere fatto di altruismo e di passione , di amore e di riconoscenza . Spesso , per una tale donna , il matrimonio rappresenta solo un legame civile , senza però che sia santificato dalla maternità ; spesso il matrimonio rappresenta solo una vita a due nella quale ognuno conservi la propria libertà , una vita per la quale non deve essere fatto alcun sacrificio e nella quale l ' amore rappresenta solo un bene supplementare del quale può anche farsi a meno . È quindi evidente che in tal modo l ' unione non risulta ben salda né procura soddisfazioni e felicità . Inoltre la vita indipendente e la carriera verso le quali la donna sempre più si incammina costituiscono un serio impaccio alla famiglia , quando la donna non si sia decisa , come spesso avviene , a non costituirsene una propria . Perché , indubbiamente , una donna che eserciti una certa professione è certamente inferiore , almeno in seno alla famiglia , ad un ' altra che si dedichi esclusivamente a questa . Infatti o , costituendosi una famiglia , la donna abbandona le altre sue occupazioni dedicandosi soltanto alle faccende domestiche ed allora si sentirà quasi umiliata della sua modesta per quanto nobile mansione per la quale avrà dovuto rinunziare a tutti i piaceri dell ' altra vita e spesso alla notorietà ; o , costituendosi una famiglia la donna continua nello svolgimento della propria primitiva attività e allora la famiglia costituirà un impaccio per la carriera e questa farà sì che alla casa venga a mancare quel soffio vivificatore che la donna con le sue caratteristiche vi apporta . L ' allevare ed educare un figliolo , l ' infondere in lui il frutto della propria esperienza , l ' equilibrare la vita economica della famiglia , l ' essere l ' angelo tutelare della casa sono cose che la donna che abbia occupazioni di altro genere non può fare . È stato detto e si dice ancora che l ' avviarsi della donna in una carriera contribuisca alla risoluzione del problema economico della famiglia e ciò è errato , ché anzi costituisce un enorme sciupio di ricchezza . Difatti la donna che eserciti una professione o che comunque occupi un posto che l ' allontana dal focolare , guadagna , è vero , quanto , e forse più , la donna che si dedichi alla famiglia riesce a risparmiare con le sue meravigliose doti economiche che la natura ha saputo infonderle ; guadagna , è vero , di più , ma spende e sciupa pure enormemente a ragione dei mille nuovi bisogni e degli infiniti desideri che per la sua vita le sorgono . Da questo rapido esame dei vantaggi e degli svantaggi che a sé stessa , alla famiglia , alla società possono derivare dal nuovo sistema di vita verso il quale la donna si avvia mi sembra che si possa trarre questa conclusione . Esistono nella vita due specie di beni : gli uni sono quelli superficiali e momentanei , gli altri i beni profondi e duraturi . E poiché i beni superficiali e momentanei producono spesso mali profondi a me sembra che i beni che la donna può ricavare dalla sua tendenza ad una vita libera siano di quelli della prima specie . Tale vita concede sì molte soddisfazioni , concede sì molte fortune , migliora apparentemente le condizioni della donna , ma rende quasi inarrivabili i beni sui quali è basata la felicità , accresce la lotta , genera la confusione e spesso è fonte di dolori .