StampaPeriodica ,
Ma
non
parmi
abbia
coraggio
chi
si
sforza
di
non
vedere
il
proprio
male
,
bensì
chi
vede
,
il
guarda
;
e
ci
proveda
;
né
ha
poi
amore
,
o
almeno
amore
virile
,
chi
illude
l
infermo
,
e
lo
ninna
quasi
fanciullo
,
ma
colui
che
gli
palesa
le
infermità
,
quali
ei
le
vede
,
studiandole
sinceramente
,
attentamente
...
C
.
Balbo
Molto
si
è
fatto
per
dare
a
questa
Italia
libertà
,
indipendenza
;
ma
non
possiamo
dire
che
fra
tante
meraviglie
di
valore
militare
e
di
senno
civile
,
noi
siamo
giunti
al
compimento
de
nostri
desideri
,
e
il
magnanimo
re
nostro
Vittorio
Emanuele
ben
rispondeva
il
primo
dell
anno
alla
deputazione
della
Camera
de
deputati
:
Signori
,
voi
molto
avete
fatto
,
ma
resta
molto
da
fare
.
Resta
,
dirà
taluno
,
che
l
esercito
debba
esser
potente
ed
in
punto
di
guerra
,
che
le
leggi
uniformi
e
omogenee
fortifichino
l
interno
ordinamento
,
che
il
commercio
,
e
l
industrie
si
accrescano
,
la
finanza
trovi
modo
di
non
ricorrere
a
prestiti
,
e
si
valga
delle
nazionali
ricchezze
,
vi
sia
la
concordia
delle
parti
per
essere
rispettati
e
temuti
.
Ma
v
è
pure
un
altra
necessità
,
ricorderemo
noi
,
alla
quale
non
si
pensa
come
si
dovrebbe
,
ed
è
il
perno
di
tutta
questa
mole
a
cui
si
vuol
dare
un
moto
che
è
la
vita
della
nazione
.
Essa
consiste
nell
intelligenze
illuminate
,
e
nei
cuori
educati
a
virtù
.
Noi
abbiamo
detestato
e
rotto
il
passato
col
disfare
le
dinastie
nemiche
della
nazionalità
,
ci
siamo
stretti
intorno
al
trono
di
un
Re
Galantuomo
;
il
sentimento
del
vero
e
del
giusto
ci
ha
condotto
a
questo
,
ci
ha
fatto
essere
Italiani
;
alla
parola
l
Italia
deve
essere
una
nazione
;
ma
i
mali
che
ci
vennero
dalle
cadute
signorie
sono
come
per
incanto
finiti
col
proclamarci
nazione
?
Non
ci
illudiamo
:
al
male
che
è
nelle
generazioni
corrotte
non
si
rimedia
se
non
studiandolo
nelle
cause
,
e
mettendo
ogni
cura
la
più
efficace
perché
sieno
tolte
.
Non
bisogna
che
fra
noi
ripetiamo
:
tutto
è
fatto
,
andiamo
avanti
così
;
ma
bisogna
fare
ed
aprire
,
se
occorre
,
colle
nostre
stesse
mani
le
piaghe
che
devono
esser
sanate
.
Duole
certo
di
dover
palesare
cose
che
toccano
l
amor
proprio
di
una
nazione
,
come
a
dire
,
che
in
Italia
vi
è
molta
ignoranza
nel
popolo
minuto
;
ma
è
una
verità
ch
è
innanzi
a
tutti
colle
testimonianze
statistiche
,
e
ciascuno
può
vedere
come
la
nostra
educazione
ed
istruzione
si
trovi
in
proporzioni
d
assai
al
di
sotto
con
gli
altri
popoli
civili
.
Ma
per
noi
questa
vergogna
non
è
nostra
,
e
non
siam
noi
che
ne
dobbiamo
arrossire
,
ma
sì
quelli
che
nell
imbestiare
la
specie
umana
credettero
di
aver
trovato
il
mezzo
di
dominare
sicuri
ed
onnipotenti
.
Se
adunque
abbiamo
la
certezza
che
le
classi
più
numerose
e
più
infime
sieno
in
tale
stato
di
dover
essere
rendute
ai
benefici
della
morale
e
dell
istruzione
che
,
come
diceva
il
Romagnosi
,
son
loro
dovuti
per
diritto
naturale
;
se
la
plebe
è
la
parte
più
sacra
della
nazione
perché
è
la
più
degna
insieme
e
la
più
misera
,
potremo
noi
in
questo
rinnovamento
italiano
rimanere
inoperosi
e
non
rivolgere
tutte
le
nostre
cure
a
sì
alto
fine
?
Né
le
cure
divise
de
governi
,
de
privati
e
del
clero
bastano
a
mettere
vita
e
ordine
a
questo
concetto
di
redenzione
intellettuale
e
morale
,
ed
eccone
le
prove
.
Niuna
parte
d
Italia
ebbe
come
in
Toscana
,
uomini
più
egregi
per
virtù
di
animo
e
per
senno
illuminato
e
operoso
:
questi
mali
che
noi
lamentiamo
,
essi
videro
,
e
cercarono
alleviare
:
pensarono
di
propagare
con
i
giornali
i
sani
principi
pedagogici
,
i
racconti
morali
,
le
virtù
cittadine
,
le
scuole
di
ogni
maniera
;
mostrarono
la
necessità
delle
scuole
normali
,
e
fecer
note
tutte
le
istituzioni
di
istruzione
educativa
d
oltre
monte
e
d
Italia
,
ed
essi
promossero
,
fondarono
asili
,
scuole
serali
,
di
mutuo
soccorso
,
e
Casse
di
risparmio
.
In
Piemonte
si
gareggiò
d
uguale
virtù
.
Giornali
più
popolari
sminuzzarono
al
popolo
il
pane
dell
intelletto
e
i
dettami
della
sana
morale
.
I
nomi
dei
direttori
e
collaboratori
dei
giornali
La
Guida
dell
Educatore
,
Le
Letture
popolari
,
e
le
Letture
di
famiglia
rimarranno
con
fama
e
riconoscenza
postuma
;
nel
Lombardo
Veneto
ove
lo
stesso
governo
come
nel
Piemonte
non
avversava
,
ma
favoriva
l
istruzione
elementare
,
molti
uomini
eminenti
in
carità
ed
in
lettere
diedero
prova
d
infaticabile
volontà
a
fare
il
bene
e
divulgarlo
,
e
così
avvenne
nelle
province
romane
:
non
parliamo
del
Regno
di
Napoli
e
dei
Ducati
perché
ivi
l
ignoranza
era
tenuta
come
dogma
di
governo
.
Ma
tanto
senno
,
tante
civili
virtù
,
tanta
carità
operatrice
che
valse
al
finale
compimento
di
questo
nazionale
beneficio
?
In
Piemonte
quando
erano
quattro
milioni
,
dall
illustre
Aporti
fu
dimostrato
che
non
presa
la
proporzione
di
una
sesta
parte
della
popolazione
(
che
tale
sarebbe
rappresentata
dai
fanciulli
dai
due
ai
sette
anni
)
,
ma
la
ventesima
,
ve
ne
sarebbero
stati
200
mila
da
educare
:
e
di
questi
quanti
se
n
educavano
?
appena
13.956
!
Ed
è
da
notare
che
il
Piemonte
per
le
istituzioni
degli
asili
e
delle
scuole
d
infanzia
,
era
innanzi
alle
altre
parti
d
Italia
:
da
ciò
argomentate
lo
stato
del
nostro
povero
popolo
,
come
le
statistiche
parziali
delle
altre
provincie
cel
dimostrano
.
Venuti
ora
i
tempi
in
cui
molti
di
questi
benemeriti
hanno
in
mano
la
educazione
,
e
l
istruzione
pubblica
delle
loro
province
,
promossero
utili
leggi
,
fondarono
scuole
normali
,
ma
l
opera
si
renderà
sempre
inefficace
se
tutti
i
buoni
,
se
tutti
quelli
che
vogliono
fare
di
questa
Italia
una
nazione
,
che
resti
eterna
,
non
si
collegano
insieme
in
una
volontà
,
in
una
azione
di
far
possibile
questa
rigenerazione
d
animi
ed
intelletti
:
e
si
persuadano
,
che
è
pur
carità
verso
il
prossimo
,
come
vuole
il
nostro
divino
Maestro
,
il
quale
dice
,
l
amore
che
dobbiamo
portarci
l
uno
l
altro
non
ha
da
consistere
in
sole
parole
,
né
fermarsi
nella
sola
lingua
,
ma
deve
essere
un
amore
anche
di
fatti
.
Le
scuole
comunali
,
gli
asili
infantili
,
le
scuole
serali
domenicali
sono
adunque
tutti
mezzi
atti
a
risolvere
il
gran
problema
,
ma
devono
essere
riuniti
,
e
mossi
da
un
azione
promotrice
e
direttiva
,
che
non
può
essere
se
non
nella
maggioranza
de
cittadini
,
che
nel
fare
il
bene
non
si
propone
le
sole
città
,
i
borghi
popolosi
,
ma
le
campagne
,
e
ovunque
siano
uomini
da
rendere
alla
patria
utili
cittadini
e
cristiani
.
Così
,
per
l
azione
collettiva
d
un
gran
popolo
,
pensava
l
illustre
ministro
inglese
Russell
,
il
quale
nel
pubblico
Parlamento
asseriva
che
i
sussidi
del
governo
verso
l
educazione
pubblica
potevano
accrescersi
,
ma
non
si
dovesse
dipartire
menomamente
dal
principio
fondamentale
dell
azione
volontaria
dei
cittadini
;
ché
da
questa
sorgente
aveva
fiducia
di
vedere
nel
futuro
scaturire
l
educazione
del
popolo
.
Non
per
scimiottare
estere
nazioni
noi
rechiamo
l
esempio
inglese
,
ma
perché
è
il
più
adatto
a
confortarci
a
fare
pel
popolo
,
e
riuscire
bene
,
come
avviene
in
Inghilterra
.
Noi
non
porremo
qui
la
quistione
se
meglio
sia
la
istruzione
lasciata
libera
,
o
obbligatoria
,
che
ancora
non
è
risoluta
fra
le
nazioni
civili
,
e
gli
uomini
più
illuminati
.
Diremo
soltanto
che
quelle
nazioni
erano
nazioni
quando
si
proponevano
e
discutevano
leggi
per
sì
alto
intendimento
;
ma
che
noi
siamo
per
esserlo
e
a
tal
fine
il
modo
più
sicuro
e
onnipotente
è
l
educazione
del
popolo
:
ricorderemo
che
l
Italia
,
la
quale
si
è
fatta
libera
in
grandissima
parte
,
per
il
senno
,
la
costanza
,
la
prudenza
e
il
valore
del
popolo
,
deve
essa
stessa
provvedere
a
questo
suo
diritto
,
che
si
è
fatto
una
necessità
politica
.
Bisogna
adunque
concludere
che
se
una
società
nazionale
raccogliesse
le
sparte
forze
,
si
giovasse
di
tutti
i
soccorsi
,
e
da
proprietari
in
campagna
cavasse
danaro
o
case
,
dai
contadini
,
che
è
possibile
,
retribuzioni
in
natura
o
in
denaro
,
e
così
dagli
artigiani
capi
di
bottega
,
dalle
comuni
,
che
troverebbero
largo
compenso
nel
render
più
sano
,
morale
,
istruito
il
suo
popolo
,
si
desse
qualche
soccorso
;
se
finalmente
ad
ogni
onesto
cittadino
fosse
permesso
di
concorrervi
,
sia
pure
con
un
franco
all
anno
,
chi
dubita
che
noi
non
avremmo
lo
stesso
fine
glorioso
delle
società
inglesi
?
Chi
dubita
che
il
Parlamento
nostro
non
la
soccorresse
con
generosità
come
fece
la
inglese
?
Nei
tempi
del
dispotismo
il
riunirsi
per
qualsiasi
proposta
onorevole
e
utile
alla
patria
adombrava
,
era
pericolo
e
spesso
costava
carcere
,
esilio
;
ed
ora
essendo
liberi
,
perché
non
iniziamo
questa
santa
associazione
?
Ma
intanto
per
riunire
cotali
forze
,
condurle
diremo
quasi
armate
in
legioni
combattenti
contro
l
ignoranza
e
l
vizio
,
bisognava
inalzare
un
insegna
che
ci
avesse
riuniti
,
che
ci
avesse
fatti
conoscere
,
e
direi
quasi
contare
.
Questa
è
il
giornale
che
proponiamo
il
quale
s
intitola
:
Letture
Serali
pel
Popolo
.
Il
minimo
prezzo
,
d
esempio
unico
,
che
costerà
(
per
quattro
fogli
di
otto
pagine
a
stampa
con
incisioni
)
poco
più
di
venti
centesimi
al
mese
,
e
le
utili
materie
adatte
all
intelligenza
del
popolo
,
lo
faranno
entrare
in
tutte
le
casipole
,
in
tutte
le
botteghe
,
in
tutti
i
focolari
de
contadini
.
Ma
in
questo
primo
suo
apparire
ha
bisogno
che
tutti
coloro
,
che
si
sentono
accesi
del
bene
del
suo
simile
procaccino
il
maggior
numero
possibile
di
lettori
o
di
benefattori
che
si
propongano
di
divulgarlo
.
E
i
comuni
stessi
che
hanno
cominciato
a
farsi
diffonditori
delle
scuole
serali
,
potrebbero
incoraggiare
queste
letture
prendendone
un
numero
di
esemplari
,
i
quali
,
con
i
racconti
morali
ed
altre
letture
educative
servirebbero
nelle
scuole
di
serale
lettura
.
Noi
rivolgeremo
spesso
le
nostre
cure
ai
contadini
,
che
son
parte
sì
eletta
di
noi
stessi
;
ma
siccome
crediamo
che
l
educazione
debba
precedere
l
istruzione
o
almeno
andar
di
pari
passo
con
essa
,
così
il
nostro
giornale
,
che
si
propone
di
correggere
i
mali
abiti
dell
animo
,
potrà
essere
per
tutto
quel
popolo
che
vive
nella
medesima
ignoranza
e
ne
costumi
corrotto
.
L
istruzione
elementare
vi
si
troverà
graduata
,
per
quanto
può
esserlo
in
un
giornale
,
in
guisa
da
tornare
utile
a
tutti
.
Gli
scrittori
non
vogliono
andar
nominati
per
dotti
,
ma
stimati
utili
per
scelta
di
materie
,
per
chiarezza
di
stile
e
proprietà
di
lingua
idonea
allo
scopo
che
si
sono
proposti
.
E
conoscendone
le
difficoltà
,
taluna
volta
si
varranno
di
scritti
d
illustri
Italiani
,
che
destinati
a
fruttificare
nelle
generazioni
crescenti
,
rimangono
o
ignoranti
o
in
mano
di
pochi
.
Noi
non
accoglieremo
nel
nostro
giornale
né
polemiche
,
né
garrula
e
vana
letteratura
.
Ci
studieremo
di
togliere
al
popolo
i
suoi
pregiudizi
,
faremo
noti
gli
esempi
di
virtù
cittadine
,
le
istituzioni
di
beneficenza
e
di
pubblica
carità
,
ridesteremo
i
sentimenti
che
più
onorano
l
umana
natura
,
mostreremo
come
l
amore
del
prossimo
,
della
patria
,
dell
ordine
e
del
lavoro
rendano
tranquilla
e
cara
la
vita
.
Queste
letture
avranno
due
rubriche
nuove
nei
giornali
popolari
in
Italia
,
e
di
cui
crediamo
utile
mostrare
l
opportunità
e
l
importanza
.
Per
la
parte
morale
si
è
usato
spesso
far
dei
racconti
che
trattando
di
qualche
virtù
domestica
o
pubblica
da
contrapporsi
ai
vizi
,
spesso
si
dialogavano
con
nomi
presi
a
caso
;
ma
se
in
vece
si
ponesse
da
noi
sotto
le
moralità
alcun
fatto
vero
accaduto
ai
nostri
grandi
capitani
,
scrittori
,
politici
,
popolani
,
non
si
avrebbe
il
doppio
scopo
di
mettere
negli
animi
le
stesse
massime
con
esempi
veri
?
non
si
potrebbe
così
via
via
venir
raccontando
la
storia
politica
,
artistica
e
letteraria
della
nostra
patria
?
Se
per
esempio
sotto
la
rubrica
La
virtù
infelice
mettiamo
Dante
che
cerca
asilo
e
pane
alla
corte
di
Cangrande
;
se
sotto
Memoria
e
riconoscenza
si
racconterà
la
visita
del
Boccaccio
alla
figlia
di
Dante
monaca
in
Ravenna
;
se
sotto
la
rubrica
Le
ricompense
delle
corti
agli
scrittori
,
Torquato
Tasso
a
Sant
Onofrio
;
e
così
:
Amate
la
verità
innanzi
la
vita
,
Galileo
e
l
Inquisizione
;
Il
patibolo
e
la
Patria
,
Mario
Pagano
;
Modestia
e
valore
,
Garibaldi
;
con
questi
argomenti
noi
non
metteremo
amore
e
riverenza
alla
patria
,
al
sapere
,
alla
sventura
?
Per
la
parte
storica
,
che
è
maestra
della
vita
,
porremo
sotto
gli
occhi
i
monumenti
disegnati
che
visibilmente
la
raccontano
,
e
che
oggi
al
povero
popolo
che
vi
si
aggira
intorno
nulla
insegnano
;
mentre
sarebbero
scaturigine
di
considerazioni
opportune
mettendo
sotto
gli
occhi
le
nostre
divisioni
,
le
guerricciuole
pestifere
,
donde
le
miserie
e
la
schiavitù
nostra
passata
:
e
così
per
contrapposto
le
grandi
virtù
antiche
e
moderne
dei
nostri
liberi
popoli
.
Daremo
conto
dei
libri
utili
con
una
bibliografia
,
e
in
fine
in
una
cronaca
settimanale
ragioneremo
delle
cose
più
importanti
che
sono
in
essa
avvenute
,
traendone
quella
utilità
di
politica
pratica
,
che
può
servire
a
dirigere
l
opinione
verso
i
nostri
due
precipui
scopi
,
che
sono
la
libertà
e
l
indipendenza
.
Né
caldeggeremo
più
l
una
che
l
altra
opinione
,
ma
il
vero
e
l
onesto
,
che
sono
le
sole
faville
che
devono
tenere
accesi
gli
animi
del
nostro
popolo
.
Ecco
lo
scopo
che
si
propone
questo
giornale
,
il
quale
crediamo
si
raccomandi
ad
ogni
uomo
onesto
che
sia
nato
in
quest
Italia
,
e
voglia
vederla
padrona
di
se
stessa
e
felice
.
Né
potremo
giammai
prometterci
tanto
bene
,
finché
non
sappiamo
che
l
educazione
e
l
istruzione
non
sia
divenuta
generale
,
e
per
esse
conformi
le
forti
e
sante
convinzioni
che
danno
la
tenacità
de
generosi
propositi
e
l
affetto
e
la
riverenza
verso
la
patria
.