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CONFLITTO IN PIAZZA ( BENEDETTI ARRIGO , 1933 )
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Noi bambini giocavamo cavalcando sedie , presso la finestra perché la sera si avvicinava e non ancora si era accesa la luce . Dalla cucina dove la mamma e la serva preparavano la cena venivano i rumori familiari dei loro passi intorno al focolare , delle stoviglie smosse . Alcuni minuti e poi la mamma sarebbe entrata accendendo la luce , cominciando ad apparecchiar la tavola , e certo un gioco rumoroso , come quello del cavalcar se - die a mo ' di focosi destrieri , e di di - menarle trattandosi di focosi anima - li , sarebbe stato subito proibito . Ma udimmo aprir la porta di casa e vedemmo capitar in sala da pranzo , col cappotto bagnato siccome uscita senza ombrello l ' aveva sorpresa la pioggia , la nostra cugina Anna , una ragazza che scendendo a Lucca due volte all ' anno smaniosa di divertirsi noi la consideravamo bambina . Essa non diceva niente a vederci fracassar sedie sicché le facemmo uno sfrenato galoppo d ' onore finale in quanto accesasi la luce si capiva bene come non potevamo continuare , quei nostri cavalli ridivenute misere sedie . Piove diceva Anna ; c ' è tanta gente in piazza San Michele ; ci sono i socialisti che fanno un comizio . Noi ci facemmo attenti perché allettava assai le nostre immaginazioni quella piazza coi socialisti adunati ; tanto vicina a casa nostra tale piazza , eppure ai nostri occhi parimenti lontana , come di un ' altra città , come mai l ' avessimo traversata . Ce la figuravamo piena di gente bigia e cupa . I vetri della finestra gocciolavano , le case dirimpetto sparivano e quell ' esser bambini , tra quattro mura , ci riempiva di tristezza profonda . Dopo , la cugina andò a mutarsi e venne la mamma ad apparecchiare , a sgridarci per le sedie sciupate , a farci mettere a tavola composti quasi mancasse un minuto alla venuta del babbo e non una lunghissima attesa . Ma ecco nell ' attesa , mentre ci annoiamo a osservare le macchie di vi - no sulla tovaglia e lo scintillare delle stoviglie , ecco improvvisamente s ' ode uno scroscio lontano e un clamore levarsi ; né v ' è tempo di domandarci che sia perché Anna entra gridando qualche parola e tutti la seguiamo attraverso le stanze al buio fino ad una camera dalla finestra della quale si scorge un angolo della piazza dov ' è scoppiato il conflitto , da dove la gente fugge dicendo parole soffocate dal fracasso dei negozi che chiudono imposte e abbassano saracinesche . Né fermi alla finestra sapemmo staccar - cene , un po ' tremanti un po ' eccita - ti ; fino a quando vedemmo nostro padre in strada venire e sorridere per rassicurarci . E il babbo rientrato , prima di levarsi il cappotto , molte cose ebbe da raccontare a proposito di quel conflitto scoppiato tra socialisti in comizio e fascisti venuti ad impedirlo ; e come si era gettata una bomba e come ne era seguito un subisso di rivolverate , e come dei presenti i pratici di quelle faccende per la guerra combattuta si eran gettati corpo a terra mentre gli altri disordinata - mente fuggivano . Un morto e un ferito : l ' uno e l ' altro uomini senza colo - re , che passavano per caso . Poi si andò a cena , la quale fu diversa dal - le solite ché ci perdemmo a ragionar dell ' accaduto : Stasera non vi sarà un ' anima fuori ! diceva il babbo : nemmeno io uscirò ; e impressionava il pensiero della città paurosa - mente deserta ; solo che senza avvedercene ci calmammo con negli ani - mi solo una leggera smania di sapere , per la quale noi bambini non si era capaci di rassegnarci ad andare a letto e nostro padre a rimanersene in casa . Così se egli prima dicendo di non uscire voleva con una precauzione eccezionale adeguarsi ad un eccezionale momento , poi , a poco a poco , la sua smania lo vinse : Vado a prender da fumare disse . Mi terrò per le vie secondarie ; ed usci . Allora noi non sapevamo arrenderci a coricarci ; ma quando , fallito l ' ultimo tentativo per rimanere ancora un po ' alzati si dové cedere , volemmo in camera nostra la mamma e la cugina . Si riparlò a lungo del conflitto e del morto , il quale lasciava moglie e figlioli , particolare che commoveva le donne e impressionava noi bambini ; sopratutto pensavamo che morti mai se n ' era visti e che se ci fossimo trovati in quella piazza ne avremmo visto uno ; e pensavamo anche che un uccisore doveva esservi per forza e come chi uccide , dicono , rivede la notte in sogno la propria vittima , pensiero troppo forte per noi quasi la vita ci riserbasse un così atroce destino . Ma la luce ormai irritando i nostri occhi le due donne si ritirarono lasciandoci al buio a pensare , confusamente come prima del sonno , alla piazza del conflitto che non ci pareva nemmeno della nostra città .