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CIARLE DELLA DOMENICA ( LA DOMENICA LETTERARIA , 1884 )
StampaPeriodica ,
Hanno cominciato a pubblicare a Parigi il romanzo ultimo di Zola , Germinal . Il nuovo libro esce con un ' aspettazione anche maggiore de ' suoi confratelli , giacché in esso il romanziere naturalista si propone di esporre e descrivere la vita dei minatori , la lotta loro cogli elementi e col bisogno , il coraggio di questi , l ' abbrutimento di quelli . Noi che abbiamo le solfare siciliane e le risaie lombarde , vedremo con vivo interesse ritratti i costumi e i dolori di quella gente che estrae ogni anno dalle viscere della terra tanta parte della ricchezza della Francia . Anche il paesaggio scelto è di quelli nella cui descrizione Zola è più eccellente , forse perché più contrastano cogli esplendori delle native terre meridionali . Sono le grige e nebbiose pianure della Fiandra francese , in cui pare che il sangue olandese abbia preso il sopravvento per dare agli abitanti la flemma ostinata e il gusto della birra ; sono le vie annerite dalla polvere del carbone , le campagne chiazzate di pozzanghere nerastre , il fragore continuo delle macchine , lo stridere del ferro , le schegge incandescenti che piovono dall ' acciaio lavorato . Dickens ha raggiunto il sublime dell ' orribile e del pittoresco nella sua descrizione di una via manifatturiera in Inghilterra , con quelle strane macchine convulse e stridenti , quei forni sempre ruggenti di fiamma , quei fochisti che si aggirano in mezzo a quell ' uragano di ferro e di fuoco , simili a demoni d ' inferno . Ma , qui , il quadro è meno grandioso e più uniforme ; e vi campeggiano appunto i particolari , di cui Emilio Zola è osservatore sovrano . Del resto , il fondo è sempre lo stesso ; lavoro , pericoli , spesso disastri , e sempre miseria ; qua miseria tacita e rassegnata , altrove minacciosa e prorompente alle grida di ribellione e alle proteste della dinamite . Terribile materia , e ben degna di esercitare il pensiero e la penna dei più gagliardi conoscitori di uomini ! Possiamo dunque far conto sopra un lavoro serio e forte , degno di esser posto di fronte all ' Assommoir . Già , per quel che riguarda il successo , non manca l ' elemento principale , cioè lo scandalo . Il signor Maurizio Talmeyr , redattore del Figaro , accusa Zola di aver copiato l ' intero primo capitolo dal suo romanzo Le Grisou ; e dagli estratti pubblicati dal Figaro , pare che sia vero . Questa accusa di plagio non è fatta per spaventare Zola , che prende volentieri il buono dappertutto dove lo trova , e che , del resto , ha bastevoli ricchezze originali da curar poco certe accuse , per quanto fondate . Ma il successo sicuro di Germinal mi suggerisce due riflessioni , della cui giustezza lascio volentieri giudice il lettore . La prima si riferisce all ' argomento . La vecchia scuola francese , che oggi si è trapiantata in Italia e procura di dar colore di novità alle rifritture parigine , non ammetteva niente di possibile ed artistico al disotto del barone . Il salotto della marchesa , la veste da camera del duca , gli orecchini della baronessa , i capricci della contessa ; ecco in poche parole riassunti gli argomenti che per mezzo secolo hanno deliziato i francesi , e oggi non deliziano gli italiani . Non v ' era a quei tempi portinaia parigina che non si credesse autorizzata a giudicare sulla maggiore o minore cavalleria del signor visconte , o sulle maniere aristocratiche della signora duchessa ; come adesso , in grandissima maggioranza , le mogli dei sotto - segretari a millecinquecento vivono col pensiero nelle sale morbidamente tappezzate di qualche signora di gran famiglia , s ' interessano alle bizze amorose in cui non entra mai il pensiero della pigione di casa , ma campeggia invece la figura di un cavaliere dai baffi attillati e dai pantaloni senza una piega . I nostri migliori scrittori hanno contribuito a questo risultato ; mi basti citare i ricami , così fini , così eleganti e così falsi di Navarro della Miraglia , l ' importatore principale in Italia di quella moda francese . Ma intanto che qua si copia il vecchio , i veri scrittori pensano al nuovo e al vero . Il romanzo è arditamente sceso nei tuguri plebei , nelle officine , nei campi ; ha studiato anche gli umili , che sono la maggioranza , senza confronto ; ha consentito a dipingere personaggi che si chiamano Goujet o Mes - Bottes , invece dei Derville , dei Rosenberg , dei Saint - Idelphonse di altri tempi ; insomma ha fatto la storia del mondo , e non quella di una piccola parte di esso , ignota per giunta alla maggior parte di quelli che la descrivevano . Altri esamini i risultati pratici e sociali di questo fatto ; io mi contento di osservare come esso accresca ampiamente le ragioni dell ' arte , sottraendola a quel gretto esclusivismo che spesso ne diminuisce e talvolta ne distrugge la potenza , E questo per un lato . Dall ' altra parte non è inutile il riconoscere che veramente , a giudizio di molti , Emilio Zola non è proprio un amico delle classi popolari . Le spietate pitture dell ' Assommoir e di Nanà tendono , a giudizio di costoro , a far risaltare i vizi e le abbiezioni di queste genti misere e cattive ; i colori sono spesso caricati , tanto per far vedere che nella plebe v ' è tanta corruzione e tanto vizio da ispirare per lei più l ' avversione che la pietà . La risposta sarebbe facile . Se i vizi descritti da Zola sono veri e finora nessuno di qualche nome ha messo in dubbio la verità della pittura dov ' è l ' ingiuria , dov ' è la calunnia , dov ' è l ' animo atrocemente avverso ? In un certo senso , anzi , il romanziere marsigliese , quando narra le zozzure dei piccoli , percuote e accusa i grandi . Infatti il sistema sperimentale da lui adottato , e accolto oramai dai più insigni antropologisti , non ammette malvagità ingenita , personale , derivante proprio dall ' animo scellerato ; ma solo istinti e tendenze derivanti dall ' eredità fisiologica , e che sono corretti , guasti o traviati compiutamente dalle condizioni sociali , dall ' educazione , dalla miseria . Allorché per conseguenza Emilio Zola descrive gli orrori di certi bassifondi , egli dice in sostanza ai ricchi e ai potenti : Voi che potete modificare lo stato sociale di tante famiglie , voi che distribuite i soccorsi del corpo e dello spirito , vedete a che punto siano ridotti coloro di cui avete in cura l ' esistenza ; e provvedete ! ... Oh , lo so ; è di moda una scuola che ricusa di vedere , anche nelle classi povere , il marcio e il corrotto che vi si trova . Costoro dividono gli uomini in due schiere ; da una parte il popolano , semplice , virtuoso , eroico , braccio di ferro e cuor d ' oro ; dall ' altra il ricco sciagurato , immerso nei vizi , guasto da tutta la sua opulenza , e che finisce coll ' essere richiamato alla ragione da una serie di vigorosi sgrugnoni dell ' Ercole plebeo . Tutto questo non è soltanto falso , ma è anche nocivo in sommo grado a questi stessi che si vogliono beneficare . I veri amici dei poveri devono difenderli colla scorta del vero , non romanzeggiare su loro ; devono fare il libro di fatti , non il libro di declamazioni . Non sempre la lode è segno di amore e il biasimo argomento di odio ; allorché in un impeto di furore suscitato da ignobili spettacoli , Carducci grida : La patria nostra è vile , egli è per lo meno patriottico e amante dell ' Italia quanto la schiera belante degli arcadi ottimisti , che vanno esaltando la felicità del nostro paese in ditirambi entusiastici a tanti soldi il verso ! ...