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LA VITA A ROVESCIO ( PICA VITTORIO , 1884 )
StampaPeriodica ,
Leggendo le diatribe contro il naturalismo che così di frequente i feroci gallofobi della nostra critica fanno comparire nei giornali letterari della penisola , non è senza una certa meraviglia che mi sono accorto non esservi nulla di nuovo in esse , ma che e le accuse e le insolenze e le ironie non sono che dei rifacimenti più o meno bene riusciti delle accuse , delle insolenze , delle ironie che i critici ben pensanti ed i giornalisti che la pretendono a spiritosi hanno in Francia per parecchio tempo lanciato contro gli scrittori veristi . Anzi , confrontando gli articoli italiani coi francesi , vi si rinviene la medesima mala fede , la medesima ignoranza . L ' unica che su tale argomento riesca in Italia qualche volta originale è la signorina Serao , la quale , poverina , ha una passione sfrenata e purtroppo non corrisposta , per la critica . Questa brava signorina , che pure ne ' suoi romanzi si è tanto spesso ricordata della lettura da lei fatta delle opere di Zola e del Goncourt , è tutta felice allorché può lanciare dei sassi contro qualche nuova opera di uno di questi illustri scrittori . Ma almeno ella ha delle trovate graziosissime , ma almeno i suoi articoli critici sono un antidoto efficacissimo contro la malinconia : non è forse stata lei che , alla dimane della pubblicazione della Joie de vivre , ha scoperto che Il libro delle Vergini apriva nuovi orizzonti all ' arte moderna e che il D ' Annunzio , con questo suo volume di novelle , era riuscito a conciliare la psicologia con la fisiologia , cosa non mai potuta ottenere dai romanzieri naturalisti ? Queste critiche al naturalismo sono dunque diventate qualche cosa di simile alle vignette , i cui clichés passano le Alpi per essere adoperati di seconda mano dagli editori italiani . Ed è ora talmente invalsa fra noi quest ' usanza , che nemmeno i migliori riescono a sottrarsene : Edoardo Scarfoglio , il simpatico Don Chisciotte della critica giovane italiana , non ne ha forse data una prova nel recente suo articolo sul Fanfulla della Domenica ? Difatti quella dell ' Accademia di Médan con Emilio Zola arciconsolo ed arcifanfano non è punto una sua arguta trovata , giacché per parecchi mesi Alberto Wolff , lo spiritoso croniqueur del Figaro , la ha ammanita sotto tutte le salse ai numerosi suoi lettori . Non pare anche a voi , come a me , un ben curioso modo di persuadere l ' arte dell ' Italia nuova a liberarsi dall ' abbietto vassallaggio francese , questo andare raccattando le vecchie facezie dai giornalisti parigini buttate via come bucce di limoni spremuti , e presentarle rinnovate alla meglio al buon pubblico italiano ? Quando lo scorso anno compare Une vie , il primo romanzo di Guy de Maupassant , opera pregevolissima e che rivela una forte e spiccata individualità artistica , io pubblicai in un diffuso giornale letterario di Milano uno studio lungo ed accurato sul giovine e valoroso scrittore francese . Ora , poiché in questo momento le maggiori ire degli Aristarchi anti - naturalisti della stampa italiana si riversano sui cinque giovani novellieri delle Soirées de Médan , voglio presentare al pubblico italiano , della cui ignoranza e buona fede si fa un così grande abuso , un altro di essi , J . K . Huysmans , riservandomi di fare lo stesso per il Céard , per l ' Hennique , per l ' Alexis , allorché un qualche nuovo loro libro me ne darà l ' occasione . Sogghigni pure lo Scarfoglio , mi accusi pure di sconfinata ammirazione per costoro , o si burli di me , appellandomi socio estero dell ' Accademia di Médan : ciò non mi sconcerterà di sicuro . A me sembra giusto che alle virulenti requisitorie sue e degli amici suoi , qualche difesa pur si opponga , sicché il pubblico , dopo avere sentita l ' una e l ' altra campana , possa accettare questo o quel giudizio . Anzi il meglio che esso potrebbe fare sarebbe di leggere le opere in discussione e giudicarle da sé : con questo articolo altro scopo non mi prefiggo che di indurre a ciò i miei benevoli lettori . Secondo la sciocca leggenda , inventata da alcuni giornalisti parigini e che adesso si tenta di acclimare in Italia , i novellieri delle Soirées de Médan non sarebbero che cinque volgari imitatori dello Zola , quasi cinque teste tagliate nell ' istesso legno : eppure nulla vi è di più falso , perché essi , pur seguendo l ' istesso indirizzo letterario , pur avendo le stesse idee fondamentali , hanno poi dei temperamenti disparatissimi , di maniera che ciascuno di loro ha un suo modo di sentire e di pensare , che differisce del tutto da quello degli altri . Un esempio eloquentissimo se ne può ricavare dal confronto di un romanzo di Guy de Maupassant con uno di J . K . Huysmans : nel primo si rinverrà una serenità sana , un senso della passione fisica , che gli dà una impronta speciale nel nostro secolo malato di nevrosi , mentre nel secondo si rivela una sensività nervosa spinta a volte fino alla morbosità . L ' Huysmans dunque è temperamento essenzialmente nervoso , e quindi gli autori che egli predilige , quelli dei quali si sente l ' influenza nelle sue opere sono Carlo Baudelaire ed i fratelli De Goncourt . Col dir ciò io non intendo già negare all ' Huysmans un ' originalità , che egli ha potentemente affermata nei parecchi volumi da lui finora pubblicati , ma soltanto , poiché in ogni scrittore si risente più o meno accentuata l ' influenza di qualcheduno di quelli che lo hanno preceduto e col quale egli ha una maggiore affinità di temperamento , una specie di parentela intellettuale , pure avendo a volte diverse tendenze artistiche , ho voluto specificare quali proprio fossero gli autori prediletti dall ' Huysmans , acciocché meglio potesse determinarsi la sua speciale fisonomia letteraria . All ' Huysmans , stante la grande eccitabilità sensitiva del suo temperamento nervoso , ogni oggetto , ogni persona , ogni scena si traduce in imagine , di modo che le sensazioni primeggiando sulle idee , il mondo materiale sul mondo morale , egli , più che a determinare il lavorìo psichico , riesce a rappresentare la vita esteriore con una intensità di evocazione addirittura meravigliosa , qualche volta anche eccessiva . Dato questo temperamento di scrittore - pittore , date le spiccate simpatie per i Goncourt e per il Baudelaire , non è difficile l ' indovinare che l ' Huysmans debba essere uno di quei letterati che per lo stile hanno un culto speciale ed appassionato ; e di vero egli è uno stilista squisito , raffinato , che corre dietro all ' imagine colorita , agli epiteti rari , fin troppo forse , giacché a volte scivola nel prezioso . Egli esordì nel 1875 con un volumetto di bozzettini e di poemucci in prosa , Le drageoir aux épices , il quale , pur rivelando le sue non comuni attitudini letterarie , risentiva ancora un po ' troppo delle ardenti simpatie dell ' autore per Baudelaire . L ' anno seguente pubblicò Marthe , storia di una prostituta , opera audace , interessante , eccessiva e , ad onta e forse per i suoi difetti , affascinante . La lingua ne era troppo tormentata , ma vi erano qua e là delle pagine descrittive addirittura stupende . Finalmente nel 1879 pubblicò Les s œ urs Vatard , il romanzo col quale in realtà si affermò . Questo libro , drammaticamente semplice , nel quale è descritta con inesorabile verità la classe operaia parigina , fece del chiasso e scatenò , per qualche espressione troppo vivace , contro l ' Huysmans una folla di critici e giornalisti , che l ' insultarono in tutti modi e gli ripeterono su tutti i toni quel qualificativo che tempo fa il Chiarini affibbiò al buon D ' Annunzio . Ma l ' Huysmans li lasciò strepitare , senza punto curarsi di loro , e dopo un anno e mezzo diede alla luce un altro romanzo , En ménage , nel quale egli rappresentava la borghesia parigina con non minore audacia e franchezza . En ménage è una pagina della vita borghese fra le più comuni e le più semplici : un marito , rientrando una sera a casa , sorprende la moglie in flagrante delitto di adulterio ; egli , senza uccidere né l ' amante né la moglie , se ne va via e ripiglia la sua vita di celibe . Naturalmente ricade nei soliti amori , passeggeri e stupidi , che finiscono con l ' infastidirlo ; sicché , una sera che lui e la moglie si trovano insieme per discorrere d ' affari d ' interesse , a poco a poco si commuovono e ripigliano l ' antica vita in due . Null ' altro : eppure l ' Huysmans è riuscito a farne un libro , che nella sua semplicità interessa , commuove , appassiona , un libro nel quale sono riprodotti , con esattezza ed efficacia mirabili , certi aspetti caratteristici di Parigi e certe curiose scene della vita artistica , giacché il protagonista del romanzo , André Jayant , è un letterato , ed il suo fido amico Cyprien Tibaille è un pittore . L ' Huysmans poi , oltre la novella Sac - au - dos di un così felice umorismo , inserita nelle Soirées de Médan , ha pubblicato un volume di bellissimi Croquis parisiens ed una lunga novella Avau - l ' eau . Egli è inoltre un critico d ' arte molto acuto e qualche volta anche paradossale , come lo prova il suo interessantissimo volume L ' Art moderne , di cui ho altra volta in questo stesso giornale discorso a lungo ed in cui egli naturalmente combatte a favore dell ' ardimentosa falange di pittori impressionisti , attaccando vigorosamente l ' arte accademica e convenzionale . Il volume nel quale a me sembra che l ' Huysmans abbia finora data la nota sua più acuta , più individuale , è quello di recente pubblicato dall ' editore Charpentier col titolo di A rebours . Esso è un libro che esce totalmente dal comune , che ha qualcosa di eccentrico , di bizzarro , di eccessivo , che fa ripensare a Baudelaire , a Poe , pur differendo essenzialmente dalle opere di costoro . Scrivendo questo libro , che è uno studio minuzioso , fatto con intendimenti artistici , di un curioso caso di patologia psicologica , l ' Huysmans sapeva bene di non dovere sperare uno di quei clamorosi successi di pubblico , quali soltanto possono ottenere altre opere più semplici , meno tormentate , più atte a soddisfare qualsiasi intelligenza ; sapeva bene che il suo A rebours a stento avrebbe raggiunta una seconda edizione : ma egli intendeva rivolgersi ad un pubblico ristretto di raffinati , capace d ' intendere e di gustarne le deliziose squisitezza d ' idee e di forma , egli aspirava semplicemente ad un successo artistico , nel senso più ristretto della parola . Ed un tale successo egli ha avuto il piacere di ottenere , e con una intensità di entusiasmo che ha certo di molto superato le sue speranze . Intorno al suo volume vi è stato tutto un fermento di ammirazione , mista a sorpresa , nella società letteraria francese e belga : i giovani lo hanno acclamato come un maestro , ed anche i più feroci suoi avversari hanno riconosciuto in lui un meraviglioso artefice dello stile . In Italia , la signorina Serao , con un gentile ed intelligente laconismo tutto muliebre , si è contenuta di chiamarlo pazzo e noioso . Prima di discendere all ' analisi del nuovo libro di Huysmans , parmi non inutile il raccontarne in breve l ' argomento . Il giovane duca Jean Florissac des Esseintes è l ' ultimo anemico e nevrotico discendente di una delle più antiche e gloriose famiglie dell ' aristocrazia francese . Egli , dopo avere assaporato tutte le voluttà e tutte le perversioni della vita libertina , finisce col sentirsi profondamente disgustato degli uomini e delle cose , e non trovando nella realtà della vita comune più nulla che allieti o soddisfaccia i suoi sensi , si ritrae in campagna , ove segregato dal resto dell ' umanità , formasi una vita a sé raffinata , artificiale , totalmente in contraddizione a quella ordinaria . Lì , in quella villetta di Fontenay - aux - Roses , comprata da lui per farne il suo eremo , egli , aiutato da un ' immaginazione inventiva e sottile , si riesce a formare un ambiente in accordo con le aspirazioni eccezionali e morbose di una fantasia sovreccitata dalla nevrosi , ed atto a soddisfare i desidèri ricercati de ' suoi sensi pervertiti dall ' anemia . Bisogna vedere con che cura Des Esseintes sovraintende all ' addobbo stravagantemente sfarzoso del suo appartamento , alla scelta minuziosa e sapiente dei mobili , delle tappezzerie ricchissime , dei quadri , dei libri , dei liquori , dei profumi , di tutto ciò , infine , che deve occupare la dilettevole sua esistenza di misantropo . Egli sarebbe felice di questa sua vita , in perfetta opposizione con le generali consuetudini , sarebbe felice di non vedere più alcuna creatura umana , di vegliare la notte e dormire il giorno , di contemplare i preziosi suoi quadri , di immergersi con voluttà nella lettura degli scrittori , latini della decadenza o di quelli modernissimi francesi , di poter soddisfare i più costosi e strani suoi capricci , di poter dare un pascolo artificioso a ' suoi sensi , di poter lasciare oscillare l ' animo suo tra il misticismo cattolico ed il pessimismo alemanno ; egli sarebbe felice , se la nevrosi , dopo una breve sosta , non l ' avesse di nuovo martoriato , perseguitandolo con terribili allucinazioni , se l ' anemia non lo avesse minato , abbattuto , precipitato in una spaventevole debolezza . E presto il suo stato di salute si aggrava talmente , che egli è costretto a far chiamare un medico , il quale , vedendolo minacciato di tisi e di follìa , gli ordina d ' abbandonare l ' adorata sua Tebaide e di ritornare subito a Parigi . E così il duca Des Esseintes è costretto , con suo dispiacere grandissimo , a rientrare di nuovo in mezzo alla abborrita società , per poter prolungare ancora di un po ' la grama sua esistenza . Ora questo libro , nel quale non vi è quasi azione , giacché questa si riassume tutta nel viaggio abortito di Des Esseintes a Londra , questo libro che non ha che un solo personaggio , il protagonista , può chiamarsi romanzo ? E perché no ? Edmondo de Goncourt non ha forse nella prefazione di Chèrie osservato , con molto acume critico , che il romanzo moderno tende sempre più a diventare un libro di pura analisi ? Il ricco e nevrosico protagonista di A rebours non è una creazione della fervida fantasia di Huysmans , ma esiste realmente ed è uno dei più grandi nomi della Francia , una delle più bizzarre individualità dell ' alta società parigina . Si comprende di leggeri che , per uno scrittore come l ' Huysmans , che dai Goncourt ha appreso ad amare tutto ciò che è eccezionale ed a cui il Baudelaire ha contagiato una indagatrice curiosità di certi stati morbidi dell ' umana psiche , questa strana figura d ' incivilito e la storia delle sue artistiche stravaganze hanno dovuto avere un ' invincibile attrattiva e lo hanno dovuto persuadere senza difficoltà a farne un libro , che prestavasi maravigliosamente all ’ esplicarsi di tutte le sue attitudini intellettuali . E che la scelta di un tanto bizzarro argomento sia conseguenza dello speciale temperamento artistico dell ' Huysmans , non può essere posto in dubbio da chiunque abbia letto con attenzione le altre opere di lui e che quindi si sia accorto com ' egli più che allo Zola si riavvicini per indole e per tendenza ai Goncourt , e come l ' alta personalità di Carlo Baudelaire , che ora esercita un così potente fascino sulla giovine generazione letteraria francese , abbia avuto non piccola influenza su di lui . Si potrebbe , è vero , all ' Huysmans , come a qualche altro scrittore , rimproverare questo preferire lo studio dell ' eccezioni all ' analisi dei tipi e dei casi comuni della società , giacché essendo la maggiore ambizione del romanzo naturalista il dare la fisonomia dell ' epoca attuale , a ciò senza dubbio si riesce meglio col ritrarre uomini e donne che non escano dalla media comune e quindi siano più tipici , e forse anche col rappresentare , come fa lo Zola , le moltitudini piuttosto che gl ' individui presi isolatamente . Bisogna però pur riflettere che ogni scrittore ha nel proprio temperamento una forza ignota , una volontà superiore , una necessità impellente che lo domina e gli detta le sue opere : il pessimismo di Flaubert ed il sereno equilibrio dell ' indole di Zola spingono , per vie diverse , questi due scrittori a scegliere i mediocri per attori dei loro romanzi ; invece i Goncourt , dal loro nervosismo , ed il Daudet , dalla sua sensibilità quasi muliebre , sono spinti il più delle volte a preferire per protagonisti dei loro libri le nature elette , le nature eccezionali . Del resto anche da queste tendenze varie , da queste scelte diverse nasce un vantaggio , perché così non sono mostrati soltanto i grandi aspetti , i tipi più generali della vita moderna , ma di essi anche i cantucci più reconditi , più in ombra , vengono illuminati , e spesso sono proprio questi che meglio rivelano l ' indole di un popolo , lo spirito di un ' epoca . « Je cherche des parfums nouveaux , des fleurs plus larges , des plaisirs inéprouvés » : questa frase magica e solenne con la quale la Chimera risponde alla Sfinge in quel meraviglioso poema in prosa che è La Tentation de Saint - Antoine del Flaubert , riassume tutte le aspirazioni di Des Esseintes , comprende la sua febbre d ' ignoto , il suo ideale insoddisfatto , il suo bisogno di sfuggire all ' orribile realtà della vita , di sorpassare i confini del pensiero , di andare ramingo , senza giammai arrivare ad una certezza , fra le brume degli al di là dell ' arte . Eppure il protagonista di A rebours , per quanto possa a prima vista apparire strano e paradossale , non rappresenta in realtà che lo stadio più acuto , più eccessivo di una malattia dell ' intelligenza che è abbastanza sviluppata nelle classi superiori della società moderna e che tende a sempre più allargarsi . Le cause di questa malattia morale , e la chiamo così non per altro che perché tutto ciò che nell ' ordine fisico e nell ' ordine morale sorpassa certi limiti comuni alla grande maggioranza degli uomini diventa patologico : il genio non rappresenta forse uno stato morboso così come la follìa ? le cause dunque bisogna ricercarle in principal modo nella nevrosi , quel grande flagello del XIX secolo , che rende sempre più squisita , più intensa la sensitività , ed in certo qual modo la perverte , e nella civiltà estrema , inclinante alla decadenza , di alcune grandi città moderne . Si comprende facilmente che una tale disposizione dello spirito ad abborrire tutto quello che è volgare , che è comune , ed a ricercare quello che è raro , a preferire le cose artificiali alle naturali , a crearsi delle voluttà tutte individuali che dalla folla siano non comprese o dispregiate , deve in ispecie mostrarsi presso i cultori delle lettere e delle arti ; e di vero in Francia vi è una particolare categoria di libri e di quadri , le cui bellezze non appaiono che soltanto agli occhi degli artisti e degli iniziati . Uno dei più caratteristici esempi se ne ha nel delizioso volume dei fratelli De Goncourt , intitolato semplicemente Idées et sensations e che può dirsi il breviario dei raffinati . In esso si raccoglie il fiore dello spirito francese odierno , uno spirito che va nel fondo delle cose e degli esseri , che ne mette a nudo l ' intimità vibrante e dolorosa , che esprime con una sottile ironia o con squisite delicature di chiaro - oscuri tutte le malinconie , tutte le ebbrezze , tutti i vacillamenti di un ' intelligenza o di una coscienza . L ' Huysmans ha messo come epigrafe al suo volume queste singolari parole del mistico Rusbrock l ' Admirable : « Il faut que je me réjouisse au dessus du temps ... , quoique le monde ait horreur de ma joie , et que sa grossièreté ne sache pas ce qui je veux dire » . Ecco come questa necessità di gioie eccezionali è dai Goncourt spiegata : « Les grands plaisirs du peuple sont le joies collectives . A mesure que l ' individu sort du peuple et s ' en distingue , il a un plus grand besoin de plaisirs personnels et faits pour lui tout seul » . E così in Idées et sensations si possono trovare i principali caratteri ed i più importanti aspetti di questa moderna e sempre crescente tendenza verso piaceri della mente e dei sensi , incomprensibili per la folla , tendenza che il protagonista di A rebours , spronato dal suo temperamento di pessimista e di anemico - nervoso , spinge fino alle più deliranti conseguenze . Però nel libro dei Goncourt si può trovare il punto di partenza di quasi tutte le sue aberrazioni . Difatti i Goncourt affermano : « Il n ' y a de bon que les choses exquises » , e facendo ancora un passo in avanti : « Rien n ' est moins poètique que la nature et les choses naturelles » , e poi : « Pour haïr vraiment la nature il faut préférer naturellement les tableaux aux paysages et les confitures aux fruits » ; ma questo amore per le cose squisite , questo preferire alle scene della natura i quadri che le rappresentano , non rivelano che il raffinamento dei gusti di un vecchio incivilito , di un artista , a cui l ' esercizio del suo mestiere fa trovare dell ' insuperabili voluttà intellettuali nella contemplazione delle opere create dall ' uomo . Invece in Des Esseintes questo sentimento si esagera a dismisura , fino a trascinarlo alle maggiori perversioni psicologiche : per lui l ' artificio diventa l ' impronta distintiva del genio dell ' uomo , e quindi egli cerca di surrogare , per quanto gli è possibile , con l ' artificio la natura , le cose naturali , le sensazioni che esse producono . Egli , per esempio , fa costruire ed arredare in modo tale la sua stanza da pranzo , da sembrare in tutto e per tutto la cabina di un bastimento , e così , stando in essa , egli si procura , senza muoversi , le sensazioni rapide , quasi istantanee , d ' un viaggio per mare , parendogli d ' altra parte inutile il movimento , giacché l ' immaginazione può facilmente supplire alla volgare realtà dei fatti . Altre volte egli riesce a dare a ' suoi gusti un convenevole pascolo fattizio , sostituendo le evocazioni dell ' olfatto all ' esercizio della vista e surrogando con similitudini abilmente distribuite e graduate del palato certe sensazioni dell ' udito . Così per Des Esseintes si rende possibile il contentare i desidèri reputati i più difficili a soddisfare e ciò mediante qualche leggero sotterfugio , mediante qualche approssimativa sofisticazione degli oggetti desiderati . I Goncourt in un ' altra pagina del loro libro dicono : « On a souvent essayé de définir le Beau en art . Ce que c ' est ? Le Beau est ce qui votre maîtresse et votre servante trouvent , d ' instinct , affreux » . Quest ' aforismo nella mente di Des Esseintes si esagera al solito e diventa mostruoso : per lui ogni opera d ' arte che non resta indifferente per i falsi artisti , che non è contestata dagli sciocchi , che non si limita a suscitare gli entusiasmi di pochi eletti , diventa anche essa , soltanto per ciò , polluta , volgare , quasi spregevole . Sicché per Des Esseintes questa promiscuità di ammirazione diventa uno dei grandi dispiaceri della sua vita ; dei successi incomprensibili gli sciupano per sempre dei quadri e dei libri ; dinanzi alla generalità di suffragi , che alcune opere d ' arte raccolgono , come per esempio i quadri di Rembrandt e le acque forti di Goya , egli vergognasi quasi di aver per esse un grande amore , e finisce con lo scoprirvi dei diffetti fin ' allora inosservati . E questo male dell ' esagerazione violenta , irragionevole di certe moderne tendenze raffinatrici in Des Esseintes arriva tanto oltre , che nel libro stesso dei Goncourt può trovarsi la sua più severa condanna . Difatti a pagina 219 di esso si legge : « Tout bomme d ' intelligence qui cesse de vivre avec ses semblables , risque de devenir fou , s ' il ne l ' est déjà . La pensée , qui s ' abstrait de la circulation universelle , croupit et se gâte » . Ciò che costituisce la grande superiorità dei Goncourt è che essi non hanno mai perduto il senso del reale , l ' amore per la vita , sicché la loro passione per le cose squisite , la loro inclinazione verso le maggiori raffinatezze non dànno che un sapore di originalità simpaticissima , un profumo di più ad ogni loro scritto . Invece i Mallarmé , i Verlaine , i Corbière , gli Hannon , tutta questa falange di poeti prediletti da Des Esseintes e che si possono con ragione chiamare i Des Esseintes dell ' odierna letteratura francese ; questi poeti che formano una diramazione bizantina di quella nuova arcadia costituita oggidì dai parnassiens sotto il pomposo pontificato di Leconte de Lisle , e nelle cui opere malaticcie la lingua superba , che alla Francia ha dato il romanticismo , precipita nelle maggiori intemperanze ed ha le supreme balbuzie , i supremi spasimi , i supremi lampeggiamenti ; questi poeti , che chiudono gli occhi per non vedere la vita che intorno a loro si agita e che essi odiano , non sono che dei retori della peggiore specie e non rappresentano che una perversione ed un pericolo per l ' arte . La personalità del protagonista di A rebours è complessa , o , per meglio dire , risulta di vari elementi psicologici e fisiologici , che esercitano tra essi una reciproca influenza . Nel duca Des Esseintes la naturale predisposizione verso le cose raffinate od artificiali si è accresciuta sotto la deleteria influenza di un ' anemia , complicata di nevrosi , che le dissolutezze della sua vita hanno sempre più aggravata , e sotto la persistente influenza dell ' educazione avuta presso i gesuiti , la quale , non essendo riuscita a trascinarlo nel cattolicismo , lo ha precipitato invece nel più cupo pessimismo , pur lasciandogli nell ' anima delle vaghe aspirazioni mistiche . Orbene l ' Huysmans , a cui premeva che il protagonista del suo libro apparisse non come un qualsiasi bisbetico fantoccio romantico , ma come una creatura umana , vera , ad onta della sua eccezionalità , ha voluto in Des Esseintes studiare non soltanto il raffinato , ma anche il pessimista e l ' anemico nervoso , facendo ben risaltare l ' influenza grande che sopra i suoi gusti artistici , sopra le sue stravaganze di misantropo esercitano la sua fede filosofica e la malattia che lo travaglia e che è dalle prime fino alle ultime pagine del volume analizzata con vera rigorosità scientifica in tutte le sue successive fasi . Della educazione avuta dai gesuiti il Des Esseintes ha conservato l ' amore per le sottigliezze della casuistica ( e ) teologica , ed è perciò che nella sua libreria accanto ai volumi dei prediletti scrittori latini e francesi trovansi parecchie opere ecclesiastiche . Egli si sente ancora attrarre dalle violenti polemiche di Veuillot , dalle mistiche soavità di Lacordaire , dalle finezze velenose del conte di Falloux , dai pomposi panegirici di Ozanam , dalla profonda ma tortuosa psicologia di Hello , dagli splendori romantici di quel Barbey d ' Aurevilly , che rappresenta l ' anello di congiunzione fra la letteratura clericale e quella profana . Le non mai vinte tendenze ascetiche che sono restate in Des Esseintes si rivelano eziandio in quell ' aver fatto arredare la sua camera da letto in modo che essa sembra una cella da frate . E quindi avviene che , sotto la provocazione di questo ambiente fattiziamente monastico e delle sue lunghe letture teologiche , egli si senta a volte trascinato di nuovo verso il misticismo de ' suoi primi anni . Ciò che lo richiama verso la Chiesa è dapprima il lato splendidamente plastico del cattolicismo , che , per un ' anima di artista come la sua e come quella della M.me Gervaisais dei Goncourt , ha terribili fascini , imperiose seduzioni ; di poi è il sacrilegio che alla sua intelligenza pervertita si presenta in tutta la sua mostruosa attrattiva e gli sorride diabolicamente provocante e tentatore così come appare in certe pagine di Barbey d ' Aurevilly ; infine sono i rapporti , che a lui sembra che esistano tra la dottrina della Chiesa e quella dello Schopenhauer : non è forse vero che ambedue si fondano sull ' iniquità e sulla turpitudine del mondo e che ambedue concludono , pur procedendo per vie assai diverse , alla rassegnazione ? Il capitolo settimo , che contiene la mirabile analisi di questi ondeggiamenti della coscienza di Des Esseintes , è fra i più interessanti del volume e rivela nell ' Huysmans delle rare qualità di psicologo . Ma anche più caratteristico , se non più importante , è il capitolo seguente , l ' ottavo . Des Esseintes , odiando i fiori comuni , si è da principio affezionato ai fiori rari di serra , poi , dietro l ' evoluzione delle sue idee generali , si è lasciato sedurre dai fiori artificiali che simulano i veri , ed in ultimo , stancatosi anche di questi , si mette alla ricerca dei fiori naturali che imitino i fiori falsi . Ed allorché ha intorno a sé raccolto la più bizzarra , la più mostruosa delle flore , i riflessi metallici di queste piante , i colori di carne di questi fiori non riescono che a risvegliare in lui le sensazioni repugnanti che procura la vista di un macello o di un ospedale , ed a farlo tormentare da paurose allucinazioni . Ora questo ricevere delle sensazioni spiacevoli o dolorose anche da oggetti che pur non hanno nulla di odioso , è dagli scienziati riguardato come uno dei più importanti caratteri del temperamento pessimista . D ' altra parte questa ricerca d ' impressioni estetiche nello spettacolo del dolore , questa creazione di un fantastico tutto speciale , un fantastico di malattia e di delirio , è particolare di alcune epoche di decadenza , di alcuni caratteri esaltati dalla religione , e gli esempi abbondano nelle letterature e nelle belle arti dei tempi moderni : pur non volendo parlare del famoso marchese di Sade , che rappresenta l ' eretismo della ferocia e la logica conseguenza della sempre crescente malvagità voluttuosa dell ' aristocratica società francese dello scorso secolo , si potrebbero ricordare Edgardo Poe , Carlo Baudelaire , Barbey d ' Aurevilly , Jan Leyken , Goya , Odilon Redon , Villiers de l ' Isle - Adam e poi ancora tanti altri , le cui onere raccapriccianti e suggestive mettono in un angolo del giardino dell ' arte una vegetazione a parte orrendamente bella . Certamente in un libro come questo i difetti non mancano : si potrebbe , per esempio , osservare che alcuni capitoli guadagnerebbero ad essere abbreviati , come quelli nei quali si discorre della letteratura latina e della letteratura contemporanea francese , perché in essi Des Esseintes scompare a volte per lasciare il posto all ' autore , e , benché costui discorra certo con grande competenza e molto acume critico di tutto un periodo poco noto della letteratura latino e di alcune singolari opere di romanzieri e poeti moderni , ciò nondimeno io son convinto che questo involontario intervento della sua personalità nuoce al complesso del libro . Si potrebbe ripetere l ' assennata osservazione fatta dall ' egregio critico Emilio Hennequin , che cioè in Des Esseintes lo sviluppo grandissimo delle facoltà sensitive ha soffocato ogni altra energia , riducendolo all ' impotenza della volontà . Altre piccole censure si potrebbero anche fare , ma , poiché ogni difetto è largamente compensato dai grandi e rari pregi che in questo libro si ritrovano e poiché mi sono già troppo dilungato , vi rinunzio ben volentieri . Ciò che mi dispiace è di dover rinunziare a mostrare le grandi bellezze stilistiche contenute in A rebours , contentandosi di raccomandare agli intelligenti le splendide pagine nelle quali sono descritte due dei più affascinanti quadri di Gustavo Moreau . Per finire , dirò che , volendo gustare A rebours , bisogna avere una qualche educazione artistica ed una qualche conoscenza di una certa letteratura un po ' faisandée , quindi non a tutti è da consigliarsi la lettura di questo libro . A tutti i miei lettori raccomando però di leggere gli altri due romanzi di Huysmans , cioè En ménage ; e Les s œ urs Vatard , e così apprenderanno a conoscere e ad amare una delle più simpatiche e caratteristiche personalità della giovine letteratura francese .