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I CONGRESSI CATTOLICI ( BONGHI RUGGIERO , 1889 )
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È vita nuova o resto di vita vecchia , è vita che ripiglia o strascico di vita che muore , questo movimento insolito che si vede nel cattolicesimo da qualche tempo , e che produce manifestazioni di ogni sorta , e fa pensierosi i governi , a cui non piacciono , e lusinga quelli a cui piacciono ? Difficile domanda per chi voglia cercare la risposta nei fatti , e non nelle fantasie o nelle passioni proprie . Ciò che mi pare si possa dire di più fondato , è che codesto movimento , il quale non è solo di clero , ma di laicato , non è tutto artificiale , se anche si voglia crederlo artificiale in qualche rispetto , e ha dalle libertà proprie dello Stato moderno agevolazioni e aiuti che nello Stato assoluto gli sarebbero mancati . I congressi cattolici sono , di ciò che qui affermo , una riprova . Se ne sono tenuti più d ' uno nel mese scorso ; se ne terranno nei mesi prossimi , e da per tutto dove i cattolici sono , cioè al di qua e al di là dell ' Atlantico , in ogni paese civile . Essi non sono né concili né sinodi . Il papa li benedice ; i vescovi v ' intervengono ; ma né quello , e talora neanche uno di questi li presiede . Vi tengono molto maggiore posto i laici che i sacerdoti , quantunque in quelli sia grande la riverenza per questi . Persino , presenti dei vescovi , li guida a volte un laico . E si guardi a qual classe sociale questi laici appartengono : soprattutto alla più elevata e più agiata . Ma non vi mancano laici d ' altre classi : professori , deputati , senatori , scrittori , in ispecie , di giornali , gente , in somma , che influisce , per una via o per l ' altra , nella vita pubblica del paese o vi tien posto . Che cosa , dunque , voglion dire ? Questo di certo : che in ogni Stato il laicato cattolico si stringe a consiglio , e , in condizioni della società così turbate , cerca di ridar vigore al concetto religioso , economico , civile , che è proprio suo , e che non abbandona . Difatti nelle discussioni , a cui i congressi danno luogo , non è trascurata nessuna delle questioni , che oggi dividono le società nostre . Nessuno dei mezzi coi quali si possono sviare o ravviare , è lasciato senza particolare considerazione . Le sei sezioni del congresso di Madrid si sono occupate di questioni sociali l ' una , di questioni scientifiche l ' altra , di economia politica la terza , di opere di carità la quarta , di opere letterarie la quinta , delle assemblee e delle corporazioni la sesta . Gli altri congressi hanno fatto , su per giù , lo stesso . Non hanno di certo percorso men largo campo . Il problema è questo ; come e per quali modi contendere la scuola , la stampa , la scienza , la beneficenza , l ' officina , la bottega , a influenze e tendenze contrarie alle cristiane e cattoliche , come e per quali modi rendersele amiche e soggette ? La mira è precisa e precisa la dottrina , colla quale vi si indirizzano . Il tentativo è vasto . Ristabilire l ' autorità del principio cristiano e cattolico , rendendolo adeguato alla soddisfazione di tutti i bisogni delle società presenti , adattandolo a tutte le loro condizioni , non coll ' alterarlo o menomarlo , ma col farle penetrare da esso . Riusciranno ? Certo , hanno un aiuto in ciò , che i partiti avversi sono terribilmente divisi , e hanno sollevata tanta polvere che sono oramai ben molti quelli che più non ci vedono e si stancano di seguire . Non paiono adatti , che a dissolvere la società , dopo averla gettata sossopra . Niente afferma l ' uno , che non neghi l ' altro . Nessuna dottrina è cosi assurda che non trovi patrocinio . Socialisti , comunisti , collettivisti , possibilisti , anarchici , radicali , repubblicani , massoni , progressisti , liberali sono solo alcuni pochi dei nomi , coi quali questi partiti si designano da sé o sono designati da altri . Tra le diverse proposte e gli opposti concetti tutto barcolla o traballa . Ma intanto tra classe e classe l ' ostilità cresce e si fa più aspra . Non v ' è giorno , che qua o là non si senta l ' una insorgere contro l ' altra ; e l ' una difendere quello che ha , l ' altra agognare a quello che non ha , e il profitto del capitale e il salario dell ' operaio cercare di stremarsi a vicenda . E la pace d ' idee e di fatti , che manca nel seno di ciascuna nazione , manca altresì tra le nazioni ; sicché tutte s ' armano paurose insieme e minacciose , e si guardano pronte a dilacerarsi senza nessuna speranza che la guerra d ' oggi , comunque riesca , spenga i semi della guerra per il domani ; e i popoli miseramente aggravati d ' imposte , che crescono sempre e oramai non più in proporzione dell ' aumento della ricchezza privata o pubblica ; e i governi , incerti della lor via , e soggetti , dove più dove meno al potere dei partiti politici nelle assemblee , partiti anch ' essi estremamente divisi , e talora estremamente screditati , che non possono più comporre maggioranze stabili per reggerli ; e dalle loro combinazioni passeggere , venir fuori una legislazione confusa e inadeguata , continuamente mutabile , che non appena è fatta , eccita da ogni parte grida e biasimi perché sia disfatta ; e se ne tenti un ' altra . Questo non è , di certo , spettacolo adatto a levare ogni speranza a chi ne aspetti o ne voglia uno diverso . E il laicato cattolico che si raccoglie nei congressi , ne vuole appunto uno diverso . Ora , per giudicare se un diverso spettacolo è possibile , bisognerebbe studiare più addentro che non si può qui , il sistema delle idee e dei mezzi loro . Si dovrà e si potrà fare più in là , quando gli atti di questi congressi saranno pubblicati , e si potranno consultare . Ciò , che intanto è bene , è non prenderli a beffa . Il mondo non fila così diritto , che si possa essere in tutto sicuri , che non cercherà mai altra rotta . E del laicato cattolico dei paesi civili , tutto raggranellato nelle classi superiori , e con molta influenza sulle inferiori , non si può addirittura affermare , che voglia andare indietro , solo perché vuole andare avanti per altra via , e che qualunque sia la via , in cui si metterà , non gli debba spuntare . Ma noi italiani , o almeno la più parte di noi , sogliamo guardare codesti congressi da un sol punto di veduta : ed è dalla relazione loro col Vaticano , e in specie con la questione , che in questa parola Vaticano scorgiamo sola , la questione del ristabilimento del potere temporale . E , senza dubbio , i congressi che si sono tenuti sinora , e quelli che si terranno , manderanno tutti al pontefice indirizzi , in cui gli augureranno di ridiventare il principe , e prenderanno tutti risoluzioni nel senso , che un potere temporale è necessario alla indipendenza e alla libertà del capo della religione , in cui nome si riuniscono . Tra le tesi proposte agli oratori del congresso di Madrid , v ' erano queste : « Il pontefice romano deve possedere il potere temporale come guarentigia del libero esercizio del suo ministero apostolico . – Non v ' è prescrizione contro i diritti del successore di San Pietro al poter temporale . – I cattolici hanno diritto di associarsi alla protesta di Leone XIII concernente l ' indipendenza sovrana di cui abbisogna per la sua dignità e per il bene della Chiesa . – La grandezza del pontificato romano , e benefici procurati da esso al mondo . Mezzi per far adottare l ' arbitrato dei pontefici romani , come modo di soluzione dei conflitti internazionali . La Chiesa cattolica è una società perfetta , e ha diritto , per la sua stessa natura , all ' indipendenza dirimpetto ai poteri della terra » . Non tutte queste tesi si riferiscono al potere temporale dei pontefici , ma tutte implicano , non solo un concetto elevato della Chiesa , ma altresì una persuasione dell ' intima sua connessione col pontefice e della intera sua soggezione a lui , quale , per esempio , non si era mai vista prima della rivoluzione francese del principio del secolo . Che la Chiesa cattolica sia una società perfetta per se stessa , è tesi vecchia : ma niente obbligava a dimostrarlo quando Chiesa e Stato camminavano di conserva . Che il pontefice possa diventare l ' arbitro delle questioni internazionali , non solo quando sia invocato tale da alcuni Stati , ma per virtù stessa della istituzione che governa , è un ideale visto più in sogno che in veglia , e che se aveva modi e verosimiglianze di effettuarsi nell ' evo medio e prima della Riforma , non ne ha , per verità , nessuno ora , né in nessun avvenire prevedibile sin da ora . Che il pontificato abbia beneficato il mondo in alcuni momenti della sua storia , non si può negare , da chi abbia l ' animo calmo e chiaro lo sguardo : ma è difficile altresì sconoscere , che non tutta la sua azione è stata benefica , e ch ' esso ha avuto periodi di decadenza grande e largamente perniciosa . Ma le altre tre tesi hanno per proprio oggetto la restaurazione del potere temporale ; e non sono mancati in tutti i congressi oratori dotti e convinti che le hanno sostenute , con applausi , come oramai ne hanno tutti dalle assemblee che lusingano . Ora , io vorrei chiedere a codesti laici cattolici – non solo ai sacerdoti coi quali si accoppiano – , se mescolare la questione del potere temporale con le altre alla cui soluzione si applicano , giova , nel loro parere , ad avanzare e aiutare la soluzione di queste altre . Vorrei che mi rispondessero con la mano sulla coscienza . Le altre questioni sono di natura sociale o politica : riguardano l ' esercizio di diritti , che i cattolici vogliono guarentiti a se stessi nell ' ordinamento dello Stato perché la loro azione si possa esplicare tutta . Invece , questa questione del ristabilimento del potere temporale è di natura internazionale , non già nel senso che debba risolverla un accordo tra le nazioni , ma in questo , che , se altre nazioni se ne volessero mischiare , nascerebbe per ciò solo un conflitto tra esse e la nazione italiana , persuasa , che la questione è di sua sola spettanza . Nelle altre questioni che i congressi agitano , si tratta di disposizioni interne dei lor propri Stati ; in questa , invece , del potere temporale , si tratta di un ' ingerenza esterna di questi Stati . Ora , dov ' è la probabilità , che i governi che reggono codesti Stati , vogliano o possano assumersela ? Bisognerebbe che lor giovasse di farlo . Ma nella presente condizione di Europa e degl ' interessi che uniscono o separano le potenze , che utilità avrebbero i governi dell ' Austria , della Spagna , del Portogallo , del Belgio a intavolare coll ' Italia negoziati sul potere temporale del pontefice , il cui solo accenno sarebbe un ' offesa ? E poniamo che non sarebbe un ' offesa , e che il governo italiano volesse pure accettare una trattativa di tal fatta ; bisognerebbe essere ciechi per non vedere , che il ministero che vi si compromettesse , non troverebbe ora – e forse oramai – modo di reggersi . Sicché codesti congressi , unendo a tutti gli altri loro fini il ristabilimento del potere temporale , credo che si allontanino da quelli senza avvicinarli a questo . Si vede che io voglio essere eccessivamente imparziale , come soglio : non ho affermato più di quanto oggi posso affermare . Non ho detto , che ciò , che i laici cattolici si propongono e desiderano in altri soggetti , sia tutto bene o male . Non mi pare , a dirla schietta , neanche probabile , che sia tutto bene o male ; per discorrerne con fondamento ho affermato con molta misura che bisognerebbe averne più precisa notizia che non se ne trae dai giornali . Quello che io asserisco , è , che il Vaticano , spingendo i congressi devoti a esso a insistere soprattutto per ciò che gli garba , gli preme di più , per il potere temporale , scema la probabilità di riuscita del movimento , che approva e provoca , in ciò che ha di più sostanziale e rilevante , anziché l ' accresca . Però , anche in questo rispetto , ridere non è il meglio . Eccetto ché in Italia , il partito cattolico entra nelle assemblee politiche ; se in nessuna di quelle in cui entra , è già maggioranza , in nessuna , neanche , è una minoranza spregevole . Ora , nella gran divisione attuale delle parti politiche , le minoranze sanno d ' avere una forza assai maggiore di quella che per sé porterebbe il loro numero . Le maggioranze , soprattutto nelle assemblee colte , e che rappresentano vivacemente la varia coscienza pubblica , non si formano ora altrimenti , che mediante la unione , più o meno durevole , di due o più minoranze . Ora , l ' intento del laicato cattolico è di diventare nelle assemblee politiche una minoranza sempre più grossa , se non una maggioranza addirittura ; e di pigliare , così , sempre più la mano sui governi . L ' esempio della Germania , del paese più colto d ' Europa , non prova , che a ciò non possa riuscire , anzi , prova il contrario . Ma anche riuscitovi , anche diventato maggioranza , anche diventato governo in due o più Stati , il partito cattolico tenterebbe di ristabilire il potere temporale ? Ne dubito . Come succede , vedrebbe , arrivato in su , difficoltà che non vedeva d ' in giù ; sentirebbe , avvertirebbe , peserebbe interessi , che non sente , avverte , pesa assai meno . Forse , raggiungere l ' alto grado di potenza cui mira , non servirebbe , che a provargli , come vi sono pur cose al mondo così cadute , che nessuna potenza le rialza . E se riuscisse a modificare nell ' interno degli Stati alcuni ordinamenti nel modo che si prefigge , queste modificazioni stesse proverebbero , che alla più attiva circolazione del pensiero cattolico per entro le società attuali il potere temporale non serve , anzi nuoce . Ciò ch ' è davvero disaggradevole , non è già l ' azione immediata o mediata , lontana o vicina , che tali congressi , colle loro risoluzioni , possono esercitare rispetto a codesto potere temporale , ma l ' aspettazione o la speranza , ch ' essi creano , per illusoria che sia , nel pontefice , nella curia , nel clero e nel laicato italiano . Non abbiamo nessun modo di misurare quanta sia la forza dell ' opinione , che è espressa da tutto il complesso di persone e di influenze , che si raccolgono sotto questi nomi . Sin dove possiamo giudicare dai segni che ne vediamo , non par smisurata presso di noi . Ma , per farne retto giudizio , dovremmo affrontarla nella vita pubblica , ed essa nella lizza della vita pubblica non vuol discendere . Pure , nessuno affermerebbe , che forza non ne abbia , o sia del tutto a trascurare quella che ha , come molti ostentano di credere e di dire . Si vede che nell ' elezioni municipali è tutt ' altro che perdente sempre . Qui stesso , in Roma , non s ' è potuto vincerla , che , associando in un ' unione forzata , poco naturale e assai labile , tutte le sfumature dei partiti , che acconsentono a chiamarsi , con diversissimo senso , liberali . Ora , o poca , o molta , tutta questa forza che sogliamo chiamare clericale , è tenuta tutta sollevata di speranza e di aspettazione , come dicevo , del movimento cattolico dei congressi . Il che , se non ha nessun pericolo , mentre ché il vento come fa , si tace , potrebbe diventare sino a un certo punto pericoloso il giorno che ricominciasse a soffiare . Pericoloso , in due modi : giacché da una parte , quella forza clericale scemerebbe l ' impulso della difesa da parte dello Stato , giacché accascerebbe , in una certa misura , lo spirito pubblico , e lo renderebbe meno volenteroso e meno capace di slancio ; dall ' altra , il sentimento diffuso , che appunto questa sia l ' azione sua , aiuterebbe i partiti estremi a soverchiare , e non solo a convincersi – ché ne sono convinti e ne hanno già voglia – ma a convincere gli altrì che occorrono violenze e violenze sempre maggiori a comprimerla . Il governo finirebbe di perdere quell ' equilibrio , che già ha smarrito in parte . E noi entreremmo , davvero , in un periodo , che potremmo chiamare schiettamente rivoluzionario , e dal quale l ' uscita non è stata mai né in nessun paese chiara , né certa , né facile . Non si può dubitare , che il laicato cattolico dei congressi stranieri fa conto anche su questo . La Chiesa cattolica non si sgomenta dell ' aspettare . Essa conta la sua esistenza a secoli nel passato e nell ' avvenire . I secoli gli valgono per anni . È paziente e costante come la giustizia di Dio . Questo abbattimento del potere temporale che dura da diciannove anni , pare a essa un breve episodio della sua vita sempiterna . Perciò , che questo movimento cattolico deva approdare qualche decina di anni , prima o poi , gli importa poco , o punto . Approderà , nel parer suo , e gli basta . Ora , se per approdare gli occorre che lo Stato d ' Italia si disordini , che il governo vi abbandoni ogni indirizzo moderato di condotta , che i partiti estremi spadroneggino e le istituzioni attuali vadano tutte a ruina , essa non perciò muta desideri e disegni , né trema per sé . Essa sta , n ' è assolutamente sicura , come terra ferma che non crolla giammai la cima per soffiar di venti . Se altri , più deboli , ne son gettati per terra , o che le preme ? Perché vi si sono esposti ? Non si può , quindi , credere , che il movimento dei congressi cattolici non ci faccia danno . Ce ne fa e ce ne prepara . Gli Stati d ' oltre Alpi sono minacciati da un solo partito : il radicale o socialista . I congressi cooperano , a che lo Stato italiano sia minacciato da due , dal radicale da una parte e dal clericale dall ' altra . Il clericale esiste altresì in Francia ; ma quivi è francese ; esiste altresì in Inghilterra ; ma quivi è poco numeroso , se si vuol restringerlo ai cattolici , ed è inglese . È germanico , se non affatto prussiano , in Germania ; è austriaco , più di ogni altro , in Austria . Solo in Italia il partito clericale non è italiano in Italia . Che cosa si può fare contro un partito siffatto ? Ci erano due vie : conciliarlo in tutto o in parte , ovvero distruggerlo . Non abbiamo preso nessuna delle due vie . Del resto , possiamo dire a nostra discolpa , che né l ' una né l ' altra via era agevole . Durante il pontificato di Leone XIII è stato dubitato più volte , s ' egli avesse nell ' animo suo di trovar modo d ' accordo col governo italiano . La condizione dell ' accordo era , s ' intende , una sola ; rinunciare al potere temporale in tutto e per tutto . Poi , sopra altri punti il governo o almeno un partito che avrebbe potuto giungere , quando che sia , al governo – sarebbe sceso a patti con lui . Forse , rinunciando a questo solo dei fini del congresso , il cattolicesimo avrebbe raggiunto in Italia alcuno degli altri suoi fini . Ma o che Leone XIII , come parrebbe , abbia inclinato talora a una simil condotta o che non v ' abbia inclinato mai – è inutile tormentarsi il cervello a congetturare di cose , che infine non importa sapere – è certo che oggi è , pare , ostinatissimo nel proposito di voler recuperare un potere temporale . Non si dice più né quale né quanto ; ma un potere temporale dev ' essere , o di molto territorio o di poco , forse di tutto . L ' idea che noi abbiamo combattuto tanto , – che , cioè , non vi sia modo di guarentire l ' indipendenza del potere spirituale altrimenti che con un briciolo di temporale , – s ' è radicata sempre più nella testa del pontefice , ha trovato sempre maggiori e più recise espressioni nella sua bocca , e ha finito coll ' atteggiarlo in tutto a guerra verso lo Stato nostro . I temperamenti ch ' egli aveva usato dapprima , sono tutti l ' uno dopo l ' altro , svaniti . S ' intende che ora i congressi cattolici rinfocolano questo desiderio del temporale e lo riconfermano . I vescovi che avevano esitato a proclamare durante la vita di Pio IX la necessità assoluta del potere temporale , sono ora oltrepassati dal laicato cattolico , che arditamente , altamente la proclama . Non solo in diciannove anni non abbiamo fatto un passo avanti , ma ne abbiamo fatti addietro parecchio . A nessuno dotato di uno spirito sobrio può parere questo un trionfo . Il Regno ha fatto la triplice alleanza , che lo guarentisce da ogni velleità di favorire il papato per parte dell ' Austria e della Germania ; ma dà pretesto e stimolo a favorirlo alla Francia e alla Russia e non lo leva alla Spagna . Il papato , dalla sua parte , ha chiamato e chiama a raccolta tutti i suoi fedeli in ogni parte del mondo ; li raduna a congresso ; s ' intromette , non impedito , nella politica interna degli Stati ; è invocato arbitro ; e i liberali , che a ragione attribuiscono gran valore alle manifestazioni della opinione pubblica , non possono addirittura negare ogni valore a queste , se non vogliono illudere se medesimi . L ' opinione cattolica , di certo , non può raccogliere un esercito , e noi abbiamo difesa di eserciti , a cominciare dal nostro . Ma di due forze che non si toccano e hanno diversa natura , nessuna delle due è in grado di distruggere l ' altra . Quindi , checché paia , noi siamo nell ' interno del paese in stato di guerra , per quanto sia guerra diversa da ogni altra . I congressi cattolici affilano e moltiplicano le armi atte a dare vittoria al papato . Noi avremmo dovuto spuntarle queste armi e diminuirle in Italia , dove potevamo . C ' era un sistema , e l ' ho esposto più volte . Occorreva molta risoluzione da una parte , e molta giustizia e remissione dall ' altra . La risoluzione andava usata nell ' esercizio dell ' exequatur e del placet per parte dello Stato , sicché il papa non potesse empire le diocesi di vescovi , e questi empire le parrocchie di curati nemici all ' Italia : la giustizia e la remissione andavano usate nell ' osservanza perfetta della legge delle guarentigie , e nell ' astensione da ogni atto che paresse inteso a menomare l ' autorità spirituale del pontefice . Nel primo modo , il clero ostile non sarebbe cresciuto ; per il secondo , almeno una parte del clero attuale , non offeso nella sua coscienza , si sarebbe rassicurata e ravvicinata . Il papa non ha altra potenza , infine , se non quella che gli viene dal consenso del clero e del laicato cattolico . Adoperando quei due modi , noi avremmo prodotta una scissura dentro questo clero e questo laicato , e una parte almeno di essi sarebbe venuta del parere nostro , che una conciliazione si sarebbe potuta pur trovare nell ' abbandono per parte del papa , di ogni potere temporale , mostrato coi fatti inutile , e nel rispetto scrupoloso , per parte dello Stato , dell ' autorità spirituale di lui . Il papa non ha fatto la parte sua , e noi facciamo sempre meno la parte nostra . Può parere strano , ma non è , anzi si accorda assai bene con la dolcezza del carattere italiano , che il clero nostro , quantunque abbia sentito grave la mano dello Stato sopra di esso , e non se ne possa punto lodare , sia tra i cleri cattolici di Europa il meno intransigente , il più inclinato a intendersi , a riconciliare l ' affetto alla patria coll ' affetto alla fede . Si può dire il medesimo del laicato italiano , che si chiama cattolico , e si dovrebbe chiamare clericale : però , in minore misura . Del resto , se si vuole essere leali , bisogna riconoscere che hanno ragione a credere che non se ne terrebbe lor conto . Di fatti in Italia si sentono voci , anche autorevoli , che invocano pace . Dal clero stesso vi si avverte più e meglio il danno , che il dissidio cagiona alla Chiesa dove più le duole o le dovrebbe dolere ; nella coscienza religiosa della borghesia e delle plebi cattoliche . Da chi ha fede sincera , questo danno non si può guardare a occhi asciutti , e senza scotimento di cuore . Ma sinora il Curci , il Tosti , il Bonomelli , lo Stoppani hanno parlato invano . Il pontefice , indotto o spontaneo , ha chiuso loro la bocca ; si sono dovuti disdire . L ' ultima rimenata è toccata al Bonomelli , vescovo di Cremona , e uno dei migliori non solo vescovi , ma uomini d ' Italia . Nessuno aveva circondato di più cautele il consiglio , che la pretensione del potere temporale si smettesse ; l ' opuscolo suo , così temperato , ha ottenuto come ogni altro simile , una solenne condanna ; egli ha dovuto pubblicamente sottomettersi ; e il Papa , nel lodarlo della sua sottomissione , gli ha dichiarato : « tu intendi quanto importi il procurare diligentemente che la causa del pontificato romano non sia col disputarne ristretta in un più angusto campo . Cioè dire , bisogna in così grave affare , non farne giudizio da avvenimenti mutabili di cose , ma ripeterne le ragioni di più alto , o ponderarne da senno , che cosa la giustizia richieda , che cosa occorra alla sede apostolica per il divino suo ufficio . Giacché , come spesso abbiamo detto e più spesso è ancora a dire , nel principato civile non si tratta di umana cosa , ma della libertà dei doveri e dei diritti apostolici ; la quale libertà non deve essere soggetta alla potestà e all ' arbitrio altrui . Perciò i nostri predecessori si sono sforzati tutti a tutelare l ' incolumità del loro principato con ogni maggiore studio , e noi stessi ci sforziamo a rivendicarla con eguale perseveranza , apprezzando di quante cose stia in quel principato il presidio . Con questo giudizio si deve dirigere l ' opinione : questo dev ' essere inculcato negli animi , soprattutto essendo cresciuto presso di molti , lodevoli nel resto , il favore della sentenza più libera » . Questo , si vede , è parlar chiaro . Ma quale è l ' effetto di codesto parlare chiaro ? Evidentemente l ' effetto è , che in Italia scema continuamente di credito e di potenza il partito che avrebbe voluto , pure abbattendo la potestà temporale del pontefice , rispettarne la spirituale , e cresce , per contrario di credito e di potenza quello , che ha sostenuto e sostiene che solo col distruggere la potestà spirituale si acquista la sicurezza e la guarentigia della distruzione definitiva della temporale . Il che vuol dire che la questione diventa diversa e di natura rivoluzionaria . Il conte di Cavour , al cui pensiero la legge delle guarentigie si è conformata sinché si poteva nel 1870 e si poteva meno di quando viveva lui cercava la guarentigia dell ' indipendenza del potere spirituale del pontefice , spogliato del potere temporale , in un ordine di idee che , non che sminuirlo e abbassarlo , lo elevava , al parere di lui , e lo aumentava . Era un alto ed equilibrato ideale il suo . Niente di ciò che tutela le società civili nel loro andamento morale e sociale sarebbe stato turbato . L ' Italia , riconciliata col suo pontefice , non avrebbe più visto in lui il nemico insidioso della libertà e autonomia propria ; il pontefice non più colpevole della divisione dell ' Italia , avrebbe dalla sua eterna sede di Roma raggiato sul mondo intero , sicuro oramai dell ' affetto del popolo , che gli era più vicino e più unito nella credenza religiosa governata da lui . L ' opposizione ostinata , persistente del papato ha sciupato oramai quest ' ideale che forse aveva del fantastico . Ma quanto gli ideali abbiano di fantastico non si può sapere se non alla prova . E non si può dire , che la prova sia stata fatta davvero ; e certo , ciascuna delle due parti ci ha avuto colpa . Ma se quell ' ideale è via via abbandonato , è chiaro che gliene sottentra un altro , di natura , come dicevo , rivoluzionaria . E rivoluzionaria per due cagioni : l ' una perché sovverte o vorrebbe sovvertire tutto il fatto attuale , e surrogare al cattolicesimo non sa ben che , forse una negazione assoluta , anzi certo questa nella mente di molti ; l ' altra , perché instrumento di questa mutazione radicale non possono essere se non partiti rivoluzionari , vuol dire partiti i quali per diverse cagioni aspirano a capovolgere tutte le condizioni politiche o sociali attuali della società nostra , e a dargliene altre di propria scelta e invenzione . I partiti moderati e liberali , una volta che il fatto di natura rivoluzionaria comincerà a disegnarsi , si arretreranno . Come è succeduto sempre , e sempre succederà , la massa del popolo si fermerà incerta ; e quelli che amano , vogliono la rivoluzione , l ' affretteranno , la solleciteranno sempre di più . L ' autorità spirituale del pontefice sarà , nei principi almeno , fortemente scossa , perirà forse nell ' animo di molti , del maggior numero se vi piace ; ma non sarà scossa , né perirà sola . E se per risorgere o per cessare addirittura , non si giudica con criterio umano . Questo si smarrisce nel complesso dei fenomeni sociali e politici diversi , che da simile ruina pullulerebbero inaspettati . Quelli , che credono , usando solo di siffatto criterio , di poter prevedere un effetto o l ' opposto , in realtà ascoltano il lor cuore o la lor fantasia . Sarebbe una di quelle grandi esperienze storiche , di cui nessuno prevede il fine , se non quello solo , che lo sa , Iddio ; poiché Iddio , a chi può dire una cosa , a chi l ' altra ; ma a tutti deve parere un nome adeguato del fato stesso della storia umana . Ora , l ' inizio di fatti rivoluzionari della natura e coll ' intento che dico , se ne sono visti in Italia più di uno ; ma sinora , tenui , dubbiosi e di piccola importanza . Non si può però dire , che sia stato tale quello che s ' è visto in Roma il 9 giugno , una panegiri popolare che è parsa una risposta ai congressi cattolici . Ora per prima cosa si badi che né il laicato cattolico italiano , né quello d ' oltre monti possono essere rimasti dispiaciuti o meravigliati di tale risposta . Fatti di questo genere , esso li aspetta e li desidera , e più son grossi e spiccati , più gli vanno a genio , e meglio se ne augura . Può forse illudersi , ma certo lo confortano e lo confermano nell ' illusione sua . Lo sventurato filosofo di Nola , a cui per la morte crudele , iniqua , ingiusta , se pur troppo legale a quei tempi , si erigeva una statua , non ci entrava oramai per nulla . I discorsi che prima o poi sono stati provocati in onor suo , l ' avevano affatto levato di mezzo ; n ' avevano bruciato lo spirito , a nome della filosofia di ciascuno degli oratori , dopo che il papato , circa tre secoli fa , a nome della teologia ortodossa , ne aveva miseramente bruciato il corpo . Ciò , di cui oramai si trattava in quel giorno , era di mostrare , potente , in questa Roma , una protesta contro l ' autorità spirituale del pontefice . La rivendicazione della libertà del pensiero non ha nessuna necessità di essere fatta ora , perché la libertà del pensiero è conquistata ormai da gran tempo , e nessuno oggi la invoca e la usa più del papa e del clero per sé ; e nessuno è morto per la libertà del pensiero , ma troppi son morti – ed è già glorioso – per il pensiero proprio , e il Bruno è uno dei molti , e il cristianesimo e il cattolicesimo stesso hanno avuto di tali testimoni – testimoni col sangue – infiniti . Qualunque fosse in principio il concetto con cui fu mosso il disegno d ' una statua a Giordano Bruno in Campo di Fiori , certo , a mano a mano s ' era mutato . Del resto , si poteva prevedere , che si sarebbe mutato . Gli uomini di parte liberale e moderata , che vi si erano associati , lo fecero con una speranza che si chiarì vana via via ; e ch ' essi , del resto , contribuirono a rendere vana , facendo il peggio che si può in un movimento di tal natura : compromettervisi , e non incaricarsene . Tutti , da capi invocati , ch ' erano stati a principio , son diventati pedissequi superflui ; e non so se le dita non soverchino a contar quelli che hanno avuto il carattere di ricusarsi pubblicamente a rimaner tali , e a permettere che loro interpreti fossero oratori , di cui o non s ' intendeva o si respingeva il pensiero . Troppi hanno temuto la contraddizione apparente che gli avrebbe salvati da una incoerenza reale ; e hanno preferito questa a quella . Ma , checché sia di ciò , e dell ' abituale aberrazione di mente dei partiti per cui si ascrive carattere e coraggio a chi ne manca e si nega a chi ha e ne mostra , il certo è che la dimostrazione del 9 giugno ebbe parecchi dei tratti , che son propri del fatto rivoluzionario , come gli ha descritti il conte di Cavour in un suo articolo giovanile . La prima mossa venuta da pochi e quasi ignoti ; il governo incerto , e prima promotore palese , poi promotore nascosto , ma vergognoso di prendere parte pubblicamente ; l ' assemblea dei deputati partecipe , sì , ma nella forma meno appariscente ; associazioni accorrenti in gran numero da ogni parte , massoniche , socialiste , repubblicane , radicali , persino nichiliste , coi loro variopinti vessilli ; mescolati inni monarchici a inni banditori di monarchie distrutte e a distruggere : grandi paure di disordine , e ordine mantenuto con indulgenze colpevoli a quelli che avrebbero avuto voglia o interesse di turbarlo , con molto apparecchio di truppe , e soprattutto , con accordi segreti ; la gioventù , soprattutto , infiammata , e molti piegati , trascinati , persuasi a seguirla a dispetto della lor coscienza o del loro migliore giudizio : nessuna resistenza morale , quasi da nessuna parte , preludio di pari fiacchezza in circostanze ancora più gravi . Se la giornata del 9 giugno è potuta a molti parere non buona per il papato né temporale né spirituale – e certo ha mostrato come facilmente si possano radunare in Roma forze che lo combattano o abbattano – sono ben sordi a ogni insegnamento di storia , o forse non hanno mai letto di questa nessuna pagine , coloro i quali immaginano che quella giornata sia stata buona per la monarchia . Né gli applausi c ' illudano . Niente si dilegua più inopinatamente e facilmente per aria . E ci si conta che si dileguino e presto . Pochi , nei moti rivoluzionari , sanno dove vogliono andare ; e quei pochi guidan dei ciechi . Per fortuna , neanche quei capi sanno dove in realtà approderanno : « l ' Italia , – così ha deliberato un comune , ed è il tono di molti altri che hanno mandato delegati alla festa – ha seppellito per sempre i dogmi del Vaticano il 9 giugno » . Non so di quali dogmi intenda . A ogni modo , Dio voglia , che l ' Italia non abbia cominciato quel giorno a seppellire qualcosa di più . E non ci si immagini , per dirla di passaggio , che l ' ordine , con cui la dimostrazione procedette , ne mostri il carattere . In tali cose , l ' ordine è mantenuto sempre , quando nessuno di quelli che dissentono , per paura o per consiglio , non vi si oppone : e prova soltanto , che i celebranti di tali feste hanno oramai la coscienza di non potere essere impediti dal farle ; e vera o falsa che sia questa coscienza , è tale l ' impressione che ne resta al pubblico . I congressi cattolici hanno in parte contributo a rendere più vigorosa e più affollata la panegiri del 9 giugno ; e questa , per parte sua , contribuirà a rendere più affollati e violenti i congressi . Così le cose vanno , e un abuso genera l ' altro . Sinora non si vede nulla , che nello Stato nostro o nei forestieri possa o voglia fermare questo doppio avviamento . Nello Stato nostro , il partito moderato , a cui incomberebbe di farlo , è interamente disciolto , e per ora non fa che infiacchirsi ogni giorno di più ; del resto , esso è moderato in ogni cosa fuori che rispetto alla Chiesa , e , quando si eccettuino pochi , la maggior parte di quelli che lo compongono , non le son meno contrari dei radicali ; credono che si possa essere con buon successo moderati a metà . S ' intende , che , poiché il partito moderato è così , il governo non può essere , per miracolo , moderato esso . D ' altronde , si è già creata qui in Roma una situazione nella quale la legge delle guarentigie non si rifarebbe e in cui certo l ' osservanza ne diventa ogni giorno più difficile e sgradevole . Potremo durare in questo stato un più o meno lungo tempo , ma se ne può già prevedere la fine . Mutarlo , sicché torni quello che era e voleva essere , può ritenersi desiderabile ; ma mi par poco credibile . Andremo avanti , per esprimermi colla vuota frase che usa : e poi ? Si soffia di fuori e di dentro nel fuoco ; divamperà ; e poi ? Un triste poi a parer mio , qual ch ' esso deva essere ; e più triste ancora la via , che ci mena . Iddio voglia , che io sia cattivo profeta ; e tante nubi , che ai miei occhi par che s ' addensino , le sperda un raggio di luce divina .