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ORGANIZZATORI E ANTIORGANIZZATORI ( MALATESTA ERRICO , 1897 )
StampaPeriodica ,
Sono degli anni che si fa tra gli anarchici un gran discutere su questa questione . E , come avviene spesso , quando si piglia passione in una discussione ed alla ricerca della verità subentra il puntiglio di aver ragione , o quando le discussioni teoriche non sono che un tentativo per giustificare una condotta pratica ispirata da altri motivi , si è prodotta una grande confusione d ' idee e di parole . Ricordiamo di passaggio , tanto per sbarazzarcene , le semplici questioni di parole , che a volte han raggiunto le più alte cime del ridicolo , come per esempio : “ noi non vogliamo l ' organizzazione ma l ' armonizzazione ” ; “ siamo contrari all ' associazione , ma ammettiamo l ' intesa ” ; “ noi non vogliamo segretario e cassiere , perché sono cose autoritarie , ma incarichiamo un compagno di tenere la corrispondenza , ed un altro di custodire il denaro ” - e passiamo alla discussione seria . Vi sono tra coloro che rivendicano , con aggettivi vari o senza aggettivi , il nome di anarchici , due frazioni : i partigiani e gli avversari dell ' organizzazione . Se non possiamo riuscire a metterci d ' accordo , cerchiamo almeno di comprenderci . E prima di tutto distinguiamo , poiché la questione è triplice : - l ' organizzazione in generale come principio e condizione di vita sociale , oggi e nella società futura ; - l ' organizzazione del partito anarchico ; - l ' organizzazione delle forze popolari e specialmente quella delle masse operaie per la resistenza contro il governo e contro il capitalismo . La necessità dell ' organizzazione nella vita sociale , e quasi direi la sinonimia tra organizzazione e società , è cosa tanto evidente che si stenta a credere come si sia potuta negare . Per rendersene conto bisogna ricordare quale è la funzione , specifica , caratteristica del movimento anarchico , e come gli uomini e i partiti sono soggetti a lasciarsi assorbire dalla questione che più direttamente li riguarda , dimenticando tutte le questioni connesse , a guardare più la forma che la sostanza , infine a vedere le cose da un lato solo e perdere così la giusta nozione della realtà . Il movimento anarchico cominciò come reazione contro lo spirito di autorità , dominante nella società civile , nonché in tutti i partiti e tutte le organizzazioni operaie , e si è andato ingrossando man mano di tutte le rivolte sollevatesi contro le tendenze autoritarie ed accentratrici . Era naturale quindi che molti anarchici fossero come ipnotizzati da questa lotta contro l ' autorità e che , credendo , per l ' influenza dell ' educazione autoritaria ricevuta , che l ' autorità è l ' anima della organizzazione sociale , per combattere quella combattessero e negassero questa . E veramente l ' ipnotizzazione arrivò al punto da far sostenere cose veramente incredibili . Si combatté ogni sorta di cooperazione e di intesa , ritenendo che l ' associazione era l ' antitesi dell ' anarchia ; si sostenne che senza accordi , senza obblighi reciproci , facendo ognuno quello che gli passa per il capo senza nemmeno informarsi di quello che fa l ' altro , tutto si sarebbe spontaneamente armonizzato ; che anarchia significa che ogni uomo deve bastare a sé stesso e farsi da sé tutto quello che gli occorre senza scambio e senza lavoro associato ; che le ferrovie potevano funzionare benissimo senza organizzazione , anzi che questo avveniva di già in Inghilterra ( ! ) ; che la posta non era necessaria e che chi a Parigi voleva scrivere una lettera a Pietroburgo . . . se la poteva portare da sé ( ! ) , ecc . ecc . . Ma queste sono sciocchezze , si dirà , e non vale la pena di rilevarle . Sì , ma queste sciocchezze sono state dette , stampate , propagate : sono state accolte da gran parte del pubblico come l ' espressione genuina delle idee anarchiche ; e servono sempre come armi di combattimento agli avversari , borghesi e non borghesi , che vogliono aver di noi una facile vittoria . E poi quelle sciocchezze non mancano del loro valore , in quanta sono la conseguenza logica di certe premesse e possono servire di riprova sperimentale della verità a meno di quelle premesse . Alcuni individui , di mente limitata ma forniti di potente spirito logico , quando hanno accettato delle premesse ne tirano tutte le conseguenze fino all ' ultimo , e , se così vuole la logica , arrivano senza scomporsi alle più grandi assurdità , alla negazione dei fatti più evidenti . Ve ne sono bensì altri più colti e di spirito più largo , che trovan sempre modo d ' arrivare a conclusioni più o meno ragionevoli , anche a costo di strapazzare la logica ; e per questi gli errori teorici hanno poca o nessuna influenza sulla condotta pratica . Ma insomma , fino a che non si rinunzia a certi errori fondamentali , si è sempre minacciati dai sillogizzatori ad oltranza , e si torna sempre da capo . E l ' errore fondamentale degli anarchici avversari dell ' organizzazione è il credere che non sia possibile organizzare senza autorità - ed il preferire , ammessa quella ipotesi , piuttosto rinunciare a qualsiasi organizzazione che accettare la minima autorità . Ora , che l ' organizzazione , vale a dire l ' associazione per uno scopo determinato e colle forme ed i mezzi necessari a conseguire quel fine , sia una cosa necessaria alla vita sociale ci pare evidente . L ' uomo isolato non può vivere nemmeno la vita del bruto : esso è impotente , salvo nelle regioni tropicali e quando la popolazione è eccessivamente rada , a procurarsi il nutrimento ; e lo è sempre , senza eccezioni , ad elevarsi ad una vita alcun poco superiore a quella degli animali . Dovendo perciò unirsi cogli altri uomini , anzi trovandosi unito in conseguenza della evoluzione antecedente della specie , esso deve , o subire la volontà degli altri ( essere schiavo ) , o imporre la volontà propria agli altri ( essere un ' autorità ) , o vivere cogli altri in fraterno accordo in vista del maggior bene di tutti ( essere un associato ) . Nessuno può esimersi da questa necessità ; ed i più eccessivi antiorganizzatori non solo subiscono l ' organizzazione generale della società in cui vivono , ma anche negli atti volontari della loro vita , anche nelle loro rivolte contro l ' organizzazione si uniscono , si dividono il compito , si organizzano con quelli con cui vanno d ' accordo e utilizzano i mezzi che la società mette a loro disposizione . . . sempre , s ' intende , che si tratti di cose volute e fatte davvero e non di vaghe aspirazioni platoniche , di sogni sognati . Anarchia significa società organizzata senza autorità , intendendosi per autorità la facoltà di imporre la propria volontà e non già il fatto inevitabile e benefico che chi meglio intende e sa fare una cosa riesce più facilmente a far accettare la sua opinione , e serve di guida , in quella data cosa , ai meno capaci di lui . Secondo noi l ' autorità non solo non è necessaria all ' organizzazione sociale , ma , lungi dal giovarle , vive su di essa da parassita , ne inceppa l ' evoluzione , e volge i suoi vantaggi a profitto speciale di una data classe che sfrutta ed opprime le altre . Fino a che in una collettività vi e armonia d ' interessi , fino a che nessuno ha voglia o modo di sfruttare gli altri ; non v ' è traccia d ' autorità : quando viene la lotta intestina e la collettività si divide in vincitori e vinti , allora sorge l ' autorità , la quale naturalmente è devoluta ai più forti e serve a confermare , perpetuare ed ingrandire la loro vittoria . Crediamo così , e perciò siamo anarchici : che se credessimo che non vi possa essere organizzazione senza autorità , noi saremmo autoritari , perché preferiremmo ancora l ' autorità , che inceppa ed addolora la vita , alla disorganizzazione che la rende impossibile . Del resto , quel che saremmo noi importa poco . Se fosse vero che il macchinista ed il capotreno ed i capiservizio debbano per forza essere delle autorità , anziché dei compagni che fanno per tutti un determinato lavoro , il pubblico amerebbe sempre piuttosto subire la loro autorità che viaggiare a piedi . Se il mastro di posta non potesse non essere un ' autorità , ogni uomo sano di mente sopporterebbe l ' autorità del mastro di posta , piuttosto che portar da se le proprie lettere . E allora . . . l ' anarchia sarebbe il sogno di alcuni , ma non potrebbe realizzarsi mai .