StampaPeriodica ,
Se
Vittorio
De
Sica
si
fosse
limitato
a
darci
,
con
questi
giullari
del
tempo
nostro
,
il
senso
poetico
della
povertà
,
l
'
intima
gioia
che
è
nel
povero
,
la
sua
superiorità
davanti
al
ricco
,
e
invece
di
mostrarcelo
così
incerto
e
sottomesso
ce
lo
avesse
mostrato
sicuro
e
fiero
di
sé
,
fiero
di
quella
libertà
di
spirito
che
forma
la
sua
conquista
e
che
per
la
sua
stessa
condizione
al
ricco
viene
negata
,
e
fiero
di
quella
fantasia
che
lo
porterà
a
cavalcioni
di
un
manico
di
granata
a
volare
in
cielo
,
Miracolo
a
Milano
sarebbe
senz
'
altro
un
capolavoro
,
un
messaggio
,
assolverebbe
senza
volerlo
un
compito
sociale
.
Dove
trapela
,
attraverso
la
caricatura
,
un
presupposto
sociale
,
il
film
perde
quota
,
immiserisce
,
perché
tace
la
poesia
.
E
proprio
lo
spirito
borghese
ad
inquinarlo
.
La
caricatura
è
bella
quando
è
fine
a
se
stessa
come
nella
scena
dei
dottori
che
contano
le
pulsazioni
al
letto
della
moribonda
.
Il
film
si
muove
con
un
primo
bamboleggiamento
di
sapore
deamicisiano
finché
Totò
,
questo
«
clown
»
della
bontà
e
volontario
della
miseria
,
non
uscirà
dall
'
orfanotrofio
per
entrare
nel
consorzio
umano
dove
riunirà
i
mendicanti
coi
quali
costruirà
una
città
fatta
di
assi
tarlate
,
rami
d
'
albero
e
latte
mangiate
dalla
ruggine
,
e
per
la
quale
riuscirà
a
scovare
anche
una
statua
da
porsi
sulla
piazza
centrale
;
colonia
felice
che
con
scoppi
di
gioia
verrà
inaugurata
e
percorsa
da
un
capo
all
'
altro
,
e
non
appena
un
temporale
l
'
avrà
sconvolta
tutti
si
daranno
senza
indugio
a
ricostruirla
:
qui
è
la
forza
.
Per
tutto
il
primo
tempo
le
scene
incalzano
una
più
bella
dell
'
altra
.
Nella
seconda
parte
,
allorché
prende
il
sopravvento
l
'
elemento
surrealistico
,
e
questo
film
con
grande
soddisfazione
surrealista
possiamo
classificare
,
via
via
decade
.
Sui
prodigi
della
colomba
si
insiste
troppo
e
al
finale
soltanto
Totò
con
Edvige
fra
lo
stupore
di
tutti
dovrebbero
volare
in
cielo
,
essi
che
hanno
avuto
fede
nella
bontà
.
La
regia
di
Vittorio
De
Síca
è
di
prim
'
ordine
e
dal
punto
di
vista
strettamente
cinematografico
,
per
due
buoni
terzi
il
film
riesce
a
mantenere
un
ritmo
degno
di
incondizionata
ammirazione
.
Secondo
me
manca
quel
raggio
che
alla
fine
ce
lo
faccia
vedere
nella
sua
interezza
,
uscendo
lo
si
pensa
ancora
nei
particolari
di
cui
è
straricco
.
Le
masse
sono
manovrate
magistralmente
,
il
regista
è
nella
sua
piena
maturità
.
Anche
dell
'
efficacia
e
spontaneità
degli
attori
dobbiamo
rendere
a
lui
il
principale
merito
,
e
aggiungeremo
a
questo
proposito
:
quando
si
prendono
attori
occasionali
sarebbe
meglio
lo
fossero
tutti
,
dal
primo
all
'
ultimo
,
quei
rari
di
professione
che
vi
si
mescolano
sono
proprio
quelli
che
fanno
brutta
figura
.