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LANA E SILENZIO ( Bianciardi Luciano , 1954 )
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Valdagno , aprile - Il palazzotto dei conti di Valdagno è una moderna costruzione massiccia di pietra biancastra , con due avancorpi che sporgono e fan pensare a torri d ' angolo rimaste incomplete , ed una decorazione di falsi merli . Grandi alberi verdi chiudono la corte silenziosa , dove si intravedono due grossi cani che si disputano un osso ed a tratti la divisa di tela coloniale di una guardia giurata . Gira tutto intorno un alto muro , rotto a tratti da cancelli chiusi . Il castello si leva sulla cima di una breve collinetta , che domina il grigio complesso degli stabilimenti , e la cittadina , distesa sulle rive dell ' Agno , un torrentaccio sassoso che percorre tutta la vallata , per gettarsi da sinistra nel Bacchiglione . Valdagno deve il suo nome alla posizione centrale in questa lunga vallata verde , chiusa in fondo alla mole grigia del Pasubio . Sulla destra c ' è il paese vecchio , sulla sinistra la cittadina nuova , tutta lucida , pulita ed anonima . Si chiama Valdagno Nuova : qui sorgono i grossi edifici che capitano le istituzioni sociali di Marzotto , le scuole , tutte intestate a V.E. Marzotto ( fa eccezione il Liceo Classico , che , grazie alle celebrazioni di un centenario , ha avuto in sorte il nome del Trissino ) , lo stadio dei fiori , la tenuta « Favorita » , la grande piazza chiusa in fondo dal cinema Rivoli , di cui scintilla al sole l ' immensa facciata di maiolica verde . Un vento freddo che vien giù dalle piccole Dolomiti infila le strade ed il lungofiume , deserti . I locali pubblici sono vuoti : il vasto salone del circolo ENAL è pieno di tavoli e di poltroncine nichelate , disposte in bell ' ordine geometrico , ma non c ' è nessuno a sedere . Due operai in un angolo , giocano silenziosamente a carte . Di sopra c ' è la palestra e la piscina coperta , da qualche tempo chiusa , e forse per sempre . Un giovane negoziante mi spiega che nessuno la frequenta mai , che con gli incassi non recuperavano nemmeno un decimo delle spese per riscaldare l ' acqua , e perciò han deciso di chiuderla . Anche lo spazio delle bocce è deserto . B mezzogiorno di domenica , ed a Valdagno nuova non si vede nessuno . Da qualsiasi parte il visitatore giunga a Valdagno , non mancherà di scontrarsi con l ' onda circolare del mito dei Marzotto : i loro stabilimenti , le loro previdenze sociali , l ' impresa agricola di Portogruaro , la squadra di calcio in serie D , le rendite immense . La scuderia di macchine da corsa , il premio letterario , gli alberghi Jolly , i saponi di bellezza , l ' alta dichiarazione di redditi , il figlio più giovane che danza con la Pampanini . L ' onda del mito qualche volta ci arriva anche riflessa , ed ecco infatti cosa scrive su di un numero di Le Monde ( 4 novembre '53 ) Marcel Chaminade : « Tutto è chiaro e pulito , immacolato , come un giocattolo nuovo appena tirato fuori dalla scatola . Un giocattolo nuovo , appunto , che non diverte nessuno . Questa cittadina lucida , anonima e triste ci sembra di conoscerla già , di averla letta da qualche parte : ecco , pare una cittadina sovietica , conce la descriverebbe un " liberale di sinistra " . La fortuna di Marzotto cominciò più di cento anni or sono , nel 1838 , quando il fondatore , nonno ed omonimo dell ' attuale conte di Valdagno , mise su una piccola fabbrica di 12 operai , con un capitale di 2.000 lire ; a quel tempo Valdagno era un paesino di 3.000 abitanti . Quarant ' anni dopo la popolazione era raddoppiata , e gli operai erano saliti a 400 . Tre anni più tardi , nel 1879 , un altro stabilimento fu aperto nella frazione di Maglio , ed al principio del secolo l ' industria di Marzotto aveva già una consistenza notevole , con 1.700 operai , che salivano a 3.000 nel 1920 ed a 6.000 nel 1931 , quando si aprirono altri stabilimenti a Manerbio , Brugherio , Mortara . Finalmente , all ' inizio della seconda guerra mondiale , si aprivano anche le fabbriche di Brebbio e di Pisa . Oggi , Valdagno , con le vicine frazioni , è una cittadina di quasi trentamila abitanti , che lavorano tutti , direttamente o no , per i Marzotto . Gli stabilimenti producono diciassette chilometri di tessuti al giorno , impiegando oltre 7000 operai e 500 impiegati . Gli operai sono quasi tutti di recente origine contadina ; molti conservano una loro piccola proprietà al paese di provenienza , Cornedo , Castelgamberto , Trissino , Brogliano , Recoaro : quasi duemilacinquecento in tutto , che ogni giorno vengono al lavoro con il treno di Marzotto , o con gli autobus di Marzotto . Agli inizi del '52 la direzione mise in programma il licenziamento di 1500 operai : impianti più moderni consentivano la stessa produzione con 6.000 operai . I licenziamenti non si fecero , ma in cambio oggi metà del personale lavora ad orario ridotto , 4 o 6 ore : sono i reparti di filatura , cardatura , pettinatura , mentre i tessitori lavorano a pieno regime , anzi , hanno turni quotidiani di nove ore . Il lavoro dei tessitori è pagato in ragione di 46,70 lire per ora , oltre la contingenza , purché sia raggiunta la norma giornaliera di 30mila battiti : sopra la norma si retribuisce il cottimo , sotto la norma si applicano multe . In complesso , lavorando a ritmo di cottimo , l ' operaio qualificato Lorenzo Griffani mi dice che raggiungeva , con moglie ed un figlio a carico , le 45.000 lire mensili . Il giovane Carpanini , che fa i il magazziniere , e che è stato campione veneto dei pesi piuma , mi mostra il foglio paga : mamma e sorella a carico , il totale è di 35.929 lire . Si tratta insomma dei minimi contrattuali . Diversa è la situazione degli impiegati , che si staccano nettamente dagli operai per una sorta di partecipazione agli utili , per mezzo di un premio mensile di produzione . Un impiegato amministrativo , diti categoria , riceve ogni mese circa 60mila lire , oltre al premio che si aggira sulle 15mila . Man mano che si sale nella scala gerarchica dell ' apparato burocratico , che è massiccio , e forse sproporzionato ( 500 impiegati , oltre a 200 guardie giurate ) crescono anche gli stipendi , in misura geometrica , e di conseguenza cresce anche il tono della vita e del costume . Gli impiegati di grado più alto ed i dirigenti di azienda hanno le loro villette , dai nomi esotici ( « Candia » , « Capri » , « Marocco » ) possiedono una macchina , frequentano locali riservati , si cimentano , ogni domenica , nel tiro a volo , in cima al monte Miravalle . Agli operai sono riservate le istituzioni sociali e ricreative , il maggior vanto sociale dei Marzotto . Alcune sono a Valdagno , come la maternità , l ' asilo nido , l ' orfanotrofio , la poliambulanza , la casa di riposo , il ricreatorio femminile , il circolo operaio , la scuola di musica , solfeggio , canto e giardinaggio ; altre sono in montagna , come la colonia alpina « Dolomiti » , od al mare come il villaggio di Fesolo . Grande posto si è fatto alle istituzioni sportive : la palestra , la squadra ciclistica , quella di hockey a rotelle , quella di pallacanestro , il circolo alpinistico , i campi di tennis , la sezione di scherma , il gruppo pugilistico , le due piscine per il nuoto ed i tuffi , le bocce ed il ping - pong . In complesso circa 400 giovani sono interessati a questa attività sportiva . Stranamente limitata è invece la piccola e disorganica biblioteca del CRAL : 4.100 volumi , in gran parte di inferiore od infima narrativa : una recente deliberazione consiliare l ' ha tolta al circolo operaio , per costituire il primo nucleo della Biblioteca Comunale , che si chiamerà , naturalmente , «V.E . Marzotto » . Tutto il complesso di attività sociali e ricreative ha avuto , nel '49-'50 , un bilancio di circa 120 milioni , coperti per due terzi dai rimborsi degli operai , per un terzo dalla direzione . Ogni operaio ha diritto ad un appartamento di quattro o cinque stanze , per cui paga 60.000 lire annue : il licenziamento provoca automaticamente , a distanza di quattro mesi , la rescissione del contratto d ' affitto . Su che cosa si fonda , in definitiva , il mito dei Marzotto , perché tale , ormai , lo possiamo considerare ? Marzotto ha potuto creare la sua industria , con i suoi metodi , in questa lontana valle del vicentino , quasi ai confini con il Trentino ; i suoi esperimenti in altre parti d ' Italia , per esempio in Toscana , hanno dato , e non poteva essere diversamente , risultati negativi . Ha potuto far questo in una provincia italiana storicamente assuefatta alla scarsa autonomia , ed alla soggezione , fosse quella dei Longobardi , dei Da Romano , di Padova , di Venezia , degli Asburgo . L ' infanzia della Controriforma , ed in generale del clero cattolico , si è fatta e si fa sentire in maniera determinante . Le crociate antiblasfeme che ancor oggi si organizzano con successo nel vicentino , sarebbero incomprensibili in altre parti d ' Italia . I cartelli che propongono di sostituire la bestemmia con espressioni foneticamente simili , ma innocue ( Orcocane , Sallustio , Sacripante ) farebbero ridere altrove : qui le prendon sul serio , pro o contro , quasi tutti . E Marzotto non a caso ha affidato a preti e monache la direzione dei suoi istituti sociali . A Valdagno si contano otto parrocchie , ciascuna con almeno tre sacerdoti . l ; arcipretura è una carica assai ambita , anche perché due ex arcipreti sono diventati vescovi a Reggio Emilia ed a Pordenone . La popolazione , come si è detto , è tutta di formazione contadina : ancor oggi si dice , fra gli operai , « andare a far opera » per significare « recarsi in fabbrica » : un ' espressione tolta di peso dal gergo della campagna . « Servo » e « serva » per « operaio « è di uso comune ; e per nulla offensivo . Non c ' è un tono di rimpianto in questa frase , che leggiamo in una pubblicazione ufficiale commemorativa : « L ' arte della lana aveva ottenuto dalla chiesa che i preti raccomandassero dall ' altare il lavoro bel fatto - pena - in caso contrario - un ' ammonizione , una seconda ammonizione e poi addirittura la scomunica , oltre a una multa da portare in chiesa , specialmente se s ' era commesso il reato di annaspare la matassa con più di un filo » . La corporazione della lana appunto : si tende , licenziando un operaio , a sostituirgli un altro membro della sua stessa famiglia , meglio se dell ' altro sesso : la percentuale delle donne supera già largamente la metà , e tende a crescere . Le donne , oltre che economicamente più utili , sono anche più facili a governare ; gli uomini è meglio che restino legati alla terra , a coltivare il poderetto . In seno alla corporazione si tende a creare la casta chiusa : in questo senso vogliono avere le alte retribuzioni degli impiegati , ed i risultati finora raggiunti , cioè l ' isolamento rispetto agli operai , ne sono una conferma . Nell ' interno della categoria si mira a diffondere uno spirito particolare . La direzione ha redatto una sorta di vademecum dell ' impiegata modello , con una serie di consigli , seguiti da un quiz sul quale l ' impiegata può controllare il suo grado di perfezione , e cercare di elevarlo : « Se non ti senti di farlo non elogiare il tuo superiore , perché noi qui non ti si dice di essere ipocrita ; ma se ricorderai che gli elogi schietti fanno sempre piacere a tutti , non lascerai occasione favorevole per parlare bene di lui » . E più avanti : « Se devi rispondere al telefono ricordati che in quel momento tu sei la voce della ditta e quindi devi dare ad essa la massima musicalità » . La norma che riguarda il parlare al telefono è seguita da un ' altra , che raccomanda il silenzio : « Una buona norma per vivere tranquilla è tacere . Taci sui tuoi dispiaceri personali , sui pettegolezzi d ' ufficio e non di ufficio . TACI PRINCIPALMENTE sui segreti del tuo lavoro . Se vieni a conoscenza di qualche notizia o di qualche rapporto confidenziale non divulgarlo . Questa è una buona norma per far carriera e per farsi benvolere » . L ' opuscolo è dedicato « a tutte le impiegate d ' Italia » che desiderano « far carriera e guadagnare » . È l ' unica vera forma di cultura che Marzotto riesca ad elaborare . Del premio letterario che è una manifestazione grossolana , mastoide e culturalmente insignificante , anche se ben dotata di milioni , gli operai non hanno avuto tempo e modo di occuparsi . Ricordano appena che quella sera , sulla piazza principale , c ' erano molte macchine in più e che a notte alta arrivò Alida Valli . Mettere Marzotto sulla stessa linea di Olivetti o di Pellizzari sarebbe un grave errore d ' impostazione . Sugli operai si agisce fomentando un facile campanilismo . Le imprese sociali son quasi tutte ristrette alla valle dell ' Agro , e son tutte di chiaro intento propagandistico : la squadra di calcio che gioca in serie il è ciò che entusiasma i tifosi valdagnesi , e si realizzano infatti incassi da grande città . Quando c ' è la partita con la squadra di Vicenza , comperata di recente dalle lane Rossi , un ' industria concorrente , alla normale onda di tifo della provincia contro il capoluogo si accavallano motivi di rivalità industriale . La fortuna politica di uno dei Marzotto , recentemente eletto alla Camera , si fonda anche su questo : « Se Marzotto non vince , porta via gli stabilimenti » . La campagna fu condotta in maniera che è rimasta proverbiale , a base di fiaschi di vino , pacchetti di sigarette , e democratiche manate sulle spalle . Tutto il resto è magnificenza , che sta fra il fasto di una corte rinascimentale e gli hobbies di un industriale americaneggiante ; chi ritiene che , con la candidatura del figlio Vittorio , il vecchio conte abbia voluto crearsi una piattaforma per sostenere la sua politica industriale , probabilmente sbaglia . Marzotto , che riceve normalmente in casa sua onorevoli , ministri , alti prelati , e persino il presidente della Repubblica , ha ben altre maniglie a portata di mano . La realtà è che il conte ha aspirato invano , per anni , durante e dopo il fascismo , al laticlavio : non ottenendolo , la presenza alla Camera di uno dei figli lo compensa in qualche modo della sua assenza fra i padri coscritti . Anche le prodezze automobilistiche di Giannino , che han scandalizzato la ben pensante borghesia vicentina , a conti fatti sono una forma di magnificenza che si traduce in mito , ed in tanta efficace pubblicità . Un giovane intellettuale di Valdagno , che è consigliere comunale di parte socialdemocratica , mi dice che i bilanci del comune son sempre in sospeso perché non si sa quanto pagherà il maggior contribuente : il conte infatti non riceve , come tutti i cittadini , la normale cartella delle imposte , compilata dall ' ufficio . Lui stesso stabilisce quanto darà ; ed ogni anno aggiunge , munificamente , un regalo extra , per far la scuola nuova , od illuminare una strada . La lotta politica a Valdagno è scialba , ed in pratica i partiti politici , eccettuato quello comunista , che è un gruppo piuttosto piccolo , ma abbastanza attivo , non esistono . La Democrazia cristiana ha il suo punto di forza nell ' azione delle parrocchie : ottenne più di 10mila voti nel '45 , ma il 7 giugno se li vide dimezzare dalla concorrenza dei liberali , e cioè da Marzotto , la cui presenza nella campagna elettorale determinò anche lo sfasciamento dei socialdemocratici , che puntarono nelle amministrative del '51 e avevano avuto più di 3.000 suffragi , e si son ridotti a prenderne 162 . I 5.370 voti di Marzotto sono chiaramente voti padronali ; il Blocco Nazionale , infatti , non ottenne , il 18 aprile , più di 200 voti . I partiti di sinistra hanno ottenuto circa duemila voti , quattrocento in più rispetto al 18 aprile . Ed ecco la situazione sindacale . Nelle ultime elezioni , per la Commissione Interna , si sono avuti 5.605 votanti ( altissimo perciò il numero degli astenuti ) e 4.989 voti validi ( 260 schede nulle e 356 bianche ) . La CISL ha raccolto 2205 voti ; 1941 sono andati alla FIOT ( aderente alla CGIL ) : 343 ad una lista indipendente , chiaramente sostenuta dalla direzione ; per la prima volta , e solo nella sezione elettorale di Valdagno , ha fatto capolino la lista fascista della CISNAL , ottenendo 305 voti . I seggi in Commissione Interna sono così divisi : 10 alla CISL , 9 alla CGIL , 2 agli indipendenti ed 1 alla CISNAL . La lista indipendente , come era da prevedersi , ha avuto largo successo ( quasi la maggioranza ) fra gli impiegati . I poteri della Commissione Interna , come sta accadendo in quasi tutte le industrie italiane , si van restringendo : uno dei membri della vecchia CI , l ' operaio specializzato Lorenzo Griffani , è stato sospeso di recente per aver attaccato la direzione sudi un foglio di partito . Aspetta il licenziamento . Manca qualsiasi forma di direzione operaia nelle istituzioni sociali e ricreative ; al Circolo ENAL non elegge un comitato direttivo sin dal 1945 ed a conti fatti è questa la ragione per cui gli operai non si divertono con il giocattolo n uovo di papà Marzotto . A mano a mano che diventano maggiorenni , decidono di scegliere da sé i loro divertimenti e tutta la loro vita .