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ELOGIO DEL BOIA ( CASINI GHERARDO , 1926 )
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Ogni conquista ottenuta a prezzo di dolore e di sangue va difesa con qualunque mezzo , anche se questo infranga gli schemi dell ' usuale vita civile . Tutta la Rivoluzione è per noi fascisti la lunga vicenda tormentosa di sette anni di lotte , di sacrifici , di passione vissuta nella ferma fede di grande avvenire italiano . Impeto di vendetta contro i nemici della Vittoria , prima ; coordinamento disciplinato , cosciente e instancabile di tutte le energie della Nazione , oggi ; il Fascismo - occorre forse ripeterlo ancora - non è un partito in lotta con altri partiti , ma la rivoluzione innovatrice che ha fondato un Regime , il primo da quando l ' unità d ' Italia si è compiuta . Non è quindi sola appartenenza nostra la Rivoluzione , ma fase di civiltà della storia italiana . Difenderla vuol dire difendere il passato e l ' avvenire d ' Italia , e s ' impone come un dovere più che non appaia come un diritto . Il terzo attentato che nel giro di pochi mesi si è verificato contro la vita del Duce ci pone ormai dinanzi al preciso dovere di fissare le sanzioni capitali per la difesa della Rivoluzione ... La minaccia delle pene comuni non è stata evidentemente sufficiente a spezzare la rete dei complotti che i rinnegati ordiscono Oltralpe contro il Fascismo e il suo Duce . Ogni tentativo di morte dev ' essere inesorabilmente pagato con la morte . Riponiamo oggi in un canto , fra i ferrivecchi delle ideologie liberali , le fisime sentimentali e umanitaristiche che indussero a bandire dai nostri codici la pena capitale , e a nascondere sotto il velo della pietà le tremende realtà della vita umana che è necessario scontare con espiazioni altrettanto tremende . Non invochiamo il boia sulle piazze d ' Italia per un ' esibizione di inutile ferocia rivoluzionaria , ma perché vogliamo ripristinare l ' unico mezzo umano di giustizia divina che sia dato attuare in terra ... I nomi dei caporioni del sovversivismo antifascista sono noti e ormai posti al bando . Ma chiediamo di più , prime condanne a morte devono colpire proprio loro , i capi , coloro che credono di potere impunemente assassinare l ' Italia protetti dalla compiacente ospitalità straniera . Le sanzioni contro i fuorusciti sono troppo blande . Se l ' amicizia delle altre Nazioni ove si trama contro il Fascismo non è una convenzionale formula di fredda diplomazia internazionale , chiediamo che i fuorusciti siano consegnati alla giustizia italiana . Bazzi , Fasciolo , De Ambris , Donati , Salvemini tutti coloro che hanno armato la mano dei sicari debbono essere i primi a pagare con la vita la loro sciagurata vergogna . Il Fascismo e l ' Italia non tollerano più che si colpisca alle spalle chi marcia sicuro verso l ' avvenire . I rottami del passato che si ostinano ad ostacolarci debbono essere stritolati nell ' ingranaggio della macchina micidiale che essi stessi hanno costruito . Questa non è ferocia . È senso di giustizia , volontà di bene che senza pietà , fermissimamente , deve distruggere ogni vestigia di male .