Tipi di Ricerca: Ricerca per parole
Trova:
RIVOLUZIONE ANTIBORGHESE ( CHILANTI FELICE , 1934 )
StampaPeriodica ,
Noi crediamo nel popolo italiano , e sentiamo nella parola di Mussolini quando dichiara l ' uguaglianza assoluta di fronte al lavoro palpitare tutto il segreto stupendo della nostra passione . Lo Stato che si identifica col popolo non è per noi una espressione vuota , ma la visione panoramica , la meta di tutta la Rivoluzione . Ora è bene che ci spieghiamo chiaramente . Quello che il borghese viene in sostanza a negare è il Sindacato ; più che negarlo se ne dimentica . Noi diciamo che non è possibile realizzare una giustizia sociale se non nell ' ambito dell ' organizzazione sindacale . La giustizia sociale come non è il salario elevato , come non consiste nella paga che consenta un qualsiasi tenore di vita non è nemmeno il salario corporativo e la ripartizione della ricchezza più perfetta , quando questo salario corporativo e questa perfetta ripartizione non scaturiscano dalle precise condizioni di preparazione e di stato d ' animo delle classi organizzate . Perciò noi diciamo che una giustizia sociale realizzata dall ' alto , fuori del settore organizzativo non interessa il sistema ma può appartenere tutt ' al più ad una necessità immediata . Quello che vogliamo è ben altro . Vogliamo una giustizia sociale che trovi le forze di garanzia per la sua continuità nel profondo delle coscienze innanzi tutto ; vogliamo una giustizia per una società organizzata in cui l ' uguaglianza totalitaria di fronte al lavoro sia realtà senza che nessun elemento possa intervenire a turbarla ; vogliamo insomma che questa giustizia sociale sia elaborata nel popolo , seguendo di giorno in giorno la sua evoluzione verso lo Stato , alimentando questa ascensione di un ' opera profonda di educazione . Vogliamo il Sindacato ; e qui il borghese non ci capisce più . Quando Mussolini ha detto che nel concetto Fascista il popolo è Stato e lo Stato popolo , il borghese ha applaudito calorosamente . La frase è bella ed il giolittiano riformista ha portato con sé , nel nostro tempo , e porterà sempre con sé quel tantin di gusto che gli consente di non essere insensibile di fronte alle geniali trovate dialettiche a parte il loro valore reale . Noi abbiamo compreso ben altro in questa identificazione del popolo con lo Stato . Ed abbiamo guardato alla realtà : abbiamo cercato nello Stato fascista il popolo italiano e nel popolo italiano lo Stato fascista e ci siamo incontrati col Sindacato . La fiducia in un Governo , in una rappresentanza totalitaria è un elemento sostanziale dell ' identificazione del popolo con lo Stato ; questa fiducia ha due fondamentali esigenze : una nella preparazione del popolo , nella sua sanezza psichica , l ' altra è nei capi dal cui stato d ' animo dipendono tutte le conseguenze che la loro posizione di rappresentanti deve portare con sé . Conseguenze in cui consiste l ' azione di uno Stato . La caratteristica dell ' epoca che ci ha preceduto è il paradosso : ed il paradosso nella storia nasce da delle visioni ristrette , dal contingente fine a sé , dalla impossibilità di guardare lontano . Si pensi al contenuto ideale della democrazia che ha finito nel connubio col liberalismo . Il padrino di questo connubio fu indubbiamente il capitalismo che aveva innanzi tutti i suoi interessi da difendere e con essi una gran forza su tutta la vita politica . Ma il capitalismo spiega il fenomeno fino ad un certo punto . Un aratro incide il solco quando trova del terreno favorevole ; sul selciato la sua possibilità di arare si esaurisce , diventa nulla . Il terreno dell ' azione del capitalismo fu costituito dalla borghesia . Qui bisogna aprire la strada ad una verità : abbiamo sentito mille volte i borghesi che si rispettano , quelli che non negano la loro reale esistenza , che non si smentiscono , gridare ai quattro venti che tutte le rivoluzioni sono state guidate dalle borghesie . Una lieve precisazione : iniziate mai ; l ' iniziativa rivoluzionaria è venuta sempre da elementi antiborghesi . Ma che ad un certo punto le rivoluzioni siano state affidate alle borghesie è una realtà ; ed in quel punto preciso le rivoluzioni sono crollate , hanno preso una strada diversa , si sono esaurite in formalità . La democrazia si trasforma e si associa col liberalismo quando intervengono attivamente le borghesie ; il socialismo perde il genio rivoluzionario quando riceve il marchio indelebile , inconfondibile del borghese . Per il Fascismo è necessario che le cose vadano altrimenti . Il Fascismo è una rivoluzione continua ; è una marcia che le generazioni si assumeranno il compito di continuare verso gli orizzonti che sono stati precisati dal Capo senza possibilità d ' equivoco ...