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LA CONDIZIONE DEI MINATORI INGLESI ( ROSSELLI CARLO , 1926 )
StampaPeriodica ,
La grande battaglia che la classe operaia inglese sta conducendo in Inghilterra è di un così palpitante interesse ed è così gravida di conseguenze nell ' uno o nell ' altro senso , che la penna trema a buttar giù le prime impressioni . Chi ha visitato i distretti minerari inglesi , chi ha conosciuto anche per brevi ore tutte le durezze del lavoro sotterraneo , chi soprattutto ha visto coi propri occhi quale mirabile impiego facciano gli operai dei loro disputati incrementi salariali , non può non ribellarsi sentendo ragionare di diminuzione di salario e d ' aumento di orari . Chi scrive provò forse la più grande impressione della sua vita visitando i paesi di minatori del Galles del Sud , oggi alla testa della battaglia ; ed ebbe chiara e forte come non mai la visione e la fede nella incontenibile ascesa di una massa che aspira alla piena autonomia anche nel governo dell ' industria . Vi sono due aspetti in questa battaglia , che è un ritorno all ' azione diretta dopo le delusioni dell ' esperimento di governo , che vanno tenuti distinti : dal lato strettamente economico è indubitato che li operai , proprio obbiettivamente , hanno ragione . Il tono stesso della stampa liberale e conservatrice , ben altrimenti feroce in altre occasioni , se depone a favore del tradizionale equilibrio anglosassone , dice anche chiaramente quale sia il giudizio dell ' opinione pubblica . In sostanza si chiede agli operai una somma non indifferente di sacrifici al solo scopo di assicurare un profitto ai proprietari di miniere , a quei proprietari di miniere che lo stesso governo conservatore ha proclamato incapaci di condurre razionalmente l ' industria ; ma non si vuoi dar loro una seria garanzia che l ' auspicata riorganizzazione venga conseguita al più presto a spese evidentemente di essi proprietari , tagliando i rami secchi ed imponendo le necessarie fusioni . Se i proprietari , dicono i minatori , non sono stati capaci sinora , malgrado gli infiniti ammonimenti e le ripetute pressioni ( ricordate il progetto nazionalizzatore di Lloyd George ? ) di riorganizzare l ' industria , e non sono in grado di assicurarci un decente tenore di vita , si facciano allora da parte e cedano il campo a noi che ci sentiamo ormai capaci e degni di gestire l ' industria nell ' interesse generale . Dal lato politico certo la questione è più complessa , e ingenuo sarebbe sostenere , al punto a cui son giunte le cose , che si tratta di un conflitto puramente economico . Siamo di fronte ad una battaglia storica , magnifica per serietà , disciplina e compattezza , gravida di conseguenze per molti anni avvenire ( a meno di una rapida soluzione transazionale ) che non potrà non avere un grande sbocco sul terreno politico ; battaglia che certo pone a dura prova il regime liberale inglese da ogni punto di vista . Ma ridicola è l ' accusa di sovvertimento della costituzione lanciata all ' ultima ora contro il colosso unionistico ; esso è in realtà il grido angosciato di Odilon Barrot : « la légalité nous tue ! » ; è il terrore borghese contro il minaccioso avanzarsi delle forze del lavoro armate di quelle armi che esse seppero conquistarsi in un secolo di lotta per far trionfare un principio rivoluzionatore nella vita collettiva . E se chiamiamo sovversive le organizzazioni operaie che si valgono del diritto di sciopero assicurato dalla legge , come dovremmo chiamare allora coloro che per quattro anni , sovvertirono la vita del mondo per interessi particolari scatenando una guerra tremenda per sacrifici materiali , morali e spirituali ; che porta nel suo seno le cause di molti mali attuali ? Guai però se la vittoria trade unionista , che noi auspichiamo piena ed intera , dovesse restare priva di conseguenze nel campo politico ! Quanto maggiore un eventuale successo , tanto maggiori i pericoli . L ' esperienza italiana dopo l ' occupazione delle fabbriche ci ammonisce che in certe ore decisive rimangono vane o peggio tutte le vittorie che non pongono capo ad una conquista o per lo meno ad un ferreo controllo del centro direttivo , anche quando questo centro sia dotato di poteri relativamente così limitati come in Inghilterra il potere esecutivo . Certo si è che per il socialismo mondiale questa battaglia inglese ha un enorme valore sperimentale : essa ci dirà in sostanza se la democrazia borghese permette il graduale e possente avanzarsi delle forze del lavoro .