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Londra, ma quanto mi costi ( Vespa Bruno , 2000 )
StampaPeriodica ,
Sandro , dove sei ? E dove sei cara vecchia sterlina ceduta a prezzi stracciati ? Era la fine di giugno del 1975 e Sandro Paternostro mi disse : compralo . Un bellissimo vassoio inglese del '700 costava poco più di mezzo milione . Per me , redattore ordinario del telegiornale , era quasi uno stipendio . Perciò non lo comprai . Nonostante Sandro , che aveva fama di gran fiuto per gli affari , mi implorasse di farlo . « Compralo e poi rivendilo a Bulgàri » . Diceva Bulgàri , con l ' accento sbagliato . Lo diceva mentre la sua vivacissima bambina rischiava di mandare in frantumi antiche porcellane cinesi esposte alla Grosvenor House , mentre l ' inflessibile moglie tedesca gli ordinava di fermarsi per strada a comprare un pollo da portare a cena e mentre la sterlina era al minimo storico sulla lira : millecinquecento lire . I taxi neri portavano la scritta « For hire » ( a noleggio ) , le cabine rosse del telefono facevano impazzire gli stranieri confusi tra scellini del vecchio e del nuovo sistema di conto , i commessi di Liberty misuravano ancora la stoffa a yard e gli italiani compravano tutto a prezzi di saldo . Da allora sono tornato a Londra molte volte , il mio reddito è sensibilmente migliorato , ma per la prima volta nei giorni delle vendite natalizie mi sono rifiutato di comprare la mia amata carta da Smythson of Bond street : con la sterlina a 3.200 lire ogni tanto sbagliavo i conti di uno zero . In Gran Bretagna mi sono sentito sempre uomo d ' Oltremanica : stavolta ero un extracomunitario accattone . « Lo shopping ? Meglio a Roma e a Milano » mi aveva avvertito Antonio Caprarica , corrispondente della Rai da qui . Ma non immaginavo questo disastro.Ottenuta al prezzo scontatissimo di 600 mila lire per notte una bella stanza d ' albergo a Piccadilly con l ' amata vista su Green Park e il Big Ben sullo sfondo , constato che la prima colazione costa 60 mila lire , assai più che in qualunque albergo italiano a cinque stelle . Prenotando con un modesto anticipo , trovo sorprendentemente un tavolo al Connaught , nell ' omonimo , delizioso albergo di Mayfair : resta una delle migliori tavole d ' Inghilterra . Il servizio è efficiente , premuroso , cortese e assai curato nelle forme : ma i camerieri si muovono con fretta eccessiva . Sembrerebbero italiani , se non fosse che gli italiani nei nostri migliori ristoranti , dal Pescatore di Canneto sull ' Oglio a Pinchiorri di Firenze , da Santin di Cassinetta a Don Alfonso di Sant ' Agata sui Due Golfi , non corrono e sembrano educati alla corte d 'Inghilterra.Visto che i piatti alla carta richiedono non meno di 45 minuti , chiedo un roast - beef ( eccellente ) al carrello . Il maître strapazza il suo assistente che non sa affettarlo con le cadenze religiose richieste , mi serve un contorno di asparagi e poi dolce e caffè . Bevo un ottimo Rioja del ?94 , vino rosso spagnolo del Nord prodotto al confine col Paese Basco : 100 mila lire . Per capirci , un Chianti di medio calibro costa 129 mila lire , i grandi ( ma non grandissimi ) toscani e piemontesi stanno intorno alle 400 mila . Il mio conto è di 320 mila lire , senza piatto d 'entrata.Bond street è piena di tutte le principali griffe continentali e americane . Gli italiani la fanno da padroni ed è più facile fare un confronto sui prezzi degli stessi oggetti qui e là : a Londra costano talvolta il doppio , quasi sempre il triplo che da noi . A naso ho la sensazione che il potere d ' acquisto della sterlina per gli inglesi equivalga alle nostre 2.500 lire , con una sopravvalutazione per noi del 30 per cento . Amici italiani che vivono qui da molti anni con posizioni influenti dicono di peggio : 2.200 lire , equivalente al cambio di dieci anni fa . Se un cartello dice : fate un ' offerta di 2 sterline , chiede di fatto 5 mila lire . Al cambio per noi fanno 6.500 . Se l ' ingresso a una mostra d ' arte ci costa 22 mila lire , agli inglesi costa 15 mila . Come in tutte le grandi città europee , i taxi costano meno che a Roma e anche meno che a Milano , che noi romani troviamo in questo campo ( l ' unico ) più economica della capitale . Si parte da 5 mila lire e con 15 mila lire si fa una corsa che da noi costa venti . Detto questo , Londra è sempre più europea ( cosa che ai nostalgici come me dispiace un poco ) , è pulitissima , curatissima , elegante , anche se un nostro diplomatico mi parla in un orecchio di terribili e durevoli miserie in periferia . Chi viene dalla Roma del Giubileo , dove non è stata fatta nessuna grande opera pubblica , resta senza fiato dinanzi alla Great Court , la meravigliosa struttura architettonica , inaugurata all ' inizio di dicembre dalla regina , che sposa antico e postmoderno nel cuore del British Museum . L ' ingresso è libero , come lo è nella straordinaria Reading Room circolare che ne costituisce il cuore . Essa raccoglie decine di migliaia di volumi specialistici : l ' accesso ai computer , ora gestito dai commessi , sarà progressivamente generalizzato e intanto ciascuno può consultare l ' indice generale cartaceo . Ho aperto alla voce Leonardo e mi son piovute addosso 22 pagine con l ' elenco delle opere disponibili sull 'argomento.Gli appassionati di Impressionismo troveranno una buona mostra alla National Gallery . Ma visto che ci sono , non trascurino di rivedere , se già la conoscono , la straordinaria collezione del Rinascimento italiano ( anche qui l ' ingresso è gratuito ) . Troveranno una novità per noi dolorosa : un piccolo Cimabue acquistato quest ' anno all ' asta ( Vittorio Sgarbi mi parla di una ventina di miliardi ) . Entrambe le esposizioni , quella fissa e quella stagionale , sono ordinate benissimo . Un ' altra mostra di impressionisti sta alla Courtauld Gallery , uno dei paradisi della Somerset House , bellissimo palazzo settecentesco affacciato sul Tamigi e riaperto da poco . Ma chi ci va non trascuri la splendida collezione di quadri antichi di Samuel Courtauld , il magnate che s ' innamorò del Rinascimento italiano visitando Firenze esattamente un secolo fa e avendo parecchi soldi si circondò di molti Rubens e Bruegel e di tanti altri gioielli . Chi ama l ' arte contemporanea non manchi la Tate Modern , recentissima filiazione della Tate Gallery . Una colossale struttura architettonica d ' avanguardia offre in uno spazio immenso il meglio del postmoderno . L ' ingresso , fortunatamente per noi italiani , è gratuito . Recuperiamo così nei musei un briciolo di quel che abbiamo speso in giro.Gli esperti dicono che prima o poi la sterlina dovrà dimagrire e i negozianti londinesi sono i primi ad augurarselo , visto che trattano la « Chelsea pound » , produttrice a Londra di prezzi assai più alti che nel resto del Regno Unito . All ' elegante commessa di un elegante , inglesissimo negozio ho detto : « Dite a Blair che a questi prezzi non ce la facciamo » . Lei ha risposto gelida : « Sono francese , detesto Blair , rimpiango De Gaulle » .