StampaPeriodica ,
Farinacci
non
è
là
per
caso
.
Non
è
il
prodotto
di
un
'
infatuazione
momentanea
di
folle
inconscie
,
non
è
stato
messo
a
capo
dell
'
organizzazione
del
Partito
per
intrighi
d
'
anticamera
o
di
corridoio
.
È
il
sintomo
di
una
situazione
ed
è
il
rimedio
contro
un
male
.
Bisogna
pur
farsi
tutti
una
ragione
del
fenomeno
Farinacci
.
E
per
farsela
bisogna
tornare
alla
crisi
Matteotti
ed
ai
sei
od
otto
mesi
che
l
'
hanno
seguita
.
Era
nell
'
opinione
di
molti
,
di
moltissimi
anche
amici
del
Fascismo
e
iscritti
al
Fascismo
che
il
Fascismo
costituisse
l
'
improvvisa
ed
occasionale
reazione
contro
una
malattia
acuta
ed
improvvisa
:
la
reazione
alla
crisi
del
dopoguerra
.
Ma
che
,
dopo
il
Fascismo
(
lo
definivano
"
uno
stato
d
'
animo
e
basta
"
)
,
dovesse
risorgere
a
nuovi
splendori
lo
stato
costituzionale
sulla
base
di
prima
,
sul
tipo
di
prima
,
ma
rafforzato
da
questa
grande
lezione
storica
apportata
dal
sacrificio
di
tante
giovinezze
...
L
'
alone
di
popolarità
che
aveva
accompagnato
il
Governo
fino
ai
giorni
del
delitto
Matteotti
si
era
in
gran
parte
dissipato
;
e
le
maggioranze
parlamentari
erano
infide
e
franose
come
tutte
le
maggioranze
.
Ma
nessuno
se
la
sentiva
di
gettare
il
paese
,
nuovamente
,
nella
geenna
di
una
situazione
insurrezionale
...
Nessuno
:
tranne
alcuni
pochissimi
capi
fascisti
e
la
maggioranza
dei
loro
giovani
gregari
.
E
questo
fu
il
cardine
della
salvezza
.
Giovanni
Gentile
presidente
della
Commissione
dei
Diciotto
,
Roberto
Farinacci
segretario
generale
del
Partito
,
erano
i
due
esponenti
della
via
d
'
uscita
che
l
'
esperienza
terribile
aveva
indicata
:
riforme
costituzionali
e
un
rassodamento
del
Fascismo
guerriero
.
Farinacci
rappresentava
,
nel
senso
più
tipico
e
non
peggiore
,
il
più
focoso
rassismo
provinciale
.
Era
l
'
esponente
dello
spirito
mimetico
,
bellicoso
e
intransigente
dei
ranghi
.
E
poiché
erano
i
ranghi
che
in
questo
caso
avevano
ridato
forza
e
possibilità
di
azione
alla
testa
,
bisognava
rialzarli
ai
loro
stessi
occhi
e
in
pari
tempo
garantirne
la
disciplina
più
seriamente
che
per
il
passato
.
Per
far
questo
occorreva
un
generale
venuto
su
(
e
non
v
'
è
ingiuria
nel
dirlo
)
dalla
bassa
forza
,
un
generale
che
conservasse
tutto
lo
zelo
candido
e
le
capacità
spicciole
di
esecuzione
immediata
di
un
buon
sergente
di
truppa
.
Di
un
uomo
disposto
a
prendere
per
il
petto
gl
'
indisciplinati
,
e
capace
di
risolvere
le
intricatissime
beghe
locali
senza
troppe
sottigliezze
e
amletismi
,
ma
con
brusca
e
sia
pur
rozza
praticità
.
In
tutto
ciò
che
s
'
è
detto
si
riassume
in
gran
parte
la
funzione
di
Farinacci
.
Egli
è
a
capo
della
organizzazione
di
partito
per
disciplinare
più
profondamente
le
file
,
per
potenziare
lo
spirito
intransigente
violento
e
combattivo
della
massa
,
e
per
essere
,
dentro
e
fuori
del
partito
,
un
minaccioso
cane
da
guardia
di
tutto
quel
complesso
di
provvedimenti
e
di
riforme
,
legislative
e
costituzionali
,
nelle
quali
debbono
ormai
avviarsi
a
prender
corpo
quegli
istituti
dello
Stato
Fascista
la
cui
necessità
si
è
maturata
più
chiaramente
nella
coscienza
della
classe
dominante
nuova
.
E
più
ancora
la
funzione
di
Farinacci
dovrebbe
risaltare
per
il
Mezzogiorno
.
E
ormai
chiaro
che
in
moltissime
zone
del
Mezzogiorno
non
esiste
fascismo
contro
antifascismo
,
ma
esistono
gli
ideali
nazionali
del
Fascismo
di
fronte
alle
solite
vecchie
congreghe
locali
e
a
certi
inveterati
abiti
mentali
e
pratici
di
quelle
popolazioni
...
E
da
Roma
che
si
deve
disciplinare
,
come
una
massa
sempre
più
compatta
,
il
fascismo
meridionale
,
e
muoverlo
come
un
'
unica
e
irresistibile
catapulta
contro
tutti
i
piccoli
e
grandi
interessi
locali
contrastanti
ad
un
interesse
più
generale
;
la
lotta
aspra
e
lunga
per
la
conquista
del
Mezzogiorno
ad
un
ordine
di
vita
politica
e
sociale
assonante
con
tutto
il
resto
d
'
Italia
dev
essere
organizzata
e
capeggiata
da
Roma
...
E
una
conquista
che
colle
parole
non
è
riuscita
:
occorre
gente
capace
di
fatti
.
E
noi
crediamo
che
l
'
on
.
Farinacci
,
se
rivolgerà
sempre
più
attentamente
la
sua
attenzione
a
questo
problema
,
sia
più
indicato
di
molti
altri
a
risolverlo
.
Con
ciò
sarebbe
anche
finito
il
discorso
,
se
non
esistesse
pure
il
rovescio
della
medaglia
.
Un
uomo
come
Farinacci
,
ad
esempio
,
tende
a
eliminare
la
dialettica
interna
del
movimento
:
a
casermizzarlo
.
Per
alcuni
mesi
dopo
il
suo
avvento
,
tutti
gli
spiriti
più
studiosi
e
riflessivi
del
Fascismo
si
trovarono
nella
necessità
,
se
non
altro
per
necessità
di
amor
proprio
,
di
tacere
ed
eclissarsi
.
A
lui
appare
facilmente
come
indisciplina
ciò
che
invece
è
un
vitale
contributo
di
riflessione
e
di
critica
.
E
ne
può
derivare
uno
stato
di
cose
di
cui
non
si
avverte
il
male
per
il
presente
,
ma
che
cova
grosso
veleno
per
l
'
avvenire
.
Uno
stato
di
inaridimento
spirituale
,
da
cui
presto
o
tardi
dovranno
svilupparsi
forme
disastrose
di
aridità
e
inefficienza
pratica
.
E
così
abbiamo
detto
il
male
e
il
bene
,
per
amore
di
sincerità
e
di
chiarezza
.
Al
male
si
potrà
rimediare
assai
facilmente
.
E
quanto
al
bene
,
ciò
che
ha
fatto
e
farà
il
Segretario
Generale
deve
rimanere
come
un
suo
titolo
perpetuo
alla
riconoscenza
dei
veri
fascisti
,
anche
quando
la
rivoluzione
in
corso
lo
abbia
,
come
dice
egli
stesso
,
divorato
.
Sarà
un
divoramento
metaforico
in
tutti
i
casi
;
eppoi
vogliamo
liberarci
da
questa
inclinazione
servile
a
piaggiare
gli
uomini
in
auge
,
per
poi
dimenticarli
o
disprezzarli
quando
sono
caduti
.