StampaPeriodica ,
Chi
oserà
mai
portare
in
Italia
un
genere
letterario
che
servirebbe
a
dirozzarci
?
Inguaribili
autori
di
pezzettini
i
letterati
della
nuova
Italia
,
ad
ogni
tratto
di
secolo
nuovo
,
sognano
le
iscrizioni
sul
marmo
,
come
i
versi
di
Carducci
,
giammai
una
pagina
sottomessa
al
giorno
che
fugge
.
Chi
scrive
lettere
abbrevia
oggi
le
parole
e
ha
sempre
paura
di
sciuparsi
.
Un
giornale
intimo
o
uno
zibaldone
farebbe
quasi
orrore
;
per
timore
che
dagli
scrigni
mentali
tesori
segreti
dovessero
schizzar
frantumati
sotto
un
pennino
così
vile
.
Pensiamo
continuamente
all
'
articolo
,
al
saggio
,
al
racconto
,
all
'
opera
concreta
-
e
non
ci
si
accorge
che
da
uno
sforzo
quotidiano
usciremmo
leggeri
come
farfalle
,
pronti
a
volare
dietro
un
fiore
o
una
nuvola
,
anche
per
mare
.
Forse
scrivendo
sui
foglietti
del
calendario
,
scrivendo
quasi
di
nulla
,
faremmo
un
piacere
anche
alle
terze
pagine
che
ci
ospitano
e
di
cui
purtroppo
viviamo
,
o
dovremmo
.
Ma
noi
duri
!
C
'
est
le
vice
bourgeois
....
In
Italia
non
legge
nessuno
,
e
si
ha
tuttavia
la
pretesa
di
credere
che
un
diario
lo
tengano
tutti
;
letteratura
che
si
lasciano
dietro
,
rossore
di
rimpianti
,
di
debolezze
,
di
nostalgie
,
le
donne
andate
a
marito
e
i
giovani
eroi
dello
sport
.
Ma
no
,
amici
,
non
si
legge
e
non
si
scrive
.
Se
non
vi
pensiamo
anche
noi
letterati
,
che
ci
leggiamo
l
'
un
l
'
altro
,
un
giorno
il
diario
non
avrà
più
posto
nella
storia
dei
generi
.
Peggio
per
chi
?
Intanto
peggio
per
tutti
noi
,
che
corriamo
il
rischio
di
non
diventare
un
Barbellion
e
nemmeno
un
Amiel
o
un
De
Guérin
.
Altro
che
romanzieri
!
Certo
non
basta
un
'
agenda
,
regalata
ad
uso
reclame
dalla
Compagnia
delle
Assicurazioni
,
per
fare
un
Barbellion
.
Occorrerebbe
,
grande
coraggio
,
rinunciare
all
'
articolo
,
al
saggio
,
al
racconto
,
all
'
opera
di
largo
respiro
-
quasi
per
sempre
.
Bisognerebbe
non
sentirsi
pìù
scrittori
,
e
guardare
fuori
di
sé
con
occhi
timidi
,
di
nuovo
,
les
yeux
des
dix
huit
ans
.
Maria
Bashkirtseff
scriveva
,
mi
pare
,
per
non
perdere
il
ricordo
della
gioventù
.
E
scriveva
la
sua
vita
.
A
noi
sarà
impossibile
.
Il
carissimo
Falqui
ci
fece
gustare
una
volta
il
miele
della
notorietà
.
Come
allontanare
questa
dolce
coppa
dalle
labbra
?
Siamo
ormai
"
giovani
scrittori
"
.
Nuovo
marmo
aspetta
,
inesauribile
,
le
nostre
parole
;
e
trema
la
nostra
carne
di
vanità
.
Ma
se
rinunciamo
,
costi
quel
che
costi
,
al
diario
intimo
,
mentre
scriveremo
,
chissà
,
la
vita
degli
altri
,
un
giornale
di
bordo
o
uno
zibaldone
,
un
diario
di
spicciolo
egotismo
,
renderebbe
utili
sempre
,
perdute
mai
,
le
nostre
giornate
.
Dico
che
sarebbe
la
nostra
umana
salvezza
,
di
questa
nostra
gioventù
letteraria
che
non
muove
più
verbo
senza
dell
'
elmo
di
Scipio
essersi
cinta
la
testa
.
-
Viviamo
in
aure
di
varietà
,
un
giorno
per
un
verso
che
torna
alla
memoria
,
un
giorno
per
un
'
emozione
primaverile
,
un
giorno
per
un
problema
sorto
improvviso
,
intorno
al
tale
o
talaltro
nome
d
'
autore
,
col
"
diavoletto
birichino
"
della
critica
in
corpo
....
Crescendo
ad
intermittenze
,
di
martedì
,
di
venerdì
o
di
domenica
,
fatta
di
ghiribizzi
e
fantasie
,
ogni
tanto
,
ogni
quando
Dio
lo
sa
,
una
colonna
di
egotismo
ci
aiuterebbe
a
capire
che
cosa
un
personaggio
pretende
da
noi
.
Avremmo
ripulito
intanto
il
cervello
,
con
un
colpo
solo
di
timone
,
di
dodici
argomenti
d
'
articoli
che
ci
turbavano
i
sonni
e
non
trovavano
il
modo
di
farsi
carta
scritta
.
Pulizia
quotidiana
.