Tipi di Ricerca: Ricerca per parole
Trova:
TENDO AL DIARIO INTIMO ( VITTORINI ELIO , 1931 )
StampaPeriodica ,
Chi oserà mai portare in Italia un genere letterario che servirebbe a dirozzarci ? Inguaribili autori di pezzettini i letterati della nuova Italia , ad ogni tratto di secolo nuovo , sognano le iscrizioni sul marmo , come i versi di Carducci , giammai una pagina sottomessa al giorno che fugge . Chi scrive lettere abbrevia oggi le parole e ha sempre paura di sciuparsi . Un giornale intimo o uno zibaldone farebbe quasi orrore ; per timore che dagli scrigni mentali tesori segreti dovessero schizzar frantumati sotto un pennino così vile . Pensiamo continuamente all ' articolo , al saggio , al racconto , all ' opera concreta - e non ci si accorge che da uno sforzo quotidiano usciremmo leggeri come farfalle , pronti a volare dietro un fiore o una nuvola , anche per mare . Forse scrivendo sui foglietti del calendario , scrivendo quasi di nulla , faremmo un piacere anche alle terze pagine che ci ospitano e di cui purtroppo viviamo , o dovremmo . Ma noi duri ! C ' est le vice bourgeois .... In Italia non legge nessuno , e si ha tuttavia la pretesa di credere che un diario lo tengano tutti ; letteratura che si lasciano dietro , rossore di rimpianti , di debolezze , di nostalgie , le donne andate a marito e i giovani eroi dello sport . Ma no , amici , non si legge e non si scrive . Se non vi pensiamo anche noi letterati , che ci leggiamo l ' un l ' altro , un giorno il diario non avrà più posto nella storia dei generi . Peggio per chi ? Intanto peggio per tutti noi , che corriamo il rischio di non diventare un Barbellion e nemmeno un Amiel o un De Guérin . Altro che romanzieri ! Certo non basta un ' agenda , regalata ad uso reclame dalla Compagnia delle Assicurazioni , per fare un Barbellion . Occorrerebbe , grande coraggio , rinunciare all ' articolo , al saggio , al racconto , all ' opera di largo respiro - quasi per sempre . Bisognerebbe non sentirsi pìù scrittori , e guardare fuori di sé con occhi timidi , di nuovo , les yeux des dix huit ans . Maria Bashkirtseff scriveva , mi pare , per non perdere il ricordo della gioventù . E scriveva la sua vita . A noi sarà impossibile . Il carissimo Falqui ci fece gustare una volta il miele della notorietà . Come allontanare questa dolce coppa dalle labbra ? Siamo ormai " giovani scrittori " . Nuovo marmo aspetta , inesauribile , le nostre parole ; e trema la nostra carne di vanità . Ma se rinunciamo , costi quel che costi , al diario intimo , mentre scriveremo , chissà , la vita degli altri , un giornale di bordo o uno zibaldone , un diario di spicciolo egotismo , renderebbe utili sempre , perdute mai , le nostre giornate . Dico che sarebbe la nostra umana salvezza , di questa nostra gioventù letteraria che non muove più verbo senza dell ' elmo di Scipio essersi cinta la testa . - Viviamo in aure di varietà , un giorno per un verso che torna alla memoria , un giorno per un ' emozione primaverile , un giorno per un problema sorto improvviso , intorno al tale o talaltro nome d ' autore , col " diavoletto birichino " della critica in corpo .... Crescendo ad intermittenze , di martedì , di venerdì o di domenica , fatta di ghiribizzi e fantasie , ogni tanto , ogni quando Dio lo sa , una colonna di egotismo ci aiuterebbe a capire che cosa un personaggio pretende da noi . Avremmo ripulito intanto il cervello , con un colpo solo di timone , di dodici argomenti d ' articoli che ci turbavano i sonni e non trovavano il modo di farsi carta scritta . Pulizia quotidiana .