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CONFORMISMO LETTERARIO ( GATTO ALFONSO , 1938 )
StampaPeriodica ,
L ' atteggiamento dell ' intellettuale di fronte alla letteratura si traduce , spesso , nella creazione di uno spazio vuoto in cui egli consuma impunemente la propria indifferenza storica . La " precisione dei metodi " , valida ancora come difesa dell ' arte contro " i cattivi artisti " , corre il rischio di divenire un alibi con cui il letterato proscioglie se stesso da ogni obbligo morale e civile . In questo contesto , l ' unica via di uscita , secondo Gatto , sembra consistere nel rifiuto di una letteratura conformistica , ripetitiva di formule già acquisite , e nella scelta coraggiosa di una " espressione " nuova , la quale sia in grado di cogliere immediatamente la " nostra dolorosa storia di uomini " . Solo attraverso la spregiudicata ricerca di una " difficoltosa sintassi " è possibile tradurre nella letteratura il segno qualificante del nostro tempo . Bisogna andare al fondo di noi stessi , convincersi che in qualche mese di praticantato è possibile trovare il passo letterario con cui mettersi in gara con tutti gli scrittori che si preoccupano di mantenere una media delle proposte con cui s ' incalzano e non si risolvono da anni . Occorre che finalmente si dica che è inutile la difesa del fatto letterario , se l ' intelligenza dell ' arte , come iniziativa di interesse vero e diretto , spetta a pochissimi , se la precisione dei metodi , come impegno mantenuto principalmente contro i cattivi artisti , è svolto fino alla salvezza dall ' ambiente con tutta la possibile e inavvertita reazione alla storia che dovremmo portare a fondo . Ormai tutti declamano la propria ambizione di difendere quel " fatto letterario " in cui trovano l ' unica condizione passiva per vivere : si crede di poter mantenere approssimativamente un mito liberale di storicità ripetendo il bisogno di un ' assuefazione polemica , reagendo costantemente al bisogno di una propria vita morale e sociale ritardata e difficoltosa rispetto alle facili regole e alle forme già acquisite di una letteratura . Non ci si accorge che giriamo al largo per non incontrarci mai , per non provare nemmeno sgomento di noi stessi e della nostra indifferenza storica : non ci si accorge che , puntualmente onesta e determinata , questa difesa del fatto letterario ripete dall ' esterno un grado di civiltà che soltanto pochissimi scrittori hanno posto con la propria espressione e non con la propria definizione . Questi scrittori , in fin dei conti , dovrebbero assicurare una vita polemica e media ai sostenitori e ai " secondi " : dovrebbero restare combinati per un tempo indeterminato nello spettacolo letterario , nella gara dei detrattori o dei ritardatari , o nella zelante difesa di quanti da essi ricavano solo un modello di stile o un nobile esempio di condotta lessicale . Questo metodismo , sia pure avverato nella precisione di una critica in atto , potrebbe restare all ' infinito una condotta storicistica per i lettori che cooperano a conservare se stessi , ripetendo sterilmente , nella formula dei doveri e delle situazioni riflesse , la mancanza di una propria coscienza diretta e il bisogno di una determinazione nei valori riconosciuti passibili di imitazione e di contagio , cioè di ambiente . Così il fatto letterario resta la sordina storicistica della poesia , la vetrata diffusa ed immaginosa di un linguaggio alienato per sempre dagli scrittori . Inavvertitamente le precisioni puntualizzate restano sempre una verifica nello stesso tempo astratta ed empirica delle somiglianze temporali dei testi : ed una mostruosa necessità di coscienza e di logica dovrebbe scaturire da questo sterile accordo formale ? Individualmente presi e costretti nella verifica di noi stessi e della nostra coscienza resisteremo sempre a definirci in un fatto letterario , rinnegando la nostra dolorosa storia di uomini , che è la stessa difficoltosa sintassi e l ' unica elaborazione condotta e scontata su un tempo concreto e valido ? I nostri contemporanei dovranno rispondere a questa domanda ogni volta che troveranno facilmente la via di un gusto su cui sembra conformato per sempre il nostrodestino .