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IL PRECURSORE. GIACOMO CASANOVA ( MORASSO MARIO , 1905 )
StampaPeriodica ,
Vi è qualcuno che un secolo e mezzo prima di noi ha vissuto la nostra vita febrile , è stato invaso dalla nostra inquieta agitazione , ha cercato sempre al pari di noi l ' eccesso , ha pensato con le nostre idee , ha compiuto i medesimi sforzi nostri per raggiungere la vetta ed ha sentito come noi . È Giacomo Casanova , colui che è conosciuto soltanto come il famoso avventuriero veneziano o come un Don Giovanni di facile contentatura , mentre meriterebbe di esserlo come il più grande e il più completo precursore dell ' uomo moderno . Ed è veramente strano in tanta smania di ricerche storiche come questa sua qualità tipica ed eminentissima non sia stata ancora rilevata , come in lui non si sia veduta questa evidentissima stoffa di uomo nuovo , di uomo nostro contemporaneo che egli ha affermato nettamente e indelebilmente in duplice guisa , come uomo e come artista , nella sua vita e nel racconto della sua vita , in contrasto netto con lo sfondo conservatore e tradizionale della sua città . Ma a dir vero Casanova , se è nato a Venezia , non è veneziano , la sua nascita a Venezia non è che una combinazione , egli è figlio d ' arte , e in ciò già si mostra uno dei suoi aspetti di precursore . La sua patria non è come per gli altri uomini del suo tempo una città , un borgo , una breve zona di terra , la sua patria si estende fin dove arrivano le peregrinazioni degli artisti italiani da teatro di allora ; è grande come l ' Europa , è stata materialmente Venezia come poteva esserlo qualsiasi altra capitale europea . Casanova adulto è quasi sempre in istato di guerra con la sua città natale . Fra lui e Venezia pare esistere una specie di idiosincrasia , mentre egli viceversa è essenzialmente cosmopolita . Egli si trova a suo agio a Napoli come a Parigi , a Roma come a Londra , a Aix come a Baden , a Costantinopoli come a Mosca , a Corfù come ad Amsterdam . Ha un portamento internazionale , europeo , superiore ai singoli usi locali , che va bene da per tutto , come quello della odierna alta società cosmopolita che passa l ' estate in Norvegia , l ' inverno al Cairo , la primavera a Parigi e l ' autunno nei suoi castelli e in Italia , trovandosi ovunque come in casa propria . Da Venezia il Casanova ha tratto soltanto una particolare predilezione per le forme fastose , per gli adornamenti , per gli spensierati svaghi del passato . Ma il precursore ardito e geniale si rivela subito prepotentemente in lui , allorché nella lotta per la vita si tratta di conquistarsi un posto nel mondo . Casanova è non solo quello che noi chiamiamo il self - made - man , ma il precursore , il primo dei self - made - men moderni ed inoltre egli è più volte il self - made - man di se stesso . Poiché non solo egli è stato costretto a rifarsi da capo la sua posizione a partire dal nulla per arrivare a tutto , ma questa ricostruzione egli ha operato nelle guise più diverse per differenti personalità . Egli riassume in sé tutta una schiera di arrivisti . Dovendo pur sempre prendere le mosse da zero , dal niente , noi lo vediamo già in buona situazione alla corte pontificia , poi nelle milizie venete , poi tra i patrizi più illustri di Venezia , poi ancora grande finanziere e delegato governativo a Parigi , ricco banchiere in Olanda , intraprendente industriale a Parigi , invincibile e temerario giocatore a Aix , a Milano e a Genova , frequentatore di sovrani e di nobili , gran signore nei divertimenti , viaggiatore instancabile , avventuriero astutissimo , conversatore arguto e desiderato , scrittore colto e inspirato . In ognuna di queste direzioni il Casanova ha dovuto sempre mettersi in cammino da principio . Dell ' edificio elevato precedentemente al sopraggiungere della catastrofe nulla restava , ogni volta l ' uomo precipitava al fondo e doveva rifabbricare dalle fondamenta , ed ogni volta egli arrivava alla cima . Io non so scorgere altro esempio di questo gigantesco lavoro di Sisifo , compiuto sempre con successo . Sono i primi passi quelli che costano , sono i primi quattrini i più difficili a fare , e il Casanova ad ognuna delle sue incarnazioni doveva appunto cominciare da questi durissimi preliminari . Primo dei Robinson , nell ' isola deserta e ostile in cui si trovano tutti i miserabili , tutti i naufraghi della vita , egli si è trovato in ogni periodo della sua molteplice esistenza , nella condizione peggiore di quella dei Robinson da romanzo ; sprovvisto di tutto , mancando persino degli avanzi del vascello infranto da cui trarre il primo strumento indispensabile per far gli altri , e malgrado ciò egli ha saputo sempre farsi tutto . Quei meravigliosi e tenacissimi nord - americani , che si ricompongono anche tre o quattro volte i milioni di dollari inghiottiti nelle tempeste della Borsa , sono da meno di lui , perché eglino ripercorrono sempre presso a poco la stessa strada , mentre il Casanova , come ho detto , ad ogni rovescio si avviava per un cammino nuovo e toccava un nuovo vertice . Ma egli è qualcosa di più e assai più di un iniziatore dell ' arrivismo , egli è il preannunziatore della vita moderna in tutte le sue faccie , è il primo uomo moderno . L ' ansia di novità , il desiderio di tutto vedere e di tutto provare , l ' incontentabilità nostra sono già acutissime in lui . Egli ha addirittura la frenesia di viaggiare , di correre , di passare da una sensazione all ' altra vertiginosamente , egli fa presentire le due caratteristiche dei tempi moderni : la smania dei viaggi e la cupidigia della velocità . Non si arresta mai , gira l ' Europa tre o quattro volte in tutti i sensi , non si riposa mai , se non viaggia materialmente , viaggia con il sentimento , con la fantasia , cacciandosi volontariamente nei più ardui intrighi quasi a sfogare un ardore esuberante ; nulla lo trattiene , neanche la felicità , neanche la ricchezza . A Milano e ad Amsterdam ove le due fortune gli si offrivano riunite nelle mani di due belle fanciulle , egli pure innamorato , pur consapevole della importanza della rinuncia , rifiuta e se ne va ; l ' idea di un vincolo lo esaspera anche se contesto di rose . Egli è il moto perpetuo , oggi sarebbe un esploratore , uno chauffeur avido di rapidità , al suo tempo non poteva essere che un avventuriero vagabondo , quando l ' uomo normale doveva accontentarsi dei confini dentro i quali poteva andare e tornare in un giorno con le sue gambe o quelle del suo cavallo . Ma il Casanova se fu un avventuriero riuscì ad essere per la superiorità del suo spirito il capo schiera , l ' iniziatore di quella corrente di viaggiatori , di turisti che ora girano il mondo osservando e studiando tutto ciò che presenta di bello e di importante storicamente e artisticamente . Casanova non viaggiava solo per far quattrini e per sfuggire alle polizie , viaggiava per viaggiare , per il suo diletto , per soddisfare un bisogno del suo spirito , e tutto vedeva e tutto esaminava e tutto annotava , talché le sue Memorie sono per una parte una anticipazione del Baedeker e per l ' altra un grandioso e prezioso rilievo morale , politico , economico , artistico dell ' Europa prima della Rivoluzione francese . È lo spirito moderno che freme nel Casanova , egli non è soltanto un precursore nella sua attività esteriore , ma in quella interiore , e cioè per le idee e i sentimenti . Se l ' uomo si atteggia a alchimista , a indovino , a mago , se pratica la cabbala e con madame d ' Urfé offre sacrifici alla luna e ai pianeti , se interroga l ' oroscopo prima di agire e si mostra superstizioso , egli è il primo a ridere delle sue operazioni e della sua personalità sopranaturale che egli si affibbia perché sovente non può farne a meno , per necessità di vivere , perché gli altri vogliono essere mistificati . Ma come un perfetto attore che recita impareggiabilmente la propria parte talvolta vi prende gusto anche lui e si illude col proprio artificio . Del resto quante volte egli non dice dopo che i fatti hanno dato ragione al suo oroscopo , che lo stesso sarebbe avvenuto se anche l ' oroscopo avesse preveduto il contrario ? Ma sottilmente , con una osservazione veramente moderna , egli aggiunge che la previsione dell ' oroscopo , quando si tratta di fatti soggettivi può aver fornito uno dei tanti motivi al determinarsi dell ' azione in quella data guisa anziché in un ' altra . E in ciò ha ragione . Ma il Casanova del resto , malgrado l ' educazione ecclesiastica , è un irreligioso . Crede in Dio , ma in un Dio sommamente vago , un sommo arbitro di tutti i destini , un fato superiore che egli invoca a ogni proposito , per cavarsi la fame , come per la buona piega di una avventura amorosa , per vincere un colpo di faraone come per riuscir salvo in un duello , per far sì che non si riconosca il veleno propinato a una vecchia monaca come per iscampare dai Piombi . È un Dio universale , ma che diventa anche un Dio personale , una specie di demone che lo consiglia e lo spinge nelle sue imprese . Ripugna dall ' ateismo , biasima gli scrupoli , ma vuole la religione per il popolo . La sua morale è opportunistica ed egoistica , egli è di manica estremamente larga con sé stesso e con gli altri . I suoi giudizi morali sono tanto moderni che si identificano con quelli che tanto comunemente quanto erroneamente si chiamano nietzschiani . È per lui bene tutto quello che profitta , che fa piacere senza nuocere ad altri od anche quando il nocumento altrui è inferiore al piacere proprio . Con questa norma fissa egli dirige la sua vita , con questa massima cerca di persuadere le sue belle quando gli si mostrano riluttanti in nome del dovere , e cerca di tranquillare se stesso quando spoglia con la magia e col gioco gli imbecilli . Intanto sarebbero spogliati egualmente da altri che non farebbero dei quattrini l ' uso giocondo che ne fa lui , ed egli tesse l ' elogio della prodigalità , del lusso , di tutto ciò che esprime una pienezza di vita . L ' inseguimento dei piaceri è la sola mèta che meriti tutti gli sforzi , ciò che il mondo condanna come futilità è la sola occupazione che gli sembra seria , mentre quelle che sono considerate come occupazioni serie sono le vere futilità e di una sola cosa teme invecchiando , di cambiar parere , di non ritenere cioè come le uniche cose serie le care futilità di una volta . In politica egli ha una visione doppiamente presaga per i fatti e le tendenze . In ben due punti delle sue memorie egli presente il rombo lontano della rivoluzione francese e ne intuisce il formidabile schianto , come del pari capisce la debolezza del malgoverno russo e l ' imminente tramonto dello Stato veneziano . Circa le tendenze è quasi un liberale , ma un liberale pratico , non insegue la retorica dei principii astratti , ma ricava le sue osservazioni dai singoli avvenimenti , caso per caso . Sono gli stessi favoritismi da lui ottenuti che gli porgono materia per rilevare la dilapidazione del pubblico denaro , la corruzione dei funzionari , l ' incapacità dei dirigenti . Da qui egli trae facilmente i criteri a cui dovrebbe ispirarsi un governo saggio , criteri che poi saranno quelli predicati invano dagli uomini migliori della rivoluzione . Ma il merito più grande del Casanova , il suo merito non equivoco , il suo titolo non contestabile di gloria consiste nella sua anticipazione artistica . In arte egli è un vero e grande precursore . Egli è il primo romanziere moderno , le memorie della sua vita costituiscono una collana di singoli romanzi , svolti con piena maestria , completi , interessanti e differenti l ' uno dall ' altro e formano un solo grandioso romanzo di carattere universale che ha per isfondo l ' Europa e conta migliaia di personaggi , un romanzo mirabile di ambiente , di costumi , di avventura e di psicologia . Il Casanova precorre così il vero romanzo francese in un tempo in cui il romanzo non ci presenta che due soli artisti il Laclos e il Rousseau , egli il Casanova edifica una immensa Comédie humaine 40 anni prima di Balzac . Quando le svenevolezze di Bernardin de Saint Pierre o l ' enfasi retorica degli enciclopedisti infestavano il racconto , falsavano la verità , deformavano il tipo del romanzo , il Casanova è il solo narratore , è il solo che sa raccontare con semplicità , con sobrietà , con franchezza e con interesse . Egli va diritto al suo scopo , qualche breve osservazione qualche tratto significante del paesaggio e poi la narrazione corre via con vivacità e naturalezza , il dialogo si schermisce con agilità e l ' avvenimento si trova inquadrato nettamente e chiaramente . Per un lato egli riprende la tradizione aristofanea e boccaccesca , per l ' altro precede e anche supera tutte le arditezze dei veristi . Nessuno dopo di lui ha osato dire quello che egli ha detto , nessuno ha osato mostrarsi a nudo come egli si è mostrato , spiegare con altrettanta crudezza i moventi delle proprie azioni , il meccanismo spesso inconfessabile del proprio io . Un tale ardimento non trova riscontro che in opere assolutamente diverse dalla sua , nelle terribili sfide dello Stirner e del Nietzsche . Tale è l ' uomo che non si è pentito mai e che ha cercato di goder sempre , l ' uomo che non ha commesso mai falli , perché non ha mai avuto la coscienza di commetterne che ha considerato la vita come una fonte di piacere e una avventura da raccontare piacevolmente , che ha vissuto e si è guardato attentamente a vivere , attore e spettatore simultaneo della sua esistenza . Dal neo - ellenismo degli esteti alla saggezza di Maeterlinck , il cavaliere di Seingalt aveva già discoperto le più recondite e sottili pieghe dell ' anima moderna , e anche la sua inguaribile imbecillità , impiantando per primo il gioco del lotto , nella nazione più di spirito del mondo , la Francia .