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LA FAMIGLIA POVERA ( JAHIER PIERO , 1915 )
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a Giuliano . Solo chi ci vive dentro dovrebbe sapere che la famiglia è povera . Perché i figlioli non possono andare a bottega dove si riscote il sabato , ma frequentano le scuole che costano tanto : le tasse in due rate , aprile e luglio , i libri scolastici che alla fine dell ' anno si vendon per nulla e al principio costano un occhio . " Il professore vuole l ' ultima edizione : sai , vuol proprio vederla e controlla il millesimo " . In questa casa tutti lavorano a prolungare la vita delle cose vecchie , a moltiplicare nel tempo l ' utilità delle cose buone comprate nei negozi dove ora non s ' entra più . Le cose vecchie hanno delle malattie che voglion riguardi . Quando uno accende il lume a petrolio va guardingo e ascolta mordere la meccanica sulla calza : io non vorrei esser quello che una sera sente che i denti non attaccano più e rimane di sasso col fiammifero scottante fra le dita . Oh ! - uno dei fratelli è stato scoperto alla credenza dove non deve andare nessuno e sopra un cucchiaino c ' era l ' appiccicaticcio della conserva . Hanno regalato dei colletti , un fascio di colletti d ' uno ch ' era militare ; ma il fratello che va al ginnasio non li vorrebbe mettere : sono larghi , sfilaccicati e scempi , mentre la moda , che cammina come se non ci fossero poveri , li impone doppi . È quasi peccato che i ragazzi crescano e scoprano che i colletti debbono avere una misura in relazione con quella del collo . Anche sui vestiti trova da ripetere . Sono vestiti scalati dai più grandi ai più piccoli , di stoffe fini , di quando si andava a comprare dei tagli d ' abito nei negozi perbene e si prendevano le misure e si faceva la prova . Ora una donnina con un occhio di vetro che viene a lavorare a giornata in casa ( bisogna volerle bene perché non se ne trovano più ) accudisce ai vestiti per le due stagioni dell ' anno : inverno - estate . I giorni che viene in casa s ' aprono i cassoni dell ' andito e quello di stanza da pranzo che ha il materassino e due guanciali imbottiti di crine vegetale - così duri - che possono servire anche di letto . L ' aria è drogata di naftalina : i ragazzi tornando da scuola inciampano nei rotoli di cenci , ritagli , scampoli che datan dalla nascita della famiglia , serbati , custoditi gelosamente fin a uno . La donnina che ispeziona curvandosi sempre dalla parte dell ' occhio buono e palpando colle sue mani prensili e unghiute ha ingegno e passione : anche la bazza tentennante come fosse articolata a un elastico logoro , pare frughi con lei . Fa delle scoperte . " Per il maggiorino , vede benedizione , si possono scorcire questi pantaloni del babbo e farglieli abbottonati , come costuma ora " . " Già ; ma le fodere non son buone con queste gore di sudato .... " . " Che , che , lo so , ma io penso a quelle della sua sottana a pippolini .... " . " Qui si fa un gallone che copra l ' occhiellatura e dietro si aggeggia una finta " . " Eh ! se non fosse tanto difficile ! ma trova sempre qualcosa da ridire " . Sì , trova sempre da ridire e non ha accettato il dogma di casa che le stoffe hanno due facce e si rivoltano come i fogli di carta quando c ' è scritto su una . S ' è fatto l ' occhio a scuola dove i compagni s ' accorgono che i calzoni dovevan esser lunghi se non li avesse strozzati lì al ginocchio l ' ostacolo della miseria . Così quando viene la sera mentre la mamma si lusinga d ' aver provveduto e la donnina che ha fatto tardi sguscia con soddisfazione il suo occhio lacrimoso dall ' orbita vuota per riporlo in un bicchier d ' acqua tiepida sul comodino , lui morde il lenzuolo e medita la ribellione dell ' indomani . Oh ! i vestiti complicati che si debbon portare con tante cautele , che son passabili in una sola posizione . Bisogna salare la lezione di ginnastica . A tredici anni il mondo è già tutto fatto di negazioni : il tiro a segno che costa tre lire , il gruppo fotografico di fine d ' anno , la passeggiata ginnastica dove bisogna pagarsi il tranvai . Il giorno in cui venne all ' uscio l ' esattore del gioco del calcio bisognò pure chiamare la mamma e la mamma disse ancora , di nuovo , sempre , ch ' era una povera vedova con sei figliuoli e non poteva rispondere dei debiti di un minorenne . C ' è di più . La famiglia ha serbato relazione con quella di un collega del babbo . È un signore forestiero ricco e pio . Si vedono , in chiesa , la domenica . La mamma non manca mai di salutarlo circondata dalla sua coorte di figlioli . Anzi li dispone per la parata affinché nessuno manchi ai convenevoli e il signore abbia una veduta d ' insieme . Questo signore ha una figlia ; la mamma la chiama la signorina . Ma per il ragazzo che fa il ginnasio è una fanciulla . Sapete cosa può essere una fanciulla per un ragazzo povero che fa il ginnasio ? È tanto carina con quell ' incarnato di miele selvatico , gli occhi ignari stellanti sotto l ' arco puro dei sopraccigli , i capelli arricciolati , spioventi giù per le spalle . A volte li scuote da sventatella come un carico un po ' molesto . È ancora " in corto " come si dice e se corre l ' orlo bianco smerlato della sottana di sotto spumeggia sopra il ginocchio . Tanto carina sì ; e aggraziata nelle mosse : quando si siede con garbo per non sciupar le gonnelle pieghettate , spianate , ripassate al ferro caldo ; quando saltella colle gambine secche , chiuse nella ragna leggera delle calze : gambine di merlo che picchiettan la terra come due bacchette col tacco degli scarpini accollati precisi . di poche parole perché non sa la lingua , ma il ragazzo la trova misteriosa , fantastica di qualche grande segreto nella sua vita e trova simpatiche anche le sue piccole ritrosie di canto scozzese che non le hanno impedito di prendergli la mano , quando imparavano gl ' inni per Natale dell ' " Arpa Evangelica " e ricoverarla nel tepore del manicotto . Oh ! quanto vorrebbe far figura presso di lei ! Distinguersi da tutti gli altri ragazzi ! Ma come si fa colla pettorina della marinara che s ' ingoffa al colletto come se nascondesse i gattoni ? Tribolazione delle mattine di Domenica piene di campane e di preparativi ! I più sottili ritrovati dell ' esperienza di lustrascarpe si rivelano impotenti di fronte all ' opposizione della spazzola veterana , quasi calva , unica per la mota , per la polvere , per la tinta . Le calze lunghe , le calze nere , distinte , arricciano una pelurie rossigna dalle grandi strusciate . E nella casa della fanciulla praticano dei floridi ragazzi inglesi colle calze da ciclista pomellate in bianco e grigio . Potersi almeno ravviare i capelli , quei bei capelli lunghi , ondulati , docili ; - c ' è una sola spazzola in casa , inglese , di pelo di cignale , buona , unica : e la Domenica mattina è impegnata presso la mamma , le sorelle . Tribolazione delle mattine di Domenica piene di campane e di preparativi ! Rimarrebbe far figura coll ' intelligenza ; ma qui interviene la mamma : " sì , i punti son discreti , ma non c ' è merito , non studia mai " . I punti son brutti ? " per forza , non fa mai nulla ; è così svagato e svogliato " . La mamma non permette di far figura in nessun modo . Il signore forestiero , d ' altronde , è un filantropo . Ora un filantropo è un uomo che fa del bene alle persone che corrispondono alle sue idee . La mamma gli presenta appunto la famiglia secondo le sue idee . Se il filantropo non sente che è una povera vedova con dei figlioli egoisti sì , disubbidienti , ma che però ascoltano le prediche ; perversi , ma con ravvedimento , come potrà fare del bene ? La mamma è vivace nel raccontare : colorisce spigliata e franca , s ' accende parlando e il signore si diverte un mondo ; sganascia le mascelle dal gran ridere ( il minore gli conta quanti denti d ' oro vero ) quando sente la storia dei vestiti , i furti alla credenza , i preparativi della Domenica mattina . La fanciulla assiste come a un divertimento dato anche un poco in suo onore . Ma il ragazzo suda e trema , si fa torvo e aggrondato e non parla più a sua madre per tutto il giorno . Come si fa a metter tutte le loro povere cose in piazza come quando si sgombera ! Allora è stupido quando ci son delle visite chiuder tutte le porte per nascondere la sfilata delle stanze squallide . Intanto la fanciulla si è fatta più riservata : cresce . Il ragazzo trascina la sua irrequieta mestizia di domenica in domenica , finché apprende che parte . Allora si esalta , prepara la lettera che deve dirle tutto : cosa è stata per lui , come vuol vivere per arrivare alla sua altezza e perfezione . E se il portiere del palazzo si rifiutasse di ricever la lettera ? No , il portiere l ' ha presa e sale a portarla subito , strisciando il suo passo tardo per gli scalini agevoli del palazzo . Ah ! ecco la nota d ' organo del campanello interno , il fruscio della cameriera così corretta , lo scricchiolio dell ' uscio che si richiude , accompagnato , senza rumore . Ma ahimè , chi risponde è il padre : la lettera rimase dimenticata in fondo alla paniera della biancheria ; è naturale che , ritrovandola , la fanciulla ben educata l ' abbia consegnata al padre . E il padre è un filantropo : ora un filantropo è un uomo che fa del bene alle persone corrispondenti alle sue idee , e le sue idee sull ' orfano dabbene sono quelle dello Smiles : " Il Carattere " . È scandaloso che un orfano con cinque fratelli minori manifesti delle tendenze alla leggerezza e alla sensualità . Il ragazzo non ha il senso di aver commesso un ' azione cattiva , ma rimane come un mendicante che ha infilato il viale d ' un parco pieno di promesse e si ritrova contro il divieto d ' un cancello altissimo cifrato d ' oro . Bisogna ritornare sulle strade comuni : nel mondo aperto tutti i giorni e non solo la domenica come una chiesa protestante , nel mondo tumultuoso che non bastano a spiegarlo i versetti della Bibbia , le storie dei tre nella fornace , Elia sul carro di fuoco , e la parola ch ' era in principio . Le cose da fanciullo sono dismesse , abbandonate , passate al crogiolo di fuoco della pubertà che s ' avanza . S ' avanza la pubertà ch ' è una revisione del corpo e dello spirito , una seconda nascita senza ministerio materno , una matrice da cui la creatura esce con una sensibilità nuova e attonita come il crostaceo molle che ha spogliato il suo tegumento calcareo . Bisogna abbandonare tutte le idee ricevute , pesare il mondo coi propri pesi , fare delle esperienze . Così la pensa Martino , il compagno di scuola che è socialista rivoluzionario , è per il libero amore e per tutte le libertà . Martino è figliolo d ' un magnano di campagna ; sa di terra , di sudore , di limatura di ferro ; è un costolone traverso , sanguigno , con un viso colorito da parer dipinto e una rastrelliera di denti sani , aguzzi che schizzano fuor degli alveoli . La callotta bruna dei suoi capelli rasi si varia qua e là di ritrose animalesche . Martino è istintivo , brutale , ingordo di godimenti ; sopra tutto ha diciassett ' anni e la domenica al suo paese ha coricato delle donne e le ha tenute ferme nell ' erba alta . Questo gli dà importanza . Del resto è un compagno sincero e franco che suda a ficcare nel suo testone di popolano la cultura classica e arde di simpatia e di curiosità per la figura distinta del ragazzo rivelatrice d ' una lunga tradizione di intelligenza . Non bisogna preoccuparsi delle idee ma riuscire con ogni mezzo al piacere , pare scritto nel musetto di faina del primo della classe , squarciato da un ' enorme bocca sensuale umida e verdigna . Sta una casa tetra , puzzolente di vecchie imbottiture , una casa volgare dove è adorato come un genio e sono appese in cornice e dentro quadri di velluto stinto tutte le menzioni e le medaglie conseguite a scuola . Nella casa tetra c ' è una serva che si fa tastare le poppe per un soldo . Non è mistero che il padre s ' alza la notte dal letto diviso col figliolo e poi rientra al buio , guardingo come un ladro . Il ragazzo va in quella casa a far le versioni latine ed è tormentato dalle conversazioni lascive , dalle imagini , dai desideri lubrichi che gli s ' infocolano e fermentano dentro - come una lievitazione malsana . Gli altri compagni sono stupidi . - Frequenta questi due perché è troppo giovane per stare solo con tante interrogazioni nuove ; ma ci sono dei giorni di disgusto in cui ha bisogno di appartarsi . Sebbene rifiuti il passato , le idee del passato , le idee morte sono con lui , vivono in lui come una protezione . Dietro le sue spalle ribelli ci sono le nonne calviniste coi capelli lisci spartiti intorno al viso austero ; ci sono i pastori che s ' alzavano sul pulpito rigidi nella toga nera e lasciavan cadere sull ' assemblea genuflessa l ' invocazione sicura : Notre aide est au nom de Dieu . La fatica delle anime loro frutta anche nel suo sangue . Ci sono delle ore che ha bisogno di appartarsi : riaprendo il suo Testamento sul comodino , si atterrisce d ' essere tanto malvagio , ritorna ai racconti morali dove c ' è sempre uno che si sacrifica ; bagna di lacrime il suo guanciale , solo nel nero della notte e i fratelli che gli dormono accanto si spaventano dei suoi singhiozzi soffocati . Ma il giorno ritorna un ragazzo : che è una gran forza intatta operante da sola , un ragazzo di sangue buono , riconosciuto da tutti per capitano quando al gioco della sbarra scatta per liberare i prigionieri sulla ghiaia dei giardini pubblici . LA MADRE La madre che guida questa famiglia appartiene a un ' altra generazione . L ' idea della sua generazione riguardo ai figlioli era che essi nascessero per esser la consolazione dei genitori e non per addentar per conto loro con tanta ingordigia la polpa acerba del mondo . Ora i figlioli , invece vogliono esser capiti perché hanno scoperto ch ' è corto il passo tra la cosa capita , la cosa ragionevole , la cosa ammessa . Si lamentano di non esser capiti . Ma la madre , ch ' è una madre all ' antica , non le importa di capire , ma di mandar avanti la famiglia e perciò le sue qualità son qualità d ' opposizione , le qualità di un principale ; perché una famiglia di sei figlioli è anzitutto un ' amministrazione . D ' altronde i figlioli che voglion esser capiti , che cosa capiscono alla lor volta i figlioli che vogliono esser capiti ? I figlioli ignorano che quando tutti dormono le ore buone della mattina , la madre ha già acceso il fuoco , aperto al lattaio , stabilito il suo piano strategico per la giornata ; che è tornata di mercato colla borsa stivata di provviste da indolenzirle il braccio , dopo aver speso tanti sorrisi e tanto fiato , per tirar nelle compre , dopo aver resistito tutta la via alla tentazione di salire in tranvai , perché il tranvai costa e annulla il guadagno . Per i figlioli trovar la tavola apparecchiata è cosa naturale ; perché si dovrebbe particolarmente esserne grati ? La tavola apparecchiata è un ' immancabile necessità . Eh ! - han l ' aria di pensare quando la madre insinua i suoi diritti di benemerenza - le gioie cominciano oltre il cibo ! Anzi l ' esplicazione di queste virtù domestiche li trova spesso freddi e riottosi . Spesso la madre quando porta in tavola , dopo tanto arrovellarsi ai fornelli , spia , trepidando , l ' impressione del primo boccone e aspetta una parola : ma ecco : il ragazzo s ' è intestato a tener aperto vicino alla scodella il testo latino e alterna un distico a un morso , distrattamente , da uomo superiore ; gli altri non si interessano che quando fa le parti : allora a quello non piace il callo , l ' altro è disgustato del grasso e le imputa di non essersene ricordata , il terzo fa il delicato e le raccomanda : poco , poco .... come se un brincello di pietanza di più dovesse rovinarlo . E quando manca qualcosa : - Le frutta , oggi non c ' è frutta - E quasi non bastasse , attaccano perfino i capisaldi su cui poggia l ' approvvigionamento e la preparazione del desinare : secondo loro il desinare dovrebbe esser basato non su quello che è conveniente , non su quello che fa comparita , non su quello che sazia , ma su quello che piace . - Su quello che piace . Al posto dell ' uniformità dei gusti avanzano il diritto al cibo individuale e il ragazzo fa sfoggio di cultura per sostituire lo zucchero - alimento , allo zucchero di famiglia , condimento festivo , condimento domenicale . Hanno sempre una lezione da ripassare quando c ' è da apparecchiare .... e quando c ' è da sparecchiare han da far la cartella . Questi sono i figlioli che voglion esser capiti . Poi filano a scuola , vuotano la casa e la madre rimane triste , poggiando i gomiti sulla tavola disordinata , da disfare come la mostra d ' un negozio l ' estate . Valeva la pena di prodigar le cose migliori ! Triste rimane , di quel suo perpetuo fare e disfare senza soddisfazione , e le riesce più pesante rimettersi in cammino . Sopratutto rigovernare . La cucina è opprimente nelle ore pomeridiane : invasa dai fumi , dagli odori nauseabondi che salgono dai piani di sotto per il cortiletto comune : di vivande , di orine riscaldate , di lenzuola sordide penzolanti a rifascio dalla finestra del malato che s ' alza a mezzogiorno . Eppure bisogna rigovernare : per rigovernare è necessario immergere le mani nel ranno bollente che irruvidisce la pelle e poi la screpola lasciandoci le sue morsure nere . Ci vorrebbero i guanti per Domenica , ma i denari per i guanti non ci sono . Dunque bisogna rigovernare - l ' acquaio ammorba colle sue tanfate di lezzo rancido . Ahimè ! che bisogna proprio rigovernare , bisogna sempre rifarsi da capo ogni giorno : risciacquare i tegami , risbucciare le patate , rinettare i legumi , rirosolare i soffritti , riapparecchiare , riportare in tavola col sorriso sulle labbra . E poi rigovernare ancora : ma perfino i tegami stanchi non rendono più , e traverso le screpolature delle vernici bevono gl ' intingoli ; lo smalto vetrino delle cazzeruole s ' è scheggiato in piaghe rugginose , la dentiera della grattugia è rada : e quei figlioli così sconoscenti non capiscono che per andar avanti ci vuole a volte una parola buona come a un cavallo avvilito . Certamente se la mamma avesse più tempo finirebbe per immergersi negli abissi della disperazione . Ma la provvidenza ha disposto che i poveri abbiano poco tempo . Ecco lo squillo del campanello : presto a aprire alla sorella maggiore che se rimane giù sulla porta nella vampa dei muri che ribollono , si sente venir meno dopo essersi sgolata tante ore a far lezione . Ha poca salute la sorella maggiore : fa le scale sostando a ogni rampa e chi la vedesse allora rimarrebbe impressionato dei suoi occhi così cerchiati , delle gote esangui , della dentatura trasparente nelle gencive sbiadite e più dell ' accorata rassegnazione del viso . Ma quando s ' accosta all ' uscio di casa si rasserena per incanto , compone un sorriso incoraggiante per la mamma che è corsa ad aprirle , previene il suo ansioso : come va , informandosi invece di lei . È la sorella vestita di scuro , silenziosa e fiera che capisce tutta la vita della casa , che quando scrive al fratello sul mare gli manda a dire : " le cose qui vanno benino " . È confidente della mamma e le dorme accanto in uno dei gemelli del letto matrimoniale : la sera ragionano fitto fitto per delle ore di tutti gli interessi di casa : fanno i preventivi dei soldi in rapporto ai giorni ( ahimè i soldi finiscono e i giorni avanzan sempre ) discutono le inclinazioni e il carattere dei ragazzi e pregano insieme . È la sorella che segna sulla tastiera ingiallita del vecchio pianoforte di casa gli accordi di musica sacra che pacificano lo spirito inquieto del ragazzo come un bagno tiepido distende le membra rotte da una marcia . Non gli dice che è privilegiato di poter studiare , non gli fa sentire che si aspetta in casa la sua licenza come un buono d ' acquisto sul mercato del mondo . Ma sopratutto è la sorella che capisce la madre : la madre che ha preso una casa fuori barriera dove ci son pochi lampioni e pochi marciapiedi , ma l ' aria , la luce e l ' esempio della vita dura di chi lavora ; madre che seguita a mescere nella pentola fumante anche la manciata di minestra dei figlioli lontani , che lesina il centesimo fino a farli tremare in viaggio che non ne abbia abbastanza da pagare il ritorno , madre che non capisce i suoi figlioli , ma li alleva ripartendo i compiti con durezza come un capitano che non tien conto se il soldato dormente in garretta è innamorato . Perché una famiglia povera con sei figlioli è sopratutto un ' amministrazione . IL FRATELLO MOZZO Il fratello che hanno mandato mozzo a quattordici anni perché svoltava male , è arrivata una sua lettera con un francobollo verde del Canadà e il bollo : Bathurst . Ragazzi , tirate fuori l ' atlante . Svoltava male perché è pericoloso quando ci si è dati a scuola - esperimento in classe - camminare contemporaneamente sulla banchina del fiume . Ora cammina scalzo sulla plancia scabra di un barco genovese a tre alberi , a vela . un tre alberi che fa acqua , un tre alberi con turno alle pompe . Ma gli è che il ragazzo svoltava veramente male perché anche nel fondaco di un droghiere svizzero evangelico dove nel sottosuolo si fabbrica Marsala e Miele delle Alpi , è disonesto riscuotere delle fatture per andare in bicicletta . La lettera dice : " il bastimento ha preso un fortunale .... " Alla prima traversata . una lettera lunga , di tanti fogli ( lui che non passava la paginetta di componimento ) , chiazzata di lacrime gialle coll ' orlo d ' inchiostro americano . Tutti i fratelli sono ritti intorno alla mamma ad ascoltar la lettura : - Oh mamma , riprendimi e sarò buono - dice tante volte come in un penso . - Allora il più piccinuccio ( che cosa può capire il più piccinuccio ? ) rompe in singhiozzi e riversa il capo in grembo alla mamma . - Anche le sorelle piangono flebilmente . - I lucciconi silenziosi rigano il viso contratto del ragazzo . Eh ! sui bastimenti si fanno tante cose - rigovernare , spazzare , lavare la biancheria coll ' acqua salmastra crostosa - cose che non son dette nei libri di Salgari , ma piuttosto nelle lettere alle mamme . Ecco perché la mamma non poteva prender sonno le notti di vento dal pensiero di lui , solo " sulla distesa delle acque " . Cosa faranno , sui bastimenti , ai mozzi che non sanno arrampicare ? Perché lui , il mio , era il meno rampichino di tutti e quella volta rimase infilato nella forca dei rami di ciliegio . La lettera dice ancora che ha attaccato sulla sua cuccetta il ritratto del babbo morto - un ritratto buio sur una lastrina di latta , fatto per scherzo in una fiera - che legge la Bibbia tutte le sere e prega avanti di addormentarsi . Questo dice la lettera che ha messo molto a arrivare : e intanto il mozzo ha imparato a reggersi in equilibrio fino in cima al bompresso sospeso sull ' acqua nera , per andar a fare quel che fanno i marinai in cima al bompresso . E ha assaggiato i porti : Pensacola - Florida - e Montevideo dove in rada a incontrare il bastimento viene una scialuppa di puttane di tutte le razze - anche le more untuose coi labbroni a cul di gallina che fanno dei gestri laidi dietro un parasole rosso . - Vengono per l ' acqua febbrosa in una scialuppa di nolo , prima che altre scremino gli avventori ; salgono a bordo mentre il capitano fa i fogli al consolato , per sentir se i marinai si vogliono divertire . E i marinai imbestiati eccitano il mozzo e voglion fargli la visita . I porti : dove gl ' incettatori di mano d ' opera per le fabbriche dimostrano che se in America il dollaro vale una lira , ritorna cinque lire portato in Italia . Anche il mozzo aveva fissato di disertare appena si chiudessero le cortine basse della notte oceanica : aveva calato una cima lungo la murata , sentito battere i piedi dell ' ultimo sul ponte caricatore , buttato loro i sacchi - ma poi s ' era attopato dietro un mucchio di cordami tappandosi gli orecchi per non sentire i richiami di quelli di sotto . È tornato , dopo trenta mesi di navigazione chiarificato come l ' acqua smeraldina dei grandi fondi . C ' è una grande protezione nella carezza delle sue mani arrotate dalle sartie , quando porta a spasso il piccinuccio . È taciturno e sbanda quando cammina ; a volte rimane come incantato davanti alla finestra passandosi sulle labbra un sonino a fiato . Ha portato cinquecento lire , la paga di trenta mesi ; ha messo in casa , naturalmente , cinquecento lire , la paga di trenta mesi , lui che non ha goduto i beni della casa , che sta sopra una casa che cammina . Sa le tre lingue del mare : l ' inglese , lo spagnolo , il genovese ; sa fare una cassa di teck , di pitch - pine , tutta legata a coda di rondine , senza un chiodo , intarsiata dentro di stelle , arabescata di intagli fantastici ; la cassa che è apparsa sulle spalle del facchino , dietro di lui quando sulla soglia come un uomo forestiero , come un uomo di tutti i giorni ha chiesto , entrando , a suo fratello sbigottito : .... c ' è .... c ' è la signora ? I QUATTRO FRATELLI A mia madre . Si ritrovano i quattro fratelli - nella camera a infiorescenze marrone , - stampinate su fondo rosa . E ripiegano - i quattro fratelli - la stinta rovescia cifrata - e aprendo bocca ai letti , - riscoprono i lisi lenzoli . Ridon coi verdi visi - nella vecchia spera appannata . Il marinaio ripone - nella cassetta sganasciata . Si ritrovano : tutto ritorna nella casa rianimata . Marinaio , non più cuccetta - materasso di lana cedente completa stesa di corpo - ; tabacco a portata di mano . Marinaio , non più rullìo ; non più campana d ' alba - non più balzar tra gli sfagli : in coperta . Ma dolce sonno - a volontà - tra fresche lenzuola - , reliquiario , - corredo materno - Impacchetta le sue robe , se le stiva in quattro , in sei , - le dispone come vuole - Mentre il magro intellettuale , arcangelo esiliato , - dai suoi panni in mucchietto è già sguisciato . Nessuno stato malato ? E il minore quanto ha di torace ? Era un bebe - boccole d ' oro - gran bisticci a portarselo fuori - ora cela l ' inguine ombrato . Si guardano i corpi cresciuti , - come naufraghi scampati . Chi più bravo saltatore ? - Chi al braccio di ferro migliore ? Poi nei letti che accolgono bene - letti dei sei parti felici - si stendono sudati e fieri - " Quanto sei stato a tornare - al tuo posto in casa serbato - " " Penso a voi quando cresce il mare - Allora , se avessi studiato .... Ma i miei fratelli si fanno onore - Vi conoscono sul vapore " E attaccano , quattro voci , - i loro salmi , compagni di vita . " Signor da questo mondo rio " " Vo , recinto d ' insidie funeste " Quattro voci nel buio si cercano , - e si stringono come mani : il cupo basso di stiva - il soprano campana filata - il contralto , ombra rassegnata d ' irraggiungibile nota . - I I 3 - Alo my baby O yes Alo my baby O o yes Pull on top my baby O yes Pull on top may baby O o yes Mille piroscafi e velieri - nella baia frescofogliuta , - si dondolano a pancia vuota . Là , niente città , sapete , né campanili gugliati che sballottino a galla di nebbia , - niente segnale al pilota . Baracconi di deposito , magazzini stipati , mille aspettanti partite di tronchi numerati - squadre che smontano e montano di boscaioli e segatori . Niente città , sapete , che elettrici bars sputacchiati - dove tracannano fuoco - principio di giornata - e ritracannano fuoco - giornata finita - Musica nottegiorno di seghe circolari , calabroni infuriati . Poi il nostro rosso gregge di tronchi cavicchiati , - che sottobordo per mare ci arriva , Cantilena di stivatori - agli sportelli imboccati : Port side my baby O yes ! Port side my baby O o yes . Starboard side my baby O yes Starboard side my baby O o yes Così cantano i quattro fratelli - nella camera a infiorescenze marrone , stampinate su fondo rosa . E origlia all ' uscio la madre stupita , - di averli proprio lei rilevati , - così grandi , - forti alla vita . Very well my baby O o yes