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EDUCAZIONE FAMIGLIARE ( SANTINI GUIDO , 1915 )
StampaPeriodica ,
È strano che in mezzo a tanto fiorire letterario di piani educativi e di riforme , sia sfuggito il tema importantissimo dell ' educazione famigliare e dei suoi necessarî rimedî . La morale balorda di miliardi di persone dell ' uno e dell ' altro sesso che affrontano la vita senza cultura , senza preparazione morale , senza religione , senz ' anima , inquina e perturba l ' esistenza delle famiglie e ne prepara lo sfacelo . Vivono e fondano una casa , una famiglia , senza il culto propiziatore , senza Lari , senza sentimento di responsabilità , senza eroismo . Bambini anche a cinquant ' anni , chiusi nei piccoli bisogni del loro egoismo e nei brevi affetti abituali , non sono armati per resistere alle bufere del gran mondo , non hanno una fede pertinace fino alla morte , un impulso che superi i limiti della loro persona . Il loro egoismo puerile li isola e li schiaccia . Grandi famiglie , tali che , se ciascuno avesse avuto la generosità di votarsi a uno scopo superiore , avrebbero trovato in esso il motivo della loro solidarietà e della loro forza , finiscono invece disperse in balia dei turbini dell ' esistenza , perché il fondamento della loro unione in origine era disonesto , troppo inferiore ai motivi pretestati . Il padre col pretesto del bene dei figli fa tutto quello che gli pare o con una mostruosità pedagogica tenta di corrompere e di schiacciare la loro personalità a profitto d ' un suo banale disegno di prosperità economica ; se vuol preservarli dal male vieta loro ogni amicizia e compagnia affinché si affiatino solamente con lui che rappresenta il bene , ed a lui solo riportino le loro forze vive . La madre , col pretesto della modestia e dell ' umiltà , si disinteressa d ' ogni cosa che non sia il suo limitatissimo compito quotidiano di massaia ; e non le mancano materni pretesti per ogni altro qualsivoglia atteggiamento . I figli con gli stessi pretesti debbono tradirli se non vogliono rimanere schiacciati . Il bene della famiglia , la modestia , gli ideali , sono tutte belle e buone cose ; cose belle e buone tradite che si vendicano , cose che finiscono col deviare inutilmente dai veri motivi - quali che siano - le azioni di ciascuno , e col lasciarlo perire da sé in un suo labirinto o in un suo deserto . L ' affiatamento forzato allora diventa schifo , l ' umiltà vigliaccheria , la riverenza sprezzo o violenza . Vogliono tutto per sé , senza larghezza , inospiti e avari ostentano la liberalità perché non si dica o non si creda , e pretendono di farsi pagare con l ' usura quel nome che sfruttano , quel beneficio che credono d ' aver fatto o che ostentano di credere d ' aver fatto perché stimarono d ' essere obbligati a simularne l ' apparenza e forse in parte non poterono fare a meno di curarne anche la sostanza . Un enorme malinteso , un groviglio di vuoto , un incubo . Di ogni seme che gettano nella vita pretenderebbero i frutti ! Ma li pretendono con le parole e non con l ' inesauribile costanza d ' attività , di fede e di cura . Noiosissimi Tersiti che rintronano di querimonie le orecchie e mortificano il cuore ai taciturni che lavorano per un loro sogno e che amano al mondo qualche cosa oltre se stessi . Io feci pure ! Com ' è che non ebbi ? Ed io , che cosa godo ? La loro anima è tutto negazione , tutto egoismo , tutto vizio . Non v ' è più nulla d ' umano in essi . E sono miliardi . Le città e i borghi ne sono pieni . La strada fangosa e merdosa , le case piene d ' odori di cucine , di detti e di sporcizie , le facce bestiali dei cristiani , l ' onda del mortifero luridume umano che dilaga quasi dappertutto e minaccia anche in noi stessi , ci soffoca , ci nausea costantemente , ci avvelena . Vi sono troppi pidocchi sull ' ideale . Ci vuole un bagno rigeneratore di sventura . Sia benedetta la Guerra , che chiama ogni cosa col suo nome e se ci manda uno shrapnel non pretende d ' averlo fatto per nostro bene !