StampaPeriodica ,
...
I
conflitti
del
lavoro
,
gli
scioperi
,
gli
episodi
della
guerriglia
sociale
non
sono
affatto
venuti
scemando
in
questi
ultimi
anni
.
Ma
numerosi
e
anche
gravi
talora
essi
sono
apparsi
appunto
guerriglia
e
non
guerra
,
episodi
sporadici
e
non
lotta
organizzata
,
sistematica
,
metodica
.
Significa
questo
che
la
lotta
è
tuttavia
immanente
,
o
non
sta
a
dimostrare
piuttosto
che
l
'
autodifesa
è
il
mezzo
a
cui
si
ricorre
quando
non
esistono
i
mezzi
protettivi
legali
?
La
seconda
ipotesi
è
suffragata
dai
tentativi
ormai
numerosi
di
istituire
i
mezzi
legali
di
difesa
,
principalmente
attraverso
la
conciliazione
e
l
'
arbitrato
obbligatorio
,
inadeguati
allo
scopo
,
ma
sintomatici
.
E
si
verifica
così
che
mentre
l
'
ultimo
grande
sciopero
che
si
è
avuto
in
Europa
rimonta
a
tre
anni
or
sono
lo
sciopero
dei
minatori
in
Inghilterra
e
mentre
il
lavorio
che
da
Mosca
la
Terza
Internazionale
prosegue
senza
posa
si
disperde
nei
rigagnoli
delle
violenze
sporadiche
;
si
viene
affermando
l
'
idea
del
regolamento
giuridico
dei
conflitti
professionali
.
A
questo
punto
ogni
deduzione
sarebbe
forzata
se
non
ci
soccorressero
altri
elementi
.
Nelle
classi
operaie
,
e
si
badi
bene
,
sopratutto
nelle
organizzazioni
sindacali
operaie
si
avverte
una
progressiva
tendenza
ad
uscire
dai
miti
internazionalisti
per
trincerarsi
entro
un
nazionalismo
che
arriva
fino
ad
invocare
misure
protettive
contro
le
importazioni
di
merci
e
di
mano
d
'
opera
straniera
.
Gli
esempi
vanno
dai
socialisti
australiani
ai
sindacati
degli
operai
cotonieri
inglesi
,
e
al
deciso
pronunciamento
dell
'
American
Federation
of
Labor
contro
l
'
immigrazione
.
Due
sintomi
dunque
:
il
frantumarsi
della
lotta
di
classe
accompagnato
dai
tentativi
di
sistemazione
legale
,
e
l
'
orientamento
nazionalista
contrassegnano
il
comportamento
delle
classi
operaie
.
Occorre
vedere
se
ciò
corrisponde
ad
uno
stato
di
quiescenza
,
e
cioè
a
dire
alla
fine
della
lotta
fra
le
classi
come
preludio
a
quello
che
i
socialisti
designano
come
il
"
pericolo
dell
'
imborghesimento
"
delle
classi
operaie
,
oppure
se
,
come
crediamo
,
la
fine
di
un
ciclo
storico
è
foriera
dell
'
avvento
di
un
nuovo
ordine
sociale
e
politico
.
Torniamo
alla
nostra
attuazione
corporativa
.
Se
nel
suo
complesso
dimostra
una
ammirabile
architettura
giuridica
,
capace
di
contenere
e
di
plasmare
i
più
audaci
sviluppi
,
storicamente
essa
coincide
con
il
riscatto
delle
masse
operaie
italiane
dallo
stato
di
minorità
politica
in
cui
le
aveva
poste
il
liberalismo
.
Il
Sindacalismo
fascista
non
rappresenta
più
una
posizione
di
difesa
,
ma
di
autonomia
.
La
preesistente
condizione
d
'
inferiorità
si
tramuta
nella
formazione
politica
di
una
classe
,
fornita
di
tutti
i
mezzi
di
azione
e
di
organizzazione
capaci
di
permetterle
la
collaborazione
con
le
altre
classi
,
non
solo
sul
terreno
delle
condizioni
di
lavoro
,
ma
anche
e
sopratutto
su
quello
del
regolamento
della
produzione
.
Quando
al
lavoratore
si
sono
assicurate
le
giuste
condizioni
di
vita
,
si
è
senza
dubbio
eliminata
la
prima
causa
della
lotta
di
classe
,
ma
non
si
potrebbe
però
dare
completamente
torto
a
coloro
che
ci
accusano
di
averne
fatto
"
un
borghese
"
nel
senso
filisteico
e
gretto
del
termine
.
Il
problema
viceversa
è
quello
di
fare
del
lavoratore
un
produttore
,
e
cioè
di
dargli
un
giusto
senso
di
conservatorismo
,
un
minimo
indispensabile
di
sicurezza
materiale
,
non
disgiunto
però
dalla
coscienza
con
-
creta
e
costruttiva
di
collaboratore
attivo
della
produzione
,
di
elemento
formativo
della
Nazione
...