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UN'INGIURIA INESISTENTE ( CROCE BENEDETTO , 1924 )
StampaQuotidiana ,
Caro dott . Gobetti , Ricevo , mentre mi accingo a fare una corsa a Napoli , la Sua lettera , col brano di articolo del quale Ella desidera che io le dica la mia interpretazione . Non conoscevo l ' articolo , e leggendo ora , con mente spregiudicata , il brano in questione , escludo nel modo più reciso che con le parole « aborto morale » Ella abbia inteso qualificare il Del Croix . La logica del contesto vuole che per « aborti morali » s ' intendano , in quel luogo , semplicemente , i « tentativi falliti » ( dei quali Ella parla nello stesso periodo ) , d ' indole morale , dei vari che hanno negli ultimi tempi preso la parola sulla presente situazione politica . Del resto , non dirò al Del Croix , ma a quale uomo , ancorché nemico , si oserebbe mai rivolgere l ' atroce ingiuria di « aborto morale » ? L ' enormità stessa della cosa doveva persuadere a interpretazione diversa da quella che , leggendo in fretta e con animo preoccupato , si è potuta presentare a qualche lettore . Tanto più escludo l ' odiosa interpretazione in quanto ricordo che , alcune settimane fa , essendomi incontrato con Lei nella biblioteca di Torino , Ella mi parlò delle cose politiche italiane , e anche dell ' opera del Del Croix , senza dir parola che suonasse men che riverente verso il glorioso mutilato . Faccia l ' uso che crede di questa mia , e mi abbia , ecc . Meana , 8 settembre 1924 .