StampaQuotidiana ,
I
commenti
demoliberali
e
antifascisti
sulla
elezione
di
Hindenburg
sono
pietosi
.
Basta
constatarli
,
come
ieri
abbiamo
constatato
il
valore
profetico
(
!
)
dell
'
anticipato
commento
del
nobiluomo
Sforza
.
Non
occorre
confutarli
.
Lasciamo
che
si
invochi
l
'
unione
di
tutte
le
democrazie
etcetera
etcetera
.
Intanto
,
a
scanso
di
equivoci
,
per
eliminare
le
solite
balorde
«
filie
»
che
hanno
sempre
ottenebrato
un
chiaro
giudizio
,
necessario
in
politica
estera
,
e
per
fissare
alcune
coincidenze
fondamentali
germaniche
,
anche
nella
lotta
dei
partiti
,
ricordiamo
che
il
cartello
delle
sinistre
,
messo
di
faccia
alla
semplificazione
delle
candidature
alla
Presidenza
,
per
combattere
la
destra
,
si
era
fatto
destro
,
aveva
scelto
un
candidato
di
minoranza
nel
cartello
delle
sinistre
,
e
che
Marx
,
contrapposto
ad
Hindenburg
,
si
è
lasciato
andare
ad
affermazioni
pangermaniste
,
per
confermare
ancora
che
la
Repubblica
può
aver
eliminato
la
dinastia
degli
Hohenzollern
,
può
aver
aperto
la
via
ad
un
esperimento
parlamentaristico
,
ma
che
il
regime
,
il
Reich
,
ha
sempre
uno
spirito
saldamente
nazionale
e
imperiale
.
Se
la
democrazia
nostrana
ha
versato
fiumi
di
elegiaco
inchiostro
sulla
povera
Germania
e
ha
invocato
tutti
i
favori
per
il
nuovo
regime
,
presentato
come
contrito
e
rassegnato
,
noi
non
abbiamo
mai
partecipato
a
questa
esibizione
di
tradizionale
imbecillità
.
La
candidatura
Marx
del
cartello
socialdemocratico
era
già
dunque
una
candidatura
di
destra
socialdemocratica
.
Il
significato
della
vittoria
di
Hindenburg
è
però
accresciuto
da
questa
premessa
.
Ed
ecco
perché
la
sorpresa
,
segnalata
da
Parigi
e
anche
da
Londra
,
è
una
sorpresa
puerile
.
E
più
puerile
ancora
è
il
tentativo
dei
laburisti
e
liberali
inglesi
di
attribuire
la
vittoria
del
Maresciallo
alla
mancata
disoccupazione
di
Colonia
.
Se
mai
,
da
questo
gioco
polemico
dei
sinistri
inglesi
,
poco
soddisfacente
per
i
sinistri
francesi
,
che
sono
oggi
inchiodati
al
governo
,
appare
chiaro
come
la
Germania
possa
riuscire
facilmente
a
guadagnare
per
la
propria
politica
,
giocando
ora
col
berretto
frigio
ora
con
l
'
elmo
a
chiodo
,
perché
trova
sempre
ben
disposta
una
imbecille
democrazia
europea
o
a
darle
ragione
o
a
dar
torto
ad
un
altro
paese
,
accusato
di
irritarla
.
La
verità
è
che
la
vittoria
di
Hindenburg
rappresenta
per
ora
una
tipica
espressione
dello
spirito
germanico
,
dello
spirito
della
guerra
,
e
significa
che
in
nessun
paese
,
anche
in
un
paese
vinto
,
è
lecito
fondare
le
proprie
fortune
politiche
su
una
mostruosa
rinnegazione
del
sacrifizio
in
guerra
e
delle
virtù
militari
di
un
popolo
.
Presto
o
tardi
,
queste
tristi
fortune
politiche
debbono
tramontare
,
e
,
se
non
tramontassero
,
vuoi
dire
che
il
popolo
che
le
sopporta
è
un
popolo
corrotto
e
colpito
a
morte
.
La
vittoria
di
Hindenburg
è
la
liquidazione
automatica
,
ma
oramai
tombale
,
di
tutto
il
ridicolo
armamentario
dell
'
infatuazione
vilsoniana
nelle
democrazie
europee
,
che
voleva
i
processi
a
Guglielmo
e
ai
responsabili
della
guerra
,
tra
i
quali
,
se
mal
non
riteniamo
questi
ricordi
cretinissimi
,
era
lo
stesso
Hindenburg
;
che
voleva
gli
Hohenzollern
in
perpetuo
esilio
;
che
pretendeva
imporre
un
regime
antimonarchico
e
parlamentaristico
;
e
che
credeva
,
con
tutto
ciò
,
di
dare
un
crisma
morale
alla
vittoria
e
di
guarire
in
perpetuo
la
Germania
,
considerata
minorenne
,
dalla
rosolia
dell
'
imperialismo
,
invenzione
letteraria
di
quattro
mentecatti
,
portandola
riconciliata
sotto
la
tutela
delle
grandi
democrazie
dell
'
era
nuova
!
Tutte
queste
pretese
goffe
non
hanno
potuto
avere
,
sebbene
sanzionate
in
articoli
di
Trattato
,
alcuna
realizzazione
.
Sono
crollate
.
Ma
oggi
la
vittoria
di
Hindenburg
significa
che
la
Germania
non
ammette
più
alcuna
subordinazione
del
proprio
regime
allo
straniero
,
e
poiché
,
all
'
infuori
di
chiacchiere
sconclusionate
di
giornali
,
nessuna
azione
diplomatica
seria
potrebbe
esserci
da
parte
dell
'
Intesa
,
può
dirsi
che
questa
affermazione
oramai
c
'
è
,
e
incontrovertibile
.
Si
può
infatti
affermare
che
uno
degli
elementi
più
favorevoli
all
'
elezione
di
Hindenburg
sia
stato
appunto
quella
parte
della
propaganda
avversaria
,
che
metteva
avanti
la
minaccia
di
rappresaglie
straniere
,
offesa
intollerabile
dello
spirito
nazionale
.
Se
la
vittoria
del
Maresciallo
non
diventa
strumento
di
quelle
grossolane
infatuazioni
,
che
sono
tipiche
della
politica
germanica
,
perché
tipiche
dello
spirito
germanico
,
è
probabile
che
,
assicurato
questo
caposaldo
,
non
si
compiranno
atti
i
quali
possano
invalidare
,
per
ora
,
l
'
esecuzione
già
accettata
del
piano
Dawes
:
modificare
la
proposta
del
patto
di
sicurezza
e
la
partecipazione
alla
Lega
delle
Nazioni
.
La
Germania
mira
in
realtà
a
ristabilire
una
situazione
di
parità
europea
,
e
a
lavorare
con
tenacia
in
questa
riconquistata
posizione
.
Ma
quali
possano
essere
le
ripercussioni
diplomatiche
della
elezione
di
Hindenburg
,
noi
sappiamo
che
la
Germania
vuol
riprendere
in
pieno
la
sua
azione
di
potenza
,
di
potenza
che
può
esprimere
audacie
imperiali
,
anche
in
un
periodo
di
costrizioni
militari
,
di
un
imperialismo
economico
e
produttivo
,
che
non
tarderà
a
farsi
sentire
.
Mussolini
non
aveva
atteso
l
'
elezione
di
Hindenburg
per
richiamare
,
mesi
fa
,
nel
discorso
di
Milano
,
l
'
Italia
ad
una
sempre
più
profonda
comprensione
delle
nostre
difficoltà
esterne
,
per
il
ritorno
della
Germania
alla
sua
libertà
commerciale
.
Non
occorreva
infatti
la
morte
di
Ebert
e
questo
primo
saggio
di
elezione
presidenziale
per
sentire
la
presenza
germanica
,
dopo
la
vittoria
interna
sull
'
annullamento
del
marco
,
e
l
'
accettazione
del
piano
Dawes
,
cominciata
con
un
prestito
rinsanguatore
di
ottocento
milioni
di
marchi
oro
.
Soltanto
i
ciechi
e
i
sordi
potevano
ignorare
i
veri
propositi
germanici
,
espressione
dello
spirito
della
razza
.
E
l
'
Italia
ha
avuto
e
ha
modo
di
accorgersi
dei
propositi
germanici
nei
negoziati
durissimi
,
sui
quali
spesso
abbiamo
richiamato
l
'
attenzione
dei
lettori
.
Questa
è
la
Germania
che
guarda
al
Brennero
e
anche
oltre
Brennero
.
L
'
Italia
vittoriosa
non
deve
temerla
,
e
non
deve
osteggiarla
pregiudizialmente
.
Ma
l
'
Italia
fascista
,
che
sa
intendere
lo
spirito
della
vittoria
di
Hindenburg
,
per
questo
appunto
rifiuta
il
metodo
socialdemocratico
,
che
,
innanzi
alla
dura
realtà
,
si
rifugia
ciecamente
nelle
ideologie
internazionalistiche
,
e
ad
ogni
brusco
risveglio
,
impreca
stupidamente
sulla
nequizie
umana
e
contro
la
storia
,
che
si
ostina
a
non
inquadrarsi
negli
schemi
dell
'
idiozia
demoliberale
.
L
'
Italia
fascista
sa
che
per
rispondere
ai
propri
compiti
,
in
questa
crisi
europea
,
secondo
lo
spirito
della
vittoria
,
ci
vuole
una
formidabile
disciplina
interna
,
difesa
con
tutti
i
mezzi
contro
quelli
che
non
ancora
la
vogliono
,
perché
occorre
esser
forti
,
per
non
correr
il
rischio
di
sedurre
le
minaccie
altrui
con
la
propria
debolezza
.
In
Europa
c
'
è
una
Germania
,
che
richiama
lo
spirito
della
razza
.
Ecco
la
verità
,
verità
storica
,
che
le
giraffe
vanitose
e
stupide
della
socialdemocrazia
non
vedevano
e
non
vedono
con
la
testa
fra
le
nuvole
delle
loro
ideologie
.
Per
vivere
amichevolmente
con
questa
Germania
,
bisogna
che
stia
ben
ferma
al
confine
austriaco
.
Ecco
una
prima
cosa
da
dire
,
fascisticamente
,
dopo
la
vittoria
di
Hindenburg
.